05 2000

02 – 31 maggio Scuola e Parlamento

Camera
7a Com. 9 Interrogazioni
7a Com. 23 audizione di rappresentanti dell’ANCI in ordine al trasferimento allo Stato di insegnanti dipendenti da amministrazioni comunali
7a Com. 24 audizione del Ministro della pubblica istruzione Tullio De Mauro sulle linee programmatiche del suo dicastero
7a Com. 25, 30 in sede consultiva, Schema di regolamento recante la fornitura gratuita o semigratuita di libri di testo Il 30 maggio la Commissione esprime parere favorevole.

Di seguito un estratto del resoconto della seduta del 25 maggio 2000:

(Il) relatore, riferisce sullo schema di regolamento recante disposizioni di attuazione dell’articolo 27 della legge n. 448 del 1999 sulla fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo, osservando che tale legge ha confermato, anche per il 2000, lo stanziamento di 200 miliardi già previsto per il 1999.
Lo schema di regolamento è formato da un articolo unico e presenta alcune significative modifiche rispetto al precedente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1999. In particolare è previsto che i comuni, ai fini dell’erogazione del beneficio, si possano avvalere della collaborazione delle scuole; sono stabiliti criteri per una più equa verifica del reddito reale del beneficiario; è definito un meccanismo di adeguamento automatico delle somme e sono modificati alcuni termini di presentazione. È previsto inoltre che ove le regioni non provvedano agli adempimenti previsti dal decreto, sia confermata la validità del precedente piano di riparto.
Sottolinea l’importanza dello schema di regolamento in esame per l’attuazione del diritto allo studio e fa presente che le modifiche apportate rispetto al decreto n. 320 del 1999 sono volte a superare le difficoltà in esso riscontrate.
Esprime quindi un giudizio favorevole sullo schema di regolamento.

7a Com. 23, 30, 31 in sede consultiva, Commissioni 7a e 9a riunite, Schema di regolamento concernente l’obbligo di frequenza di attività formativeIl termine per la presentazione da parte dei relatori della proposta di parere sullo schema di regolamento in materia di obbligo di frequenza di attività formative è fissato alle ore 18 del 30 maggio 2000. Eventuali proposte alternative potranno essere presentate entro le ore 20.

Il 31 maggio la Commissione esprime parere favorevole con osservazioni.

Di seguito un estratto del resoconto della seduta del 23 maggio 2000:

Lamberto RIVA (PD-U), relatore per la VII Commissione, premette che l’obbligo formativo fino al compimento del diciottesimo anno di età è stato disposto dall’articolo 68 della legge n. 144 del 1999, a partire dall’anno scolastico 1999-2000.
La norma non incide sulla disciplina in materia di obbligo di istruzione, fissato dal sesto al quindicesimo anno di età dalla legge n. 30 del 2000.
Il regolamento in esame è emanato in attuazione del citato articolo 68 e definisce i criteri e le modalità, anche temporali, per l’introduzione della nuova disciplina. Inoltre il provvedimento si sofferma sull’attribuzione delle competenze e sulla fissazione e distribuzione delle risorse finanziarie.
L’obbligo formativo può essere assolto, oltre che con la frequenza dei corsi di istruzione secondaria superiore o con lo svolgimento di rapporti di apprendistato, anche con la partecipazione ad interventi del sistema di formazione professionale regionale, secondo percorsi anche integrati. Se ne desume il coinvolgimento sia di competenze statali, sia di competenze regionali.
Soffermandosi più in particolare sui percorsi integrati di istruzione e formazione, afferma che l’articolo 4 prescrive che le scuole superiori attivino iniziative finalizzate al successo formativo, all’orientamento e al riorientamento anche nelle classi successive alla prima. A tale scopo non solo si prevedono generici intrecci tra istruzione e formazione professionale, ma si fa carico alla scuola di coordinare la propria attività con quella dei servizi per l’impiego e degli enti locali.
Giudica rivoluzionario l’articolo 7, che parla esplicitamente di percorsi formativi integrati che le scuole possono progettare e realizzare anche in convenzione con le agenzie di formazione professionale, evidentemente d’intesa con le regioni. A tal proposito l’articolo 7 delinea due tipologie fondamentali: percorsi con integrazione curriculare e percorsi con arricchimento curriculare.
La differenza è costituita dal fatto che col primo tipo di percorso si consegue il diploma di istruzione secondaria superiore e, contestualmente, una qualifica professionale, mentre con l’altro tipo di percorso si consegue, in aggiunta al diploma di istruzione secondaria superiore, la certificazione di crediti spendibili nella formazione professionale.
L’articolo 6 prevede la possibilità di passaggio tra i sistemi, presupponendo una certa equipollenza di alcuni titoli o almeno certificazioni di conoscenze, competenze e abilità, riconosciute da uno dei sistemi. La disposizione delinea esaurientemente le modalità, i criteri e le competenze riguardo alla certificazione ai fini dei passaggi.
La deliberazione in merito all’anno di corso scolastico cui può iscriversi un giovane che abbia seguito un percorso nella formazione professionale o che comunque vanti conoscenze acquisite nell’apprendistato o per autoformazione è affidata a commissioni istituite presso gli istituti scolastici, composti da docenti o da esperti del mondo del lavoro e della formazione professionale. A tal proposito è di rilevante importanza il fatto che la certificazione rilasciata da un istituto scolastico dà diritto ad ottenere l’iscrizione anche presso altri istituti.
L’esame delle disposizioni conferma il coinvolgimento di diversi soggetti istituzionali e che il regolamento disciplina solo la parte che riguarda il sistema dell’istruzione e dell’apprendistato. Non è invece ancora stato emanato l’atto di indirizzo e coordinamento che servirà a dettare i criteri a cui le regioni dovranno attenersi in materia di formazione professionale. Per sopperire a tale mancanza è stato stipulato un accordo tra Governo, regioni, province e comuni, che dovrebbe costituire la falsariga per l’adozione del futuro atto di indirizzo.
Ritiene di importanza cruciale, per l’ottimo funzionamento del sistema relativo all’obbligo formativo, l’articolo 3, che prescrive gli adempimenti delle istituzioni scolastiche in ordine alla comunicazione ai servizi per l’impiego dei dati, anagrafici e di percorso scolastico, necessari alla realizzazione dell’anagrafe dei giovani soggetti all’obbligo formativo, corredandole di tutte le notizie utili anche per l’orientamento e la collocazione al lavoro.
Tiene a segnalare due clausole dell’accordo tra Stato e Conferenza unificata. Una contiene un richiamo a percorsi formativi personalizzati che tengano conto delle specificità del soggetto nonché delle specifiche esigenze dei soggetti portatori di handicap, per i quali devono essere previste misure adeguate di sostegno. L’altra clausola prevede che, per conseguire una qualifica professionale valida ai fini dell’assorbimento dell’obbligo formativo, i percorsi di formazione non possano avere durata complessiva inferiore ai due anni, salvo il riconoscimento di eventuali crediti.
Sollecita dal Governo qualche chiarimento sui percorsi di integrazione curriculare, soprattutto in relazione alla doppia valenza dei titoli finali, dopo aver ricordato che sia la Conferenza unificata, sia il Consiglio di Stato hanno espresso parere favorevole sul provvedimento senza alcun rilievo di natura sostanziale.
Infine, tiene ad evidenziare l’urgenza dell’effettiva operatività della formazione professionale, dando finalmente attuazione all’articolo 17 della legge n. 196 del 1997, relativo all’accreditamento dei centri di formazione professionale, e sollecitando le regioni a costruire una seria struttura per la formazione professionale.

Sandro SCHMID (DS-U), relatore per la XI Commissione, condivide le osservazioni del relatore per la VII Commissione. Per parte sua, sottolinea come lo schema in esame costituisca un passaggio delicato e importante nell’attuazione delle disposizioni sull’innalzamento dell’obbligo scolastico e formativo. Si tratta di completare il percorso che consentirà al sistema italiano di istruzione e formazione di compiere quel salto di qualità che è imposto dalle trasformazioni in atto nell’economia. L’istanza di flessibilità che proviene dal mercato del lavoro, il progressivo superamento del tradizionale modello del lavoro dipendente, l’emergere di nuove professionalità e di nuovi lavori rendono pressante la necessità di dotare i giovani degli strumenti culturali che ne consentano l’adattabilità in un contesto mutevole e competitivo.
Pone in evidenza, peraltro, che i concetti di istruzione e formazione, fra loro connessi, non rilevano solo ai fini dell’adempimento dell’obbligo scolastico, bensì devono diventare il nucleo di un diritto permanente dei lavoratori e delle imprese, secondo l’indicazione che emerge anche dal Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione del dicembre 1998.
Esprime preoccupazione, invece, per il fatto che il sistema formativo attende ancora di essere riordinato sulla base delle disposizioni dell’articolo 17 della legge n. 196 del 1997. Sollecita pertanto il Governo a varare al più presto il relativo regolamento di attuazione.
Nel merito dello schema di regolamento in esame, ricorda, innanzitutto, l’allarmante frequenza con la quale in Italia si verificano incidenti sul lavoro e la drammatica crescita delle malattie professionali. Ritiene pertanto indispensabile che le misure di prevenzione in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro costituiscano oggetto di uno specifico modulo nel sistema integrato d’istruzione e formazione e propone che di ciò sia fatta menzione nell’articolo 1 dello schema.
In secondo luogo, considera l’articolo 3 come uno snodo cruciale del provvedimento. L’anagrafe regionale dei soggetti che hanno adempiuto o assolto l’obbligo scolastico rappresenta, infatti, uno strumento essenziale per l’attuazione delle iniziative di orientamento dei giovani al lavoro e per l’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Occorre quindi che l’anagrafe sia strutturata in modo da poter rendere, con assoluta tempestività, informazioni quantitative e qualitative sui giovani che provengono dalle istituzioni scolastiche. Per significare la stretta connessione che dovrà stabilirsi fra l’anagrafe e le iniziative formative e di orientamento, propone di spostare all’articolo 4 le disposizioni del comma 6 dell’articolo 3.
L’articolo 8, comma 4, pone a sua volta in termini di collegamento fra strumenti informatici lo stesso problema di coordinamento fra sistema di istruzione e formazione, enti territoriali e servizi per l’impiego che l’articolo 3 rappresenta in termini politici.
Si sofferma poi sulle disposizioni dell’articolo 5, sottolineando che, nelle more dell’approvazione del già citato regolamento di cui all’articolo 17 della legge n. 196 del 1997, sono stati stanziati 200 miliardi di lire per il solo 1999 per il sostegno delle sperimentazioni in atto in tema di apprendistato. L’articolo 5 opportunamente prevede moduli formativi per la durata di almeno 120 ore annue, che si aggiungono a quelle già stabilite dalla legislazione vigente; l’obiettivo è quello di potenziare il contenuto formativo dell’apprendistato. Ritiene, tuttavia, che sia possibile prevedere (sulla scorta delle positive esperienze maturate, ad esempio, nella provincia autonoma di Trento un «pacchetto» di ore di formazione più consistente, che consenta di accompagnare il giovane fino al conseguimento di una laurea breve.
Ricorda, in conclusione, che il Governo non ha ancora attuato la delega per la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali. Tra le conseguenze negative di questo ritardo vi è anche l’impossibilità per le Commissioni di valutare in modo coordinato i molteplici punti di contatto che intercorrono fra il sistema della formazione e il futuro sistema degli ammortizzatori sociali. Invita, quindi, il Governo a tenere conto delle indicazioni che giungeranno in questa occasione dal Parlamento ai fini dell’attuazione della delega di cui all’articolo 45 della legge n. 144 del 1999.

7a Com. 24, 25 in sede referente, DdL AC 6560, Istruzione e RicercaIl 25 maggio la Commissione approva l’articolo aggiuntivo 5.02 e l’emendamento 21.1 del Governo:

Dopo l’articolo 5 aggiungere il seguente:

Art. 5-bis.
1. Al fine di promuovere la diffusione e la conoscenza delle nuove tecnologie della informazione e comunicazione presso la popolazione studentesca, è istituito un Fondo di garanzia, la cui dotazione è stabilita in lire 55 miliardi per l’anno 2000 e in lire 125 miliardi per l’anno 2001, destinato alla copertura dei rischi sui crediti erogati dalle banche in attuazione della convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Associazione Bancaria italiana relativa al programma denominato «PC per gli studenti».
2. Con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica verranno stabilite le modalità di istituzione e funzionamento del Fondo di garanzia di cui al comma 1. Le eventuali disponibilità del Fondo non utilizzate al termine del detto programma sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate con Decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, allo stato di previsione del medesimo Ministero per consentire la realizzazione di ulteriori iniziative da assumersi da parte del Forum per la Società dell’Informazione e dirette a promuovere la diffusione e la conoscenza delle tecnologie dell’informazione.
3. All’onere derivante dall’attuazione del comma 1, pari a lire 55 miliardi per l’anno 2000 e lire 125 miliardi per l’anno 2001, si provvede quanto a lire 30 miliardi per l’anno 2000 e lire 35 miliardi per l’anno 2001 mediante riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2000-2002, nell’ambito dell’unità previsionale di base di conto capitale «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l’anno 2000, allo scopo utilizzando, quanto a lire 10 miliardi per ciascuno degli anni 2000 e 2001 l’accantonamento relativo al medesimo Ministero, quanto a lire 10 miliardi per l’anno 2000 e lire 15 miliardi per l’anno 2001 l’accantonamento relativo al Ministero delle comunicazioni e quanto a lire 35 miliardi per l’anno 2000 e lire 100 miliardi per l’anno 2001 con utilizzo delle maggiori entrate per imposta sul valore aggiunto derivanti dall’attuazione del programma di cui al comma 1.

Conseguentemente all’articolo 6 sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. È autorizzata la spesa di lire 69,5 miliardi per l’anno 2000, di lire 119,5 miliardi per l’anno 2001, di lire 180 miliardi per l’anno 2002 e di lire 20 miliardi per l’anno 2003, da destinare alle istituzioni scolastiche per l’acquisto di attrezzature informatiche per completare il programma di sviluppo delle tecnologie didattiche avviato dal Ministero della pubblica istruzione e per attivare un servizio di comodato in favore dei docenti. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2000-2002, nell’ambito dell’unità previsionale di base di conto capitale «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l’anno 2000, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero».
5. 02.Il Governo.

ART. 21.
Dopo il comma 6, aggiungere il seguente:
6-bis. Al fine di assicurare l’attività e le finalità istituzionali del Forum per la Società dell’Informazione, istituito con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 febbraio 1999, è autorizzata la spesa di lire 5 miliardi annue a decorrere dall’anno 2000. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2000-2002, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l’anno 2000, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica.
21. 1.Il Governo.

7a Com. 25, 30, 31 in sede consultiva, Schema di regolamento per la riorganizzazione del Ministero della pubblica istruzione Riportiamo un estratto del resoconto della seduta del 25 maggio 2000:

(Il)relatore, riferisce sullo schema di regolamento di riorganizzazione del Ministero della pubblica istruzione, emanato dal Governo ai sensi dell’articolo 75 del decreto legislativo n. 300 del 1999, al fine di adeguare la struttura del Ministero alle recenti modifiche normative intervenute nel settore dell’istruzione.
Lo schema di regolamento è composto da 19 articoli raccolti in due capi; il primo disciplina gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, il secondo riorganizza gli uffici centrali e periferici del Ministero, che risulta articolato in due dipartimenti (dipartimento per lo sviluppo dell’istruzione e dipartimento per i servizi nel territorio) e tre servizi di livello dirigenziale generale non facenti capo a dipartimenti e che svolgono funzioni strumentali di interesse comune ai dipartimenti e agli uffici scolastici regionali. A livello periferico esiste un’articolazione in uffici scolastici regionali, che si organizzano per funzioni e, su base provinciale, per servizi di supporto alle istituzioni scolastiche. Sono soppressi, invece, i Provveditorati agli studi.
Dopo aver illustrato le funzioni del Ministro e degli uffici dell’amministrazione centrale e periferica, si sofferma sugli uffici scolastici regionali, centri autonomi di responsabilità amministrativa di nuova istituzione, cui sono assegnate tutte le competenze oggi spettanti agli uffici periferici della pubblica istruzione.
Ritiene che sia necessario stabilire con maggiore precisione l’articolazione su base provinciale dei servizi di consulenza e supporto alle istituzioni scolastiche autonome; devono poi essere definiti meglio i compiti e le funzioni del livello regionale e di quello provinciale degli istituti. Gli uffici scolastici periferici devono cioè essere messi in grado di poter valorizzare le capacità acquisite con l’autonomia.
Dopo aver sottolineato ulteriormente l’importanza di individuare i termini esatti per l’attuazione della riforma, si sofferma sugli Istituti regionali di ricerca educativa (IRRE, ex IRRSAE), ritenendo importante che tali istituti non siano soltanto uffici, ma risorse attive che svolgano un ruolo significativo nel territorio e nella formazione del personale; devono cioè essere strumenti di ausilio e supporto all’autonomia scolastica.

7a Com. 30 in sede referente, DdL AC 6562, Docenti UniversitariIl termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato per martedì 30 maggio 2000
Senato
Aula 2, 3 Fiducia governo Amato
Aula 23 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata con il ministro della PI:

BRUNO GANERI (DS). Chiede se il Ministro intende seguire il processo di riforma delineato dal suo predecessore e come pensa di affrontare la questione della retribuzione del corpo docente, nonché quella dello scadente livello culturale diffuso soprattutto nei giovani.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Premesso che talune riforme del ministro Berlinguer sono ormai leggi dello Stato, da attuare sollecitamente, è allo studio un provvedimento per consentire la detrazione fiscale delle spese per l’acquisto di strumenti culturali da parte degli insegnanti, da compensare con i proventi delle lotterie. Occorre riconoscere che la scuola italiana ha svolto, dagli anni Cinquanta ad oggi, il compito di abbattere sensibilmente l’analfabetismo con risultati ampiamente positivi.
BRUNO GANERI (DS). Ringrazia il Ministro per avere reso testimonianza del lavoro svolto dagli insegnanti, anche sotto il profilo dell’aumento della scolarizzazione, e ricorda l’esigenza di attuare l’annunciato snellimento delle ordinanze e delle circolari ministeriali attualmente in vigore.
ASCIUTTI (FI). Chiede se la prosecuzione del lavoro avviato dal precedente Ministro della pubblica istruzione riguardi anche gli impegni sui cicli scolastici e sui fondi da destinare alla scuola.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. È in corso di elaborazione il programma di fattibilità previsto dalla legge sui cicli scolastici, che sarà prontamente comunicato ai due rami del Parlamento e al Consiglio nazionale della pubblica istruzione.
ASCIUTTI (FI). La riforma Berlinguer deve essere concretamente attuata attraverso i regolamenti con il contributo del Parlamento; si deve comunque dare atto che viene riconosciuta la necessità di prevedere fondi, soprattutto per quanto riguarda l’aumento delle retribuzioni dei docenti, dal momento che quella riforma era stata presentata come priva di costi. (Applausi dal Gruppo FI).
D’ONOFRIO (CCD). Ricordando che il suo Gruppo parlamentare in occasione dell’approvazione della legge sui cicli scolastici manifestò il proprio dissenso uscendo dall’Aula, chiede al Ministro di chiarire il suo pensiero sui primi cinque anni della scuola dell’obbligo e sull’aumento delle retribuzioni dei docenti in mancanza di autonomia finanziaria delle singole scuole.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione Premesso che sarà costante la ricerca del consenso sulle questioni concrete, ricorda i brillanti risultati già emersi dalle prime sperimentazioni sulla fusione di talune scuole elementari e medie. Quanto all’autonomia finanziaria, in sede attuativa bisognerà prevedere l’eliminazione di vincoli per le scuole, analogamente a quanto avviene per le università.
D’ONOFRIO (CCD). Riconosce l’atteggiamento di onestà intellettuale del Ministro sulla sperimentazione in corso sia per quanto attiene il primo ciclo scolastico, sia per il superamento del rifiuto ideologico dell’autonomia scolastica, considerata erroneamente come l’anticamera della privatizzazione. (Applausi del senatore Bosi).
BEVILACQUA (AN). In ordine alla riforma dei cicli scolastici, chiede se il Ministro intenda dar seguito all’impegno del suo predecessore di discuterne in Parlamento le modalità di attuazione. Inoltre chiede quali orientamenti si abbiano relativamente ai tempi della riforma ed al reperimento di risorse per le connesse opere di edilizia scolastica. Infine, solleva il problema della fase transitoria di convivenza tra docenti laureati e docenti sprovvisti di laurea.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. All’attuazione della riforma dei cicli scolastici si dovrà procedere nel minor tempo possibile A tale scopo è stata istituita una commissione ministeriale, che potrà avvalersi delle molteplici competenze dei suoi membri e dell’apporto delle strutture tecniche del Ministero. Il Governo si impegna a reperire le risorse per adeguare le retribuzioni degli insegnanti e procedere alle necessarie opere di edilizia scolastica.
BEVILACQUA (AN). Il Ministro si è limitato ad evidenziare i problemi senza indicarne la soluzione. A proposito delle retribuzioni, una soluzione potrebbe essere quella di ripartire tra tutti gli insegnanti i finanziamenti relativi agli incentivi, originariamente destinati solo ad un terzo del corpo docente. Ricorda infine che per i docenti che esercitano la libera professione andrebbe previsto l’obbligo del part-time e che sembrano non siano stati neppure stanziati i fondi necessari al pagamento degli insegnanti che hanno seguito i corsi riservati.
RESCAGLIO (PPI). Chiede assicurazioni al Ministro sul futuro delle discipline umanistiche.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione Le determinazioni che verranno assunte dalla citata commissione ministeriale potranno costituire la risposta migliore alle preoccupazioni del senatore Rescaglio, condivise dal Ministro.
RESCAGLIO (PPI). Sottolinea la perfetta sintonia di opinioni con il Ministro sull’argomento delle discipline umanistiche. Richiama l’attenzione sulla necessità di valorizzare il ruolo della dirigenza scolastica ed il servizio svolto dalle scuole cattoliche senza finalità di lucro. (Applausi dal Gruppo PPI e del senatore Manca).
CORTIANA (Verdi). Chiede come si intenda restituire credibilità al lavoro del Parlamento, le cui indicazioni programmatiche vengono aggirate nella fase di attuazione, attraverso le circolari e le disposizioni regolamentari del Ministero, oppure addirittura in sede contrattuale, nella quale prevalgono le spinte corporative.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione Gli incontri con le organizzazioni sindacali del mondo della scuola si terranno soltanto dopo che il Ministro avrà riferito alle Commissioni parlamentari circa gli orientamenti della sua azione. Sono state date disposizioni affinché venga contenuto al minimo indispensabile il numero delle circolari. Conferma che attraverso la ristrutturazione delle carriere e l’adeguamento delle retribuzioni degli insegnanti potranno essere individuati i meccanismi volti a valorizzare la specificità professionale di questa categoria, assicurandole risorse e spazi per l’aggiornamento e la formazione.
CORTIANA (Verdi). Apprezza gli intenti del Ministro, sottolineando come attualmente il diritto degli insegnanti alla formazione ed all’aggiornamento sia subordinato alla discrezionale applicazione di norme contrattuali e come lo strumento dei concorsi riservati sia stato di fatto aggirato.
BRIGNONE (LFNP). Chiede quali risultati si possano ipotizzare dal riordino dei cicli nell’ottica di sistemi integrati di insegnamento, dal momento che allo stato attuale il sistema scolastico e quello della formazione professionale non riescono a comunicare tra loro.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Un corretto rapporto di interscambio tra il sistema educativo tradizionale e quello formativo successivo alla scuola di base è uno degli obiettivi principali della riforma, come dimostra lo stesso concetto di credito formativo. A tale scopo si registrano ottime esperienze nel campo delle aree di progetto ed uno strumento importante potranno essere i centri territoriali, luogo di interazione tra scuola e formazione nell’ambito dell’autonomia comunale.
PRESIDENTE. Avverte che la trasmissione in diretta televisiva del dibattito proseguirà sino alle ore 16,30.
BRIGNONE (LFNP). La riforma dei cicli scolastici richiede condivisione degli obiettivi tra i vari operatori del sistema formativo. Non sono state previste certificazioni adeguate dei crediti formativi finalizzate al passaggio dalla scuola alla formazione professionale e le promettenti esperienze sino ad ora maturate sono difficilmente applicabili ad una riforma così complessa come quella dei cicli scolastici.
NAVA (UDEUR). Chiede al Ministro se intende dare maggiore centralità, sia nella fase di progettazione che in quella di attuazione della riforma dei cicli scolastici, agli operatori della scuola, il cui ruolo deve essere valorizzato anche dal punto di vista delle retribuzioni.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Nella commissione ministeriale per l’attuazione della riforma dei cicli verrà assicurata adeguata rilevanza all’apporto di coloro che vivono sul campo i problemi della scuola. Auspica che il Parlamento e le organizzazioni sindacali collaborino con il Governo per risolvere il problema degli ormai indispensabili adeguamenti salariali.
NAVA (UDEUR). Le dichiarazioni del Ministro sono apprezzabili. È necessario porre argine alla crisi della formazione culturale e spirituale dei giovani, provocata dalla degenerazione del processo formativo, che ha abbandonato settori fondamentali come quello delle discipline umanistiche, espressione della cultura occidentale.
LORENZI (Misto-APE). Chiede al Ministro quale significato attribuisca al termine «ciclo» e se alla riforma si intenda procedere con realismo ed attraverso il metodo sperimentale, per adeguare i nuovi cicli scolastici alle esigenze del Paese.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Il concetto di ciclo è già presente nell’ordinamento. Per l’attuazione della riforma, ed in particolare per affrontare il tema dell’obbligo formativo, verranno mobilitate tutte le strutture e le risorse disponibili. Le Commissioni parlamentari forniranno certamente il loro contributo in tal senso.
LORENZI (Misto-APE). Il concetto di ciclo implica una ripetitività che nella riforma non viene applicata. La riforma presenta molte incognite e per questo è necessario ricorrere al metodo sperimentale: per esempio, sarebbe importante ridurre il numero degli anni del ciclo primario per dimezzare il numero degli alunni per classe.
BERGONZI (Misto-Com). Chiede cosa intenda fare il Ministro per rivalutare la figura dei docenti attraverso meccanismi di formazione ed aggiornamento, per riformare gli organismi collegiali e per combattere la dispersione scolastica.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Per questioni di tempo, rinvia alla trattazione nelle Commissioni parlamentari le complesse questioni poste dal senatore Bergonzi, preannunciando che in quella sede verranno indicate anche misure per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti, quali la previsione di periodi sabbatici.
BERGONZI (Misto-Com). Prende atto delle dichiarazioni del Ministro. Ricorda che uno degli strumenti per combattere la dispersione scolastica è la previsione di ulteriori risorse per assicurare il diritto allo studio alle fasce sociali più deboli. Inoltre, occorre affrontare l’impellente problema dell’edilizia scolastica.
MIGNONE (Misto-RI). Alla luce delle nuove esigenze formative cui l’insegnamento scolastico dovrebbe conformarsi, chiede se esiste la necessaria collaborazione tra i Ministeri della pubblica istruzione, della ricerca scientifica e del lavoro, nonché se effettivamente si sono individuate le procedure idonee per il reperimento delle risorse da destinare ai docenti.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Per i salari dei docenti le lotterie rappresentano uno strumento parziale, ma non sufficiente. Il concerto tra i vari Ministeri potrà indubbiamente consentire l’elaborazione di proposte idonee.
MIGNONE (Misto-RI). La scuola deve ormai confrontarsi con il mercato, e in tal senso alcune strutture scolastiche sono inadeguate. Lo Stato non può abdicare rispetto al diritto all’apprendimento che va necessariamente affermato.
RUSSO SPENA (Misto-RCP). Chiede innanzi tutto se il programma del ministro De Mauro sarà improntato a discontinuità rispetto all’operato di Luigi Berlinguer o se questi debba essere considerato solo un capro espiatorio. Chiede inoltre quali elementi di novità intenda offrire il Ministero a fronte del nuovo sciopero proclamato dai docenti per il 30 maggio.
DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Ribadendo il proprio ruolo tecnico, ritiene che la prima domanda debba essere rivolta al Presidente del Consiglio e al ministro Berlinguer. I sindacati giustamente svolgono il loro ruolo. Con essi è previsto un incontro nelle prossime 48 ore che potrebbe anche determinare il rientro della proclamata agitazione.
RUSSO SPENA (Misto-RCP). Rispetto ai precedenti insuccessi, il Ministero potrebbe ipotizzare delle modifiche alle riforme proposte, in particolare sulla generalizzazione dell’aumento stipendiale, sull’anno sabbatico e sul diritto di assemblea per i docenti, anche al fine di riportare il confronto con i docenti stessi su un livello più alto.

7a Com. 9 Interrogazioni
7a Com. 25, 30 in sede consultiva, Schema di regolamento concernente l’obbligo di frequenza di attività formative
7a Com. 25 comunicazioni alla Commissione da parte del nuovo ministro della Pubblica Istruzione
(si veda anche l’
audizione del Ministro della PI alla 7a Commissione della Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero):

Il Ministro DE MAURO ricorda che la Commissione istruzione del Senato effettuò, nella X Legislatura, un’indagine conoscitiva sulla dispersione scolastica, sull’analfabetismo di ritorno e sui nuovi analfabetismi nella società italiana, che dette luogo a numerosi studi e dibattiti, grazie ai quali si sono potuti approfondire i vari profili di tali problematiche. Oggi sappiamo dunque che la dispersione scolastica è già presente a livello di scuola media ed è molto grave nella scuola secondaria superiore; inoltre che una significativa percentuale della popolazione adulta (stimata dal Centro europeo dell’educazione – CEDE – in un suo recente studio intorno al 32 per cento), pur avendo titoli di scolarità formale, si trova in grave difficoltà di fronte a semplici testi scritti o a calcoli. I due nodi problematici della dispersione scolastica e del bisogno di scolarità in età adulta rappresentano dunque un’eredità del passato, per combattere la quale la scuola italiana ha compiuto, nell’ultimo mezzo secolo, un’opera imponente che le fa onore ma che tuttavia non è ancora sufficiente. Infatti si tratta ora di mettere a regime la grande mole di riforme deliberate negli ultimi anni, mediante un non facile processo organizzativo. E’ doveroso quindi da parte sua richiamare l’attenzione sul complesso di interventi necessari per far partire dal 1° settembre prossimo l’anno scolastico con il nuovo regime dell’autonomia. Al riguardo, fa presente di non aver mai affermato – contrariamente a quanto riportato dalla stampa – che il 1° settembre la scuola non potrà partire; vero è semmai che occorrono vari interventi per assicurare il regolare inizio dell’anno scolastico. Il quadro delle riforme va completato ovviamente con il consenso e la collaborazione responsabile del personale della scuola, dell’Amministrazione centrale e dei provveditorati: le riforme non si fanno certo per i docenti, come è stato affermato, ma d’altra parte non si possono fare di sicuro contro di loro e senza di loro. L’obiettivo ultimo, in definitiva, sono gli alunni e le famiglie. Si sofferma quindi su alcuni essenziali punti nodali.
Quanto all’autonomia è necessario effettuare il dimensionamento della rete scolastica – che ne è il presupposto necessario – anche nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Molise che finora non lo hanno compiuto. Spera di non essere costretto a ricorrere al commissariamento, che comunque è pronto ad effettuare nei primi giorni di giugno. E’ in corso di emanazione anche il necessario regolamento ministeriale in materia di curricoli, premessa sulla quale le scuole potranno fondare il proprio piano dell’offerta formativa (POF). La piena attuazione dell’autonomia dal 1° settembre prossimo implica anche il riordino dell’amministrazione centrale e periferica del Ministero: il relativo regolamento, come è noto, è attualmente all’esame delle competenti Commissioni parlamentari. La soppressione dei provveditorati – che non dovrà comunque interferire con il regolare avvio dell’anno scolastico e con le nomine in ruolo del personale – sarà comunque contestuale alla realizzazione di strutture di supporto e consulenza alle scuole. E’ stata ultimata poi la ripartizione dei fondi per l’autonomia stanziati dalla legge n. 440 del 1997, purtroppo inferiori a quelli dell’anno precedente. Sono in preparazione anche le norme di contabilità per le scuole, che saranno fondate sui principi della responsabilità e della valutazione dei risultati a consuntivo, superando il precedente formalismo contabile. Sempre all’attuazione dell’autonomia si collegano la imminente riorganizzazione del sistema informativo scolastico (per la sua gestione sarà bandita una gara), così da giungere a collegare in rete tutte le scuole, e il potenziamento tecnologico mediante l’utilizzo dei fondi strutturali dell’Unione europea.
Passando al riordino dei cicli scolastici, ricorda che la legge 10 febbraio 2000, n. 30, impone di predisporre entro sei mesi un piano di graduale attuazione: egli quindi confida di poterlo presentare alle Camere entro i primi di luglio per il prescritto parere. Annuncia poi che – al fine della sua redazione – intende riorganizzare i gruppi di esperti già istituiti presso il Ministero in una unica commissione, della quale facciano parte non solo esperti scientifici e amministrativi, ma anche docenti che operano in prima linea nella scuola. I tempi dell’attuazione saranno in ogni caso condizionati dalla esigenza di reperire, con legge, le idonee risorse, di predisporre la necessaria normativa secondaria e di preparare il personale alle nuove funzioni.
Quanto poi alla legge sulla parità scolastica e sul diritto allo studio e all’istruzione, sono in corso di preparazione le istruzioni necessarie affinché le scuole possano accedere alla parità. Sarà comunque necessario un rapido intervento legislativo – sollecitato fra l’altro da un ordine del giorno parlamentare – per correggere il divario fra il termine di applicazione della legge – previsto solo a partire dall’anno prossimo – e la disponibilità di risorse finanziarie, già stanziate da quest’anno.
Il Ministro si sofferma poi su altri nodi a suo avviso prioritari nell’azione del Ministero. Sulla lotta alla dispersione scolastica, intende sottoporre una direttiva al Presidente del Consiglio per promuovere una concertazione interistituzionale. Per le politiche giovanili, intende valorizzare le Consulte provinciali degli studenti, che egli ha incontrato apprezzandone vivamente il livello. (…)
Il MINISTRO riprende suggerendo allora un’intesa con i due rami del Parlamento per poter svolgere in tale sede gli auspicati incontri. Per l’educazione permanente degli adulti si devono potenziare ulteriormente i programmi già avviati, puntando alla riorganizzazione e all’estensione dei centri territoriali operanti presso le reti di scuole; la recente indagine del CEDE ha dimostrato lo straordinario beneficio che gli adulti ricavano da un ciclo formativo anche breve. Nel settore dell’istruzione e formazione tecnica superiore, si sta mettendo a regime il nuovo sistema, anche attraverso la sistematizzazione dei progetti pilota. Infine per l’obbligo formativo il Ministero deve concorrere con le Regioni alla sua attuazione, in particolare attraverso lo studio di percorsi integrati.
Per quanto riguarda gli interventi sul personale, il Ministro ricorda che si stanno completando i concorsi ordinari a cattedre e i corsi di preparazione per gli esami di abilitazione, grazie ai quali entreranno nelle graduatorie e nei ruoli, nei prossimi tre anni scolastici, circa 35.000 persone. E’ in corso anche l’aggiornamento delle graduatorie permanenti previste dalla legge n. 124 del 1999. Nonostante il sovraccarico di lavoro gravante sui provveditorati, gran parte di queste procedure si concluderanno per tempo, così da consentire di effettuare le nomine entro il 1° settembre, data di inizio dell’anno scolastico. Vi è però un rischio di ritardo per alcuni corsi e concorsi: sarebbe quindi prudente predisporre fin d’ora uno strumento legislativo che consenta approvare le graduatorie fino al 31 dicembre, anche se confida in ultimo che non debba essere necessario applicarlo.
Circa gli organici e la contrattazione, segnala l’assoluta difficoltà di effettuare la riduzione stabilita per il 31 dicembre prossimo dalle leggi finanziarie. D’altra parte, la mancata effettuazione di tale riduzione reca con sé il pericolo di una riduzione dei fondi stanziati per la contrattazione integrativa. Inoltre deve essere ancora risolta la spinosa questione del salario accessorio agli insegnanti: è impensabile che i fondi a suo tempo stanziati siano sottratti alla contrattazione integrativa e occorre anzi reperire nuove risorse. Sarà quindi necessario trovare all’interno del Governo, con le forze politiche e con i sindacati gli accordi per procedere nell’arco del prossimo triennio ad una rilevante operazione di ristrutturazione del salario del personale scolastico, cercando di realizzare anche i processi di valutazione dei risultati, della qualità e del merito indicati nel contratto collettivo nazionale di lavoro. Infine, il 18 maggio l’ARAN e i sindacati hanno raggiunto l’accordo per creare l’area della dirigenza scolastica all’interno del contratto collettivo quadro del 1998: è il presupposto per sottoscrivere, sperabilmente entro agosto, il primo contratto per i capi di istituto, che assumeranno le funzioni dirigenziali il 1° settembre, con l’avvio dell’autonomia. Il Ministro conclude affermando che occorrerà pensare anche a forme di incentivazione del personale operante nell’amministrazione centrale e periferica, da tempo sottoposto a un pesante impegno per l’attuazione del processo di riforma in atto.

7a Com. 25, 31 in sede consultiva, Schema di regolamento per la riorganizzazione del Ministero della pubblica istruzione Il 31 maggio la Commissione esprime parere favorevole con osservazioni.
7a Com. 31 in sede consultiva, Piano di riparto dello stanziamento iscritto al capitolo 1800 del Ministero della pubblica istruzione per l’anno finanziario 2000
7a Com. 10, 25, 31 in sede consultiva, Schema di regolamento recante la fornitura gratuita o semigratuita di libri di testo Il 10 maggio la Commissione delibera di richiedere alla Presidenza del Senato la proroga del termine per l’espressione del parere.
7a Com. 9 La commissione conclude l’esame del DdL 4429, Modifica dell’articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508, in materia di reclutamento del personale docente nei Conservatori di musica, approvandolo con modifiche
Com. Infanzia 25, 30 in sede referente, DdL sull’Istituzione dello Psicologo scolastico (DdL as 2967, 2888, 1829, 3345, 3620 e 3866)

nota 31 maggio 2000, Prot. n. D1/4190
D.M. n. 146 del 18 maggio 2000 – termini e modalità per la presentazione delle domande per la prima integrazione delle graduatorie permanenti, ai sensi del Regolamento D.M. n. 123/00 – Comunicazioni

circolare 30 maggio 2000, n. 154
D.I. n. 139 del 12 maggio 2000, di modifica al D.I. n. 41/1999 concernente la determinazione dei compensi e delle indennità spettanti ai componenti le commissioni giudicatrici degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore. Esami di ammissione, promozione, idoneità, licenza, qualifica professionale, finale nelle scuole magistrali. Anno scolastico 1999/2000

ordinanza 30 maggio 2000, n. 153, Prot.n. 4187/d1 (in GU 2 agosto 2000, n. 179)
(registrata alla Corte dei Conti registro MPI n. 2 foglio 238 in data 19.07.00, pubblicata in GU 25.07.00)
Indizione e svolgimento per l’anno scolastico 1999 – 2000 dei concorsi per titoli per l’accesso ai ruoli provinciali, relativi ai profili professionali della III e IV qualifica funzionale del personale amministrativo, tecnico e ausiliario statale degli Istituti e Scuole di Istruzione primaria, secondaria, degli Istituti d’arte, dei Licei artistici, delle Istituzioni educative e delle Scuole speciali statali, ai sensi dell’art.554 del d.lgs. 16.4.1994, n.297

nota 29 maggio 2000, Gab/II, Prot. n. 902/DM
Criteri per la liquidazione al personale dipendente statale dell’indennità sostitutiva del preavviso

22 – 28 maggio X Settimana Cultura Scientifica e Tecnologica

Si svolge dall’22 al 28 maggio 2000 la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica: il tema selezionato per la X edizione 2000, alla quale sono invitati a partecipare anche singoli istituti scolastici, è: + Scienza = + Cultura, “(…) intendendo con esso richiamare l’attenzione, da un lato, sul valore culturale della ricerca scientifica (compresa ovviamente la cultura delle tecniche) e, dall’altro, sottolineare la necessità di potenziare le azioni e le occasioni di trasferimento dei saperi tecnico-scientifici ai cittadini.

Per partecipare occorre inserire i dati ed i materiali relativi alle manifestazioni direttamente nel database attivo  dal 15 marzo 2000 al 28 aprile 2000 sul sito web del MURST.

ordinanza 26 maggio 2000, n. 152, Prot.n. 6641
Conferimento degli incarichi di presidenza negli istituti e scuole di istruzione secondaria di primo e secondo grado – Testo coordinato dell’O.M. n. 65 del 28 gennaio 1997 con le modifiche apportate dall’O.M. n. 123 del 9 marzo 1998, dall’O.M. n. 74 del 22 marzo 1999 e dall’O.M. n. 51 dell’1 marzo 2000

decreto 25 maggio 2000, n. 201 (in GU 20 luglio 2000, n. 168)
Regolamento recante norme sulle modalità di conferimento delle supplenze al personale docente ed educativo ai sensi dell’articolo 4 della legge 3 maggio 1999, n. 124

comunicazione Dir. Gen. Istr. Elementare 25 maggio 2000, Prot. n. 484
Corso di formazione a distanza sui temi dell’educazione interculturale. Certificazione

circolare 24 maggio 2000, n. 151
Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche – Indicazioni operative e finanziamenti per il 2000

nota 24 maggio 2000, Prot. n. 494/D
Formazione degli insegnanti incaricati di funzioni-obiettivo: certificazioni e prima riflessione sul progetto formativo territoriale

04 – 23 maggio Graduatorie Permanenti

Sulla Gazzetta Ufficiale – 4a serie speciale – n. 40 del 23 maggio 2000, è pubblicato il decreto 146/00 per l’integrazione delle graduatorie permanenti: il termine ultimo di presentazione delle domande è fissato al 22 giugno 2000.

Modelli di domanda per l’integrazione delle graduatorie permanenti:

Il 4 maggio la Corte dei Conti registra il testo del decreto 123/00 relativo al regolamento sulle graduatorie permanenti che è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 maggio 2000.

In Educazione&Scuola:

nota AAEE 22 marzo 2000, n. 268/5006
Disciplina del rapporto di lavoro a tempo determinato per i posti di contingente statale operanti nelle Istituzioni scolastiche italiane e nelle iniziative scolastiche all’estero previste dal d.l.vo 16.4.94 n.297 e successive modifiche – Anno Scolastico 2000-2001 –

nota 22 maggio 2000, Prot. n. D4/1649
Corsi di formazione di cui all’art. 34 commi 2 e 3 del CCNL e all’art. 49 del CCNI ai fini dell’attribuzione del profilo di direttore dei servizi generali ed amministrativi ai responsabili amministrativi con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, di cui al D.M. del 27.12.1999 e alla C.M. prot.n.D4/230 del 31.1.2000

21 maggio Referendum

Il 21 maggio non viene raggiunto il quorum sui sette quesiti referendari ammessi dalla Corte Costituzionale:

  1. abolizione della quota proporzionale per l’elezione della Camera,
  2. rimborso pubblico ai partiti per le spese elettorali,
  3. separazione delle carriere dei magistrati,
  4. incarichi extragiudiziari dei magistrati,
  5. licenziamenti,
  6. trattenute sindacali,
  7. abolizione del voto di lista per i togati del Csm.

Con il certificato elettorale viene inviato anche il modulo con il quale il cittadino può effettuare una prima dichiarazione (in attesa che entri in vigore il sistema della notifica da parte della Asl) circa la propria volontà di donare gli organi in caso di morte.

Su questi temi si vedano

nella sezione Didattica di Educazione&Scuola:

Le lezioni di Educazione Civica curate da Eugenio Donadoni:

nella rubrica Interlinea con… di Nadia Scardeoni

19 maggio Adozione Libri di testo

La circolare ministeriale 10 marzo 2000, n. 65, prevede che i lavori della fase conclusiva del procedimento di adozione dei libri di testo nelle scuole ed istituti di istruzione secondaria, nei licei artistici ed istituti d’arte per l’anno scolastico 2000/2001, nel corso della quale i collegi dei docenti assumono, debitamente motivandole, le deliberazioni di adozione, devono essere portate a termine nell’intero territorio nazionale improrogabilmente entro il 19 maggio 2000.

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

Adozioni Libri di testo

circolare 19 maggio 2000, n. 148
Predisposizione supporto magnetico per provvedimenti di pensione provvisoria relativi a personale scolastico direttivo, docente ed ATA collocato a riposo dall’1.9.2000

circolare 18 maggio 2000, n. 147
O.M. n. 33 del 7.2.2000 – Sessione riservata di abilitazione e di idoneità all’insegnamento. Disposizioni integrative

decreto 18 maggio 2000, n. 146 (in GU – 4a serie speciale – n. 40 del 23 maggio 2000)
Termini e modalità per la presentazione delle domande per la prima integrazione delle graduatorie permanenti, ai sensi del regolamento adottato con DM del 27 marzo 2000

nota 18 maggio 2000, Prot. n.100/VM
Scuola elementare. Definizione organico di diritto. Anno scolastico 2000/2001

nota 17 maggio 2000, Prot. n. 99/VM
L. n. 124, art. 8 – Trasferimento personale A.T.A. dagli Enti Locali allo Stato Adempimenti previsti dal D.L.vo 81/2000

17 maggio Contratto Presidi

Il 17 maggio 2000 le OOSS della Scuola e l’ARAN siglano un contratto che modifica il C.C.N.Q. 24 novembre 1998 e sancisce un’autonoma area della dirigenza scolastica a decorrere dal 1° settembre 2000.

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

circolare 16 maggio 2000, n. 145
Esami di stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore – Monitoraggio degli esami – Relazione dei presidenti delle Commissioni

nota  MPI 16 maggio 2000, Prot. n.96/VM
Scuola elementare. Definizione organico di diritto. Anno scolastico 2000/2001

decreto 15 maggio 2000
Attribuzione di delega di competenza del Ministro della pubblica istruzione ai Sottosegretari di Stato Sen. Prof.ssa Silvia Barbieri, Sen. Prof.ssa Carla Rocchi, Prof. Giovanni Manzini e On. Dott. Giuseppe Gambale

08 – 15 maggio Esami di Stato

In calo il numero dei partecipanti ai prossimi Esami di Stato rispetto a quelli svoltisi lo scorso anno: la diminuzione ha riguardato tutti gli indirizzi, in misura minore l’istruzione classica, scientifica e magistrale.

Questi i dati sulle commissioni d’esame:

  • Commissioni: 22.664 (23.273 nel 1999);
  • Componenti: 119.654
    • 11.439 presidenti,
    • 39.814 commissari esterni
    • 68.401 commissari interni.
  • Candidati:
    • Istruzione Classica: 177.761 (187.165 nel 1999)
      • Licei Classici: 47.504
      • Licei Scientifici: 90.401
      • Istituti Magistrali: 39.856
    • Istruzione Artistica: 15.029 (15.826 nel 1999)
    • Istruzione Professionale: 67.509 (71.936 nel 1999)
    • Istruzione Tecnica: 191.777 (202.279 nel 1999)

Di seguito una rapida scheda comparativa dei dati (1998-2000):

2000 1999 1998
Candidati interni scuola statale 388.195 391.211 401.272
Candidati esterni scuola statale 24.538 33.898 64.208
Totale candidati scuola statale 412.733 425.109 465.480
Totale candidati scuola non statale 45.568 52.097 57.342
Totale complessivo 458.301 477.206 522.822

NB: I dati riportati non comprendono quelli relativi alle province di Aosta, Trento e Bolzano.

L’8 maggio il MPI rende nota la composizione delle 22.664 Commissioni degli Esami di Stato.

Il 9 maggio si svolge la conferenza stampa congiunta MPI – FNSI; di seguito il comunicato stampa:

Martedì 9 maggio alle ore 11, presso la FNSI, conferenza stampa congiunta del ministero della Pubblica Istruzione e la Federazione nazionale della stampa italiana sull’intesa relativa alla collaborazione tra mondo della scuola e giornalismo sulle nuove forme di comunicazione scritta, previste anche dal nuovo esame di Stato. Sono in corso numerosi seminari in tutta Italia ai quali partecipano docenti e giornalisti. L’intesa si propone di offrire alla scuola un servizio di supporto professionale nel pieno rispetto dell’autonomia delle singole istituzioni scolastiche.
In questa occasione verrà presentata la ricerca: “Come si scrive a 19 anni”, un campionamento realizzato dal Cede, in collaborazione con l’IRRSAE del Piemonte, sulle prove di composizione scritta agli esami di Stato del giugno 1999. Alla conferenza stampa saranno presenti il ministro della Pubblica Istruzione, prof. Tullio De Mauro, il prof. Benedetto Vertecchi direttore del Cede e i direttori generali del ministero dott. Pasquale Capo e dott. Mario Dutto.
Per la Fnsi saranno presenti il segretario e il presidente della Fnsi, rispettivamente Paolo Serventi Longhi e Lorenzo De Boca, i presidenti delle associazioni Stampa coinvolte e i colleghi chiamati a svolgere attività seminariale.

Entro il 15 maggio 2000:

  • la documentazione relativa all’esperienza che dà luogo ai crediti formativi (che deve comprendere in ogni caso una attestazione proveniente dagli enti, associazioni, istituzioni presso i quali il candidato ha realizzato l’esperienza ed una sintetica descrizione dell’esperienza stessa) deve pervenire all’istituto sede di esame per consentirne l’esame e la valutazione da parte degli organi competenti (art. 3, Decreto Ministeriale 24 febbraio 2000, n. 49);
  • i consigli di classe dell’ultimo anno di corso elaborano per la commissione d’esame un apposito documento relativo all’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso (art. 6, Ordinanza Ministeriale 4 febbraio 2000, n. 31).

Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:

01 – 15 maggio Concorso Internazionale Think Quest

Prorogato al 15 maggio 2000 il termine ultimo per l’iscrizione al Concorso Internazione Think Quest, l’iniziativa didattica sul Web che offre a migliaia di ragazzi in tutto il mondo l’opportunità di realizzare un progetto multimediale e di vincere premi per due milioni di dollari.
L’iscrizione può essere effettuata in Rete compilando la scheda sul sito americano del Think Quest; tutte le informazioni in italiano su Educazione&Scuola:

14 maggio Incarichi di Presidenza

L’Art. 6 dell’l’O.M. 28 gennaio 1997 n. 65, così come modificata dall’O.M. 9 marzo 1998, dall’O.M. 22 marzo 1999 n. 74 e dall’O.M. 1 marzo 2000, n. 51, fissa al 14 maggio il termine ultimo per gli aspiranti ad un incarico di presidenza, compresi coloro che sono in assegnazione provvisoria in Provincia diversa da quella di titolarità, per la presentazione della domanda, in carta semplice direttamente al Provveditore agli Studi della Provincia in cui hanno la sede di titolarità.

decreto Interministeriale 12 maggio 2000, n. 139
Compensi Commissioni Esami di Stato AS 1999-2000

circolare 12 maggio 2000, n. 138
“Progetto Copernico”: attività di formazione interdirezionale sulle tematiche dell’autonomia organizzativa e didattica. Iniziative di diffusione dei prodotti formativi

nota  MPI 12 maggio 2000, Prot. n. 95/VM
Scuola elementare. Definizione organico di diritto. Anno scolastico 2000/2001

08 – 12 maggio Forum Pubblica Amministrazione

Dall’8 al 12 maggio 2000 si svolge a Roma l’annuale FORUM della Pubblica Amministrazione: la giornata dell’11 maggio sarà dedicata alla scuola ed al tema della formazione; ne dà comunicazione la circolare 20 aprile 2000, n.124.

10 – 11 maggio Elezioni CNSU

Solo il 9, 5% (148.959 su un totale di 1.513.650) degli studenti universitari ha votato il 10 e 11 maggio per l’elezione del CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari).

Il CNSU, che ha funzioni consultive, è composto da 30 componenti:

  • 28 eletti dagli iscritti ai corsi di diploma e di laurea e alle scuole dirette a fini speciali;
  • 1 dagli iscritti ai corsi di specializzazione;
  • 1 dagli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca.

Maggiori informazioni sono reperibili in Rete all’URL: http://www.murst.it/Universi/CNSU/elezioni.htm

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

10 maggio Progetto “Scuola Sicura”

Riportiamo di seguito il comunicato del MPI:

L’INAIL ha indetto, per il 10 maggio 2000, nell’ambito del Progetto “Scuola Sicura” elaborato dal Ministero dell’Interno d’intesa con il nostro Ministero, una giornata nazionale dedicate alle prove di evacuazione degli edifici scolastici.
Per incentivare l’adesione a tale iniziativa da parse del maggior numero di scuole sono stati previsti, in ciascuna regione, concorsi per l’assegnazione di n. quattro premi del valve di tre milioni ciascuno da destinare a cure delle scuole all’acquisto di attrezzature didattiche, in relazione a singole, specifiche esigenze.
I concorsi indetti sono due.
Il primo concorso ha come oggetto la realizzazione di un manifesto della giornata/evento del 10 maggio 2000, sul tema “impariamo a conoscere e gestire le emergenze”.
Destinatarie di tale concorso sono le scuole elementari e secondarie; condizione per l’ammissione al concorso è la partecipazione alla giornata dedicata alle prove di evacuazione e delle relative prove ed è destinato solo agli istituti tecnici e professionali.
Per partecipare a tale giornata, le scuole interessate devono far pervenire alla sede territoriale dell’lNAIL più vicina entro la fine del corrente mese ovvero agli inizi del mese di marzo una scheda di prenotazione che potrà essere ritirata presso la struttura territoriale dell’lNAIL stessa.

circolare 8 maggio 2000, Prot. n. 3113
Il censimento a scuola

06 – 08 maggio Conferenza Presidenti Consulte

Dal 6 all’8 maggio si svolge a Chianciano la Conferenza Nazionale dei Presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti.

Riportiamo di seguito il testo della lettera di invito:

Caro Presidente, la prossima conferenza nazionale delle consulte si terrà a Chianciano nei giorni 6 – 7 – 8 Maggio 2000 e vedrà la partecipazione anche di un rappresentante della consulta non frequentante il quinto anno per garantire la continuità delle varie iniziative, in collaborazione con i presidenti uscenti, e del tuo docente referente alla consulta.
Ti scriviamo per chiedere il tuo parere su alcuni aspetti organizzativi e di contenuto per la prossima conferenza e per ricordarti di riunire la tua Consulta al più presto per discutere i punti emersi a Viterbo che saranno poi votati in plenaria a Chianciano.
I documenti prodotti a Viterbo sono disponibili nello “Spazio CONSULTE” del sito. (N.B. Ci scusiamo per il notevole ritardo nella pubblicazione… purtroppo alcuni coordinatori hanno ritardato l’invio del verbale e dei materiali prodotti dai gruppi).
N.Benissimo: dato il numero elevato di emendamenti presentati in plenaria a Viterbo, aiuta i coordinatori dei gruppi controllando che i documenti siano corretti e che contengano gli emendamenti approvati e di segnalare al più presto, ai seguenti numeri telefonici, eventuali modifiche: 06.58492918 / 58492603 – Giovanna Boda 0348.3525559, Giuseppe Pierro 0347.3214632.
La prossima Conferenza Nazionale accoglierà tutte le indicazioni emerse dai presidenti a Viterbo e sarà organizzata secondo le indicazioni dei coordinatori delle commissioni e del presidente della Consulta di Agrigento che ha steso il verbale durante lo scorso incontro.
Argomenti da approfondire e su cui far deliberare la propria consulta:
– Analisi dei documenti di Viterbo 2000: proposte e iniziative.
– Anticipare le elezioni dei rappresentanti della consulta a Maggio.
– Riordino dei cicli: proposte e iniziative in merito.
– Esame di Stato: proposte e iniziative in merito.
– Adesione o meno al progetto “Canto di Spine” del gruppo Altera.
Ti ricordiamo che a Chianciano i Presidenti dovranno votare gli emendamenti che richiedevano di apportare modifiche al Regolamento della Conferenza Nazionale dei Presidenti. Troverai tali emendamenti nello spazio Internet.
Possibilmente porta due o tre copie del poster sulla Giornata dell’Arte della tua provincia a Chianciano e di consegnarlo al Comitato organizzatore e inviateci al più presto le vostre proposte e i vostri suggerimenti per l’organizzazione della Conferenza.

02 – 05 maggio Giornata Nazionale della Musica

Nei giorni 2 – 5 maggio 2000, come previsto dalla circolare ministeriale 9 marzo 2000, n. 62, nel quadro della Giornata Nazionale della Musica a Scuola, si svolgeranno nelle scuole di ogni ordine e grado manifestazioni musicali, concerti vocali e/o strumentali, lezioni – concerto e seminari.

comunicazione 4 maggio 2000, Prot. 3081
Progetto “Dalle storie alla storia – Il viaggio e la conoscenza storica”

circolare 4 maggio 2000, n.135
Classe di concorso “strumento musicale nella scuola media” – A077 – Dotazione organica anno scolastico 1999-2000

02 – 03 maggio Crisi di Governo

Il 2 ed il 3 maggio il governo Amato affronta il dibattito ed il voto finale al Senato, ottenendo la fiducia con 179 voti  favorevoli, 112 contrari e 2 astenuti.

Questa la lista dei ministri che compongono l’esecutivo rapportata con quella del precedente governo e comprensiva dei sottosegretari:

Governo D’Alema bis
(Ministri e Sottosegretari)

Ministeri
(in ordine alfabetico)

Governo Amato
(Ministri e Sottosegretari)

Massimo D’Alema Presidente del Consiglio Giuliano Amato
Vice Presidente
Enrico Micheli (Presidenza del Consiglio),
Marco Minniti, Dario Franceschini, Stefano Passigli, Elena Montecchi, Raffele Cananzi (Funzione pubblica),
Luciano Caveri (Affari regionali)
Sottosegretari alla presidenza Enrico Micheli (Ulivo)
Vannino Chiti (Ds) – Editoria
Raffaele Cananzi (Ppi) – Funzione Pubblica
Dario Franceschini (Ppi) – Riorme
Elena Montecchi (Ds) – Rapporti con il Parlamento
Katia Belillo Affari regionali Katia Belillo
Paolo De CastroRoberto Borroni, Aniello Di Nardo Agricoltura Alfonso Pecoraro ScanioRoberto Borroni (Ds), Luigi Nocera (Udeur)
Edo RonchiValerio Calzolaio, Nicola Fusillo Ambiente Willer BordonValerio Calzolaio (Ds), Nicola Fusillo (Ppi)
Giovanna MelandriMaretta Scoca, Giampaolo D’Andrea, Adriana Vigneri Beni Culturali Spettacoli e Sport Giovanna MelandriCarlo Carli (Ds), Giampaolo D’Andrea (Ppi)
Giuliano AmatoPiero Giarda, Giorgio Macciotta, Roberto Pinza, Bruno Solaroli, Ferdinando De Franciscis Bilancio e Tesoro Vincenzo ViscoGianfranco Morgando (Ppi), Santino Pagano (Udeur), Bruno Solaroli (Ds), Piero Giarda (Ind.)
Piero FassinoSilvia Barbieri, Gianfranco Morgando Commercio estero Commercio estero e Industria Enrico LettaCesare De Piccoli (Ds), Mauro Fabris (Udeur), Stefano Passigli (Ds)
Enrico LettaLanfranco Turci, Gabriele Cimadoro, Aniello Palumbo Industria
Salvatore CardinaleVincenzo Maria Vita, Michele Lauria Comunicazioni Salvatore CardinaleMichele Lauria (Ppi), Vincenzo Vita (Ds)
Sergio MattarellaPaolo Guerrini, Gianni Rivera, Massimo Ostillio, Romano Misserville Difesa Sergio MattarellaMarco Minniti (Ds), Massimo Ostilio (Udeur), Gianni Rivera (Democratici)
Lamberto DiniUmberto Ranieri, Rino Serri, Franco Danieli Esteri Lamberto DiniUgo Intini (Sdi), Franco Danieli (Democratici), Umberto Ranieri (Ds), Rino Serri (Ds)
Vincenzo ViscoAlfiero Grandi, Natale D’Amico, Mauro Fabris Finanze Ottaviano Del TurcoNatale D’Amico (Ri), Armando Veneto (Ppi), Alfiero Grandi (Ds)
Franco Bassanini Funzione Pubblica Franco Bassanini
Oliviero DilibertoGiuseppe Maria Ayala, Franco Corleone, Marianna Li Calzi, Rocco Maggi Giustizia Piero FassinoFranco Corleone (Verdi), Marianna Li Calzi (Udeur), Rocco Maggi (Democratici)
Enzo BiancoFranco Barberi, Severino Lavagnini, Massimo Brutti, Alberto Gaetano Maritati, Ombretta Fumagalli Carulli Interno Enzo BiancoMassimo Brutti (Ds), Aniello Di Nardo (Udeur), Severino Lavagnini (Ppi), Gianfranco Schietroma (Sdi)
Willer BordonAntonio Bargone, Salvatore Ladu, Giovanni Francesco Mattioli, Armando Veneto Lavori Pubblici Nevio NesiAntonio Bargone (Ds), Salvatore Ladu (Ppi)
Cesare SalviClaudio Caron, Adolfo Manis, Raffaele Morese, Rosario Olivo Lavoro Cesare SalviPaolo Guerrini (Pdci), Raffaele Morese (Ppi), Ornella Piloni (Ds)
Laura Balbo Pari opportunità Katia Bellillo
Patrizia Toja Politiche comunitarie Gianni Mattioli (Verdi)
Luigi BerlinguerNadia Masini, Carla Rocchi, Giovanni Polidoro, Giuseppe Gambale Pubblica Istruzione Tullio De MauroCarla Rocchi (Verdi), Silvia Barbieri (Ds), Giuseppe Gambale (Democratici), Giovanni Manzini (Ppi)
Agazio Loiero Rapporti parlamento Patrizia Toja
Ortensio ZecchinoAntonio Cuffaro, Luciano Guerzoni, Vincenzo Sica Ricerca Scientifica e Università Ortensio ZecchinoAntonino Cuffaro (Pdci), Luciano Guerzoni (Ds), Vincenzo Sica (Democratici)
Antonio Maccanico Riforme istituzionali Antonio Maccanico
Rosy BindiMonica Bettoni Brandani, Antonino Mangiacavallo, Fabio Di Capua Sanità Umberto VeronesiOmbretta Fumagalli Carulli (Ri), Grazia Labate (Ds)
Livia Turco Solidarietà sociale Livia Turco
Pierluigi BersaniGiordano Angelini, Luca Danese, Mario Occhipinti Trasporti Pierluigi BersaniLuca Danese (Udeur), Giordano Angelini (Ds), Mario Occhipinti (Democratici)

– NB: i collegamenti ai ministeri in Rete sono attivi nel settore Link di Educazione&Scuola

Si veda in Interlinea con… a cura di Nadia Scardeoni:

03 maggio Netd@ys Europe 2000

Il comunicato 28 febbraio 2000, Prot.n. 1040 indica il 3 maggio 2000 come scadenza per la presentazione dei progetti per la partecipazione al Netd@ys Europe 2000, che si svolgerà dal 20 al 27 novembre 2000.

Il supporto finanziario, per un massimale di 20.000 euro, sarà concesso dalla Commissione ai progetti che coinvolgono il massimo numero di partners, di partecipanti e di destinatari potenziali da diversi Paesi.

Per tutte le informazioni relative all’iniziativa ed il download della domanda del “Formulario di candidatura” si può accedere al sito di riferimento italiano presso la Biblioteca di Documentazione Pedagogica (http://www.bdp.it).

Nella rubrica Software@edscuola.com a cura di Angelo Pinto e Salvatore Madaghiele:

decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130 (in GU 23 maggio 2000, n. 118)
Disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, in materia di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate

ordinanza 2 maggio 2000, n. 134
Calendario Scolastico Nazionale per l’anno 2000/2001

02 maggio Valutazione Capi d’Istituto

Entro il 2 maggio 2000 (come previsto dalla nota MPI 8 marzo 2000, prot. 2855 modificando la scadenza del 15 marzo stabilita dalla nota MPI 15 febbraio 2000, prot. n. 1787 che, a sua volta prorogava i termini indicati dalla circolare ministeriale 18 gennaio 2000, n. 18) i capi di istituto forniscono al sovrintendente scolastico:

  • le caratteristiche del contesto socio-economico in cui opera l’istituto
  • l’autoanalisi dei processi e delle iniziative promossi a livello di istituto
  • il piano dell’offerta formativa o la programmazione educativa e il piano delle attività didattiche e organizzative deliberate della scuola
  • le eventuali integrazioni ed aggiornamenti al curricolo professionale inviato al sovrintendente, ai sensi della C.M. 461 del 25 novembre 1998
  • il curricolo professionale, ove si tratti di capi di istituto che non abbiano formulato domanda di partecipazione ai corsi di formazione per l’attribuzione della qualifica dirigenziale in quanto da collocare a riposo dal 1° settembre 2000.

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

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