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Indicazioni CTS per A.S 2020/2021

Documento tecnico CTS (28.5.2020)
Modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico


Tornare a scuola in presenza, ma anche e soprattutto in piena sicurezza. È questo l’obiettivo del Governo e del Ministero dell’Istruzione, che ha ricevuto oggi dal Comitato tecnico-scientifico istituito per l’emergenza coronavirus il documento con le misure per il rientro a settembre.

“Il Governo è al lavoro per riportare tutti gli studenti in classe. Questo documento è la cornice in cui inserire il piano complessivo di riapertura: poche semplici regole, soluzioni realizzabili che ci permetteranno di tornare tra i banchi in sicurezza”, spiega la Ministra Lucia Azzolina. “A questo documento si unirà quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione che offrirà spunti che guardano alla ripresa di settembre, ma anche oltre: l’uscita da questa emergenza, come abbiamo sempre detto, deve diventare una straordinaria spinta per migliorare il sistema di Istruzione e per promuovere l’innovazione didattica”.

“Dal Comitato tecnico-scientifico arriva un contributo importante per riaprire le nostre scuole in sicurezza. A questo obiettivo il Governo dedicherà ogni energia”, prosegue il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

“Quello fatto per la scuola è stato un lavoro impegnativo, che ha l’obiettivo di conciliare il contenimento del rischio di contagio con il recupero della normale attività per studenti e lavoratori del mondo dell’Istruzione. Sarà importante, nelle prossime settimane, mantenere cautela e responsabilità nei comportamenti da parte di tutti per poter garantire il rientro nelle classi a settembre”, chiude Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico.

Il distanziamento fisico, le misure di igiene e prevenzione sono i cardini del documento. Previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza andrà garantita nelle aule, con una conseguente riorganizzazione della disposizione interna, ad esempio, dei banchi, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei teatri scolastici. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra. 

Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe. 

Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni. Saranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche. 

La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l’ingresso e l’uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell’edificio scolastico. 

All’ingresso della scuola non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Ma chiunque avrà una sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5° dovrà restare a casa. Sarà importante rispettare, da parte di tutti, questa regola, per ridurre le possibilità di contagio. 

Ciascuna realtà scolastica procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l’obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli Enti locali. 

Prima della riapertura della scuola sarà prevista una pulizia approfondita di tutti gli spazi. Le pulizie, poi, dovranno essere effettuate quotidianamente. Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzantiin più punti della scuola. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli alunni sopra i 6 anni dovranno portarla per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni, ad esempio quando si fa attività fisica, durante il pasto o le interrogazioni, come già accadrà per gli Esami di Stato del II ciclo. 

Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, come previsto per i minori di 6 anni di età. Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione.
Potranno essere organizzate apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola, per prendere dimestichezza con le misure previste.

Documento tecnico CTS (28.5.2020)

Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento della Protezione civile
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO

Modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico (28 maggio 2020)

Il CTS, dopo ampia condivisione, approva il documento conclusivo relativo alle misure di contenimento del contagio dal virus SARS-CoV-2 nell’ambito del settore scuola per gli istituti di ogni ordine e grado ai fini dell’apertura del prossimo anno scolastico (allegato).

Edilizia scolastica, riunito l’Osservatorio Nazionale

Quasi 800 milioni (798,1) di euro stanziati per l’edilizia scolastica dall’inizio del 2020 (510 milioni destinati al Piano di interventi 2019, 65,9 milioni per indagini diagnostiche, 120 milioni per le regioni colpite dal sisma del Centro Italia, 98 milioni per adeguamento alla normativa antincendio e 4,2 milioni per interventi di adeguamento sismico).  Un totale di 1.750 interventi e 5.560 indagini diagnostiche su solai e controsoffitti autorizzati in soli quattro mesi. In corso di finalizzazione anche l’assegnazione di ulteriori 320 milioni già ripartiti tra le Regioni e di 855 milioni destinati alle Province e Città metropolitane per interventi su Scuole secondarie di II grado.

Questi alcuni dei numeri annunciati oggi nell’Osservatorio Nazionale per l’Edilizia Scolastica, che si è riunito in videoconferenza con l’intervento della Ministra Lucia Azzolina e della Vice Ministra Anna Ascani.

“L’edilizia scolastica è da sempre una priorità di questo Ministero – hanno dichiarato la Ministra Azzolina e la Vice Ministra Ascani -. E non ha smesso di esserlo neanche in questa fase di emergenza: non a caso abbiamo accelerato e semplificato diverse procedure di autorizzazione per utilizzare il periodo di forzata sospensione delle attività didattiche per permettere agli Enti locali, proprietari degli edifici adibiti a uso scolastico, di provvedere a mettere in sicurezza gli istituti in vista dell’avvio del nuovo anno. Il lavoro procederà in modo serrato nelle prossime settimane, sempre nell’ottica del confronto con l’Osservatorio, che rimane un luogo essenziale di discussione strategica su un tema fondamentale per la scuola italiana e per l’intero Paese”.

Le norme del “Dl Rilancio” prevedono una semplificazione delle procedure di autorizzazione, la possibilità di concedere anticipazioni delle risorse anche per i Mutui BEI per garantire maggiore liquidità agli Enti locali e, quindi, alle imprese. Sarà possibile mettere a disposizione degli enti locali 330 milioni di fondi strutturali FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) in conto capitale, per interventi di adeguamento e adattamento degli spazi e degli ambienti didattici in vista della riapertura delle scuole.

Nel corso dell’incontro si è discusso dei circa 2.000 cantieri riaperti su tutto il territorio nazionale lo scorso 4 maggio, relativi a progetti già autorizzati nell’ambito dell’adeguamento sismico e antincendio e dei Mutui BEI 2018 ed è stato ribadito l’impegno a lavorare con il mondo delle associazioni per iniziative legate alla diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole.

Protocollo d’Intesa (19.5.2020)

Linee operative per garantire il regolare svolgimento degli Esami conclusivi di Stato 2019/2020

TENUTO CONTO dell’esigenza di condividere con le OO.SS. le linee operative per garantire il regolare svolgimento degli esami di Stato negli Istituti scolastici di istruzione secondaria di 2° grado statali, in osservanza delle misure precauzionali di contenimento e contrasto del rischio di epidemia di COVID-19;

CONSIDERATA la necessità di tutelare la salute della comunità educante (dirigenti, docenti, personale A.T.A., studenti e genitori) durante lo svolgimento degli esami nel pieno rispetto del principio di precauzione;

VISTO il Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri sottoscritto in data 15 novembre 2018;

VISTA la Convenzione tra il Ministero dell’Istruzione-Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali e la Croce Rossa Italiana sottoscritta in data 19 maggio 2020;

VISTO il Documento tecnico scientifico per gli esami di Stato del CTS-Comitato Tecnico Scientifico, in data 15 maggio 2020, (che si allega alla presente intesa);

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

La presente Intesa trova applicazione nei casi in cui, tenuto conto dell’evoluzione della dinamica epidemiologica e delle indicazioni fornite dalle autorità competenti e ai sensi delle Ordinanze del Ministro dell’istruzione 16 maggio 2020, n. 10 e 11, articolo 8 comma 2, gli esami di Stato per l’a.s.2019/20, nonché gli esami preliminari, integrativi e di idoneità si tengano in presenza. Per dare piena attuazione al Documento Tecnico Scientifico saranno attivate, a livello di istituzione scolastica, le relazioni sindacali previste dall’art. 22 del CCNL del comparto “Istruzione e Ricerca” vigente per definire, entro sette giorni, un’intesa sulle seguenti materie: fornitura dei dispositivi di sicurezza, igienizzazione e utilizzazione degli spazi, formazione del personale, intensificazione ed eventuale lavoro straordinario.

Il Ministero garantisce l’erogazione delle risorse necessarie per l’attuazione delle indicazioni contenute nel Documento tecnico scientifico, in tutte le istituzioni scolastiche del territorio nazionale, sedi di esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, per l’a.s. 2019/20.
A tal fine si impegna ad attivare grazie al Dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali:

  • un servizio dedicato di help desk per le istituzioni scolastiche, attraverso l’attivazione di un numero verde 800903080 attivo dal 28 maggio, dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00, con funzioni di front- office, al fine di raccogliere quesiti e segnalazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza e fornire assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo;
  • un Tavolo nazionale permanente, composto da rappresentanti del Ministero, delle OO.SS. firmatarie del presente Protocollo e della Croce Rossa, con funzioni di verifica dell’attuazione del Documento tecnico scientifico presso le istituzioni scolastiche. Presso il tavolo saranno riportate, con cadenza periodica (ogni 2 giorni), le questioni di maggiore interesse e le criticità pervenute al Ministero dalle istituzioni scolastiche tramite il servizio di help desk. Il tavolo fornisce indicazioni e linee di coordinamento agli UU.SS.RR., definisce e attua con la partecipazione delle OO.SS. firmatarie del presente Protocollo rappresentative della dirigenza scolastica quanto previsto dal CCNL Area Istruzione e ricerca all’art. 5 c. 3 lettera d).
    Presso ogni USR sarà istituito un Tavolo di lavoro permanente, di cui fanno parte rappresentanti delle OO.SS. del settore scuola firmatarie del presente Protocollo, degli enti locali, dei Servizi di igiene epidemiologica, della Croce Rossa e della Protezione Civile operanti sul territorio. Questi Tavoli regionali svolgono una funzione di raccordo con il Tavolo nazionale permanente e le istituzioni scolastiche, fornendo soluzioni concrete ai tavoli locali istituiti presso gli Ambiti territoriali;
  • Il Tavolo nazionale permanente, di cui al punto precedente, verifica costantemente che gli esami di Stato si svolgano in osservanza delle misure di sicurezza previste anche in relazione, in ogni singola Regione, all’andamento dei contagi, riservandosi di richiedere al CTS l’adozione di eventuali e ulteriori misure proporzionate all’evolversi della situazione epidemiologica e volte ad assicurare la piena ed effettiva tutela della salute degli studenti e di tutto il personale scolastico coinvolto.

Il Ministero si impegna, inoltre, a:

  • monitorare attraverso gli Uffici Scolastici Regionali che nelle scuole, prima dell’inizio delle procedure d’esame, si sia provveduto ad effettuare la sanificazione generale degli ambienti da parte di ditte esterne specializzate, qualora indicato come specifica misura dalla competente autorità sanitaria regionale: ciò anche al fine di creare le condizioni di massima tranquillità agli studenti, alle famiglie, al personale;
  • Invitare le istituzioni scolastiche a comunicare alle famiglie, agli studenti interessati e ai lavoratori della scuola, tramite i canali di diffusione ordinariamente utilizzati, le determinazioni finali sulle procedure anti contagio;
  • monitorare costantemente, attraverso gli UU.SS.RR., l’utilizzo delle risorse assegnate e finalizzate alla piena attuazione del Documento tecnico scientifico nonché ad integrarle in caso di necessità;
  • fornire supporto per la formazione, anche in modalità on-line, sull’uso dei DPI e sui contenuti del Documento tecnico scientifico, come previsto dalla Convenzione con Croce Rossa e dai piani d’intervento regionale;
  • dare indicazioni puntuali alle istituzioni scolastiche e agli UUSSRR per le rispettive competenze, secondo quanto previsto dal Documento tecnico scientifico, circa le modalità di esonero dall’esame in presenza per tutto il personale in situazione di fragilità in relazione alla possibilità di contagio per le categorie fragili e con fattori a rischio;
  • assicurare l’attivazione dei protocolli sanitari previsti dalla normativa vigente attraverso la presenza fisica del personale della Croce Rossa, anche al fine di vigilare su eventuali sintomatologie COVID-19 che si dovessero manifestare nella sede d’esame, secondo quanto previsto dalla Convenzione MI-CRI e dai piani d’intervento regionali.

Il Ministero e le OO.SS. si incontreranno a richiesta anche di una delle parti o di una singola organizzazione sindacale.

Letto e sottoscritto:

Roma 19/05/2020

La Ministra

FSUR CISL FLC CGIL FED UIL SCUOLA RUA CONFSAL SNALS ANIEF ANP DIRIGENTISCUOLA-Di.S.Conf


Rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico per lo svolgimento dell’esame di stato nella scuola secondaria di secondo grado

Supporto delle istituzioni scolastiche per lo svolgimento degli Esami di Stato

Linee guida (15.5.2020)

Dipartimento delle Politiche per la Famiglia
Presidenza del Consiglio dei Ministri

d’intesa con

Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Ministero dell’istruzione
Ministro per le politiche giovanili e lo sport
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Unione province d’Italia
Associazione nazionale comuni italiani

Comunicato INAIL 15 maggio 2020

L’infortunio sul lavoro per Covid-19 non è collegato alla responsabilità penale e civile del datore di lavoro

Il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa

In riferimento al dibattito in corso sui profili di responsabilità civile e penale del datore di lavoro per le infezioni da Covid-19 dei lavoratori per motivi professionali, è utile precisare che dal riconoscimento come infortunio sul lavoro non discende automaticamente l’accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro.

Sono diversi i presupposti per l’erogazione di un indennizzo Inail per la tutela relativa agli infortuni sul lavoro e quelli per il riconoscimento della responsabilità civile e penale del datore di lavoro che non abbia rispettato le norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Queste responsabilità devono essere rigorosamente accertate, attraverso la prova del dolo o della colpa del datore di lavoro, con criteri totalmente diversi da quelli previsti per il riconoscimento del diritto alle prestazioni assicurative Inail.

Pertanto, il riconoscimento dell’infortunio da parte dell’Istituto non assume alcun rilievo per sostenere l’accusa in sede penale, considerata la vigenza in tale ambito del principio di presunzione di innocenza nonché dell’onere della prova a carico del pubblico ministero. E neanche in sede civile il riconoscimento della tutela infortunistica rileva ai fini del riconoscimento della responsabilità civile del datore di lavoro, tenuto conto che è sempre necessario l’accertamento della colpa di quest’ultimo per aver causato l’evento dannoso.

Al riguardo, si deve ritenere che la molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare sui luoghi di lavoro, oggetto di continuo aggiornamento da parte delle autorità in relazione all’andamento epidemiologico, rendano peraltro estremamente difficile la configurabilità della responsabilità civile e penale dei datori di lavoro.

Delibera ANAC 13 maggio 2020, n. 421

Richiesta di parere in merito all’applicazione del principio di rotazione ai contratti aventi ad oggetto il servizio di protezione dei dati personali (DPO).

Riferimenti normativi: Articoli 35 e 36 del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 e s.m., Regolamento UE 2016/679; Linee guida sul Responsabile dei dati personali emanate dal Garante per la protezione dei dati individuali il 13/12/2016;

Parole chiave: Principio di rotazione – Applicazione agli affidamenti di servizi di protezione di dati personali (DPO) – Sussiste.

Massima: L’affidamento dei contratti aventi ad oggetto il servizio di protezione dei dati personali di importo inferiore alle soglie comunitarie deve avvenire nel rispetto del principio di rotazione. I particolari requisiti e obiettivi di esperienza e stabilità nell’organizzazione del servizio, richiesti dalla normativa di settore, possono essere perseguiti dalla stazione appaltante, già in fase di programmazione dei fabbisogni e di progettazione del servizio da affidare, attraverso la previsione di una durata del contratto che sia congrua rispetto agli obiettivi individuati e alle prestazioni richieste al contraente.

Il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
nell’adunanza del 13 maggio 2020;

VISTA la richiesta di parere dell’Associazione Data Protection Officer, acquisita al prot. Autorità n. 30246 del 23/4/2020 con cui è stato chiesto l’avviso di questa Autorità in merito alla disciplina applicabile ai contratti aventi ad oggetto servizi di protezione dei dati individuali sottoscritti ai sensi dell’articolo 37, punto 6, del Regolamento UE 2016/679, con particolare riferimento al principio di rotazione e al rinnovo dei contratti.

VISTI gli articoli 35 e 36 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.;

VISTO il Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE;

VISTE le Linee guida sul Responsabile della protezione dei dati emanate dal Garante per la protezione dei dati individuali in data 13 dicembre 2016;

DELIBERA
L’affidamento all’esterno del servizio di protezione dei dati personali si configura come un appalto di servizi e come tale soggiace alle disposizioni del codice dei contratti pubblici, con conseguente obbligo di procedere alla selezione del contraente nel rispetto delle procedure ivi previste in ragione dell’importo del contratto.
Tale servizio è reso disponibile sui sistemi di e-procurement e, pertanto, ai sensi dell’articolo 26, comma 3, della legge 23/12/1999 n. 488 e dell’articolo 1 del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con modificazioni nella legge 7 agosto 2012 n. 135 recante «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini», gli affidamenti che non siano effettuati attraverso gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip o dalle centrali di committenza regionali di riferimento sono affetti da nullità.
Ai sensi dell’articolo 36 del codice dei contratti pubblici, l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di cui all’articolo 35 avvengono nel rispetto dei principi di cui agli articoli 30, comma 1, 34 e 42, nonché del rispetto del principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti e in modo da assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese.
I paragrafi 3.6 e 3.7 delle Linee guida n. 4/2016, offrono indicazioni di dettaglio sull’applicazione del principio di rotazione, specificando che lo stesso non si applica laddove il nuovo affidamento avvenga tramite procedure ordinarie o comunque aperte al mercato, nelle quali la stazione appaltante, in virtù di regole prestabilite dal Codice dei contratti pubblici ovvero dalla stessa in caso di indagini di mercato o consultazione di elenchi, non operi alcuna limitazione in ordine al numero di operatori economici tra i quali effettuare la selezione.
Fermo restando quanto previsto al paragrafo 3.6, secondo periodo, delle citate Linee guida, il rispetto del principio di rotazione degli affidamenti e degli inviti fa sì che l’affidamento o il reinvito al contraente uscente abbiano carattere eccezionale e richiedano un onere motivazionale più stringente. Sono indicate quali ipotesi di deroga al principio in argomento circostanze attinenti alla particolare struttura del mercato e alla riscontrata effettiva assenza di alternative, che non sembrano ricorrere nel caso di specie.
Si ritiene, quindi, che le esigenze manifestate dall’istante in ordine alla necessità di garantire, nell’esecuzione del contratto, il perseguimento di requisiti e obiettivi raggiungibili soltanto a lungo termine, in conseguenza della maturazione di solida esperienza circa la specifica organizzazione della PA di riferimento e circa le peculiarità dei processi di trattamento dei dati personali, non possano essere attuati attraverso l’esclusione del principio di rotazione.
Non si ritiene percorribile, neanche l’ulteriore alternativa, prospettata dall’istante, di disporre rinnovi dei contratti in scadenza nel caso in cui la durata degli stessi non sia risultata congrua rispetto al raggiungimento degli obiettivi dell’affidamento. Su tale aspetto si ricorda, infatti, che il rinnovo del contratto deve essere previsto come opzione già nel bando di gara e che l’importo riferito al rinnovo deve essere considerato nel calcolo del valore stimato dell’appalto (articolo 35 del codice dei contratti pubblici).
Si evidenzia, altresì, che la previsione di una durata del contratto inferiore a quella considerata congrua in relazione all’oggetto dell’affidamento potrebbe configurare un frazionamento artificioso dell’appalto volto ad eludere l’applicazione delle soglie di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici.
Si ritiene, invece, che gli specifici obiettivi di esperienza e stabilità nell’organizzazione del servizio, richiesti dalla normativa di settore, possano essere legittimamente perseguiti dalla stazione appaltante, già in fase di programmazione dei fabbisogni e di progettazione del servizio da affidare, individuando una durata del contratto che sia congrua rispetto alle prestazioni richieste al contraente.

Il Presidente f.f.
Francesco Merloni
Depositato presso la Segreteria del Consiglio in data 19 maggio 2020
Per il Segretario Maria Esposito, Rosetta Greco

Edilizia scolastica, applicativi informativi costantemente aperti

Edilizia scolastica, applicativi informativi costantemente aperti per gli Enti locali per snellire procedure e velocizzare gli interventi

Garantire la continuità nell’erogazione delle risorse e fornire sostegno e liquidità a enti locali e imprese. Questo l’obiettivo del Ministero dell’Istruzione che ha deciso di mantenere sempre aperti gli applicativi informativi per la rendicontazione e per i pagamenti degli interventi di edilizia scolastica.

Si tratta di una novità: abitualmente gli enti locali hanno a disposizione tre finestre temporali durante l’anno per richiedere risorse, inserire procedure, rendicontare. La decisione è stata presa a margine della Cabina di regia per l’edilizia scolastica che si è tenuta la scorsa settimana, per dare la possibilità di sfruttare questo momento di sospensione delle attività didattiche per mettere in sicurezza le scuole e intervenire strutturalmente sugli edifici scolastici.
“Abbiamo fortemente voluto questa azione – dichiarano la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e la Vice Ministra Anna Ascani – perché ci sembra doverosa per semplificare le procedure e far sì che i lavori di edilizia scolastica possano procedere speditamente. Il Ministero è in continuo dialogo con gli Enti locali ed è impegnato, attraverso gli uffici dedicati, a dare seguito a tutte le pratiche e le richieste che arriveranno.

Inoltre, proprio in questi giorni potranno ripartire i cantieri. Stiamo dando un’importante agevolazione ai territori e alle imprese e costruendo scuole sicure per i nostri studenti”.

Edilizia scolastica

In arrivo ulteriori risorse per l’edilizia scolastica. Sono stati infatti messi a disposizione altri 320 milioni di euro nell’ambito della Programmazione unica nazionale 2018-2020 che consentiranno alle Regioni di effettuare interventi di messa in sicurezza nelle scuole dei loro territori.

“Sono risorse attese – spiega la Ministra Lucia Azzolina – che si aggiungono ai 510 milioni già assegnati agli enti locali lo scorso 10 marzo. Dobbiamo continuare a lavorare sul fronte dell’edilizia scolastica e della messa in sicurezza, guardando al futuro. Abbiamo bisogno di strutture che possano accogliere al meglio i nostri studenti”.

“Si tratta di fondi – aggiunge la Vice Ministra Anna Ascani – che andranno in erogazione diretta agli enti locali sulla base delle priorità individuate dalle Regioni nell’ambito della Programmazione nazionale, nello specifico per il 2019. Questo ci consentirà di agire in maniera rapida e mirata. Anche in una fase delicata come questa stiamo mettendo al centro la sicurezza degli studenti, lavorando in sinergia con i territori e tutte le istituzioni coinvolte”.

Le Regioni avranno tempo fino al prossimo 29 maggio per inviare al Ministero dell’Istruzione gli elenchi degli interventi da finanziare. Domani, intanto, si riunirà al Ministero dell’Istruzione la Cabina di regia sull’edilizia scolastica, per fare il punto su fondi e interventi.