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Ecco i ‘caschi blu della Cultura’

da tuttoscuola.com

Ecco i ‘caschi blu della Cultura’

Accordo tra Unesco e Italia per la costituzione dei ‘caschi blu della cultura’, una task force operativa d’urgenza per la tutela del patrimonio artistico mondiale.

L’accordo prevede che l’Unesco possa chiedere al governo italiano di far intervenire degli esperti della task force, composta da studiosi e da membri dell’Arma dei Carabinieri per la tutela del patrimonio artistico, per intervenire su beni culturali in aree in stato di crisi.

La task force, denominata “Unite for Heritage”, sarà composta da personale specializzato (esperti civili e Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale) e privati con riconosciuta esperienza nel settore, e avrà le funzioni di valutare i rischi e quantificare i danni al patrimonio culturale, ideare piani d’azione e misure urgenti, supervisione tecnica e corsi di formazione al personale nazionale locale, fornire assistenza al trasferimento di oggetti mobili in rifugi di sicurezza e rafforzare la lotta contro il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali.

L’Italia è stata tra i primi Paesi a riconoscere la necessità di proteggere il patrimonio culturale quale elemento essenziale per la tutela del pluralismo culturale e religioso, anche nel quadro dell’azione internazionale di contrasto ideologico e finanziario al terrorismo. A tal fine, ha presentato all’Unesco la proposta dei “Caschi blu della cultura”, ovvero l’istituzione di un gruppo di pronto intervento per interventi di messa in sicurezza dei beni culturali e di contrasto ai traffici illeciti. La proposta italiana è stata adottata all’unanimità dalla 38° conferenza generale dell’organismo dell’Onu il 18 novembre 2015.

Prof licenziato: il 16 marzo udienza dal giudice del lavoro

da tuttoscuola.com

Prof licenziato: il 16 marzo udienza dal giudice del lavoro

E’ stata fissata per il 16 marzo dal giudice del lavoro Raffaele Lapenta l’udienza in Tribunale per il ricorso di Stefano Rho, il docente quarantenne licenziato (come una cinquantina d’altri tra insegnanti di ruolo e precari nella Bergamasca) per non aver dichiarato (all’atto della presa di servizio a scuola) di avere precedenti penali, legati a una causa chiusa undici anni fa, quando l’uomo era stato sorpreso dai carabinieri, in un paesino della Valle Brembana, a fare pipì (a notte fonda ma vicino a un lampione) in un cespuglio ai bordi di una strada deserta.

Per il fatto aveva pagato un’ammenda di 200 euro e non risultando dal casellario giudiziale e non essendo il precedente ostativo all’assunzione, non l’aveva dichiarato nel modulo fornito dalla scuola all’atto della presa di servizio. La vicenda ha sollevato molta attenzione e la solidarietà di colleghi e allievi per la sproporzione fra l’accaduto e le conseguenze professionali (il licenziamento vale per sempre e per tutta la scuola statale) e ha riportato sotto i riflettori altri casi, accomunati dalla scarsa rilevanza penale e dal fatto che dal casellario giudiziale rilasciato agli interessati non risultava nulla.

CPIA, al via le iscrizioni per l’a.s. 2016/2017

da tuttoscuola.com

CPIA, al via le iscrizioni per l’a.s. 2016/2017
Pubblicato il decreto con il riparto delle risorse: 1,8 mln per 126 centri

Al via le iscrizioni per l’anno 2016/2017 ai percorsi di istruzione di I e II livello presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA): i cittadini interessati hanno tempo fino al 31 maggio e comunque non oltre il 15 ottobre 2016.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato un’apposita circolare con le indicazioni per le iscrizioni: ai percorsi di I livello possono iscriversi gli adulti, anche con cittadinanza non italiana, che non abbiano conseguito la licenza media. I percorsi di II livello sono aperti, invece, agli adulti che non abbiano conseguito il diploma e anche ai ragazzi che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che dimostrino di non poter frequentare i corsi diurni. Ai percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, infine, possono iscriversi gli adulti con cittadinanza non italiana in età lavorativa, anche con titoli di studio conseguiti nei Paesi di origine.

La circolare contiene anche istruzioni circa i tempi e le modalità per la sottoscrizione degli Accordi tra le sedi centrali dei CPIA e le istituzioni scolastiche di secondo grado dove sono incardinati i percorsi di secondo livello, per la redazione dei Patti formativi Individuali e per l’attivazione ed il funzionamento delle Aule AGORA’, vera novità di quest’anno.

Contemporaneamente, è stato pubblicato il decreto con la ripartizione delle risorse destinate ai CPIA: 1.800.000 euro destinati per il 50% al funzionamento delle Commissioni che si occupano della definizione e valutazione dei Patti Formativi Individuali e per il 50% all’ ampliamento dell’offerta formativa finalizzata a valorizzare il ruolo del CPIA come struttura di servizio capace di leggere ed interpretare le esigenze personali di riqualificazione ed i fabbisogni professionali dei territori e come Centro di ricerca, sperimentazione e sviluppo capace di garantire sviluppo e qualità al sistema.

Sono stati stanziati inoltre 5,6 milioni di euro, nell’ambito del PON Scuola, per l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche e la realizzazione di nuovi ambienti digitali dei Centri. Infine, 12 milioni di euro saranno destinati ai CPIA per la realizzazione di percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana.

Il nuovo sistema di istruzione degli adulti è stato riorganizzato completamente: dal 1 settembre 2015, infatti, sono attivi e funzionati 126 Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, istituzioni scolastiche autonome finalizzate a far conseguire più elevati livelli di istruzione agli adulti e a sviluppare e potenziare le competenze di base necessarie per l’occupabilità e la cittadinanza. La riforma ha previsto percorsi sempre più personalizzati basati su un patto formativo individuale, ma anche un adattamento del percorso alle esigenze di vita degli studenti adulti, con la possibilità di seguirne il 20% a distanza attraverso moduli on line.

MOBILITAZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DEL LAVORO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

I SINDACATI SCUOLA PROCLAMANO LA MOBILITAZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DEL LAVORO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

Gli impegni assunti dal Governo il 4 dicembre 2014 non sono stati rispettati:
 i fondi contrattuali per il salario accessorio vengono tagliati;
 la retribuzione dei Dirigenti Scolastici continua a diminuire;
 i contratti regionali non sono certificati dal MEF che cerca di imporre una diminuzione della
retribuzione pensionabile e della buonuscita;
 non trova soluzione la sperequazione interna;
 si allontana l’equiparazione esterna;
 le condizioni di lavoro peggiorano e le responsabilità aumentano.
I Dirigenti Scolastici non possono più attendere.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal
hanno proclamato in data odierna lo stato di mobilitazione della categoria e richiesto un
incontro urgente con i vertici politici del MIUR.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, a sostegno della vertenza che si rilancia con forza
 indicono, come primo momento di mobilitazione, un presidio nazionale dei dirigenti
scolastici davanti al MIUR per mercoledì 9 marzo 2016;
 stanno verificando, nel frattempo, ulteriori azioni di lotta che esprimano il disagio dei
dirigenti scolastici e la loro esasperazione per l’indifferenza dell’Amministrazione e
dell’intero Governo.
La gravità della situazione e l’importanza delle rivendicazioni richiedono uno straordinario
impegno e la partecipazione di tutti i dirigenti scolastici.

FLC CGIL
Domenico Pantaleo
CISL SCUOLA
Maddalena Gissi
UIL SCUOLA
Giuseppe Turi
SNALS CONFSAL
Marco Paolo Nigi
I responsabili nazionali della dirigenza scolastica
FLC CGIL
Gianni Carlini
CISL SCUOLA
Mario Guglietti
UIL SCUOLA

Organizzano assemblee per boicottare lo sciopero del 18 marzo 2016

Organizzano assemblee per boicottare lo sciopero del 18 marzo 2016

La grande mobilitazione dei sindacati FLCGIL-CISL-UIL-SNALS e GILDA

contro lo sciopero indetto dalla Feder.A.T.A.

Perché non scioperano insieme a noi?

Care Colleghe e Carissimi Colleghi,

la Feder.A.T.A., il sindacato unitario del personale ATA, dopo aver esperito con esito negativo il tentativo di conciliazione presso il ministero del Lavoro, ha proclamato per il 18 marzo 2016 lo sciopero nazionale del personale ATA.

A seguito della proclamazione dello sciopero, i sindacati FLCGIL – CISL – UIL – SNALS e GILDA dopo anni di totale silenzio, dopo aver assistito e taciuto alla lenta morte del personale ATA, non considerato nella legge di stabilità e nella “BUONA SCUOLA”, con un comunicato congiunto hanno indetto le assemblee sindacali per il 19 febbraio 2016 copiando i nostri punti della contestazione e per dire a tutto il personale ATA che il nostro sciopero è inutile.

Non è la prima volta che cercano in tutti i modi di boicottare le nostre iniziative anziché, visto che i punti della contestazione sono uguali a quelli nostri, aderire allo sciopero per creare una grande manifestazione del solo personale ATA.

PERCHE’ NON ADERITE ALLO SCIOPERO DEL 18 MARZO 2016?

Pertanto, con la nascita della Feder.A.T.A, l’unico sindacato unitario del personale A.T.A., inizia un nuovo percorso di lotta che deve vedere tutto il personale ATA unito e compatto contro governo e sindacati collaborazionisti, un fronte che deve acquisire la consapevolezza che FLCGIL-CISL-UIL-SNALS e GILDA sono inutili, perchè urlano la loro grande opposizione ma poi si siedono al tavolo della spartizione della scuola pubblica.

IL PRESIDENTE NAZIONALE FEDER.A.T.A.

Giuseppe MANCUSO

UNIAMOCI IN UN UNICO SINDACATO DI CATEGORIA…….

FEDER.A.T.A.

STRAPPATE LE TESSERE SINDACALI

DIFENDIAMO LA NOSTRA DIGNITA’ PROFESSIONALE

DIFENDIAMO IL NOSTRO RUOLO

DIFENDIAMO IL RISPETTO DEI DIRITTI DI CHI LAVORA

SCIOPERO NAZIONALE

Roma 18 MARZO 2016

  • Dignità al lavoro A.T.A.

+  Retribuzione dignitosa

= Lavoratore motivato e responsabile

Per dare forza alle nostre rivendicazioni

Aderisci allo sciopero

LO SGUARDO CAPOVOLTO

CONVEGNO NAZIONALE “LO SGUARDO CAPOVOLTO”

Roma, 19 febbraio 2016

Biblioteca Nazionale, viale Castro Pretorio 105

 

Roma ospita il secondo convegno nazionale di didattica capovolta, promosso dall’associazione Flipnet in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale. Venerdì 19 febbraio 2016, alla Biblioteca Nazionale di Roma, esperti internazionali, esponenti della cultura e 350 docenti di tutta Italia si confrontano su modelli innovativi, cooperativi e inclusivi di fare didattica. Apre i lavori il professore emerito Tullio De Mauro.

Una scuola moderna, al passo con i tempi, innovativa e capace di appassionare tutti. Non è un’utopia, si chiama “Flipped Classroom”, ovvero “Classe capovolta”, ed è un nuovo modo partecipativo e inclusivo di fare didattica nel 21° secolo. Nato negli Usa e sbarcato in Europa da pochi anni, il modello della Flipped Classroom sta conquistando anche docenti e studenti italiani. Con l’insegnamento capovolto, la lezione frontale e i compiti da svolgere a casa lasciano il posto a un nuovo processo di apprendimento-insegnamento, capace non solo di ribaltare i tempi, i luoghi e i ruoli tradizionali della didattica, ma anche di rispondere ai bisogni individuali e ai ritmi di apprendimento di ogni singolo alunno. Niente più libri di carta: agli studenti basta avere uno smartphone e insegnanti capaci di sfruttare le sorprendenti opportunità che le nuove tecnologie offrono alla didattica, per poter conoscere il valore di una scuola inclusiva, interattiva e collaborativa.

Venerdì prossimo, 19 febbraio, alle ore 9.30, presso la Biblioteca Nazionale di Roma, si tiene il secondo convegno nazionale di didattica capovolta, organizzato dall’associazione Flipnet in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale. Introduce i lavori il professore emerito Tullio De Mauro, linguista ed esperto di didattica innovativa, che discuterà con 350 docenti di tutta Italia le potenzialità dell’approccio “flipped learning” integrato con il modello di Educazione per la vita.

L’evento prosegue con gli interventi di Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, Grazia Paladino, vicepresidente Flipnet, Paolo Ferri dell’Università di Milano Bicocca, Eraldo Affinati, scrittore, Daniela Lucangeli dell’Università di Padova e Aldo Torrebruno del Politecnico di Milano. L’edizione di quest’anno si apre al confronto europeo. Nel pomeriggio workshop internazionale con esperienze francesi, spagnole e inglesi. Intervengono Heloise D. Dufour (Francia), Raúl Santiago (Spagna) e Russel Stannard (Regno Unito).

L’evento è trasmesso in diretta streaming su flipnet.it

MICHELE AINIS, “LA BUONA SCUOLA” IN ODORE DI INCOSTITUZIONALITA’

MICHELE AINIS, “LA BUONA SCUOLA” IN ODORE DI INCOSTITUZIONALITA’
Professione Docente”, bimestrale di informazione della Gilda degli Insegnanti, ospita nel numero di marzo un articolo del famoso costituzionalista
Si intitola “Buona scuola, cattivi pensieri” l’articolo scritto da Michele Ainis, Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università degli Studi di Roma III ed editorialista del Corriere della Sera e dell’Espresso, pubblicato nel numero di marzo di Professione Docente, bimestrale di informazione della Gilda degli Insegnanti (http://www.gildaprofessionedocente.it/news/dettaglio.php?id=433).
Il costituzionalista punta i riflettori sui sospetti di legittimità che sorgono già da una prima lettura della legge 107/2015. “Dubbi formali, innanzitutto”, scrive Ainis riferendosi al nome ‘La Buona Scuola’ con cui è stata battezzata la riforma, alla “quantità di deleghe che la legge n. 107 del 2015 elargisce nei confronti del governo” e al “maxiemendamento da quale discende, come un frutto dal seme, la riforma della scuola”.
Passando poi ai dubbi nel merito, Ainis solleva due obiezioni circa “il finanziamento agli istituti scolastici privati (il buono scuola), vietato dall’art. 33 della Costituzione” e “i poteri del dirigente scolastico”. Riguardo quest’ultimo aspetto, l’autore parla di “un presidenzialismo nemmeno tanto mascherato; ma senza l’impeachment con cui il Congresso americano può licenziare Obama. Da qui i sospetti d’incostituzionalità, perché il principio democratico – che l’art. 1 della Carta pone a fondamento della nostra convivenza – vale per ogni istituzione pubblica, non solo per le assemblee legislative”.

Reinserimento in GaE

Reinserimento in GaE: due nuove vittorie ANIEF ripristinano i diritti dei docenti cancellati dalle Graduatorie.

 

Il Tribunale del Lavoro di Pescara accoglie altri due ricorsi ANIEF e dichiara il diritto dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento ad essere reinseriti nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Edoardo Diligenti mettono a segno una nuova vittoria per il nostro sindacato con la condanna del MIUR all’immediato reintegro dei due docenti nelle graduatorie e al pagamento delle spese di giudizio.

 

Le sentenze ottenute grazie alla ormai indiscussa professionalità dei legali ANIEF, rendono finalmente giustizia ai docenti illegittimamente esclusi “a vita” dalle GaE e chiariscono senza ombra di dubbio che “l’introduzione della graduatoria ad esaurimento (graduatorie chiuse diversamente dalla graduatoria permanente) non è di ostacolo alla riammissione in graduatoria degli insegnanti che avevano omesso di presentare domanda di conferma e/o aggiornamento. Invero la circostanza che la medesima norma faccia salvi soltanto determinati inserimenti non preclude la possibilità di rientro in graduatoria per coloro che ne sono stati cancellati”.

 

Né, come da sempre sostenuto dall’ANIEF, i Decreti Ministeriali di aggiornamento delle graduatorie succedutisi nel tempo “possono derogare ad una norma primaria che attribuisce il diritto al reinserimento nella graduatoria non potendo una norma secondaria introdurre una decadenza che non sia espressamente prevista dalla fonte primaria.” Da ultimo, lo stesso Giudice del Lavoro di Pescara tiene a evidenziare l’importanza della sentenza n. 3658 del 14 luglio 2014 del Consiglio di Stato, opportunamente citata dai nostri legali in ricorso, che – intervenendo proprio sull’esclusione dalle Graduatorie ad esaurimento di alcuni docenti che non avevano presentato domanda di aggiornamento nei tempi previsti dal decreto Miur – ha affermato il principio per cui “con riferimento ai parametri costituzionali desumibili dagli artt. 3, 4 e 97 Cost. nonché ai principi generali dell’attività amministrativa di cui alla legge n.241 del 1990, il decreto ministeriale n. 42/2009 è illegittimo nella parte in cui non ha previsto l’obbligo per gli Uffici Scolastici Provinciali di comunicare ai docenti già iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, e che hanno omesso di presentare la domanda di esservi confermati, gli effetti della legge n. 143/2004, avvertendoli dell’onere di presentare detta domanda di conferma entro un termine prefissato, pena la cancellazione da quest’ultima”.

 

Le due sentenze, dunque, riconoscono che se “è giusto depurare le graduatorie permanenti dalla presenza di docenti che effettivamente non abbiano più interesse a permanervi, non è corretto determinarne l’esclusione sulla base di una volontà che non si assume acquisita direttamente, ma solo desunta in via implicita a mezzo del silenzio o inerzia, anche incolpevole, tenuta dagli interessati” e concludono per il pieno accoglimento dei ricorsi ANIEF statuendo che “la cancellazione a fronte del quadro normativo appare ingiusta e tale da essere non debitamente partecipata”.

 

Per tali motivi i legali ANIEF ottengono piena vittoria sul MIUR e la dichiarazione del diritto dei ricorrenti a essere reinseriti nella III fascia della graduatoria ad esaurimento, con relativa condanna del MIUR a inserire e confermare i ricorrenti nelle graduatorie stesse. MIUR, totalmente soccombente contro l’ANIEF, paga le spese di giudizio quantificate in un totale di 3.000 Euro oltre accessori.
Ancora una volta l’ANIEF ha saputo tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola ripristinando la legalità e riconducendo il Ministero dell’Istruzione al pieno rispetto della normativa.

Dislessia Amica

Dislessia Amica

Il progetto “Dislessia Amica” è parte di “Dislessia 2.0. Soluzione Digitale” di Fondazione Telecom Italia, realizzato in accordo con Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e in collaborazione con Istituto Superiore di Sanità, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Associazione Italiana Dislessia.

Portare nel 30% delle scuole italiane le migliori pratiche per l’inclusione scolastica degli studenti con DSA (Disturbi specifici di apprendimento) è l’obiettivo di “Dislessia Amica”, progetto realizzato dall’Associazione Italiana Dislessia e Fondazione Telecom Italia in collaborazione col Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Il progetto Dislessia Amica prevede la realizzazione di una piattaforma e-learning creata da AID che verrà lanciata a settembre 2016. Attraverso la piattaforma online verranno realizzati corsi di formazione e webinar per docenti e dirigenti scolastici.
Verrà inoltre creata una mappa delle scuole “Amiche della dislessia”. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca faciliterà la diffusione dell’iniziativa.

“Lo scopo è quello di diffondere competenze gestionali, organizzative, metodologiche e didattiche che rendano la scuola più inclusiva per tutti, non solo agli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento”, afferma Franco Botticelli, Presidente di AID. “Dislessia Amica è un’occasione straordinaria per aumentare la consapevolezza sui DSA nelle scuole, nelle famiglie e negli alunni, permettendo agli studenti di sviluppare appieno le proprie capacità favorendone così il successo scolastico.”

I contenuti della piattaforma di e-learning sono il frutto della fase iniziale di ricerca del progetto, che coinvolge 30 istituti campione di diversi territori italiani (Verona, Pavia, Parma, Pescara, Lucca-Pistoia, Catania-Messina).
Ognuna di queste scuole ha al suo interno un’équipe dedicata al progetto, composta da docenti, formatori e responsabili delle sezioni territoriali AID. Questi gruppi sono impegnati in un lavoro di ricerca-azione, monitoraggio e documentazione delle attività, per garantire la trasferibilità di quanto realizzato in altri istituti scolastici.

A conclusione della fase di ricerca verrà presentato un Protocollo di gold standard per le buone pratiche. Sarà costituito un comitato tecnico scientifico da parte del MIUR per monitorare e validare le fasi di sviluppo del progetto.

Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione con Fondazione Telecom Italia, che è espressione dell’impegno sociale di Telecom Italia e la cui missione è promuovere la cultura del cambiamento e dell’innovazione digitale, favorendo l’integrazione, la comunicazione, la crescita economica e sociale.

Convegno sulla normativa e la didattica per la dislessia

Il CInAP (Centro per l’Integrazione Attiva Partecipata) dell’Università degli studi Catania organizza una giornata di convegno sulla normativa e la didattica per la dislessia. L’appuntamento è per il 29 febbraio 2016, a partire dalle 8:30, presso l’Aula Magna “Santo Mazzarino” del Monastero dei Benedettini (Piazza Dante, Catania).
L’evento è realizzato con la collaborazione di AID, C.N.I.S., AL.MÈ e Anastasis.

Il programma della giornata prevede una mattinata di convegno e dibattito, seguita nel un pomeriggio da due workshop dedicati a insegnanti, studenti universitari con DSA e tutor CInAP. Per conoscere il programma dettagliato e i relatori, clicca qui.

La partecipazione è gratuita. L’iscrizione deve essere eff ettuata entro le ore 12 del 24 febbraio, compilando questo form.

È possibile richiedere il servizio d’interpretariato LIS, tramite mail, entro il 20 febbraio.
Ai partecipanti che ne faranno richiesta, verrà rilasciato un attestato di frequenza.
La partecipazione al Convegno dà diritto all’esonero del personale della scuola ed ai CFU previsti dai Corsi di Laurea, nei limiti previsti dalla normativa vigente.

LibroAID 2016-2017

L’Associazione Italiana Editori e l’Associazione Italiana Dislessia continuano per l’anno scolastico 2016/2017 il loro rapporto di collaborazione sul servizio LibroAID, il portale che consente agli studenti con DSA di ottenere una copia digitale (pdf formato aperto) dei libri scolastici adottati nella loro classe.

Attraverso www.libroaid.it, gli utenti aventi diritto ricevono una copia digitale gratuita dei libri adottati nella propria classe e pubblicati dalle case editrici aderenti al progetto. La versione digitale del testo scolastico (un file .pdf aperto) permette ai ragazzi di studiare da tutti i dispositivi elettronici, con la possibilità di utilizzare i programmi di sintesi vocale per la lettura e di associare il file a software per le mappe concettuali, un importante strumento compensativo per lo studio.

Nel’anno scolastico 2015/2016, ancora in corso, LibroAID è stato utilizzato da 14.423 studenti che hanno prenotato e ricevuto un totale di 155.263 libri in formato digitale.

Riforma, Renzi apre al dialogo coi docenti

da La Tecnica della Scuola

Riforma, Renzi apre al dialogo coi docenti

Dal premier Renzi continuano a giungere messaggi di ravvedimento sulla politica che riguarda il versante scolastico e le riforme in atto.

Dopo il mea culpa di una decina di giorni fa, quando partecipando alla scuola di formazione politica del Pd ha ammesso “che sulla scuola abbiamo fatto qualche pasticcio”, il presidente del Consiglio ha mantenuto la nuova linea: quella del cambiamento, che porta ad un maggiore ascolto delle parti sociali e forse anche dei sindacati.

Attraverso la Enews settimanale, la n. 413, di lunedì 15 febbraio, Renzi stavolta ha scritto questo breve ma significativo messaggio: “Sulla scuola – dopo le polemiche della Legge e lo stupore per il fatto che abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi – prevale l’attesa per le nuove deleghe, su cui nei prossimi giorni proverò a coinvolgere di nuovo i professori, sperando che vada meglio dello scorso anno”.

Si conferma, dunque, la linea del maggior dialogo, che stavolta però non si tradurrà in una lettera ai docenti, ma dovrebbe portare ad intensificare i tavoli di confronto sulle nove deleghe in via di attuazione. Alcune delle quali – come quella sulla scuola dell’infanzia, del sostegno e dell’alternanza scuola-lavoro – risulta particolarmente attese, perché determineranno, a seconda del contenuto, una direzione della Legge 107/15 piuttosto che un’altra.

Nelle scelte da prendere in questo contesto, ci sono anche nuove modalità per diventare insegnante della scuola pubblica, visto che una delle deleghe riguarda proprio il reclutamento.

All’opposizione parlamentare c’è già che dice che si tratta di un’apertura inevitabile, dovuta alla continua perdita di credito del Pd tra gli elettori. E che, in corrispondenza del rinnovo delle amministrazioni comunali di giugno in alcune delle città più importanti della Penisola, tra cui Roma e Milano, potrebbe tramutarsi in una clamorosa sconfitta dei candidati democratici. Con il “popolo” della scuola artefice, forse, della spallata decisiva. Ecco perchè, allora, il premier sarebbe corso ai ripari cambiando linea. Se si tratta di accuse infondate, comunque, presto ce ne renderemo conto.

Orientamento scolastico 2016, la guida alla scelta tra licei, tecnici, professionali e istituti di formazione

da Il Fatto Quotidiano

Orientamento scolastico 2016, la guida alla scelta tra licei, tecnici, professionali e istituti di formazione

Viaggio ragionato per scelta con l’accompagnamento di Francesco Dell’Oro, esperto di orientamento. Nalla categoria “licei” attenzione a quello sportivo, è uno scientifico a tutti gli effetti. I tecnici “sono spesso sottovalutati ma sono molto impegnativi e hanno un approccio teorico”. Per i professionali la scelta è tra l’area dei servizi e quella dell’industria. E poi c’è l’avviamento al lavoro, dove la qualità varia da centro a centro

Studente morto in classe, non possiamo prendercela con i docenti

da Il Fatto Quotidiano

Studente morto in classe, non possiamo prendercela con i docenti