Archivi categoria: Sindacato

Intesa sulle assegnazioni provvisorie

Siglata il 28 giugno l’Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2018/2019


Siglata nel pomeriggio del 28 giugno l’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le Organizzazioni Sindacali sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale della scuola. Definiti tempi certi per la conclusione delle operazioni, che si chiuderanno il 31 agosto prossimo per consentire un ordinato avvio del nuovo anno scolastico.

Attenzione particolare viene posta, nell’accordo siglato questo pomeriggio, ai diritti delle alunne e degli alunni con disabilità. Le assegnazioni sui posti di sostegno saranno date prioritariamente, come di consueto, agli insegnanti specializzati. L’assegnazione potrà poi essere richiesta anche da chi sta per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno o, in subordine, da chi ha prestato servizio per almeno un anno su posti di sostegno. Gli insegnanti che sono genitori di figli con disabilità o che hanno meno di dodici anni avranno la priorità nelle assegnazioni provvisorie sul sostegno purché in possesso dei requisiti richiesti.

Valorizzazione Docenti e Chiamata diretta

Firmata il 26 giugno l’Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente il passaggio da ambito territoriale a scuola per l’a.s. 2018/2019, ai sensi dell’articolo 1, commi 79 e successivi, della legge 13 luglio 2015, n. 107

Il 25 giugno OO.SS. e MIUR raggiungono un’intesa sui criteri per la ripartizione delle risorse finalizzate alla valorizzazione professionale dei docenti.


Scuola, Bussetti: eliminazione chiamata diretta era impegno di governo

(Martedì, 26 giugno 2018) “Con l’accordo sindacale, siglato oggi presso gli Uffici del MIUR, già dal prossimo anno scolastico si elimina, così come preannunciato in questi giorni, l’istituto della cosiddetta chiamata diretta dei docenti. In attesa dell’intervento legislativo di definitiva abrogazione, che è mia intenzione proporre nel primo provvedimento utile, con l’accordo sindacale di oggi si dà attuazione a una precisa previsione del contratto del governo del cambiamento, sostituendo la chiamata diretta, connotata da eccessiva discrezionalità e da profili di inefficienza, con criteri trasparenti e obiettivi di mobilità ed assegnazione dei docenti dagli uffici territoriali agli istituti scolastici”, così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti.

Elezioni Assemblea Delegati Fondo Scuola Espero

Il personale aderente al Fondo Scuola Espero partecipa alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati nelle giornate del 26, 27 e 28 aprile 2018.

Contratto Comparto Istruzione e Ricerca

Acquisito il parere positivo della Corte dei Conti, il 19 aprile 2018, le OO.SS., convocate all’ARAN, firmano il contratto nazionale di lavoro del comparto istruzione e ricerca.


Firmato il nuovo contratto del comparto Istruzione e Università
Fedeli: “Riguarda 1,2 milioni di dipendenti. Primo passo per valorizzazione professionalità che lavorano nei nostri settori”

Siglato oggi in via definitiva all’Aran il contratto del comparto “Istruzione e Università”, che coinvolge 1,2 milioni di dipendenti. La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, ribadisce la propria soddisfazione “per il traguardo raggiunto, che ci consente di dare il giusto riconoscimento professionale ed economico, dopo oltre 8 anni di attesa, alle donne e agli uomini che lavorano con passione e serietà nel comparto della conoscenza”. Il nuovo contratto “è un primo passo che consente di offrire migliori condizioni alle dipendenti e ai dipendenti, di proseguire nella valorizzazione e nel riconoscimento della professionalità fondamentale delle docenti e dei docenti mettendo al centro, così, l’interesse delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, delle famiglie e di tutto il Paese. Con il rinnovo abbiamo mantenuto un impegno preciso. Abbiamo segnato una pagina importante. Abbiamo lavorato nel solco dell’intesa siglata il 30 novembre del 2016, andando oltre, convinti come siamo che valorizzare chi opera nei settori della conoscenza significhi impegnarsi per garantire un futuro di qualità alle nostre giovani e ai nostri giovani”.

Le novità
Sono coinvolti dal rinnovo 1.191.694 di dipendenti, oltre un milione nella sola scuola, 53.000 nelle Università (esclusi le docenti e i docenti universitari), 24.000 negli Enti di ricerca e 9.500 nell’AFAM. Il nuovo contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018. In particolare il comparto e l’area dirigenziale dell’Istruzione e della Ricerca comprendono i dipendenti:

della Scuola: docenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari;
dell’AFAM: direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori;
dell’Università: dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo;
degli Enti pubblici di ricerca: personale amministrativo e tecnico, tecnologi e ricercatori di 21 enti.
A tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori sarà riconosciuto l’aumento stipendiale previsto dall’intesa del 30 novembre 2016 tra Governo e Organizzazioni sindacali, anche grazie alla previsione di un apposito intervento perequativo, che interessa soprattutto le qualifiche iniziali. Il contratto, inoltre, per valorizzare ulteriormente la professionalità delle docenti e dei docenti delle istituzioni scolastiche e dell’AFAM e il fondamentale ruolo che rivestono nella società, assegna loro un ulteriore riconoscimento economico, che consente di giungere a un incremento stipendiale complessivo medio di 96 euro al mese per i docenti delle scuole (gli aumenti vanno da 80,40 euro a 110) e di 105 euro al mese per i docenti dell’AFAM. Più di quanto previsto dall’intesa di novembre. Per gli ATA delle scuole l’incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l’università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l’area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l’ASI di 118 euro. Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro. Non solo incrementi stipendiali. Con la firma del contratto scuole, università, enti di ricerca e istituzioni AFAM si avvantaggeranno anche di regole innovative per migliorare l’organizzazione del lavoro e tutelare e riconoscere l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori.

Scuola
Per la prima volta, il contratto riconosce la scuola quale comunità educante, di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, ispirata ai valori democratici e alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. Vengono regolate la parte normativa del rapporto di lavoro e le relazioni sindacali, intervenendo sui relativi strumenti, per consentire un corretto e proficuo confronto, e consentendo alla contrattazione integrativa di finalizzare specifiche materie in tema, tra l’altro, di offerta formativa e di processi di innovazione e valorizzazione delle professionalità. Il personale docente e ATA delle scuole beneficerà di una sequenza contrattuale che servirà a studiare un nuovo modello di sviluppo professionale, adeguato ai tempi. Per i docenti, ciò potrà portare, per la prima volta, ad istituire una carriera.

Si prevede la contrattazione dei criteri generali per la determinazione dei compensi per valorizzare il merito dei docenti, ferma restando la procedura di assegnazione. Entra così a regime il cosiddetto “bonus” dei docenti, previsto dalla legge 107 del 2015.

Centralità viene poi data anche all’esigenza fondamentale di garantire sempre di più il principio della continuità didattica alle ragazze e ai ragazzi: i docenti rimarranno per almeno tre anni sull’istituzione scolastica assegnata e richiesta volontariamente. Il contratto prevede anche nuove misure a salvaguardia delle studentesse e degli studenti e di un sano rapporto con le loro e i loro docenti. Si prevedono misure disciplinari per chi usa in modo improprio, ovvero con fini non coerenti con l’obiettivo dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento, i canali di comunicazione informatici o i social per relazionarsi con gli studenti. I docenti che dovessero violare la fiducia accordatagli, mettendo in atto comportamenti o molestie di carattere sessuale nei confronti dei loro alunni, saranno licenziati.

Università, Ricerca, AFAM
Per le Università, nello specifico, si prevedono misure innovative per il personale che lavora nelle Aziende ospedaliere nonché per i Collaboratori ed esperti linguistici, risolvendo alcune questioni rimaste aperte da tempo e mai risolte. Inoltre – aspetto particolarmente qualificante – sono previste nella sequenza contrattuale maggiore flessibilità per le categorie e la creazione di nuove aree professionali.

Per gli Enti di ricerca si confermano le forti specificità già significativamente riconosciute dal decreto legislativo 218 del 2016 per il ruolo e per l’importanza che rivestono i ricercatori e tecnologi per la crescita e l’evoluzione del sistema Paese. Sono introdotte misure per la maggiore flessibilità del Fondo per le progressioni economiche del personale.

Per il personale delle AFAM, si prevede che il ruolo di professore di seconda fascia divenga ad esaurimento, puntando a un modello che vede il passaggio verso la prima fascia e fatte salve le graduatorie esistenti.


Scuola, certificato dalla Corte dei Conti il rinnovo del contratto.
A breve la firma definitiva di Aran e sindacati
Fedeli: “Dopo anni di attesa finalmente un giusto riconoscimento a chi lavora nel comparto conoscenza”

(Roma, 17 aprile 2018) Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rende noto che la Corte dei Conti ha certificato l’ipotesi di rinnovo del contratto del comparto del settore ‘Istruzione e Università’ – che comprende Scuola, Università, Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), Ricerca – siglata lo scorso 9 febbraio. La certificazione riguarda l’attendibilità dei costi quantificati per il rinnovo del contratto e la compatibilità con le risorse disponibili. A breve seguirà la firma definitiva del nuovo contratto collettivo nazionale da parte dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) e le Organizzazioni sindacali: per circa 1,2 milioni di dipendenti entreranno così in vigore le novità previste dal nuovo contratto.

“Siamo molto soddisfatti per il traguardo raggiunto – commenta la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli – che ci consente di dare il giusto riconoscimento professionale ed economico, dopo oltre 8 anni di attesa, alle donne e agli uomini che lavorano con passione e serietà nel comparto della conoscenza. Il contratto che abbiamo siglato il 9 febbraio scorso è il frutto di un serrato confronto: se abbiamo raggiunto questa importante intesa è grazie al senso di responsabilità delle Organizzazioni sindacali, dell’Aran, della Funzione pubblica, che hanno operato per raggiungere questo risultato, che rappresenta non un punto di arrivo, ma di partenza. L’entrata in vigore di questo contratto ci consente di avviare un percorso significativo di valorizzazione delle professionalità che lavorano nei nostri settori, di offrire migliori condizioni alle dipendenti e ai dipendenti, di continuare a mettere al centro anche le nostre ragazze e i nostri ragazzi, fine ultimo di ogni nostra azione, con regole certe per la continuità didattica. Con il rinnovo abbiamo mantenuto un impegno preciso. Abbiamo segnato una pagina importante. Abbiamo lavorato nel solco dell’intesa siglata il 30 novembre del 2016, andando oltre, convinti come siamo che valorizzare chi opera nei settori della conoscenza significhi impegnarsi per garantire un futuro di qualità alle nostre giovani e ai nostri giovani”, chiude la Ministra.


Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 21 marzo 2018, esprime parere favorevole sull’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto istruzione e ricerca per il triennio 2016-2018, sottoscritta dall’ARAN e dalle confederazioni e organizzazioni sindacali di categoria lo scorso 8 febbraio.


Contratto, Fedeli: “Con il via libera in Cdm, adesso passaggio alla Corte dei Conti per concreta applicazione.
Atto di responsabilità nei confronti di oltre un milione di dipendenti dei settori della conoscenza”

(Mercoledì, 21 marzo 2018) “Dopo il via libera di oggi in Consiglio dei Ministri, il contratto del comparto del settore ‘Istruzione e Università’, rinnovato lo scorso febbraio dopo oltre otto anni di attesa, può essere ora trasmesso alla Corte dei Conti per la validazione definitiva, preliminare alla sua concreta applicazione. Ancora una volta abbiamo agito con profondo senso di responsabilità per riconoscere professionalmente ed economicamente il lavoro di oltre un milione di dipendenti impegnati ogni giorno nei settori della conoscenza, fianco a fianco con le nostre giovani e i nostri giovani, centro della loro azione”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.

Il nuovo contratto, siglato lo scorso 9 febbraio, si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018 e coinvolge 1.191.694 dipendenti, oltre un milione nella sola scuola, 53.000 nelle Università (esclusi le docenti e i docenti universitari), 24.000 negli Enti di ricerca e 9.500 nell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Tra le novità previste, incrementi stipendiali, ma anche regole innovative per migliorare l’organizzazione del lavoro e le relazioni sindacali e tutelare e riconoscere l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori.

“Questo nuovo contratto apre una nuova era di valorizzazione del ruolo di chi opera nei settori della conoscenza. Ma è un punto di partenza, non un traguardo raggiunto e da archiviare. Bisogna continuare a impegnarsi per garantire continuità didattica alle nuove generazioni, stabilità, riconoscimento professionale e condizioni di lavoro dignitose alle dipendenti e ai dipendenti. In una società e in un’economia della conoscenza, come sono quelle in cui viviamo, l’investimento sul sapere è fondamentale per garantire alle giovani, ai giovani e al Paese un futuro di qualità”, ha concluso la Ministra.


Il 21 marzo 2018, alle ore 18:00, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali si incontrano con il MIUR per una informativa sull‘Atto di indirizzo dell’area dirigenziale.


Firmato il 9 febbraio 2018 il rinnovo del contratto per Scuola, Università, AFAM, Ricerca. Coinvolti 1,2 milioni di dipendenti.


Contratto, sulla valorizzazione del merito nessun dimezzamento e regole per l’assegnazione restano quelle della legge 107

(Domenica, 11 febbraio 2018) Nessun dimezzamento della valorizzazione del merito delle e degli insegnanti e ad assegnare il cosiddetto bonus per i docenti previsto dalla legge 107 del 2015, che ha riformato il sistema di istruzione, saranno sempre i dirigenti scolastici. Cosa cambia, dunque, con il rinnovo del contratto siglato il 9 febbraio mattina? Poiché l’articolo 40 del decreto legislativo 165 del 2001 fa rientrare tra le materie di contrattazione anche la valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione dei premi, il testo siglato venerdì scorso, che, va ricordato, è il primo rinnovo che arriva dopo l’approvazione della legge 107, prevede che le scuole contrattino i criteri generali per la determinazione dei compensi previsti dal cosiddetto bonus dei docenti. Quindi non i criteri valutativi, ma i criteri per la determinazione del suo ammontare: ad esempio, il dirigente scolastico e la parte sindacale potranno convenire, in sede di trattativa, di prevedere un valore economico minimo o massimo per il premio individuale. Quelli inseriti nel rinnovo contrattuale sono dei principi di trasparenza che mirano a rafforzare e non a indebolire l’istituto del bonus che, anzi, entra a regime. Resta ferma, poi, la procedura prevista dalle legge 107 del 2015 per la determinazione dei criteri per la valutazione (è previsto un apposito comitato per la valutazione) che non sono soggetti a contrattazione, nonché la competenza del dirigente per l’individuazione dei docenti meritevoli.

L’importo disponibile per il bonus passa da 200 milioni annui a 160 milioni a regime (140 milioni solo nel 2018), pari all’80% di quanto riconosciuto sino ad oggi. Ma potrà crescere, anche superando il valore di 200 milioni, con le contrattazioni future, anche grazie alla costituzione di un unico fondo nel quale confluiscono tutte le risorse accessorie, introdotto all’articolo 39-bis del nuovo contratto. Questo intervento è tra quelli che hanno consentito di giungere ad aumenti medi mensili di 96 euro per i docenti, rispetto al valore medio di 85 euro previsto dall’intesa del 30 novembre 2016.

Nei prossimi giorni il MIUR pubblicherà sul proprio sito una nota completa e complessiva con le principali novità previste dal Contratto.


Fedeli: “Rinnovato il contratto per 1,2 mln di dipendenti.
Valorizzare chi lavora nella filiera della conoscenza è investire su futuro.
Per gli insegnanti aumento medio di 96 euro”

Madia: “Rinnovo riconoscimento giusto e doveroso”

“Il rinnovo del contratto siglato stanotte riguarda 1,2 milioni di dipendenti. Siamo molto soddisfatti per l’intesa raggiunta che, voglio ricordarlo, arriva dopo otto anni di mancati rinnovi. Avevamo preso un impegno preciso, lo abbiamo mantenuto. Abbiamo lavorato, in questi mesi, nel solco dell’intesa siglata il 30 novembre del 2016 e siamo andati anche oltre, riuscendo a garantire aumenti superiori a quelli previsti, con l’obiettivo di dare il giusto e necessario riconoscimento professionale ed economico alle nostre lavoratrici e ai nostri lavoratori. Perché valorizzare chi opera nei settori della conoscenza, ne siamo convinti, significa impegnarsi per garantire un futuro di qualità alle nostre giovani e ai nostri giovani”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, commenta il rinnovo del contratto, avvenuto stamattina, del comparto del settore ‘Istruzione e Università’ che comprende Scuola, Università, Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), Ricerca. Sono esclusi i docenti universitari, il cui rapporto di lavoro non è contrattualizzato.
“Il contratto siglato è il frutto di un importante e serrato lavoro di confronto. Ringrazio le Organizzazioni sindacali, l’Aran, la Funzione pubblica che hanno operato per raggiungere questo risultato, che rappresenta non un punto di arrivo, ma di partenza. Gli aumenti garantiti e le novità contenute nel contratto avviano un percorso significativo di valorizzazione delle professionalità che lavorano nei nostri settori. È stato raggiunto un risultato che offre migliori condizioni ai dipendenti, penso ad esempio alla qualità delle relazioni sindacali, e che mette al centro anche le nostre ragazze e i nostri ragazzi con regole certe per la continuità didattica. Si tratta di un lavoro che ora deve proseguire con convinzione, nella consapevolezza che viviamo in una società e in una economia della conoscenza in cui ciò che offriamo sul piano della formazione ai nostri giovani è centrale per un futuro che li veda protagonisti e capaci di interagire con i cambiamenti in atto e non di subirli. Con il rinnovo abbiamo segnato una pagina importante che non deve restare isolata”, chiude Fedeli.
“Proseguiamo il lavoro iniziato tre anni fa: dopo il contratto degli statali, quello del comparto sicurezza e difesa e dei vigili del fuoco, abbiamo rinnovato anche il contratto del comparto conoscenza. Un riconoscimento giusto e doveroso a tutte le donne e gli uomini che si occupano della formazione e della crescita dei bambini e dei ragazzi”, sottolinea la Ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia.
Sono coinvolti dal rinnovo 1.191.694 di dipendenti, oltre un milione nella sola scuola, 53.000 nelle Università (esclusi le e i docenti universitari), 24.000 negli Enti di ricerca e 9.500 nell’AFAM. Il nuovo contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018.
In particolare il comparto e l’area dirigenziale dell’Istruzione e della Ricerca comprendono i dipendenti:

  • della Scuola: docenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari;
  • dell’AFAM: direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori;
  • dell’Università: dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo;
  • degli Enti pubblici di ricerca:  personale amministrativo e tecnico, tecnologi e ricercatori di 21 enti.

A tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori sarà riconosciuto l’aumento stipendiale previsto dall’intesa del 30 novembre 2016 tra Governo e Organizzazioni sindacali, anche grazie alla previsione di un apposito intervento perequativo, che interessa soprattutto le qualifiche iniziali. Il contratto, inoltre, per valorizzare ulteriormente la professionalità dei docenti delle istituzioni scolastiche e dell’AFAM e il fondamentale ruolo che rivestono nella società, assegna loro un ulteriore riconoscimento economico, che consente di giungere a un incremento stipendiale complessivo medio di 96 euro al mese per i docenti delle scuole (gli aumenti vanno da 80,40 euro a 110) e di 105 euro al mese per i docenti dell’AFAM. Più di quanto previsto dall’intesa di novembre. Per gli ATA delle scuole l’incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l’università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l’area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l’ASI di 118 euro. Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro.
Non solo incrementi stipendiali. Con la firma del contratto scuole, università, enti di ricerca e istituzioni AFAM si avvantaggeranno anche di regole innovative per migliorare l’organizzazione del lavoro e tutelare e riconoscere l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori.

Scuola
Per la prima volta, il contratto riconosce la scuola quale comunità educante, di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, ispirata ai valori democratici e alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. Vengono regolate la parte normativa del rapporto di lavoro e le relazioni sindacali, intervenendo sui relativi strumenti, per consentire un corretto e proficuo confronto, e consentendo alla contrattazione integrativa di finalizzare specifiche materie in tema, tra l’altro, di offerta formativa e di processi di innovazione e valorizzazione delle professionalità. Il personale docente e ATA delle scuole beneficerà di una sequenza contrattuale che servirà a studiare un nuovo modello di sviluppo professionale, adeguato ai tempi. Per i docenti, ciò potrà portare, per la prima volta, ad istituire una carriera.

Si prevede la contrattazione dei criteri generali per la determinazione dei compensi per valorizzare il merito dei docenti, ferma restando la procedura di assegnazione. Entra così a regime il cosiddetto “bonus” dei docenti, previsto dalla legge 107 del 2015.

Centralità viene poi data anche all’esigenza fondamentale di garantire sempre di più il principio della continuità didattica alle ragazze e ai ragazzi: i docenti rimarranno per almeno tre anni sull’istituzione scolastica assegnata e richiesta volontariamente. Il contratto prevede anche nuove misure a salvaguardia delle studentesse e degli studenti e di un sano rapporto con le loro e i loro docenti. Si prevedono misure disciplinari per chi usa in modo improprio, ovvero con fini non coerenti con l’obiettivo dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento, i canali di comunicazione informatici o i social per relazionarsi con gli studenti. I docenti che dovessero violare la fiducia accordatagli, mettendo in atto comportamenti o molestie di carattere sessuale nei confronti dei loro alunni, saranno licenziati.

Università, Ricerca, AFAM
Per le Università, nello specifico, si prevedono misure innovative per il personale che lavora nelle Aziende ospedaliere nonché per i Collaboratori ed esperti linguistici, risolvendo alcune questioni rimaste aperte da tempo e mai risolte. Inoltre – aspetto particolarmente qualificante – sono previste nella sequenza contrattuale maggiore flessibilità per le categorie e la creazione di nuove  aree professionali.

Per gli Enti di ricerca si confermano le forti specificità già significativamente riconosciute dal decreto legislativo 218 del 2016 per il ruolo e per l’importanza che rivestono i ricercatori e tecnologi per la crescita e l’evoluzione del sistema Paese. Sono introdotte misure per la maggiore flessibilità del Fondo per le progressioni economiche del personale.

Per il personale delle AFAM, si prevede che il ruolo di professore di seconda fascia divenga ad esaurimento, puntando a un modello che vede il passaggio verso la prima fascia e fatte salve le graduatorie esistenti.


L’ARAN convoca l’8 febbraio le organizzazioni sindacali per la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto del comparto ”Istruzione e Ricerca”.


Dal 2 gennaio 2018 riprendono gli incontri all’ARAN sul contratto di lavoro del comparto “Istruzione e Ricerca”.

Questo il calendario degli incontri:

  • martedì 2 e giovedì 4 gennaio relazioni sindacali e risorse
  • lunedì 8 gennaio ore 15.30 università
  • martedì 9 gennaio ore 9.30 ricerca e a seguire AFAM
  • giovedì 11 gennaio ore 9.30 scuola
  • lunedì 15 gennaio ore 15.00
  • mercoledì 17 gennaio relazioni sindacali

Contratto, Fedeli: “Trattative entrano nel vivo. Risorse ci sono, chiudere presto rinnovo. Investimenti sulla filiera della conoscenza determinanti per futuro delle nuove generazioni”

(Martedì, 02 gennaio 2018) Dopo la firma del contratto del comparto “Funzioni centrali”, sono riprese oggi all’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) le trattative con le Organizzazioni sindacali per la firma del rinnovo del contratto del comparto “Istruzione e Ricerca”, bloccato da circa otto anni. L’obiettivo è chiudere in tempi rapidi: il calendario dei prossimi incontri è già fissato. Giovedì 4 gennaio si terrà la prossima riunione.

Sono interessati dal rinnovo oltre un milione di dipendenti della Scuola, 53.000 delle Università (esclusi le e i docenti universitari), 24.000 degli Enti di ricerca e 9.500 dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).

“Dopo la prima riunione, che ha sancito l’apertura del tavolo contrattuale, con l’incontro di oggi con le Organizzazioni sindacali entriamo nel vivo della trattativa per il rinnovo del contratto, di comparto e dell’area dirigenziale, del settore ‘Istruzione e Ricerca’ – sottolinea la Ministra Valeria Fedeli -. Stiamo accelerando, puntiamo a sottoscriverlo in tempi rapidi: le risorse ci sono, nella legge di bilancio sono stati fatti importanti stanziamenti. Il rinnovo è una questione di giustizia, un atto doveroso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche delle nuove generazioni. Rilanciare i settori della conoscenza con investimenti specifici, a partire dalle risorse per la valorizzazione di chi lavora nella filiera della conoscenza, significa impegnarsi per garantire un futuro di qualità alle nostre giovani e ai nostri giovani”.

“Il rinnovo del contratto – prosegue la Ministra – avverrà nella cornice dell’intesa del 30 novembre 2016, alla luce degli accordi che questa reca, e in attuazione dell’Atto di indirizzo, trasmesso nel mese di ottobre all’ARAN. Non possiamo attendere oltre: si tratta di un necessario riconoscimento professionale ed economico a queste lavoratrici e a questi lavoratori, un riconoscimento che concorre a incrementare la qualità formativa offerta alle studentesse e agli studenti, fine ultimo di ogni nostra azione. Andiamo avanti celermente, in un clima di confronto franco, di trasparenza, alla ricerca di una utile mediazione per il rinnovo di un contratto che è molto atteso dal mondo della Scuola, dell’Università, dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica e della Ricerca”.


Le OO.SS. sono convocate presso l’ARAN il 9 novembre 2017, alle ore 15, per l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale del Comparto dell’Istruzione e della Ricerca relativo al triennio 2016-2018


Il 19 ottobre 2017 viene trasmesso all’ARAN l’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto (di comparto e dell’area dirigenziale) dell’Istruzione e della Ricerca.


PA, Fedeli e Madia: “Chiuso l’Atto di indirizzo per il comparto Istruzione e Ricerca. Subito contrattazione, rinnovo entro fine anno”

(Giovedì, 19 ottobre 2017) L’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto (di comparto e dell’area dirigenziale) dell’Istruzione e della Ricerca è stato chiuso e trasmesso oggi all’Aran.

L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni potrà ora avviare il tavolo di contrattazione.

Ne danno notizia le Ministre dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e della Pubblica Amministrazione Marianna Madia.

“La chiusura dell’Atto di indirizzo – spiegano – è un importante passo verso il rinnovo del contratto atteso ormai da dieci anni. Il governo sta proseguendo sulla strada tracciata con l’accordo dello scorso 30 novembre. L’apertura della contrattazione partirà subito per avere il rinnovo entro la fine dell’anno. ci sono sia i tempi che le risorse per farlo”, concludono le due Ministre.

Il comparto e l’area dirigenziale dell’Istruzione e della Ricerca comprendono i dipendenti:

  • della Scuola: dirigenti, docenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari;
  • dell’AFAM: direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori;
  • dell’Università: dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo;
  • degli Enti pubblici di ricerca: dirigenti, personale amministrativo e di ricerca di 21 enti.

L’Atto di indirizzo ha una parte comune ai settori coinvolti e le specifiche sezioni. Fermi restando gli incrementi garantiti a tutti dal rinnovo, l’Atto siglato oggi consente alle istituzioni e agli enti coinvolti la possibilità di una maggiore valorizzazione del personale.

Elezioni RSU 2018

Le votazioni per il rinnovo delle RSU si svolgono nei giorni 17, 18 e 19 aprile 2018.

Il 9 gennaio 2018 è stato sottoscritto all´Aran il Protocollo di integrazione di quello sottoscritto il 4 dicembre 2017 per la definizione del calendario delle votazioni per il rinnovo delle RSU nel 2018 in tutti i comparti pubblici.


ELEZIONI RSU

Sottoscritto il Protocollo per la definizione del calendario delle votazioni per il rinnovo delle RSU del personale dei comparti


Razza e dintorni

Razza e dintorni: la voce unita degli antropologi italiani

Per noi antropologi c’è un dato di fatto, che è una qualità e una ricchezza imprescindibile e degna di essere indagata: la diversità biologica e culturale degli esseri umani. Essa attraversa i gruppi e differenzia gli individui al loro interno.

Grazie a tale multiforme diversità, la nostra specie, Homo sapiens, è riuscita ad adattarsi e a prosperare in ambienti molto differenti e ad alimentare quella creatività che caratterizza gli esseri umani in quanto esseri sociali. Gli individui, con i loro geni e le loro istanze culturali, si sono incontrati e confrontati fin dalle nostre origini, dando vita a forme di umanità plurali, diversificate, in continua evoluzione e trasformazione. Nulla di più errato, quindi, che pensare l’umanità reificata in gruppi dati una volta per tutte; insiemi irrigiditi e incapaci a sviluppare forme di convivenza, scambio e condivisione.

Ma qual è la reale entità e il significato della diversità?

Studiandola, abbiamo capito che le differenze genetiche tra gli individui sono in realtà molto meno pronunciate e strutturate di quanto si possa percepire guardando semplicemente al colore della loro pelle, alle diverse abitudini e abilità o ascoltando le loro lingue. Così come, non vi sono basi ereditarie che giustificano l’esistenza di “gerarchie sociali” basate su supposte ineguaglianze cognitive o comportamentali tra gruppi umani. Al contempo, le diversità culturali rimandano a una selva di somiglianze piuttosto che a una tragica serie di muri e barriere.

Gli antropologi (biologici e culturali) condannano, pertanto, qualsiasi uso strumentale di categorie che sono al tempo stesso prive di fondatezza dal punto di vista genetico e potenzialmente discriminatorie, quali le “razze umane” o le “culture essenzializzate” (ovvero intese come unità definite e rigide), nel discorso scientifico, in quello pubblico e nelle pratiche sociali.

22 gennaio 2018

I Presidenti e i Consigli Direttivi delle seguenti Associazioni e Società Scientifiche:

AAI (Associazione Antropologica Italiana)

SIAC (Società Italiana di Antropologia Culturale)

ANPIA (Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia)

ISItA (Istituto Italiano di Antropologia)

SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata)

SIAM (Società Italiana di Antropologia Medica)

SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici)

Accordo sulla mobilità del personale della scuola

Il 22 dicembre FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola Rua e il MIUR hanno concordato la proroga integrale, limitatamente all’anno scolastico 2018-19, del vigente Contratto sulla mobilità del personale della scuola.


Scuola, Fedeli: “Bene accordo su mobilità. Adesso procedere velocemente per rinnovo del contratto. Filiera del sapere e futuro delle nuove generazioni al centro dell’agenda del governo”

(Venerdì, 22 dicembre 2017) La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, esprime “soddisfazione” per l’accordo sulla mobilità del personale della scuola siglato con le Organizzazioni sindacali. “Ci eravamo riproposti di chiudere l’intesa entro il mese di dicembre – afferma la Ministra -. Aver raggiunto questo obiettivo rappresenta un importante traguardo. Proseguiremo il lavoro che abbiamo impostato, secondo un preciso cronoprogramma, per garantire alle nostre studentesse e ai nostri studenti un avvio ordinato del prossimo anno scolastico. La mobilità, infatti, rappresenta il primo fondamentale tassello delle operazioni che seguiranno nei prossimi mesi. Stiamo procedendo bene, rispettando gli impegni presi e in un clima di fiducia e collaborazione, segno del fatto che gli obiettivi che come governo ci siamo prefissati sono condivisi”.

“La filiera del sapere – aggiunge Fedeli – è al centro della nostra azione, come risulta evidente anche dalla legge di bilancio che ha avuto il via libera oggi alla Camera e che contiene importanti risorse per i nostri settori, a partire dalla scuola. Risorse che ci consentiranno di sostenere studentesse e studenti e di valorizzare il personale delle istituzioni scolastiche grazie, ad esempio, ai 150 milioni di euro a partire dal 2018/2019 per incrementare l’organico di diritto del personale docente. Abbiamo aumentato le risorse a disposizione per il rinnovo dei contratti per il personale docente grazie a un fondo ad esso riservato di 10 milioni nel 2018, 20 nel 2019 e 30 a partire dal 2020. Per la contrattazione in favore dei dirigenti scolastici disporremo di 96 milioni aggiuntivi a regime. Rispondendo finalmente ad alcune richieste importanti che venivano dagli ATA: sarà concessa la sostituzione del personale assente, mentre per i DSGA, i direttori dei servizi generali amministrativi, è stato previsto un concorso dopo più di 15 anni di attesa. Senza contare le misure e le risorse destinate alle nostre e ai nostri giovani, al mondo dell’AFAM, dell’Università e della Ricerca”.

“Adesso dobbiamo andare avanti rapidamente per il rinnovo del contratto, di comparto e dell’area dirigenziale, del settore ‘Istruzione e Ricerca’. Condivido quanto richiesto giustamente dalle Organizzazioni sindacali nel comunicato congiunto diramato oggi. Dobbiamo farlo nella cornice dell’intesa del 30 novembre 2016, alla luce degli accordi che questa reca, e in attuazione dell’Atto di indirizzo, trasmesso nel mese di ottobre all’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. Ho ribadito questa necessità – sottolinea Fedeli – in una lettera inviata alla Funzione Pubblica. La Ministra Marianna Madia condivide con me l’opportunità di chiudere quanto prima il contratto: sono passati troppi anni dall’ultima stagione contrattuale e da troppo tempo donne e uomini che lavorano con dedizione e professionalità nella Scuola, nell’Università, nell’AFAM e nella Ricerca attendono risposte. Oggi ci sono le condizioni per dare finalmente il doveroso riconoscimento professionale ed economico a queste lavoratrici e a questi lavoratori. In questi mesi sono stati fatti importanti passi in avanti. Proseguiamo sulla strada tracciata, accelerando i tempi: è anche da questo – conclude la Ministra – che dipende la crescita del nostro Paese”.

Ipotesi CCNI (21.6.17)

Il 21 giugno 2017 viene siglata l’ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale scolastico per l’a.s. 2017/2018


DICHIARAZIONE A VERBALE CONGIUNTA ALLEGATA ALLA PRE—INTESA SULLE UTILIZZAZIONI E ASSEGNAZIONI PROVVISORIE PER IL 2017-2018

Il giorno 21 giugno 2017, presso la Direzione Generale del Personale della scuola del Miur, contestualmente alla sottoscrizione della pre-intesa per il rinnovo del CCNI sulle utilizzazioni e assegnazioni del personale della scuola per l’a.s. 2017-2018, le parti

CONVENGONO

sull’esigenza che a tutela e sostegno della genitorialità di tutto il personale di ruolo dipendente della scuola con figli con disabilità in situazione di gravità e aventi diritto ai benefici di cui all’art. 33, commi 5 e 7 della Legge 104/1992, venga individuata un’adeguata soluzione legislativa. Tale esigenza si fonda su situazioni di reale difficoltà che vivono le famiglie le quali, dovendo assistere i figli in condizione di non autosufficienza e pur avendo diritto ad avvalersi della precedenza, non riescono ad avvicinarsi nella sede di lavoro in quanto preceduti costantemente, in base al disposto della stessa L. 104/1992, dagli stessi lavoratori con disabilità non in situazione di gravità, oppure per assenza di effettiva disponibilità.

A tal fine l’Amministrazione si impegna, di concerto anche con il Ministero per la Semplificazione della Pubblica Amministrazione, a promuovere opportuni interventi legislativi atti a tale scopo.

In attesa che ciò si concretizzi, l’Am1ninistrazione si impegna comunque ad adottare, di concerto con gli USR, tutti gli utili interventi possibili da porre in essere a normativa vigente.

PER LA PARTE PUBBLICA

PER LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI


Firmata intesa su assegnazioni provvisorie
Operazioni in tempi certi: entro il 31 agosto per garantire
buon avvio anno scolastico e continuità didattica 

(Roma, 21 giugno 2017) Siglato oggi al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il contratto annuale sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale scolastico, grazie alle quali le docenti e i docenti e gli Ata (Ausiliari tecnici e amministrativi) possono chiedere, per un anno, una sede di lavoro più vicina al luogo di residenza per gravi e certificati motivi di salute, per dare assistenza a parenti conviventi con disabilità, per ricongiungersi al nucleo familiare.

Il contratto siglato oggi, in coerenza e continuità con il contratto sulla mobilità, rappresenta un altro passaggio fondamentale nelle tappe di avvicinamento al nuovo anno scolastico: il Ministero ha previsto quest’anno un cronoprogramma anticipato per garantire un avvio ordinato e con tutte le insegnanti e gli insegnanti in cattedra fin dal primo giorno di lezione.

L’accordo indica con chiarezza requisiti e priorità per l’accesso alle assegnazioni. E ha come obiettivo la tutela del diritto allo studio delle ragazze e dei ragazzi e della continuità didattica: sono previsti tempi certi per l’attribuzione di utilizzazioni e assegnazioni. Le operazioni dovranno essere concluse entro il 31 agosto per garantire un buon avvio dell’anno scolastico. Questo a differenza del 2016 quando le assegnazioni si conclusero ad anno scolastico già iniziato. Il contratto mette al centro anche i diritti di studentesse e studenti con disabilità: i posti di sostegno non potranno essere dati in assegnazione provvisoria a personale non specializzato.

3 – 5 marzo Elezioni RSU

Come previsto dal Protocollo per la definizione del calendario delle votazioni per il rinnovo delle rappresentanze unitarie del personale dei comparti – tempistica delle procedure elettorali, nei giorni 3, 4 e 5 marzo 2015 si svolgono le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie (RSU) per il personale non dirigente.

Le elezioni si svolgeranno con la procedura prevista dalla Circolare ARAN 12 gennaio 2015, n. 1

Di seguito il calendario e la tempistica delle procedure elettorali

  • 13 gennaio 2015: annuncio delle elezioni da parte delle associazioni sindacali e contestuale inizio della procedura elettorale
  • 14 gennaio 2015:
    – messa a disposizione, da parte delle Amministrazioni, dell’elenco generale alfabetico degli elettori e consegna della relativa copia a tutte le organizzazioni sindacali che ne fanno richiesta;
    – contestuale inizio da parte delle organizzazioni sindacali della raccolta delle firme per la presentazione delle liste
  • 23 gennaio 2015: primo termine per l’insediamento della Commissione elettorale
  • 28 gennaio 2015: termine conclusivo per la costituzione formale della Commissione elettorale
  • 6 febbraio 2015: termine per la presentazione delle liste elettorali
  • 19 febbraio 2015: affissione delle liste elettorali da parte della Commissione
  • 3-4-5 marzo 2015: votazioni
  • 6 marzo 2015: scrutinio
  • 6 marzo -12 marzo 2015: affissione risultati elettorali da parte della Commissione
  • 13 – 23 marzo 2015: invio, da parte delle Amministrazioni, del verbale elettorale finale all’ARAN per il tramite dell’apposita piattaforma presente sul sito dell’Agenzia

La Buona Scuola – Seminario di riflessione e discussione

Martedì 4 novembre 2014, ore 16.00-19.00
Polo Professionale “Luigi Scarambone”
Via D. Birago – Lecce

La Buona Scuola
Seminario di riflessione e discussione sul documento governativo

Saluti di Ivana Aramini – Segretaria Provinciale Flc CGIL Lecce

Intervengono:
Dario Cillo – Dirigente Scolastico Polo Professioale “L. Scarambone”
Rita Bortone – Dirigente Scolastica
Annamaria Santoro – Segreteria Nazionale Flc CGIL

Dibattito e conclusioni

Coordina gli interventi: Marina Visciòla – Vice Presidente Proteo Fare Sapere – Lecce

locandina la buona scuola

31 luglio Scatti stipendiali e assunzioni AFAM in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 31 luglio, autorizza due ipotesi di contratto relative a personale ATA e Docente, nonché l’assunzione di personale docente AFAM.

Personale del comparto scuola

Il Consiglio ha autorizzato il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, ad esprimere il parere favorevole del Governo su due ipotesi di contratti collettivi nazionali di lavoro relativi al personale del comparto scuola, riguardanti rispettivamente:

il riconoscimento ad alcune categorie del personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) dell’emolumento una tantum avente carattere stipendiale previsto dall’articolo 1-bis del decreto-legge n. 3 del 23 gennaio 2014. Negli anni scolastici 2011/2012 e 2013/2014, infatti, tramite un contratto nazionale integrativo, al personale ATA è stata attribuita una posizione economica, così come previsto dal contratto collettivo nazionale della scuola. Il beneficio economico una tantum al personale ATA, da attribuire a seguito della stipulazione del contratto collettivo in esame, ha natura stipendiale e corrisponde a quanto avrebbero percepito i dipendenti in questione per la posizione economica sino al mese di agosto 2014;il reperimento delle risorse ed il recupero dell’anno 2012 ai fini del computo dell’anzianità necessaria alla maturazione degli scatti stipendiali del personale della scuola. L’art. 9, comma 23, del decreto legge n. 78 del 2010 ha disposto che negli anni 2010, 2011 e 2012, il personale scolastico docente ed amministrativo non può percepire i c.d. “scatti di anzianità”. Tuttavia, la norma in questione riconosce al Ministero dell’istruzione, università e ricerca la possibilità di pagare gli scatti tramite eventuali economie di spesa e tramite ulteriori risorse da individuare con un contratto collettivo nazionale per il personale della scuola, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza pubblica . Gli scatti 2010 e 2011 sono stati già recuperati e pagati con risparmi di spesa e con un accordo sindacale che ha consentito di prelevare le risorse dai fondi scolastici. Lo scatto del 2012, invece, viene recuperato con l’ipotesi di CCNL in esame, che individua le risorse utili per gli anni dal 2012 in poi [per l’anno 2012 e i successivi], tramite la riduzione di varie voci dei fondi contrattuali della scuola. In tutti i casi, il CCNL si preoccupa di individuare le modalità per assicurare la funzionalità dei servizi scolastici.

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Assunzioni a tempo indeterminato per personale docente

Su proposta del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per l’anno accademico 2013/2014, ad assumere a tempo indeterminato, n. 276 docenti di I e II fascia, e a trattenere in servizio n. 23 docenti per incarichi di insegnamento nelle Accademie e nei Conservatori di Musica. Le assunzioni autorizzate consentiranno l’immissione in ruolo dei restanti docenti attingendo dalle graduatorie nazionali nonché da quelle ad esaurimento delle singole istituzioni Afam.

11 giugno Ipotesi CCNL Scatti 2012 e Posizioni economiche ATA

Siglate l’11 giugno le ipotesi di CCNL per la copertura degli scatti del personale docente relativi al 2012 e delle posizioni economiche del personale ATA

 

Scuola, Giannini: Bene copertura scatti
Mantenuti impegni, ora lavorare su risorse per offerta formativa

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini esprime “soddisfazione” per l’accordo siglato stamattina all’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) per la copertura degli scatti del personale docente relativi al 2012 e delle posizioni economiche del personale Ata (Ausiliario tecnico e amministrativo).

“Con l’accordo siglato oggi si scongiura definitivamente la possibilità che il personale debba restituire, a causa di un pasticcio burocratico ereditato dal passato, somme già percepite. Il governo ha dunque mantenuto uno dei primi impegni presi dopo il suo insediamento. Ora – conclude il Ministro – dobbiamo lavorare per integrare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa in parte utilizzato proprio per coprire gli scatti”.

13 marzo Recupero Scatti Anzianità 2011

Acquisito il parere positivo della Corte dei Conti, il 13 marzo 2013 viene sottoscritto definitivamente presso l’ARAN il CCNL relativo al personale della scuola per il reperimento delle risorse da destinare per le finalità di cui all’art. 8, comma 14, del decreto legge n. 120/2010 e dell’art. 4, comma 83, della legge n. 183/2011.

12 dicembre Trattativa scatti anzianità

Il 12 dicembre 2012, alle ore 21.45, le OO.SS. della Scuola siglano l’Ipotesi di CCNL relativo al personale della scuola per il reperimento delle risorse da destinare per le finalità di cui all’art. 8, comma 14, del decreto legge n. 120/2010 e dell’art. 4, comma 83, della legge n. 183/2011

Il 6 dicembre, alle ore 15,30, le OO.SS. della Scuola sono convocate dall’ARAN per l’apertura della trattativa relativa all’accordo per il reperimento delle risorse da destinare per le finalità di cui all’art. 8, c. 14, del decreto-legge 78/10, convertito dalla legge 122/10 e dell’art. 4, c. 83, della legge 183/11.

 

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