Nota 29 maggio 2012, Prot. MIURDGOS n. 3341

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Ufficio Secondo

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: XVII SCUOLA ESTIVA DI ASTRONOMIA DI STILO (Reggio Calabria) dal 23 al 28 luglio 2012.

La Società Astronomica Italiana, in collaborazione con il MIUR, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, la Provincia di Reggio Calabria e il Comune di Stilo e d’intesa con il MIUR – Direzione Generale Ordinamenti Scolastici, organizza la XVII Scuola Estiva di Astronomia di Stilo: Astronomia e Astrofisica nella progettazione di percorsi formativi.
Il tema per l’edizione 2012 della Scuola è: « Scienza e Profezia: un programma da fine del Mondo ».
La partecipazione alla scuola è aperta a 30 docenti di scuola secondaria di secondo grado di discipline scientifiche. Il 20% dei posti è riservato ai Dirigenti Scolastici.
Le richieste d’iscrizione devono pervenire entro il 10 giugno p.v., scrivendo a entrambi i seguenti indirizzi di posta elettronica: sait@sait.it — planetario.rc@virgilio.it .
Per ulteriori e più dettagliate informazioni si fa specifico rinvio al sito della Società Astronomica Italiana.

Il Dirigente
Antonio Lo Bello

Nota USR Emilia Romagna 29 maggio 2012, AOODRER R.U. 7229

Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna
Direzione Generale
Ufficio III – Diritto allo studio. Istruzione non statale

Alle Istituzioni Scolastiche dell’ Emilia-Romagna
Loro Sedi
e, p.c. Al Capo Dipartimento Istruzione
Ministero dell ‘Università e della Ricerca
Roma
Ai Dirigenti degli Uffici degli ambiti territoriali dell’ Emilia-Romagna
All’ Assessore Regionale all’ Istruzione
Bologna
Ai Presidenti delle Province interessate
Alle Prefetture interessate

Oggetto: Eventi sismici maggio 2012. Condizioni eccezionali e validità dell’anno scolastico.

Stante il perdurare degli eventi sismici che stanno colpendo il territorio regionale, soprattutto nelle province di Bologna, Ferrara e Modena, ed a seguito delle necessarie successive sospensioni delle attività didattiche disposte dalle competenti Amministrazioni locali, si ritiene opportuno fornire le seguenti precisazioni in ordine alla validità dell’anno scolastico.

La norma cui fare riferimento è l’art. 11, comma 1, del Decreto Legislativo n.59/2004, in cui si dispone che “per procedere alla valutazione fìnale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzatoo Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono stabilire motivate deroghe al suddello limite”. Alla norma citata si aggiungono gli artt. 10 e 14 del D.P.R. 22 giugno 2009 n.122, in cui si ribadisce la possibilità di deroga “a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati”.

Il susseguirsi di scosse sismiche, anche di grado elevato sta rendendo inagibili diverse scuole, alcune delle quali non possono trovare diversa e sicura collocazione; ogni nuova forte scossa comporta l’evacuazione degli edifici scolastici, rende necessario ripetere gli accertamenti di agibilità e quindi determina la forzata sospensione delle attività in attesa dei responsi. Non sono da sottostimare le crescenti difficoltà logistiche e nei trasporti (ad esempio con temporanee sospensioni e grandi ritardi nelle comunicazioni ferroviarie).

Le gravi condizioni sopra succintamente indicale configurano in modo indiscutibile quella condizione di eccezionalità cui fa riferimento la norma citata. Pertanto le assenze imputabili agli evcnti sismici non potranno in alcun modo prcgiudicare la validità dell’anno scolastico 2011-2012, né la possibilità di valutazione degli alunni.

Il Vice Direttorc Generale
Stefano Versari

 

Nota USR – Regione Emilia Romagna 29 maggio 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna
Direzione Generale

Regione Emilia-Romagna
ASSESSORATO ALLA SCUOLA, FORMAZIONE PROFFESIONALE UNIVERSITÀ E RICERCA LAVORO

La priorità è l’incolumità delle persone

Perdurano gli eventi sismici, anche di grado elevato, che stanno colpendo vaste aree del territorio regionale e che nella giornata odierna hanno provocato nuovi dolorosi lutti,

considerato il rischio per l’incolumità degli allievi e del personale scolastico, anche in ragione della necessità di riavviare le complesse procedure di accertamento dei requisiti di agibilità degli edifici scolastici,

come già comunicato nel corso della giornata alle diverse Istituzioni interessate,

ferma restando la competenza in capo agli Enti Locali di disporre la sospensione dell’attività didattica o la chiusura delle istituzioni scolastiche, ove imposto dalle condizioni di eccezionalità,

considerata inoltre la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna prot. 7229 diffusa in data odierna, nella quale si precisa che le assenze dovute al terremoto non compromettono la validità dell’anno scolastico e la possibilità della valutazione degli alunni, in considerazione dell’eccezionalità e della gravità degli eventi;

il Vice Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, dott. Stefano Versari, e l’Assessore all’Istruzione della Regione Emilia-Romagna, dott. Patrizio Bianchi, confermano l’opportunità di prevedere la sospensione delle attività didattiche nelle zone più gravemente colpite, nelle giornate del 30 e 31 maggio e 1 giugno p.v.

Bologna, 29 maggio 2012

Il Vice Direttore Generale
Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna
f.to Stefano Versari

L’Assessore Scuola, formazione professionale, università e ricerca, lavoro
f.to Patrizio Bianchi

Nota 29 maggio 2012, Prot. n. 3346

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Uff.VII

 

 

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

Loro Sedi

 

Al Sovrintendente Scolastico per La Provincia di Bolzano

 

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di Trento

 

All’Intendente Scolastico per La Scuola in Lingua Tedesca

Bolzano

 

All’Intendente Scolastico per La Scuola delle Località Ladine

Bolzano

 

Al Sovrintendente agli Studi della Regione Autonoma della Valle D’Aosta

Aosta

 

p.c. Al Gabinetto Del Ministro dell’Istruzione e della Ricerca

Sede

 

p.c. Al Dipartimento per l’Istruzione

Sede

 

p.c. All’Assessore all’Istruzione e Cultura Della Regione Autonoma della Valle D’Aosta

Aosta

 

p. c. All’Assessore ai Beni Culturali e Pubblica Istruzione della Regione Sicilia

Palermo

 

p.c. Ai Presidenti delle Giunte Provinciali delle Province Autonome di Bolzano e Trento

 

Oggetto: Summer school su “Nuove prospettive sull’insegnamento delle materie classiche nelle scuole”.

 

Si comunica alle SS.LL che è stata istituita la Summer School “Nuove prospettive sull’insegnamento delle materie classiche nelle scuole”, in collaborazione con l’Università di Siena.

Tale azione nasce nell’ambito di un Protocollo di intesa, sottoscritto da questa Direzione Generale con l’Università di Siena e il Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici sulla Cultura Antica (AMA), teso a migliorare l’insegnamento delle lingue e della cultura classica, rinsaldando l’interazione con il mondo della ricerca e dell’università.

L’obiettivo della Summer School è quello di fornire una adeguata competenza metodologica sui nuovi approcci allo studio e alla trasmissione della cultura greca e romana in una prospettiva antropologica, secondo le linee di ricerca sperimentate presso il Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici sulla Cultura Antica dell’Università degli Studi di Siena.

Il percorso si svolge in tre giornate di attività con lezioni frontali, lavori di gruppo e workshop. È rivolto a 60 docenti provenienti dalla scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Le richieste di partecipazione devono pervenire entro e non oltre il 20 luglio 2012.

Le domande di ammissione vanno redatte utilizzando il fac-simile, allegato al bando che è consultabile al sito www.unisi.it/postlaurea/summer:school.htm.

 

Il Direttore Generale

f.to Carmela Palumbo

Nota 29 maggio 2012, Prot. MIURDGOS n. 3340

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Ufficio II

 

Ai Direttori Generali

degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Al Sovrintendente agli Studi

per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta

 

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Bolzano

 

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma

di Trento

 

All’Intendente Scolastico per le scuole

delle località ladine di Bolzano

 

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca

di Bolzano

 

Oggetto: Scuola Estiva di Orientamento pre – universitario Telese Terme (Benevento) 25/30 giugno 2012

 

La Società Astronomica Italiana in collaborazione con la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica del MIUR , l’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ e il Comune di Telese Terme organizzano la scuola estiva, residenziale, di orientamento pre-universitario.

La scuola Estiva di Orientamento dal titolo: “A scuola di Stelle” si terrà dal 25 al 30 Giugno 2012, presso la sede dell’I.I.S. Telesi@ di Telese Terme, Via Caio Ponzio Telesino, 26 secondo il programma allegato.

E’ rivolta a 15 studenti di cui 10 provenienti da tutta Italia e 5 della provincia di Benevento particolarmente meritevoli e interessati a vivere una esperienza qualificante per un primo contatto con realtà significative del mondo universitario e della ricerca scientifica e tecnologica.

Possono partecipare gli studenti che frequentano il penultimo anno della scuola secondaria di secondo grado che abbiano riportato nelle discipline scientifiche una votazione non inferiore a 9/10 nell’anno scolastico 2010-2011 e negli scrutini del primo quadrimestre anno scolastico in corso.

Le richieste di partecipazione devono pervenire entro il 15 giugno 2012, scrivendo ad entrambi i seguenti indirizzi di posta elettronica: sait@arcetri.astro.it — bnis00200t@istruzione.it . Per ulteriori e più dettagliate informazioni si fa specifico rinvio al sito della Società Astronomica Italiana.

 

IL DIRIGENTE

Antonio LO BELLO

——————————–

Scuola Estiva di Orientamento pre-universitario
Telese Terme (Benevento)
25 giugno – 30 giugno 2012
La Società Astronomica Italiana in collaborazione con la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica del MIUR , l’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ e il Comune di Telese Terme organizzano la II Edizione della scuola estiva, residenziale, di orientamento pre-universitario rivolta agli allievi che frequentano il penultimo anno della Scuola Secondaria Superiore. Questa scuola rappresenta un’iniziativa originale e specifica, per le sue caratteristiche più qualificanti ed unica nel panorama delle attività di orientamento pre-universitario in Italia. Il titolo della scuola è
“A scuola di Stelle”
La scuola si terrà dal 25 Giugno al 30 Giugno 2012, presso la sede dell’IIS Telesi@ di Telese Terme, Via Caio Ponzio Telesino, 26 secondo il programma allegato.
E’ rivolta a 15 studenti di cui 10 provenienti da tutta Italia e 5 della provincia di Benevento particolarmente meritevoli e interessati a vivere una esperienza qualificante per un primo contatto con realtà significative del mondo universitario e della ricerca scientifica e tecnologica.
Lo Scopo non è quello di presentare l’offerta formativa delle varie Università ma vuole fornire, soprattutto, un ampio panorama di esperienze e temi di studio a carattere scientifico in modo da aiutare gli studenti a maturare una scelta più consapevole e meditata dei futuri studi universitari.
L’obiettivo principale della scuola è, infatti, quello di contrastare la crisi delle vocazioni scientifiche che, seppur comune a quasi tutti i paesi dell’OCSE, ha l’inevitabile risultato di una perdita di competitività italiana nella scienza e nell’alta tecnologia.
Secondo quanto stabilito dal D.P.R. 23 luglio 1998 n. 323 e successive integrazioni e dal D.M 22 Maggio 2007 n. 42, la partecipazione al corso da parte degli studenti fornisce titolo al credito formativo esterno essendo, il corso, riconosciuto come percorso di eccellenza. La Società Astronomica Italiana è infatti Ente accreditato a collaborare con l’Amministrazione scolastica al fine di promuovere azioni concernenti la valorizzazione delle eccellenze degli studenti delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria superiore, statali e paritarie.
Direttore del corso Dott. Fabrizio Mazzucconi.
Modalità di partecipazione
Possono partecipare gli studenti che frequentano il penultimo anno della scuola secondaria di secondo grado che abbiano riportato nelle discipline scientifiche una votazione non inferiore a 9/10 nell’anno scolastico 2010-2011 e negli scrutini del primo quadrimestre anno scolastico in corso.
In caso di parità si terrà conto della media generale dei voti che non deve essere inferiore ai 8/10.
I dirigenti scolastici provvederanno ad inoltrare un sintetico curriculum dell’allievo segnalato da cui si possa evincere oltre al merito anche il particolare ’interesse verso tali discipline.
Le spese di soggiorno sono a carico degli organizzatori, mentre sono a carico dei partecipanti e/o delle scuole di appartenenza le spese di viaggio.
La selezione dei partecipanti sarà eseguita dalla SAIT in collaborazione con la Dirigenza dell’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@.
Le richieste di partecipazione devono pervenire entro il 15 Giugno p.v., scrivendo ad ENTRAMBI i seguenti indirizzi di elettronica:
sait@arcetri.astro.it ; bnis00200t@istruzione.it
Programma
25 Giugno 2012
ore 16.00 -17.00
Presentazione della scuola –saluti delle autorità
Apertura a cura del prof. Carlo Bernardini
Ore 17.00 – 19.00
“Il cielo ad occhio nudo o con piccoli strumenti”
Relatore: A. Misiano
Test di ingresso
26 Giugno 2012
ore 9.00 – 13.00
“Dall’Astronomia all’Astrofisica”
Relatore M. Mazzoni
“Dalla Galassia Universo all’Universo di Galassie
Relatore: A. Rifatto
Modalità : lezione frontale – docenti e studenti
Ore 16.00 – 19.00
Discussione e approfondimento dei temi svolti nella mattina
Discussione sui risultati del test d’ingresso e presentazione delle risposte
27 Giugno 2012
ore 9 .00 – 13.00
“La radiazione elettromagnetica”
Relatore: M. Mazzoni
“Il sistema solare”
Relatore: G. Covone
Ore 16.00 – 19.00
Il lavoro in classe: esercizi e problemi sul tema della lezione
Modalità : Lavori di gruppo – docenti e studenti
28 Giugno 2012
ore 9,00 –13,00
“Il Sole”
Relatore: F. Mazzucconi
“Evoluzione stellare “
Relatore Giuseppe Cutispoto
Ore 15.00 – 17.00
Lezione sul campo al Marsec
“La terra dallo Spazio”
Relatore Ing. Claudio di Paola
Ore 17.00 – 19.30
Il lavoro in classe: organizziamo due ore di lezione sul tema
Modalità : Lavori di gruppo – docenti e studenti
29 giugno 2012
ore 9.00 – 13.00
“Pianeti extrasolari”
Relatore Giuseppe Cutispoto
“Principi di Cosmologia”
Relatore M. Capaccioli
Ore 16.00 – 19.00
Il lavoro in classe: organizziamo due ore di lezione
sul tema
Modalità : Lavori di gruppo – docenti e studenti
30 giugno 2012
ore 9.00 – 13.00
Chiusura della scuola – Presentazione dei lavori
Ore 15.00
partenza
Sono previste attività laboratoriali anche con l’utilizzo degli strumenti

Nota 28 maggio 2012, Prot. n. 3060 R.U.

Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione, la Comunicazione
Ufficio VI

Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Oggetto: Concorso Zero Robotics Europe 2012.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in coerenza con il Piano Nazionale “Lauree Scientifiche” e nell’ambito del suo impegno finalizzato alla diffusione della cultura scientifica e al sostegno dello sviluppo della motivazione e delle competenze nelle discipline scientifiche degli studenti delle scuole secondarie di 2° grado, comunica che il Politecnico di Torino, in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT), la NASA, le Agenzie Spaziali Europea (ESA), Italiana (ASI), propone per l’anno scolastico 2012/2013, il Concorso ZeroRobotics, aperto a tutte le scuole secondarie di 2° grado del territorio nazionale.

Si tratta di un concorso europeo, che insieme con l’Italia vede impegnate a partecipare altre 10 nazioni europee, ciascuna con 25 squadre. La competizione consiste nella creazione di programmi rivali per il controllo di satelliti in miniatura. Questi piccoli satelliti sono chiamati SPHERES (Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites) e sono già utilizzati dalla NASA all’interno della Stazione Spaziale per collaudare cicli di istruzioni, per eseguire rendezvous autonomi e operazioni di attracco. Tre satelliti SPHERES in volo libero lavoreranno insieme all’interno della Stazione Spaziale, ciascuno con la propria energia, propulsori, computer e sistemi di navigazione. I risultati ottenuti con i citati SPHERES sono importanti ai fini della manutenzione, dell’assemblaggio di satelliti, dello studio delle manovre di attracco (docking) e del volo di formazione.

Le scuole secondarie di secondo grado, che prevedono nei programmi curricolari gli elementi necessari per la programmazione corretta di un satellite del tipo degli SPHERES, potranno presentare la candidatura per partecipare a tale concorso.

Fra le scuole che aderiranno, verranno scelte 25 squadre alle quali, a metà settembre 2012, verranno svelate le regole della gara.

Le squadre, composte da 10/15 studenti, saranno coordinate e sostenute da un docente della scuola, esperto di programmazione.

La collaborazione tra squadre di diverse scuole sarà determinante per vincere la gara a bordo della stazione spaziale e si svilupperà in tre fasi.

Il primo passo consisterà in una simulazione al computer del gioco, che verrà lanciata su un server del MIT. Questo rivelerà eventuali errori nella programmazione e permetterà di scegliere un certo numero di squadre che parteciperanno alle fasi successive. Al termine di questa fase, le squadre europee potranno allearsi fra loro per ottenere un programma che offra un risultato complessivo migliore. La fase successiva sarà una gara preliminare di eliminazione, dalla quale usciranno solo alcune squadre finaliste, che parteciperanno poi alla terza fase.

La finale europea tra le scuole selezionate avrà luogo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

I programmi dei gruppi vincitori saranno caricati ed eseguiti in satelliti SPHERES disponibili a bordo della Stazione Spaziale, sotto l’attenta supervisione degli astronauti. Le finali, a bordo della Stazione, verranno trasmesse in diretta al centro tecnologico ESTEC dell’ESA nei Paesi Bassi. Le squadre finaliste potranno assistere (a proprie spese) in Olanda alle finali in collegamento diretto dalla Stazione Spaziale. Le altre squadre potranno seguire le stesse fasi da alcune sale attrezzate predisposte in alcune università italiane.

Preselezioni
Per l’anno scolastico 2012/2013, in Italia, in via sperimentale, le 25 squadre partecipanti saranno selezionate in base ad una gara di preselezione nazionale, che prevede:
1) l’iscrizione di tutte le squadre interessate entro il 31 maggio 2012, tramite la procedura indicata successivamente;
2) lo svolgimento di una semplice gara per dimostrare le proprie capacità di programmazione, entro il 30 giugno 2012;
3) la partecipazione alla Zero Robotics Europe 2012 alle sole squadre che avranno superato la prova preliminare.

Modalità di registrazione e iscrizione
Per registrarsi, iscriversi e partecipare alle preselezioni occorre seguire la seguente procedura:
1) organizzare una squadra, composta indicativamente da 10/15 studenti (minimo 6, massimo 20), con almeno un docente (“Mentor”) della scuola, che sarà il punto di riferimento ufficiale della squadra, più eventualmente altri esperti, docenti o volontari;
2) collegarsi al sito http://www.zerorobotics.org/web/zero-robotics/home-public e creare un proprio account per ciascuno dei membri della squadra, docente compreso, seguendo le istruzioni sul sito;
3) una volta registrati, andare su http://www.zerorobotics.org/web/zero-robotics/tutorials, scaricare e leggere i tutorial presenti per imparare il funzionamento, l’uso e la programmazione degli SPHERES e dell’interfaccia di programmazione;
4) compilare ed inviare a leonardo.reyneri@polito.it o enrico.lorenzini@polito.it il modulo di iscrizione che è disponibile all’indirizzo http://polimage.polito.it/aramis/survey%20from%20EU%20proposal.doc
5) le squadre che avranno inviato il modulo entro il 31 maggio 2012 verranno contattate per le fasi successive della preselezione. Solo nel caso che dalla preselezione non uscissero almeno 25 squadre, la registrazione (e quindi la possibilità di inviare i moduli di iscrizione all’indirizzo di cui sopra) rimarrà aperta fino al 30 settembre 2012.

Per ulteriori informazioni, contattare: Prof. Leonardo Reyneri – Dipartimento di Elettronica – Politecnico di Torino leonardo.reyneri@polito.it
Prof. Enrico Lorenzini – Università degli Studi di Padova – enrico.lorenzini@unipd.it

Per l’elevato interesse scientifico connesso a tale proposta, si auspica una significativa partecipazione dei nostri studenti.

f.to IL DIRETTORE GENERALE
Giovanna Boda

Nota 28 maggio 2012, Prot. n. 3061 R.U.

Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione, la Comunicazione
Ufficio VI

Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Direttore Generale per la Politica Finanziaria e per il Bilancio
SEDE
e, p.c. Al Capo del Dipartimento per l’Istruzione SEDE Agli Intendenti e ai Sovrintendenti scolastici delle Province autonome di Trento e Bolzano e della Regione Val d’Aosta
LORO SEDI

OGGETTO: Contratto Collettivo Integrativo Nazionale sui criteri di attribuzione delle risorse per le scuole collocate in aree a rischio, con forte processo immigratorio e contro la dispersione scolastica per l’anno scolastico 2012/2013 – Slittamento termini

A seguito delle comunicazioni pervenute da codesti Uffici, segnalanti le difficoltà di rispettare la scadenze fissata dalla C.M. n. 44 del 15/05/2012 per le operazioni connesse al dimensionamento delle direzioni didattiche e delle scuole secondarie di 1° grado che confluiranno a breve in istituti comprensivi di nuova costituzione, si ritiene opportuno far slittare la scadenza già prevista al 31 luglio per la trasmissione degli elenchi delle nuove scuole e dei progetti selezionati per l’anno scolastico 2012/2013.

Codesti Uffici Regionali rispetteranno, invece, i termini indicati per avviare il monitoraggio delle azioni relative all’anno scolastico 2011/2012 e per la definizione della nuova contrattazione decentrata, già determinata al 20 giugno.

A partire da tale data, codesti Uffici provvederanno, inoltre, ad informare le scuole sull’avvio delle procedure e dei criteri di presentazione dei progetti, coerenti con i bisogni e le esigenze che ogni singolo territorio esprime, ad indicare la data entro la quale presentare i progetti e alla successiva analisi e selezione degli stessi.

In considerazione di quanto premesso, si comunica che la data fissata per l’invio allo scrivente della documentazione completa, di cui alla C.M. n. 44/2012, è rideterminata al 30 settembre 2012. Nessuna ulteriore proroga potrà essere prevista. Contestualmente ciascun Ufficio Scolastico Regionale dovrà procedere all’inserimento dei dati delle scuole selezionate con modalità on line, secondo le istruzioni che verranno al momento fornite dalla D.G. per la Politica finanziaria e per il Bilancio.

Si sottolinea, ad ogni buon fine, la necessità che ciascun Ufficio Scolastico Regionale faccia pervenire alle scuole selezionate la comunicazione relativa all’approvazione del progetto presentato, nei primi giorni di settembre, in tempi congrui con l’avvio della programmazione formativa.

Si ringrazia per la collaborazione.

f.to IL DIRETTORE GENERALE
Giovanna Boda

Alla ricerca delle Indicazioni “perdute”

Alla ricerca delle Indicazioni “perdute”

di Giancarlo Cerini

 

Marginalità delle Indicazioni?

Il DPR 89/2009 (Regolamento 1° ciclo) aveva previsto un periodo transitorio triennale (che scade al 31/8/2012) in cui le Indicazioni/2004 e 2007 per il primo ciclo dovevano essere sottoposte a monitoraggio, anche in vista della loro eventuale revisione. Nel corso di questi tre anni poco è stato fatto, se si esclude l’emanazione dell’Atto di Indirizzo MIUR dell’8-9-2009 (la versione “bonsai” delle possibili nuove Indicazioni), che però non è stato accompagnato da significative iniziative di confronto e di dibattito. La scuola di base si è trovata alle prese con altri problemi, soprattutto con gli effetti dei provvedimenti finanziari (in primis la legge 133/2008), e con l’esigenza di riorganizzare un’offerta formativa messa a dura prova da consistenti  riduzioni di risorse. Le questioni culturali che hanno tenuto banco sono state, semmai, l’impatto del sempre più presente sistema di valutazione (l’INVALSI e le sue prove) sulla vita della scuola e l’esigenza di riorientare l’organizzazione della scuola di base sul modello dell’istituto comprensivo (reso obbligatorio dalla legge 111/2011). Forti malumori sono giunti soprattutto dal mondo della scuola media, tartassata oltre tutto dalla corrosiva analisi della Fondazione Agnelli sull’anello debole della scuola della preadolescenza. Non è dunque scontato rimettere al centro dell’interesse degli insegnanti il tema delle Indicazioni, dei curricoli, della didattica. Eppure bisogna farlo, se non altro per disporre di criteri utili ad interpretare un’evoluzione positiva della scuola che altrimenti rischia di essere condizionata esclusivamente dalle esigenze dell’economia e della finanza.

 

Niente armonizzazione

Bene ha fatto dunque il Ministro Profumo (con C.M. 31/2012) a riaprire il discorso sulle Indicazioni (la cui delega è affidata al Sottosegretario “maestro di strada” Marco Rossi Doria). Il monitoraggio “telematico” effettuato nell’inverno scorso (CM 101/2011) ha rivelato come la scuola abbia maggiormente gradito le Indicazioni “Fioroni” del 2007 (il prof. Ceruti coordinava le operazioni) rispetto al testo del 2004 (Indicazioni “Moratti”, con il coordinamento del prof. Bertagna), proprio per la loro migliore sintonia con il lessico pedagogico della scuola “reale” (alfabetizzazione culturale, ambiente di apprendimento, continuità del curricolo, valore formativo delle discipline, gestione della classe e relazione educativa, accoglienza e inclusione).  Il Ministro si è così orientato verso una revisione del testo (operazione che formalmente sarebbe da concludere entro il 31/8/2012), ma a partire da quello editato nel 2007 (con il D.M. 31/7/2007), che fu comunque distribuito a tutti gli insegnanti in un sobrio ma “colorato” fascicoletto. Dunque, niente tormentone dell’armonizzazione tra le indicazioni del 2004 e quelle del 2007, all’improbabile ricerca di un equilibrio tra piani di studio personalizzati e curricolo di scuola, tra unità di apprendimento e didattiche disciplinari, tra portfolio e standard, tra PECUP e traguardi di sviluppo.  Meglio partire da quello che c’è e che è stato utilizzato dalle scuola (il DM 31-7-2007), per affrontare i nodi emersi in questi anni, attraverso un confronto “franco e leale” con il mondo della scuola.

 

Understatement: una strategia sottotraccia

Non è certo tempo di grandi commissioni di studio, di seminari oceanici, di annunci ad effetto. Lavorare alle Indicazioni significa fare un’onesta operazione di manutenzione dei curricoli (che negli altri paesi si fa ordinariamente), se non altro per tenere il passo con gli esiti delle valutazioni di sistema, con la ricerca didattica, con l’evoluzione dei prodotti editoriali; e Dio solo sa come avremmo bisogno di manuali e testi meno monumentali, e forse di strumenti ormai diversi. Così l’itinerario che porterà alle nuove Indicazioni (o meglio, a quelle attuali “revisionate”) è apparentemente di basso profilo: istituzione di un piccolo nucleo redazionale nazionale (comunque riconosciuto dalla comunità professionale), richiesta di collaborazione ad una ventina di esperti disciplinari (ben agganciati però alla ricerca didattica sul campo), forme di consultazione delle scuole (anche attraverso focus informali ed ora con un sondaggio via web), richiesta dei pareri di rito (in particolare è stato allertato il CNPI, Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione), emissione del provvedimento definitivo (un decreto, probabilmente nel corso della prossima estate). Troppo poco, si dirà… ma i tempi sono quelli che sono. In effetti, l’elaborazione dei programmi di studio nazionali dovrebbe essere l’occasione affinché tutto un paese, le sue élites ma anche i genitori, i mass-media, e non solo gli insegnanti, si interroghi sui compiti formativi che si vorrebbero affidare e vedere realizzati dalla scuola, in questo caso dalla scuola che si rivolge a tutti, dai 3 ai 14 anni.

 

Il bello verrà dopo (se verrà…)

In effetti, nel tempo ristretto a disposizione, già compresso per le operazioni di fine anno, non resta molto spazio per aprire una grande campagna di informazione, consultazione e (possibilmente) formazione. E’ vero che i social network possono abbreviare tempi e circuiti informativi, e che ormai notizie, documenti, proposte e commenti viaggiano in tempo reale.  Tuttavia occorre anche il tempo della riflessione e della rielaborazione, pena il ridurre il discorso pubblico sulla scuola a qualche facile slogan referendario (sì/no all’Invalsi, sì/no alla grammatica, sì/no ai voti, sono tagli o son riforme, e il digitale fa bene oppure no…). La questioni in gioco sono assai più complesse e non è con un blitz di retorica che si possono affrontare gli annosi problemi della scuola italiana (pensiamo al divario Nord/Sud), o le emergenze della finanza pubblica (la Grecia è appena lì, oltre il canale d’Otranto), o una crisi educativa che non è di stagione, ma è piuttosto “epocale”, perché attiene al rapporto di tutti (e non solo delle giovani generazioni) con la conoscenza, i linguaggi, il valore dell’apprendimento e della formazione, in una società in deficit di futuro. Ma non vogliamo iscriverci al partito dei “ben-altristi”, già rigoglioso di suo; atteniamoci piuttosto al tema e ricordiamoci che una “buona” scuola, anche grazie a “buoni” programmi (almeno chiari, semplici, fattibili) è un presidio forte per ogni società, forse la chiave di volta (a crederci) del suo futuro. Servono buoni programmi, ma servono soprattutto buoni insegnanti (motivati e preparati), scuole orientate alla ricerca didattica e all’innovazione nei metodi, comunità professionali ben guidate da dirigenti con una autorevole leadership educativa, voglia di rimettersi in gioco e di provare a far scuola in modo più efficace (e divertente, se possibile). Tutto questo non si improvvisa e non nasce solo in virtù di un testo “ripulito” di Indicazioni nazionali, però il discorso che si potrebbe riaprire anche a ri-partire dalle Indicazioni (questa è la speranza) ci potrebbe far fare qualche passo in avanti. Ma ora siamo solo all’antipasto di questo ideale menù…

 

Alcuni nodi da sciogliere

Quando la bozza di Indicazioni sarà pubblicata (la CM 46 promette che sarà questione di giorni) ci riserveremo di entrare nel merito delle questioni sollevate dal nuovo testo, in particolare per gli assetti delle discipline del curricolo di base e per l’impianto pedagogico complessivo che diamo, a grandi linee, per confermato. Ora ci limitiamo a riprendere alcune questioni di carattere più generale, che già facevano capolino nell’Atto di Indirizzo/2009 e che sono alla base delle riflessioni sull’evoluzione del primo ciclo:

–          il concetto di curricolo essenziale (su quali compiti formativi accentrare l’attenzione dei docenti)? In particolare è opportuno “stringere” il curricolo su alcune discipline fondamentali, ad esempio la lingua e la matematica, per curare con più precisione la acquisizione di competenze fondamentali, come quelle di comprensione, descrizione, argomentazione, produzione scritta, problematizzazione, rappresentazione? E se sì, come mettere al centro del curricolo queste abilità forti, senza impoverire la didattica?

–          l’idea di curricolo verticale (anche in relazione  alla generalizzazione degli istituti comprensivi). In particolare è opportuno andare oltre le scontate affermazioni relative alla continuità educativa ed impegnarsi invece in una ricerca più puntuale sulla progressione delle competenze, sulla ricorsività degli apprendimenti, sulla linearità o ciclicità di certi contenuti (si pensi alla questione dell’insegnamento della storia), sulla necessità di differenziare gli ambienti di apprendimento (il cosa si fa in classe), in relazione all’età, alle caratteristiche  e alle motivazioni dei ragazzi);

–          l’enfasi sulle competenze (come orientamento ad un apprendimento non esecutivo, ma dinamico, attivabile in situazione). In particolare occorre capire quali implicazioni si aprono per la didattica, anche tenendo conto che nei monitoraggi più recenti sembra tornare in auge la lezione frontale: il 78 % delle scuole medie dichiara che è il paradigma didattico più praticato. E’ evidente che le più difficili condizioni di lavoro condizionano anche le didattiche, le possono impoverire, ma molto dipende anche dall’atteggiamento culturale dei docenti. E poi, che cos’è veramente la “lezione fontale”?  Forse bisogna scavare anche attorno a questo luogo comune;

–          l’impatto della valutazione (nei suoi aspetti di valutazione formativa, di rilevazioni nazionali, di certificazione) sulla vita della scuola e sul ri-orientamento nella didattica. E’ vero che in questi ultimi anni le prove Invalsi sembrano averla fatta da padrone; gli “item” a risposta multipla sono diventati i guardiani della qualità e del rigore della scuola italiana. Nessuna demonizzazione, per carità: ci danno informazioni utili, ma non rappresentano “tutto” l’apprendimento che si realizza a scuola. Anche in questo caso disporre di buoni programmi nazionali “tiene a bada” le invasioni di campo di una valutazione esorbitante, ma appunto, bisogna che i buoni programmi stimolino una buona didattica;

–          lo spostamento dai processi ai risultati degli apprendimenti (cioè la questione degli standard di riferimento). La dicitura (“traguardi per lo sviluppo delle competenze”) che era contenuta nelle Indicazioni/2007 (e che con tutta probabilità sarà riconfermata) era un sapiente dosaggio di cose diverse: i traguardi indicano i risultati attesi, quasi degli standard formativi; lo sviluppo richiama il dinamismo dei processi, l’attenzione ai percorsi, ai contesti e alle motivazioni; le competenze riconducono ad una parola chiave della scuola europea, tuttavia densa di una pluralità di significati. Designare i traguardi attesi al termine di un percorso educativo con questa locuzione lascia aperte molte strade, come forse è giusto che sia in una scuola di base che deve promuovere un rapporto positivo con l’apprendimento, piuttosto che limitarsi a giudicarlo e misurarlo.

 

Dalle Indicazioni alla scuola reale

I temi che abbiamo ricordato sono di particolare rilevanza ai fini dell’azione di revisione delle Indicazioni avviata con la C.M. 31/2012. La revisione si ispira a criteri di continuità dei percorsi,  di semplicità dei riferimenti culturali, di leggibilità del testo, con una doppia sottolineatura:

–          sulla acquisizione sicura delle strumentalità di base e delle competenze essenziali nei saperi fondamentali;

–          sulla costruzione di ambienti di apprendimento più motivanti, basati sull’operatività e la partecipazione degli allievi.

Ma quando dal design curricolare (steso sulla carta) si passerà ai curricoli reali (praticati a scuola) diventeranno fondamentali questioni quali l’organizzazione della classe, lo stile comunicativo degli insegnanti, una didattica di taglio laboratoriale, un maggiore ricorso alle nuove tecnologie, lo sviluppo di approcci cooperativi tra gli allievi, una maggiore flessibilità delle scelte. Serviranno risorse e quadri di riferimento nazionali più coerenti. Ma un insegnamento efficace diventa possibile anche se si sfruttano appieno le potenzialità dell’autonomia (da vivere nell’ottica di una comunità professionale) entro l’alveo tratteggiato dalle Indicazioni nazionali.

Spesso i docenti ci segnalano criticità nell’organizzazione (risorse, tempi, precarietà); non possiamo ignorare questo disagio. L’impegno delle istituzioni, anche di chi ha promosso questo coinvolgimento della scuola nella revisione delle Indicazioni, deve essere orientato a:

–          aumentare le occasioni di ascolto, ricerca, confronto culturale sul valore della scuola di base;

–          promuovere diffuse azioni di formazione in servizio e di innovazione didattica;

–          offrire punti di riferimento culturali e fiducia professionale agli operatori della scuola.

L’operazione “nuove Indicazioni” per il 1° ciclo (non tanto nelle prossime settimane, ma nei mesi a venire) rappresenta un banco di prova perché ciò possa effettivamente realizzarsi.

 

Senza alcuna vergogna

SENZA ALCUNA VERGOGNA

di Vincenzo Andraous

C’è una danza che fuoriesce da ogni riga letta, una crociera del dolore e della sofferenza, un rumore persistente che straripa nei tanti articoli di giornale, nelle trasmissioni televisive, negli incontri organizzati per parlare di questo fenomeno che è diventato una somma che non sta più nella casella predisposta per contenerne l’urto.

Il reato è di per sè un’azione ignobile, l’omicidio ne è l’estensione più palese, per cui stare a polemizzare, a perdere tempo sulla declinazione da affibbiare a chi uccide una donna, disquisendo si tratti di femminicidio o più semplicemente del reato di assassinio.

Non mi pare il caso di giocare con il codice penale, è  un azzeramento del valore della vita umana, è l’annullamento di un ruolo complementare ben preciso, per cui c’è in atto un vero e proprio distoglimento dalla sacralità della donna-femmina, della figlia-madre, della compagna-moglie. Come a voler significare che in una società come la nostra, attraversata da una illegalità diffusa, dove erroneamente è indicata la nicchia-minoranza formata dal malaffare, dalla criminalità, dai soliti noti, invece  la furbizia omertosa, la disonestà sotto i più impensabili artifizi, conferma la maggioranza degli individui: dal vandalismo adolescenziale, al bullismo scolastico, al ritenere legale comprare, vendere e consumare droga per ottenere denari, per farsi e ubriacarsi, dal non pagare l’iva, non rilasciare  scontrini fiscali, quindi non richiedere le ricevute per non dovere pagare di più, e via compagnia cantando.

Questo in-agire quotidiano partorisce un preciso interesse personale che tocca ogni ambito e ogni tasca, quella piena e quella vuota, producendo minore attenzione verso la regola, il senso civico, l’azione morale che sta a responsabilità di ognuno.

Una prassi che consegna lauree e incensi al più lesto di mano, alimentando  la miseria umana, la miserabilità più profonda che alberga nel cuore dell’uomo, del maschio, del conduttore per eccellenza.

Quando la vita diventa una semplice stanzialità sociale, priva di sentimenti e passioni eccezionali, ciò riduce aspettative, sogni e speranze, la stessa fiducia è una fiamma destinata a consumarsi, allora maturano le situazioni di degrado, lo scarso valore di autostima, di rispetto della propria persona e competenze, comporta l’annullamento dell’altro, in questo caso della donna, che rimane anello debole, presenza fragile, compagna di viaggio da sottomettere, opprimere e colpire.

Omicidio-femminicidio, è agire riconducibile a una violenza condensata, contratta e proiettata sulla donna, dentro il focolare ma pure fuori dove il tavolo dei valori  è un documento di identità  sbandierato bene, invece è violenza condensata nelle gestualità, nelle parole infide, che rappresentano il contrario e l’antitesi della buona educazione e credibilità.

La famiglia ha fallito, il nucleo educativo per eccellenza ha fallito, l’adulto nella sua infanzia e adolescenza ha fallito,  così il modo di percepire la relazione, i sentimenti, l’amore,  diventa un doppio salto mortale: lo sguardo non è mai indietro a indagare, a verificare, elaborare, ma lanciato in avanti, dove ciò che è ritenuto ostile, si configura come una sbalorditiva secessione praticata con il maglio, con il taglio, mai con la mediazione della coscienza adulta che sa fare i conti con i bilanci più fallimentari.

La violenza in famiglia, dentro la coppia non è tema da prendere sottogamba, da licenziare con una sorta di indifferenza intellettuale, è sbagliato domiciliarsi sulla sponda dell’irreversibilità, della accettazione di un male sociale, ben sapendo che il sopruso, la prepotenza letale, non sono gagliardetti acquistati al supermercato degli  infanti a vita.

Questa violenza non è eredità biologica, né sommossa neuronica accidentale, è il prodotto di una cultura, di una illegalità, di un apprendimento di partenza, un conformismo  ideologico che banalizza gli ideali più alti senza alcuna vergogna.

T. Bernhard, Al limite boschivo

L’uomo e lo scrittore

 di Antonio Stanca

“E’ a chi ti dice le prime parole gentili che appartieni in mezzo agli estranei”
Thomas Bernhard

A Gennaio del 2012 per i tipi della casa editrice Guanda di Parma, con la traduzione di Enza Gini, è comparsa la breve raccolta di racconti  Al limite boschivo dello scrittore austriaco Thomas Bernhard. La versione originale risale al 1969 quando l’autore aveva trentotto anni ed aveva già scritto importanti opere narrative quali i romanzi Gelo e Perturbamento.

Nato nel 1931 e morto nel 1989 Bernhard è stato uno dei maggiori autori in lingua tedesca del secolo scorso. Oltre a romanzi e racconti ha scritto poesie e opere teatrali, ha fatto giornalismo. La madre Herta Bernhard, figlia dello scrittore Johannes Freumbichler, l’aveva concepito con un falegname di Salisburgo e partorito a Heerlen in Olanda dove si era recata per motivi di lavoro. Il padre non conobbe mai il figlio e la madre col bambino di pochi mesi tornò in Austria. Qui la donna ebbe una relazione con Emil Fabian, con questi si sposò e insieme al marito, al piccolo Thomas e al padre emigrò in Germania dove Emil avrebbe lavorato. Non sopporteranno l’ambiente tedesco che in quegli anni vedeva crescere il nazismo e torneranno in Austria a Salisburgo. Qui Thomas nel 1943, ormai adolescente, viene ammesso al Convitto e studia privatamente ma in maniera irregolare. Si ammala di pleurite, poi di tubercolosi e nel 1949, all’età di diciotto anni, è ricoverato in sanatorio dove conosce Edwige Stavianicek, la donna matura che gli rimarrà vicina per tutta la vita. Tra il 1950 e il 1951 moriranno la madre e il nonno.

Complicate erano state l’infanzia e l’adolescenza di Thomas, irrequieto si era mostrato egli fin da bambino, difficile era stato il rapporto con la madre e con gli ambienti esterni, isolato si era sempre sentito e a complicare la situazione era sopravvenuta la malattia che lo avrebbe portato ad una morte prematura. Saranno stati questi i motivi che gli hanno procurato quella visione sconsolata della vita, del mondo che segnerà tutte le sue opere. Bernhard comincia a scrivere quando ha appena venti anni, esordisce con racconti e interventi su giornali di Salisburgo e già dopo i primi lavori compare il pessimismo che caratterizzerà l’intera produzione. Il primo romanzo, Gelo, risale al 1963, la prima opera teatrale, Una festa per Boris, al 1970. Per questo genere di opere ampie si sentirà predisposto anche se le alternerà sempre con poesie e racconti. Ovunque, però, ricorreranno i suoi temi principali, l’accusa rivolta agli ambienti austriaci del suo tempo, alle loro condizioni sociali, economiche, culturali, la solitudine alla quale è esposto in essi l’individuo che pensa, sente diversamente dagli altri, la malattia che fa vedere la morte come soluzione. A volte in Austria le sue opere saranno premiate ma più spesso criticate poiché contrarie si mostreranno alla vita, alla società della nazione. In lunghi monologhi generalmente si risolveranno siano racconti, romanzi o testi teatrali, in discorsi solitari che durano molto ed esprimono i tormenti vissuti, sofferti da chi, come lui, è solo e malato in un luogo ostile. Niente, scopre Bernhard, al quale sia possibile appellarsi, ricorrere per partecipare della vita, nessuno lo aiuta a sollevarsi dalla grave condizione nella quale si vede precipitato. Tutto è perduto e non si può arrestare né rallentare il processo di fallimento, di rovina, di morte dal quale si sente travolto.

Anche i tre racconti della raccolta  Al limite boschivo dicono di tre persone che parlano da sole perché sole stanno, sole sono rimaste. Un carcerato non si adatta all’idea di tornare in libertà, un figlio assiste da lontano alla morte e ai funerali del padre che si è ucciso, un fidanzato non termina di scrivere una lettera alla compagna perché non è mai sicuro del matrimonio e intanto assiste alla morte di una ragazza uccisa dal fratello. Ognuno vive una situazione difficile, nessuno sa come risolvere il proprio problema e tra altri problemi si vede costretto a muoversi. Ai propri si aggiungono i drammi esterni e impossibile diventa ogni speranza di salvezza. Perso è l’uomo di Bernhard tra tanto male e non gli rimane che parlare per proprio conto. Un mondo finito è quello dello scrittore, senza vie d’uscita è la condizione dei suoi personaggi. Tanti sono i loro problemi e chi ne scrive li sta registrando, sta seguendo le inquietudini del loro spirito, i turbamenti della loro anima. Attento, profondo si mostra Bernhard in questi procedimenti, sicuro dei mezzi espressivi, capace di rimanere lucido, chiaro pur dicendo di situazioni complicate, di casi assurdi.

In Bernhard l’uomo è divenuto lo scrittore di sé stesso, dei propri problemi, lo scrittore che ha creato situazioni, figure che potessero rappresentarli, li facessero rientrare tra i tanti altri della vita, testimoniassero della loro verità.

L. Marrella, Fratelli d’Italia, compagni di scuola

L. Marrella, Fratelli d’Italia, compagni di scuola
Quaderni scolastici e immaginario infantile tra Risorgimento e fascismo

di Luca Isernia

Con Fratelli d’Italia, compagni di scuola / Quaderni scolastici e immaginario infantile tra Risorgimento e fascismo (Manduria, Note a Margine, 2011, pp. 199.) Luigi Marrella ricompone, in quadro organico, un encomiabile percorso di ricerca storiografia. Una ricerca basata sul recupero e l’analisi di fonti storiche cosiddette «minori» ? ma che meglio sarebbe chiamare «complementari» ?, quali i quaderni scolastici: patrimonio d’immagini, simboli, e slogan funzionali alla creazione d’ideali e valori presso quella parte più permeabile e nevralgica per i destini della patria che erano (e sono) gli scolari.

Sentenza TAR Friuli Venezia Giulia 25 maggio 2012, n. 194

N. 00194/2012 REG.PROV.COLL.

N. 00139/2012 REG.RIC.

 

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 139 del 2012, proposto da: XXXXX, rappresentati e difesi dall’avv. Paola Ginaldi, con domicilio eletto presso Giovanni Loisi Avv. in Trieste, via Coroneo 16;

contro

Ufficio Scolastico Regionale Per il F.V.G. – Direzione Generale, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Dello Stato, domiciliataria per legge in Trieste, piazza Dalmazia 3; Ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e della Ricerca;

nei confronti di

XXXXX, non costituiti in giudizio;
XXXXX, rappresentato e difeso dall’avv. Giuseppe Sbisa’, con domicilio eletto presso Giuseppe Sbisa’ Avv. in Trieste, via Donota 3;
XXXXX, rappresentato e difeso dall’avv. Giovanni Ventura, con domicilio eletto presso Giovanni Ventura Avv. in Trieste, via Coroneo 17;

per l’annullamento

– del provvedimento di ammissione/non ammissione alle prove orali dd. 7.3.2012, verbale n. 19 della commissione esaminatrice dell’USR del F.V.G., pubblicato sul sito web in data 8.3.2012 per il concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici D.D.G. MIUR 13.7.2011-decreto dell’Uff.Scolastico Regionale per il F.V.G. dd. 14.7.2011 AOODRFR-9058;

– del decreto del Direttore Generale dell’Uff. Scolastico Regionale di nomina della Commissione esaminatrice del concorso per esami e titoli per il reclutamento dei dirigenti scolastici per il F.V.G. dd. 39.9.2011 prot. n. AOODRFR-12151;

– del verbale dd. 16.11.2011 n. 4;

– del verbale dd. 6.3.2012 n. 17;

– del verbale dd. 7.3.2012 n. 19;

– del verbale dd. 9.1.2012 n. 8; ed elenco allegato;

– del verbale dd. 16.1.2012 n. 9 ed elenco allegato;

– del verbale dd. 30.1.2012 n. 11 ed elenco allegato;

– del verbale dd. 6.2.2012 n. 12 ed elenco allegato;

– del verbale dd 13.2.2012 n. 14 ed elenco allegato;

– del verbale dd. 23.2.2012 n. 15 ed elenco allegato;

– del verbale dd. 1.3.2012 n. 16 ed elenco allegato;

 

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio dell’ Ufficio Scolastico Regionale Per il F.V.G. – Direzione Generale e dei controinteressati XXXX e XXXX;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 9 maggio 2012 il dott. Oria Settesoldi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Sentite le stesse parti ai sensi dell’art. 60 cod. proc. amm.;

 

I ricorrenti impugnano gli atti tutti in epigrafe riportati, contestando la loro non ammissione alle prove orali del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici.

Con il primo motivo “Violazione dell’art. 10 DPR 140/2008 richiamato dall’art. 7 del D.D.G. MIUR 13.7.2011 e dall’art. 7 D.D.G. USR FVG dd 14.7.2011” i ricorrenti sostengono che il commissario prof. XXXX, docente di diritto costituzionale presso l’Università degli studi di Trieste nel corso di laurea in Scienze dei servizi giuridici per l’impresa, le organizzazioni pubbliche e il lavoro e in Giurisprudenza non potrebbe ritenersi esperto «di organizzazioni pubbliche o private con competenze in campo organizzativo e gestionale…» siccome previsto dall’art. 10 in epigrafe.

Il secondo motivo “ Violazione dell’art. 10 del D.D.G. MIUR 13/7/2011 e dell’art. 10 D.D.G. USR FVG dd 14.7.2011 e dell’art. 6 DPR 140/2008 nella formulazione del quesito per la seconda prova scritta “ si incentra sulla asserita violazione del bando perchè la seconda prova scritta ( nella quale i ricorrenti hanno comunque conseguito un voto insufficiente) non sarebbe consistita nella soluzione di un caso relativo alla gestione dell’istituzione scolastica ma in un tema di carattere generale.

Il terzo motivo “Violazione dell’art. 12 DPR 9.5.1994 n. 487 e dell’art. 3 l. 241/90 e degli artt. 6 del DPR 140/2008 e gli artt. 10 del D.D.G. MIUR 13.7.2011 e del D.D.G. USR FVG dd 14.7.2011 “ attiene all’asserita mancanza di criteri di valutazione delle prove scritte sufficientemente dettagliati, stringenti e puntuali, con la conseguenza che il giudizio della commissione risulterebbe viziato da difetto di motivazione.

Il quarto motivo “ eccesso di potere – difetto di istruttoria – illogicità “ denuncia che la correzione dei temi sarebbe avvenuta in un tempo eccessivamente ristretto e quindi sarebbe stata frettolosa e superficiale, affermando al riguardo che la media per compito sarebbe stata di 10 minuti.

Il quinto motivo denuncia la “violazione del principio cardine dell’anonimato” perché dei candidati, che poi sono stati ammessi agli orali, sono stati invitati a non continuare ad usare penne rosse onde non rendere i propri compiti riconoscibili.

Sia l’amministrazione intimata che due dei controinteressati notificati si sono costituiti in giudizio ed hanno controdedotto per il rigetto del ricorso.

La prima censura è sicuramente infondata, perché il Collegio ritiene incontestabile che chi si occupa a livello accademico di una materia che comprende la disciplina organizzativa delle più complesse organizzazioni pubbliche presenti nella nostra organizzazione statale non può non ritenersi esperto di organizzazioni pubbliche; infatti la norma non va interpretata nel senso di richiedere necessariamente una concreta esperienza in tale ambito ma unicamente una approfondita conoscenza delle metodiche di funzionamento di tali organizzazioni.( TAR Palermo, sez. II, 12.2.2009, n. 325, TAR Palermo, sez. II, 14.7.2008, n. 1042, TAR Lazio Roma, III bis, 12.1.2007, n. 149).

A prescindere dall’indubbia inammissibilità della seconda censura per carenza di interesse, derivante dal fatto che tutti i ricorrenti non hanno conseguito una votazione sufficiente neppure nella prima prova scritta e che l’ art. 10, comma 1, del bando del concorso dd. 14.7.2011 prevede l’ammissione alla prova orale solo per coloro che ottengono un punteggio non inferiore a 21/30 in ciascuna prova scritta, il Collegio ne rileva comunque l’infondatezza.

La seconda traccia “ Fare di più con meno; in un periodo di risorse decrescenti, con quali passaggi procedurali e con quali criteri, anche alla luce delle esigenze della comunità servita come emerse negli organi collegiali e segnalate dalle istituzioni territoriali, il Dirigente scolastico può proporre soluzioni condivise nell’adozione dei progetti finanziabili” appare tesa a far elaborare ai concorrenti un tema che evidenziasse con quali passaggi procedurali e con quali criteri potessero proporsi soluzioni condivise nell’adozione di progetti finanziabili con scarse risorse al fine di soddisfare le esigenze emerse dal territorio, lasciando evidentemente al candidato l’individuazione del caso concreto da sviluppare, il che permetteva l’utilizzo anche delle esperienze personali. Il Collegio ritiene pertanto evidente che la traccia risponda alle finalità dettate dall’art. 10 cit., cioè quelle di verificare le capacità dei candidati in ordine alla soluzione di un caso relativo alla gestione dell’istituzione scolastica; la previsione della possibilità di proporre soluzioni nell’adozione dei progetti ne rende infatti palese la differenza sostanziale rispetto ad un elaborato da svolgere sotto forma di saggio generale.

Con riferimento al terzo motivo il Collegio osserva che la commissione ha stabilito la seguente “griglia di valutazione”: “Nel valutare gli elaborati dei singoli candidati la Commissione terrà conto, innanzitutto, del corretto inquadramento del tema e della pertinenza dell’elaborato alla traccia proposta.

Verrà quindi preso in considerazione l’approfondimento teorico del tema desumibile, tra l’altro, dalla presenza di puntuali riferimenti normativi, dottrinali, scientifici e pedagogici. L’esposizione, che dovrà essere caratterizzata da correttezza formale e proprietà di linguaggio, dovrà essere supportata da un coerente apparato argomentativo che renda ragione delle tesi sostenute dal candidato.

La valutazione verrà compendiata da un giudizio numerico, che si intende ovviamente come espressione dei criteri appena enunciati. Verrà in ogni caso dato atto di eventuali difformità di valutazioni sugli elaborati da parte dei singoli commissari. “.

Appare ictu oculi evidente che si tratta di parametri di correzione che, oltre a corrispondere al minimo che si potesse pretendere in un tema di concorso per dirigenti, sono di applicazione ed interpretazione pressochè automatica. E’ infatti indisputabile che un tema che non centra l’argomento della traccia – ancorché forbitamente redatto – non può essere ritenuto sufficiente, alla stessa stregua di un tema pertinente alla traccia ma redatto in un italiano traballante.

Dai voti numerici attribuiti ai temi dei ricorrenti e dai giudizi che li hanno accompagnati, siccome evidenziati nei verbali della commissione, risulta di immediata percezione quali aspetti non positivi delle prove scritte siano stati di ostacolo alla ammissione alle prove orali, aspetti riconducibili o alla povertà del contenuto o alla povertà di linguaggio o alla povertà di entrambi.

Sfugge quindi al Collegio quali sottocriteri potessero realmente ritenersi necessari, non potendosi correggere degli elaborati di italiano relativi ad un concorso per dirigenti alla stregua di quiz in cui si attribuisca un punteggio ad ogni tipo di errore. Del resto i succinti giudizi, che vengono di seguito riportati, sono estremamente precisi nell’indicare gli elementi salienti del percorso valutativo che ha condotto all’attribuzione del voto insufficiente.

XXXX

Trattazione confusa e non coerente con la traccia. Poco accurato sotto il profilo formale. 16/30

Svolgimento connotato da errori ed omissioni. Del tutto insufficiente. 16/30

XXXX

Esposizione generica rispetto alla traccia. Nel complesso non sufficiente.19/30

Il tema non viene correttamente inquadrato. Insufficiente nel complesso. 18/30

XXXX

Povero nei contenuti rispetto alle indicazioni della traccia. Mancano indicazioni sulle strategie da mettere in atto. 17/30

Svolgimento generico. La traccia non sufficientemente sviluppata. 18/30

XXXX

Svolgimento poco coerente e a tratti caotico. 17/30

Confuso e disorganico. Del tutto insufficiente 16/30

XXXX

Tema generico nonostante la prolissità. Molte le lacune rispetto alla traccia. 19/30

Svolgimento superficiale e vago. Trattazione non esauriente 18/30

XXXX

Superficiale, lacunoso, con divagazioni non pertinenti. 18/30

Superficiale e disorganico: non sempre pertinente. 18/30

XXXX

Trattazione confusa e non coerente con la traccia. Poco accurato sotto il profilo formale. 16/30

Svolgimento connotato da errori ed omissioni. Del tutto insufficiente. 16/30

XXXX

Trattazione generico e superficiale. Insufficiente 17/30

Trattazione superficiale. Nonostante le ridondanze trascura aspetti essenziali della traccia. 16/30

XXXX

Dispersivo e generico.Manca l’indicazione delle strategie che il diriegente deve porre in essere. Insufficiente . 19/30

Troppo generico. Non c’entra del tutto l’argomento. 19/30

XXXX

Vi sono alcune lacune ed omissioni rispetto alla traccia . 20/30

Non del tutto rispondente al tema. Nel complesso non sufficiente . 19/30

XXXX

Molto sbilanciato tra divagazioni generiche la parte di svolgimento strettamente connessa alla traccia che appare insufficientemente sviluppata. 18/30

Generico e superficiale con ampie divagazioni esulanti dalla specifica traccia proposta. 18/30

XXXX

Formalmente corretto. Svolgimento tuttavia superficiale e lacunoso rispetto alle indicazioni della traccia. 17/30

Tema non centrato: svolgimento in parte non pertinente, in parte lacunoso. Nel complesso confuso. 17/30

XXXX

Superficiale con lacune e omissioni. 19/30

Povero di contenuti e di soluzioni. Inutilmente prolisso. Nel complesso non sufficiente. 18/30.

XXXX

Superficiale. Dispersivo. Lacunoso. 18/30

Manca un filo logico, oltre a non essere sempre pertinente alla traccia. Insufficiente. 17/30

XXXX

Pur corretto nella forma risulta povero nei contenuti e nell’indicazioni delle strategie. 18/30

Argomento trattato in modo corretto ma superficiale e generico 19/30

Il Collegio non vede come un elaborato che manca, ad esempio, della necessaria precisione in relazione ai passaggi procedurali necessari, sia lacunoso e/o superficiale o non proponga soluzioni efficaci per la soluzione del caso concreto ipotizzato dallo stesso candidato potrebbe mai essere ritenuto sufficiente e, in particolare, ritiene che da quanto sopra riportato risulti ictu oculi palese l’inesistenza di alcuno spazio di revisione in melius dei vari giudizi di insufficienza e la piena legittimità dell’operato della commissione anche quanto alla fissazione dei criteri, che va valutata con riferimento ai parametri di legge e non certo avendo riguardo ai diversi comportamenti di altre commissioni, stante la discrezionalità che la legge ha lasciato a ciascuna di esse.

Anche la censurata mancanza di sottolineature o segni grafici sugli elaborati risulta del tutto irrilevante, perché nessuna norma impone alla Commissione di apporre annotazioni o segni di correzione sugli elaborati (TAR L’Aquila, sez. I, 12.1.2012, n. 25) dato che «la commissione giudicatrice non svolge un’attività scolastica di correzione degli elaborati scritti dei candidati, che non rientra tra i suoi compiti, e neppure ha il dovere di evidenziare con segni grafici i punti dai quali, più degli altri, risulti l’insufficienza o l’erroneità dell’elaborato ovvero la non rispondenza alla traccia; sicché, l’apposizione di annotazioni sugli elaborati, di chiarimenti ovvero di segni grafici o specificanti eventuali errori, costituisce una mera facoltà di cui la commissione può avvalersi nel caso in cui ne ricorrano i presupposti, mentre l’inidoneità della prova risulta dalla stessa attribuzione del voto numerico in base ai criteri fissati dalla Commissione sia per la correzione che in sede di giudizio» (TAR Salerno, sez. I, 14.11.2011, n. 1669; nello stesso senso vedi anche C.d.S., sez. IV, 12.4.2011, n. 1612).

Il quarto motivo è del tutto privo di giuridico pregio, dal momento che «Nei ricorsi proposti avverso gli esiti delle procedure concorsuali è inammissibile la censura volta a denunciare i tempi medi impiegati dalla competente commissione per l’esame degli elaborati scritti, atteso che non è possibile stabilire quali e quanti candidati hanno fruito di maggiore o minore attenzione, visto che la congruità del tempo impiegato va valutata anche con riferimento alla consistenza degli elaborati ed alle problematiche di correzione dagli stessi emergenti, con la conseguenza che ai tempi medi impiegati non può riconoscersi alcun decisivo rilievo inficiante il procedimento valutativo» ( giurisprudenza costante v. da ultimo: C.d.S., sez. IV, 23.2.2012, n. 970, come pure T.A.R. Salerno Campania sez. I 18.2. 2012, n. 282).

Non si vede poi perché dal fatto che i candidati che hanno conseguito un voto insufficiente nella prima prova e lo abbiano ottenuto anche nella seconda si possa trarre indizio «sintomatico di un grave difetto di istruttoria» da parte della commissione; in effetti l’unico sintomo che ciò evidenzia è un generale difetto di preparazione al concorso.

Il quinto e ultimo motivo è palesemente inammissibile, dal momento che comunque le circostanze riportate, anche ove avessero condotto a rendere riconoscili alcuni elaborati di candidati ammessi – del che comunque non forniscono alcuna prova, nemmeno indiziaria, – non assumerebbero comunque alcun rilievo rispetto alla posizione dei ricorrenti che lamentano la propria mancata ammissione alle prove orali e non trarrebbero – in quanto già esclusi dalle stesse- alcun beneficio dalla esclusione di qualcun altro.

Per tutte le considerazioni che precedono il ricorso è infondato e deve essere respinto.

Le spese seguono la soccombenza e sono liquidate come in dispositivo.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia (Sezione Prima)

definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo rigetta.

Condanna i ricorrenti in solido a rifondere le spese e competenze del giudizio in favore dell’amministrazione e dei controinteressata costituiti liquidandole in complessivi € 3000,00 + IVA e CPA in favore di ciascuna parte.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

Così deciso in Trieste nella camera di consiglio del giorno 9 maggio 2012 con l’intervento dei magistrati:

Saverio Corasaniti, Presidente

Oria Settesoldi, Consigliere, Estensore

Rita De Piero, Consigliere

L’ESTENSORE IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA

Il 25/05/2012

IL SEGRETARIO

(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

 

Nota 25 maggio 2012, Prot. n. 3027

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione
Ufficio V

Ai Direttori Generali Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di
BOLZANO
Al Dipartimento Istruzione per la Provincia autonoma di Trento
TRENTO
All’ Intendente Scolastico per la Scuola in lingua Tedesca
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle Località Ladine
BOLZANO
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
AOSTA
e, p.c. Ai Coordinatori Regionali di Progetto MIUR-CONI
LORO SEDI
Al C.O.N.I.
Unità territorio e promozione dello sport
ROMA
Al C.I.P.
Ufficio promozione e scuola
ROMA
Ai Coordinatori territoriali di educazione fisica e sportiva
LORO SEDI

Oggetto: Progetto di Alfabetizzazione Motoria nella scuola primaria anno scolastico 2011-2012 – Prosecuzione dell’attività didattica e dei monitoraggi di gradimento.

Giunti in prossimità della fase conclusiva del progetto di Alfabetizzazione Motoria, siamo con la presente a fornire le indicazioni operative stabilite dal Comitato Direttivo Nazionale e riferite:

– alla prosecuzione dell’attività didattica oltre il 31 maggio c.m.

In considerazione delle problematiche riscontrate su buona parte del territorio in relazione agli eventi meteorologici verificatisi durante l’inverno, che hanno costretto alla chiusura delle Istituzioni scolastiche per periodi più o meno lunghi, il Direttivo ha stabilito di prorogare sino al termine delle attività didattiche il periodo di svolgimento del progetto. Pertanto gli esperti incaricati potranno proseguire l’attività oltre il termine contrattuale del 31 maggio c.m. e sino a conclusione dell’a.s. di riferimento.

Resta fermo il vincolo contrattuale delle 30 ore massime di attività per classe e la copertura assicurativa ai fini infortunistici e della responsabilità civile verso terzi in relazione alle attività previste del progetto.

– ai monitoraggi di gradimento attraverso questionari rivolti ai Dirigenti scolastici, alle famiglie, agli Insegnanti e agli alunni di 4a e 5a (autoefficacia e gradimento), a cura degli Esperti interessati dal progetto.

In considerazione della ristrettezza dei tempi e dell’elevato numero di classi e alunni partecipanti al progetto, che rendono difficoltosa ed onerosa la procedura di distribuzione e raccolta dei questionari, la somministrazione delle diverse tipologie degli stessi nella corrente edizione potrà avvenire a campione tra le figure interessate. E’ lasciata alla discrezionalità degli Esperti la decisione in ordine al numero di questionari da distribuire.

Vi informiamo che tutti i questionari sono disponibili e scaricabili in formato cartaceo dalla sezione documentazione della piattaforma informatica del progetto gestita dal C.O.N.I.

Una volta raccolti i questionari compilati, gli esperti dovranno riversare i dati in essi contenuti nella piattaforma informatica, nell’apposita sezione dedicata, e consegnare gli stessi, a conclusione del progetto, al Comitato Provinciale Coni di riferimento.

I Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali sono pregati di diffondere la conoscenza della presente nota fra le scuole della propria circoscrizione territoriale di competenza che hanno aderito al Progetto. Si richiede altresì ai Coordinatori Regionali MIUR di progetto di estendere la comunicazione a tutti i Supervisori ed agli Esperti territorialmente coinvolti.

La presente nota è stata concordata con l’Ufficio territorio e promozione dello sport del C.O.N.I.

Si ringrazia per la collaborazione.

f.to IL DIRETTORE GENERALE
Giovanna Boda

Nota 25 maggio 2012, Prot. AOODGAI / 8719

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali

Direzione Generale per gli Affari Internazionali

Ufficio VI- Cooperazione con organismi internazionali e accordi bilaterali con Stati non membri dell’U.E

 

Ai Direttori Scolastici Regionali – LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma Valle d’Aosta – AOSTA

Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola di Lingua Italiana – BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la Scuola di Lingua tedesca – BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la Scuola di Lingua Ladina – BOLZANO

Alla Provincia Autonoma – TRENTO

e,p.c. Al Capo del Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali- SEDE

 

Oggetto: Consiglio d’Europa: Programma “Pestalozzi” di Formazione Continua

 

Si pregano le SS.LL. di voler diramare la presente lettera-circolare, completa dell’allegato, a tutte le istituzioni scolastiche operanti nel territorio di rispettiva competenza.

Il Consiglio d’Europa, nel quadro delle attività concernenti il settore educativo, mette a disposizione del personale Dirigente e Docente della scuola ( in possesso di contratto a tempo indeterminato) un programma di Formazione Continua denominato “Pestalozzi”, che prevede la partecipazione a brevi corsi di aggiornamento organizzati dagli Stati membri , la cui durata va generalmente dai 3 ai 5 giorni.

Le procedure generali di partecipazione al Programma “Pestalozzi” sono stabilite dal Consiglio d’Europa, mentre i paesi organizzatori dei corsi definiscono i criteri in base ai quali accettare o meno le candidature proposte dagli altri Paesi membri.

La partecipazione del personale della scuola sopra citato ai corsi di aggiornamento persegue le seguenti finalità:

  • conoscere il sistema scolastico , i metodi di insegnamento ed i sistemi di formazione in uso nei differenti Stati organizzatori ;
  • ampliare gli orizzonti culturali- professionali mediante lo scambio di idee, di informazione e di materiale didattico con i colleghi di altri Paesi;
  • essere in grado di diffondere nell’Istituzione scolastica di appartenenza le esperienze acquisite durante i corsi. Si esclude, pertanto, l’ammissione a tali corsi per coloro che non prestino a scuola il servizio proprio della loro qualifica.

La lingua di lavoro utilizzata durante i Seminari è quella del paese ospitante, oppure l’inglese, secondo quanto stabilito dal paese ospitante medesimo. E’indispensabile una buona conoscenza attiva e ricettiva della lingua di lavoro, che consenta ai corsisti di portare il loro contributo di idee e di esperienze ai lavori del seminario.

Le spese di soggiorno (vitto e alloggio) e di iscrizione sono di solito a carico del Paese organizzatore.

Le spese di viaggio, che il corsista dovrà in ogni caso anticipare, sono a carico del Consiglio d’Europa o del Paese ospitante e verranno rimborsate secondo le modalità previste.

Requisiti e modalità per la presentazione della domanda

Il personale Dirigente e Docente della scuola , con contratto a tempo indeterminato, che svolga a scuola l’effettivo servizio proprio della relativa qualifica, dovrà far pervenire entro il 30 luglio 2012 ai rispettivi Direttori Scolastici Regionali una domanda in carta semplice corredata da un curriculum e debitamente vistata , per i docenti, dal Dirigente Scolastico .

Alla domanda va allegata una certificazione ufficiale comprovante una buona conoscenza attiva e recettiva della lingua, o delle lingue che si dichiara di conoscere, rilasciata da istituzioni abilitate alla certificazione linguistica, con la specifica indicazione del livello di competenza posseduto dal candidato.

I candidati laureati in lingue e letterature straniere sono esonerati dall’allegare la predetta certificazione.

La domanda sarà genericamente riferita alla partecipazione al “Programma Pestalozzi”. Solo successivamente sarà conosciuto da parte di questo Ministero l’elenco degli stage offerti e da quali Paesi sono proposti.

Tale elenco sarà pubblicato sul sito web del Consiglio d’Europa all’indirizzo “http:/www.coe.int/ pestalozzi“ oppure “http:/www.coe.int/formation”

Scelta dei candidati da parte dei Direttori Scolastici Regionali.

Le SS.LL., acquisite le domande, vorranno procedere alla scelta dei candidati, sino ad un massimo di cinque, tenendo conto delle esperienze dichiarate, del livello di competenze linguistiche e delle lingue conosciute dal candidato.

Non dovranno essere segnalati i candidati già selezionati negli ultimi cinque anni per la partecipazione ai corsi di Formazione Continua del Consiglio d’Europa .

I candidati dovranno essere tempestivamente informati a cura delle medesime SS.LL. dell’ esito della selezione , sia in caso di avvenuta designazione che nell’ipotesi contraria.

L’elenco dei candidati prescelti, completo dei relativi dati anagrafici, dei recapiti (ivi compreso l’indirizzo di posta elettronica ) e del numero telefonico, sarà inviato a questa Direzione Generale per gli Affari Internazionali, Ufficio VI , Viale Trastevere 76/a, 00153 Roma – entro il 30 settembre 2012 , unitamente alla copia documentata della domanda-curriculum di ciascun candidato prescelto.I suddetti elenchi andranno anticipati via e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: “rita.renda@istruzione.it “.

Ove taluni candidati abbiano una sede di servizio diversa da quella di titolarità, la competenza della Direzione Regionale è determinata dalla Sede di servizio.

Invio delle candidature italiane ai paesi organizzatori

I singoli candidati selezionati, dopo aver esaminato l’elenco degli Stage offerti dai paesi membri del Consiglio d’Europa ( sul sito web all’indirizzo “http:/www.coe.int/pestalozzi “ oppure “http:/www.coe.int/ formation” ) individueranno il Seminario per il quale intendono candidarsi e ne daranno comunicazione alla scrivente Direzione Generale.

Le candidature specifiche andranno proposte utilizzando esclusivamente l’apposito modello di formulario (application form/ formulaire ), scaricabile dal sopraccitato sito del Consiglio d’Europa, che andrà compilato in ogni sua parte dal candidato stesso e controfirmato dal superiore gerarchico (Dirigente Scolastico o Direttore USR ) nel riquadro a sinistra in basso dell’ultima pagina.

Il citato Formulario andrà inviato a questo Ministero con almeno sei settimane di anticipo sulla data limite (dead-line), specificata nel programma di ogni Seminario offerto , via fax ( n. 06-5849 2967 ) e via e-mail (rita.renda@istruzione.it ) . L’originale andrà anche spedito per le vie postali al M.I.U.R., Direzione Generale per gli Affari Internazionali, Ufficio VI , Viale Trastevere 76/a, 00153 Roma.

La scrivente Direzione Generale, nella sua qualità di “Agenzia Nazionale di Collegamento” per l’Italia del Programma “Pestalozzi”, dopo avere esaminato ed approvato i formulari, provvederà a proporre di volta in volta alle competenti autorità dei Paesi organizzatori le candidature italiane, con riferimento alle tematiche e nei limiti delle disponibilità dichiarate dai vari Paesi inoltrando i formulari ricevuti dai candidati.

Si precisa che i candidati selezionati dalle rispettive Direzioni Scolastiche Regionali per l’anno in corso, 2012, potranno proporsi per i corsi offerti dal Consiglio d’Europa a partire dal Gennaio 2013.

Invio della Relazione

Al rientro dai corsi i partecipanti dovranno inviare alle autorità del Paese organizzatore ed al Consiglio d’Europa una relazione redatta nella lingua di lavoro del corso frequentato ed in lingua italiana

Una copia di detta relazione, sarà anticipata al succitato medesimo indirizzo e-mail e poi trasmessa per le vie postali alla scrivente Direzione Generale ed al Direttore Scolastico Regionale .

Si specifica che non saranno prese in alcuna considerazione, né restituite, le istanze inviate direttamente alla scrivente Direzione Generale senza il previo esame del competente Ufficio Scolastico Regionale, né i formulari compilati da parte di candidati che non siano inseriti nell’elenco predisposto dall’USR di appartenenza.

 

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Marcello Limina

 

Nota 25 maggio 2012, Prot. n. AOODGPER 4024

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
Uff. III

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Oggetto: Graduatorie d’istituto di prima fascia del personale ATA – proroga termini per la comunicazione delle sedi (allegato G).

Si fa seguito alle segnalazioni pervenute di impossibilità di aggiornare i recapiti tramite le funzioni disponibili agli utenti delle istanze on line, per confermare quanto segue: con nota prot. 1920 del 26/04/2012 è stato comunicato che i recapiti devono essere aggiornati tramite le istanze on line; di conseguenza, per evitare disallineamenti, gli stessi recapiti non sono più aggiornabili, per gli utenti registrati a POLIS, tramite le funzioni del reclutamento; per supportare comunque gli utenti, gli uffici provinciali e le scuole possono continuare a comunicare le variazioni ai recapiti tramite l’apposita funzione realizzata in ambito SIDI, menù POLIS; una apposita procedura in differita, che al momento non è ancora stata eseguita, ribalterà i dati di recapito nelle banche dati del reclutamento.

Nonostante gli utenti dell’istanza delle sedi (Allegato G) continuino a vedere i vecchi recapiti, possono, avendoli modificati tramite le apposite funzioni POLIS di gestione dell’utenza, inoltrare l’istanza senza preoccuparsene, in quanto la suddetta procedura in differita effettuerà l’allineamento dei dati, garantendo l’utilizzo di quelli corretti ai fini delle convocazioni.

Infine, poiché nel prossimo fine settimana è previsto un fermo delle istanze on line per motivi tecnici legati all’infrastruttura, si dispone una proroga dell’istanza di comunicazione dell’allegato G fino alle ore 14.00 del 5 giugno.

IL DIRETTORE GENERALE
F.to Luciano Chiappetta