Decreto Ministeriale 25 giugno 2012, n. 55

Decreto Ministeriale 25 giugno 2012, n. 55

Dotazioni organiche dei dirigenti scolastici – anno scolastico 2012/2013

Nota 25 giugno 2012, Prot. MIURAOODGOS n. 3894

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Uff.II

 

Agli Uffici Scolastici Regionali per le Regioni Lombardia,

Emilia Romagna, Piemonte, Liguria,

Campania, Puglia, Veneto, Sicilia

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia

Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia

Autonoma di Trento

LORO SEDI

 

Oggetto: CertiLingua®: Attestato europeo di eccellenza per competenze plurilingui e competenze europee/internazionali PER STUDENTI. Modalità di adesione.

 

A seguito della nota prot. MIURAOODGOS n. 2542 del 26 aprile 2012, relativa al Progetto “CertiLingua® Excellence Label of Plurilingual, European and International Competences”, si ringraziano le SS.LL. per il sollecito riscontro e per le adesioni pervenute a questa Direzione Generale.

In riferimento al “Memorandum of Understanding”/Protocollo d’Intesa” da sottoscrivere con i Partner europei del Progetto CertiLingua®, si informa che tutti i dettagli operativi verranno forniti in una apposita riunione che si terrà presso questa Direzione Generale in data 5 luglio p.v., per la quale verrà inviato opportuno invito.

Al fine di avviare la fase attuativa, si pregano le SS.LL. di informare i Dirigenti Scolastici delle Istituzioni di Istruzione secondaria di secondo grado dell’adesione al Progetto da parte di codesto Ufficio Scolastico Regionale. A tale scopo si allega un esempio di lettera circolare da inviare alle scuole (ALL. A) il Dossier CertiLingua® (ALL. 1), il modulo da compilare (ALL. 2) e il Quadro Comune per le Competenze Europee (ALL. 3) da trasmettere ai Dirigenti Scolastici.

Pertanto si invitano le SS.LL. a procedere alla raccolta delle candidature degli studenti e ad una prima valutazione della relativa documentazione dei requisiti richiesti, nello specifico:

 

competenze linguistiche di livello B2 o superiore del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, accertate tramite Ente Certificatore riconosciuto a livello internazionale, in almeno 2 lingue diverse dalla propria lingua madre;

frequenza di corsi CLIL (Content and Language Integrated Learning) in una o più discipline non linguistiche per un minimo di 70 ore di lezione nell’ultimo biennio delle scuole secondarie di secondo grado;

competenze di cittadinanza europea maturate tramite la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale, corrispondenti al livello 4 del Quadro Comune per le Competenze Europee realizzato da European Elos Network.

 

Infine, come già anticipato nella citata nota del 26 aprile 2012, si pregano le SS.LL. di invitare le scuole secondarie di secondo grado che abbiano dimostrato interesse per il Progetto CertiLingua®, ad avviare le procedure per la costituzione di una rete regionale, la cui scuola capofila avrà funzioni di raccordo con l’Ufficio Scolastico Regionale.

Per ulteriori informazioni: letizia.cinganotto@istruzione.it.

Confidando nella consueta collaborazione, si porgono distinti saluti.

 

IL DIRETTORE GENERALE

Carmela Palumbo

 

Avviso 25 giugno 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico

Ufficio III

 

Si comunica che il gestore informatico ha provveduto a rimuovere gli inconvenienti segnalati da taluni aspiranti all’inserimento nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento di cui al D.M. n. 53 del 14 giugno 2012. Di tale intervento è dato avviso nell’area POLIS alla voce FAQ.

 

Ultime FAQ inserite nell’area presentazione on line istanze

 

Vi comunichiamo, in risposta ai numerosissimi quesiti pervenuti alle Segreteria Generale SNALS-CONFSAL in forma scritta e verbale, relativi ad alcuni problemi per la presentazione delle istanze on line che, a seguito dell’avviso emanato in data odierna dal MIUR, abbiamo verificato che, sul Service Desk on line del sistema Polis, in data odierna sono state pubblicate le FAQ dal n. 1.427 al n. 1.432, che riportiamo di seguito integralmente.

 

Con tali FAQ sono stati risolti tutti i problemi fin qui pervenuti alla nostra attenzione.

 

Faq n° 1427 – 25/06/2012 – Cosa si deve fare se il sistema non consente agli esclusi degli anni precedenti di scegliere la provincia e la graduatoria?

 

Occorre attendere il 26 giugno, data alla quale sarà consentito l’accesso su tutte le province (se la presenza non è vincolata dalla presenza di altre graduatorie, a pieno titolo o con riserva) e tutte le graduatorie in cui l’aspirante non è già incluso a pieno titolo.

 

Faq n° 1428 – 25/06/2012 – Cosa si deve fare se il sistema non consente agli inclusi con riserva di tipo T (ricorso pendente) di acquisire la graduatoria né di scegliere la provincia?

 

Occorre attendere il 26 giugno, data alla quale sarà consentito l’accesso contemporaneo in terza (con riserva T) e in quarta fascia a pieno titolo, vincolando la provincia a quella in cui l’aspirante già si trova. Se l’aspirante non ha anche altre graduatorie in cui figura a pieno titolo ed intende cambiare provincia deve preventivamente rinunciare all’inclusione con riserva perché non può stare contemporaneamente in due province. Questo comporta la riapertura delle funzioni SIDI affinchè l’USP possa cancellare le graduatorie e le relative domande.

 

Faq n° 1429 – 25/06/2012 – Cosa si deve fare se il sistema non consente l’acquisizione del triennio come durata legale del corso abilitante?

 

Occorre attendere il 26 giugno, data alla quale potrà essere accettato anche il triennio. Tale modifica dovrà essere apportata anche in ambito SIDI. Gli anni possibili per la durata legale dei corsi per la quarta fascia sono:

inizio dal 2005/2006 al 2009/2010

fine: dal 2008/2009 al 2010/2011.

 

Faq n° 1430 – 25/06/2012 – Cosa si deve fare se il sistema non consente l’acquisizione della specializzazione di sostegno relativa alla graduatoria richiesta?

 

Occorre attendere il 26 giugno, data alla quale il problema sarà stato rimosso.

 

Faq n° 1431 – 25/06/2012 – Cosa si deve fare se il sistema non calcola correttamente i giorni di servizio?

 

Occorre attendere il 26 giugno, data alla quale il problema sarà stato rimosso.

 

Faq n° 1432 – 25/06/2012 – Cosa si deve fare se il sistema nel caso in cui sia presente la richiesta di insegnamento della lingua inglese con la dichiarazione del titolo posseduto, manda il messaggio “lingua già trattata” senza consentire di prenderne visione?

 

Non occorre fare nulla; il messaggio sarà sostituito con uno più esplicativo: “Il possesso a pieno titolo della lingua inglese è già stato registrato in precedenza nel sistema informativo, pertanto non occorre nessun’altra azione”. In ogni caso se l’utente si trova già nella migliore condizione possibile (idoneità già indicata) la sezione non sarà accessibile.

 

Nota 25 giugno 2012, Prot. n. AOODGPER 4829

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
Uff. III

Nota 25 giugno 2012, Prot. n. AOODGPER 4829

Oggetto: Contratti per supplenze di personale scolastico – Proroghe

Con riferimento alla materia di cui all’oggetto si conferma, per l’anno scolastico 2011/2012 , la validità delle istruzioni impartite con nota 5986 del 17 giugno 2010.

Ai fini di una tempestiva predisposizione dei contratti di proroga al personale ATA, i Direttori degli Uffici Scolastici Regionali, autorizzeranno le richieste inoltrate dai capi d’istituto nei casi di effettive necessità, comunque non oltre il 30 giugno.

IL DIRETTORE GENERALE
F.to Luciano Chiappetta

Nota 25 giugno 2012, Prot. n. AOODGPER 4834

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione generale del personale scolastico

Ufficio IV

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Oggetto: Funzioni di mobilità nella scuola secondaria di II grado. A.s. 2012/13

 

Considerate le gravi conseguenze derivanti dagli eventi sismici che hanno colpito alcune regioni italiane e le conseguenti difficoltà, segnalate dagli Uffici scolastici regionali anche per le vie brevi, a svolgere, entro i termini previsti, le attività necessarie per eseguire le complesse operazioni propedeutiche alla mobilità del personale della scuola e facendo seguito alla nota prot. n.AOODGPER 4440 del 12.6.2012, si comunica che la data concernente il termine di acquisizione delle disponibilità relativa al personale docente della scuola secondaria di II grado è rideterminata come segue:

 

termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande

di mobilità e dei posti disponibili…………………………………. 3 luglio

 

Si pregano gli Uffici che non avessero ancora provveduto, di procedere con tempestività alla richiesta della fase associativa dell’organico, al fine di consentire la conclusione delle operazioni di determinazione dell’organico di diritto dell’a.s. 2012/13.

Con successiva comunicazione si renderà nota la data di pubblicazione dei relativi movimenti.

 

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Luciano Chiappetta

 

Avviso 25 giugno 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni

 

Il 13 giugno 2012 presso la Sala dello Stenditoio del Complesso Monumentale “S. Michele a Ripa Grande” si è svolta la seconda Conferenza dei Servizi sugli Istituti Tecnici Superiori, prevista dall’art. 3 del D.P.C.M. 25 gennaio 2008, incentrata sul tema “Collegare filiere formative e filiere produttive per la crescita del Paese”, di cui al programma in allegato.

La Conferenza è stata promossa dal Miur e dai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, d’intesa con la IX Commissione istruzione, lavoro ricerca ed innovazione della Conferenza delle Regioni, per offrire utili contributi ai fini della predisposizione delle Linee Guida previste dall’art. 52 della legge n. 35/2012.

I lavori si sono articolati in una sessione antimeridiana ed una pomeridiana, di fronte ad una platea di circa 320 partecipanti, composta da Presidenti delle Fondazioni I.T.S., Dirigenti Scolastici degli Istituti che ne sono Enti di riferimento, Rappresentanti delle Regioni, degli Uffici Scolastici Regionali, degli Enti locali, delle Parti Sociali, degli altri Ministeri coinvolti ed i soggetti interessati allo sviluppo del settore. Significativa anche la presenza della Stampa accreditata.

Dagli interventi che si sono succeduti e dal dibattito è emerso, in sintesi, quanto segue.

1) Sono state formulate indicazioni e proposte sul tema del forte rilancio promozionale dell’Istruzione Tecnico-Professionale, da attuare sulla base di uno stretto collegamento sul territorio tra filiere produttive e filiere formative.

E’ stata ribadita l’esigenza di superare il disallineamento tra dette filiere, poli e cluster tecnologici, creando le condizioni per la professionalizzazione dei giovani, attraverso un percorso formativo che, da un lato, favorisca l’occupabilità nei settori per i quali le Aziende segnalano carenza di personale tecnico specializzato e, dall’altro, consenta ai giovani di operare anche sui mercati internazionali.

In proposito, è stato ricordato che le imprese operano in un mercato globalizzato e necessitano di avvalersi di competenze tecnico-professionali di alto livello: il sistema della formazione ed il sistema produttivo devono, pertanto, rispondere a questa esigenza e colmare il gap esistente attraverso l’attivazione di un’efficace sinergia.

E’ stato espresso il convinto auspicio che gli strumenti offerti dall’art. 52 della Legge n. 35/2012 possano consentire di intervenire con un nuovo disegno strategico, idoneo a collegare organicamente filiere formative e filiere produttive, in condivisione con le Regioni e le Autonomie territoriali.

E’ stata, inoltre, proposta la definizione di una “Agenda per la formazione Tecnica”, focalizzata sul ruolo centrale della programmazione delle Regioni in materia.

La valenza della connessione tra formazione e lavoro è stata sottolineata in particolare dal Ministro Prof. Francesco Profumo, che ha posto l’accento sul valore del tirocinio, previsto nell’itinerario formativo attuato dagli I.T.S., nonché sull’esigenza di assicurarne lo svolgimento in un adeguato spazio temporale, con un forte impegno da parte delle Imprese.

Il Ministro dell’Istruzione ha espresso il convincimento, condiviso dal Ministro del Lavoro, che, in un prossimo futuro, si possa creare un unico Ministero per l’Istruzione ed il Lavoro, con l’obiettivo di potenziare e pensare a rendere costante l’alternanza fra scuola e lavoro lungo tutto l’arco della vita.

Anche da parte del Ministro Dott. Corrado Passera è ritenuto determinante, per la competitività del sistema Paese, il successo degli Istituti Tecnici Superiori, nel quadro della valorizzazione dell’intera filiera dell’Istruzione Tecnica. Il Ministro Passera ha reputato un grave errore ogni ipotesi di “licealizzazione” dell’Istruzione Tecnica, il cui vero limite è sempre stato, in Italia, quello di non aver avuto, finora, uno sbocco a livello terziario in un canale autonomo dall’Università, simile a quello di cui dispongono altri Paesi, a partire dalla Germania.

Gli I.T.S. devono caratterizzarsi da una capacità di innovazione continua, per far fronte alla domanda di formazione tecnica superiore, sia quella iniziale che quella dei lavoratori occupati, la cui competenza professionale necessita di continuo aggiornamento.

 

2) La sessione pomeridiana dei lavori è stata dedicata alla ricognizione delle problematiche emerse nella prima fase di attuazione del D.P.C.M. 25 gennaio 2008.

E’ stato promosso un nutrito dibattito, con interventi programmati su tre tematiche, proposte anche con riguardo alla nuova programmazione Regionale 2013/2015.

I lavori si sono conclusi con l’intervento del Sottosegretario di Stato Prof.ssa Elena Ugolini.

Nella cartellina dei lavori, allegata alla presente, erano disponibili i seguenti documenti:

  • programma dei lavori;
  • comunicato stampa dell’8 giugno 2012;
  • documento per la discussione in tema dell’applicazione dell’art.52 della Legge n.35/2012;
  • documento del Ministero dello Sviluppo Economico concernente la mappatura delle principali filiere produttive del Paese;
  • documento del Ministero dello Sviluppo Economico inerente i dati sulla distribuzione territoriale dell’occupazione in relazione alle filiere produttive;
  • mappa dei Distretti Tecnologici;
  • un esempio di interconnessione con gli I.T.S. nel settore Agroalimentare (elenco delle imprese partner dei Distretti Tecnologici e degli I.T.S.);
  • presentazione e descrizione dei 59 Istituti Tecnici Superiori;
  • dati sui percorsi e sugli iscritti negli Istituti Tecnici e Professionali nell’anno scolastico 2011/2012;
  • dati tratti dalla rilevazione di Almadiploma/Almalaurea sul confronto delle prospettive occupazionali dei diplomati degli Istituti Tecnici, degli Istituti Professionali e dei Licei.

Si riporta il contenuto della cartellina dei lavori e gli interventi del Ministro Francesco Profumo, del Ministro Corrado Passera, del Dott. Giuseppe Tripoli e della Prof.ssa Elena Ugolini.

Allegati:

Documentazione conferenza

Presentazione dei relatori 1

Presentazione dei relatori 2

Presentazione dei relatori 3

Interventi dei relatori

Nota 25 giugno 2012, Prot. n. AOOODGPER 4827

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
Uff. III

Nota 25 giugno 2012, Prot. n. AOOODGPER 4827

Ai Direttori degli UU.SS.RR.

Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali
– Loro sedi-
OGGETTO: Graduatorie ad Esaurimento personale docente e Graduatorie Permanenti ATA. Ripristino aspiranti sessantacinquenni.

In considerazione della modifica introdotta dalla nuova normativa pensionistica che ha elevato a 66 anni il limite di età per il pensionamento di vecchiaia, si invitano gli Uffici in indirizzo a ripristinare i nominativi a suo tempo cancellati dal Sistema Informativo per aver compiuto 65 anni.

Per l’individuazione dei suddetti nominativi le SS.LL: faranno riferimento alle stampe a suo tempo fornite dal gestore informatico.

f.to IL DIRETTORE GENERALE
Luciano Chiappetta

Avviso 25 giugno 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico

Ufficio III

 

Si comunica che il gestore informatico ha provveduto a rimuovere gli inconvenienti segnalati da taluni aspiranti all’inserimento nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento di cui al D.M. n. 53 del 14 giugno 2012. Di tale intervento è dato avviso nell’area POLIS alla voce FAQ.

Docenti curricolari e didattica speciale

Docenti curricolari e didattica speciale

Necessita una nuova norma di legge che espliciti il principio che i docenti curricolari  obbligatoriamente preparati sulla didattica speciale sono la risorsa primaria per l’inclusione scolastica

di Salvatore Nocera

             La sentenza del TAR Lazio n. 5551  depositata il 16 giugno 2012 è interessante sia perché è stata pronunciata in revocazione di una precedente sentenza dello stesso TAR,  sia perché conferma un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato sul diritto alle ore di sostegno, sia perché applica  le deroghe anche ai casi di disabilità non grave.

Vediamo i tre aspetti:

1. I genitori di un alunno con disabilità non grave avevano presentato ricorso al TAR per chiedere l’aumento delle ore di sostegno ed il risarcimento dei danni, oltre che, ovviamente, la sospensiva del provvedimento che assegnava solo 5 ore settimanali di sostegno.
All’udienza sospensiva, i ricorrenti, per ottenere una sentenza definitiva, ormai consentita dal nuovo codice di procedura amministrativa,  riducendo così i tempi del processo, rinunciavano alla richiesta di risarcimento del danno, lasciando inalterata la richiesta dell’aumento delle ore di sostegno. Nella fretta della decisione, il TAR riteneva erroneamente che con la rinuncia al risarcimento del danno, i ricorrenti avessero pure rinunciato alla richiesta di un maggior numero  di ore di  sostegno e quindi dichiarava improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse dei ricorrenti.
Questi appena letta la sentenza, presentavano ricorso per la revocazione della precedente sentenza, per errore materiale, ricorso consentito dal codice di procedura amministrativa. Ovviamente, come osserva la nuova decisione, non avrebbero potuto presentare la richiesta dell’aumento delle ore di sostegno in appello, anziché in revocazione, poiché in appello non si possono proporre nuovi motivi e, secondo la sentenza revocata, i motivi  della richiesta dell’aumento delle ore di sostegno  sarebbero stati ormai preclusi per rinuncia dei ricorrenti.
Il TAR ha quindi fatto giustizia processuale di un primo aspetto pregiudiziale per il resto che era poi la ragione fondamentale del primo ricorso.

2. La nuova sentenza accoglie la richiesta, fondandosi sui soliti ben noti art 2 e 38 della Costituzione, della L.n. 104/92  della carta dei diritti fondamentali dell’U.E., della carta sociale europea e della convenzione O.N.U.  sui diritti delle persone con disabilità del 2006  ratificata con legge n. 18  del 2009.
Su questo aspetto quindi nulla da dire.

3. Interessante è invece la decisione di assegnare  le deroghe massime di 25 ore settimanali di sostegno in scuola primaria, pur in presenza della certificazione di disabilità non grave ai sensi dell’art 3 comma 1 l.n. 104/92; e ciò in base allo spirito della Sentenza    della Corte costituzionale n. 80/2010 che ha cancellato i commi 413 e 414 dell’art 2 della l.n. 244/2007 nella parte in cui vietavano di concedere deroghe anche nei casi di disabilità grave.Pertanto la Sentenza della Corte avrebbe fatto rivivere la norma dell’art 40 comma 1 della L.n. 449/97 che consente la stipula di contratti per assegnare più ore di sostegno.
Infatti il TAR così argomenta: “… Ancorché il figliolo dei ricorrenti non rientri nella situazione di handicap qualificato come grave ai sensi dell’art. 3, comma 3 della L. n. 104 del 1992 quanto piuttosto in quella di cui all’art. 3, comma 1 della medesima legge, tuttavia la eliminazione dal mondo giuridico dei due commi 413 e 414 dell’art. 2 della L. Fin. n. 244 del 2007 impone all’amministrazione di valutare in relazione alla situazione di gravità dell’handicap da cui sia affetto il fanciullo la possibilità di completare il suo percorso formativo con il sostegno di un insegnante ad hoc, nella considerazione che egli è iscritto alla seconda elementare e quindi si trova all’inizio del percorso di apprendimento scolastico.”

E’ assai interessante il ragionamento del TAR secondo cui, se , secondo la Corte costituzionale, occorre tener conto non solo della gravità della disabilità , ma anche della specificità della minorazione, tale criterio non può essere utilizzato solo per non concedere il massimo delle ore in presenza di una disabilità grave, ma  esso deve pure consentire il massimo delle ore anche in presenza di una disabilità non grave, purché la specificità della minorazione e la situazione lo richiedano. Qui ci si trovava in presenza di un alunno con disabilità non grave; però egli era all’inizio dei suoi studi ( seconda primaria) ed aveva assegnate solo 5 ore di sostegno rispetto alle 40 di insegnamento settimanali.

 

OSSERVAZIONI

Si apprezza la logica non formalistica usata dal TAR nella sua decisione, che però non è coerente dal momento che compensa le spese, pur in presenza di una vittoria e del fatto che il ricorso in revoca era stato determinato non da un errore dei ricorrenti, ma della precedente decisione del TAR.

Sul merito sia consentito osservare che la decisione , come risulta dalle motivazioni esposte, si fonda su un ragionamento molto semplice, che però non corrisponde alla cultura ed alle buone prassi di inclusione scolastica come si sono realizzate nei primi tempi degli Anni Settanta ed Ottanta.

Infatti dire che l’alunno ha solo 5 ore rispetto alle 40 di insegnamento settimanali, equivale a dire che il sostegno è la risorsa principale per la riuscita dell’inclusione. Ed allora, ci si chiede, perché fermarsi alle 25 ore settimanali e non assegnarne 40, come hanno già disposto alcune decisioni di altri TAR.

In tutto il crescente processo normativo e di prassi dell’inclusione si osserva purtroppo una crescente obnubilazione del fondamento dell’inclusione  e cioè

la presa in carico del progetto inclusivo da parte di tutto il Consiglio di classe , sostenuto da un docente specializzato che collabora coi Colleghi  curricolari che però hanno in primis il dovere dell’inclusione. Invece con l’andar degli anni e la perdita della spinta propulsiva originaria dei docenti curricolari che avevano realizzato  il processo  di l’inclusione , sia i nuovi docenti curricolari ,  specie di scuola secondaria, per impreparazione specifica sia le famiglie , a causa del crescente numero di alunni per classe che impediva ai docenti curricolari di seguire  gli alunni con disabilità, hanno richiesto un crescente numero di ore di sostegno, anche con sempre più numerosi ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato. In tali ricorsi l’Amministrazione scolastica è risultata sempre soccombente, poiché non solo non ha mai evidenziato che i docenti curricolari sono la risorsa primaria, assieme ai compagni, di una buona inclusione, ma non ha neppure potuto dimostrare che i docenti curricolari fossero minimamente formati, istituzionalmente, sia inizialmente che, obbligatoriamente in servizio, sulla didattica dell’inclusione.

I Magistrati, che non sono obbligatoriamente pedagogisti si sono basati sulle norme.

E tali norme non L’hanno aiutata in ciò.

Infatti, dando per sottinteso che il compito primario dell’inclusione spetti ai docenti curricolari,   l’art 12 comma 5 l.n. 104/92 stabilisce che alla formulazione del piano educativo individualizzato partecipino, oltre ai genitori ed agli operatori sociosanitari, il solo docente specializzato e lo psicopedagogista, ove esistente.

C’è voluto il dpr del 24 febbraio 1994, regolamento applicativo di tale norma della L.n. 104/92,  all’art 5 per scrivere  espressamente che alla formulazione del piano educativo individualizzato partecipano tutti i docenti della classe.

Però in nessuna altra norma primaria si trova scritto quanto scritto in questa norma regolamentare e questa mancata esplicitazione, unitamente alle ragioni sopra esposte  hanno contribuito alla deriva involutiva della delega al solo docente per il sostegno del progetto di inclusione scolastica.

Sembra quindi utile, oltre che corrispondente alla vera natura dell’inclusione scolastica  l’esplicitazione in una norma di legge che  l’inclusione scolastica è compito primario  dei docenti curricolari, seriamente formati inizialmente ed obbligatoriamente in servizio, collaborati dai docenti specializzati per il sostegno ed operanti in classi non numerose, secondo quanto stabilito ( ma assai poco rispettato ) dall’art 5 comma 2 del dpr n. 81/09 e cioè composte da non più di 20 alunni con non più di due alunni con disabilità, come previsto dalle Linee-guida ministeriali del 4 Agosto 2009.

Si confida nella pronta emanazione di una tale norma, per ripristinare i veri valori qualitativi dell’inclusione scolastica .

 

F. Loparco, I bambini e la guerra

Dai bambini alla nazione

di Antonio Stanca

Nel 2011 la casa editrice Nerbini di Firenze ha fatto rientrare tra i suoi programmi “La Collana Nerbiniana” che si proponeva di pubblicare lavori di studiosi impegnati a ricostruire la “Storia della stampa periodica per l’infanzia e la gioventù”. La direzione della Collana fu affidata a Juri Meda e sua è la presentazione dell’iniziativa inserita nel primo volume comparso in quello stesso anno a nome della giovane Fabiana Loparco, laureata in Scritture Giornalistiche e Multimediali, studiosa dei processi di nazionalizzazione dell’infanzia avvenuti nel primo ‘900 e dottoranda presso l’Università di Macerata. Il volume s’intitola I bambini e la guerra, Il Corriere dei Piccoli e il primo conflitto mondiale (1915-1918), pp. 198, € 22,00.

Nella presentazione Meda ha chiarito le finalità del piano promosso dalla casa editrice soffermandosi sulla sua importanza ed utilità. Con tali studi, ha scritto, si libererebbe un aspetto della cultura italiana dalla scarsa considerazione che finora gli è stata attribuita, si constaterebbe come esso faccia parte del contesto culturale della nazione, sia una sua espressione e come le altre vada collegata con la storia nazionale. Solo scoprendo, chiarendo, valutando anche la stampa periodica per l’infanzia e la gioventù si potrà avere completo il quadro della nostra cultura.

La Loparco, nel suo libro, ha rilevato quanto veniva stampato per i bambini nell’Italia dell’Ottocento e del primo Novecento, si è soffermata, in particolar modo, sul secondo periodo e accurata è stata la sua indagine circa la stampa per l’infanzia comparsa nel settimanale Corriere dei Piccoli o Corrierino, supplemento domenicale del Corriere della Sera, durante gli anni della prima guerra mondiale. Niente è sfuggito all’esame della Loparco e lo dimostrano le tantissime note delle quali l’opera è corredata. Il suo studio non solo ha fatto ordine, ha sistemato una notevole quantità di materiale ma l’ha pure esaminata, ne ha riportato tante parti tramite continue citazioni. Incuriosisce, coinvolge la lettura del libro perché si trasforma in una scoperta continua, la si sente come un bisogno, quello di colmare una lacuna, di conoscere quanto ancora non si sapeva della storia della prima guerra mondiale. Questa viene ripercorsa dalla studiosa in ogni suo frangente e nello stesso tempo arricchita di un avvenimento, la stampa periodica per l’infanzia, che si è allora verificato e che è rimasto sconosciuto o poco conosciuto nonostante fosse collegato con essa. Come la letteratura, la filosofia, l’arte figurativa, drammatica anche la stampa periodica per l’infanzia fa parte di un’epoca, è una sua voce, ha il suo valore insieme a quello dei suoi autori e la Collana della Nerbini e l’opera della Loparco questo vogliono dimostrare.

L’epoca del Corriere dei Piccoli iniziò nel 1908 e durò fino al 1919 ed oltre, il giornale riflettè quanto avveniva nella vita, nella società, nella storia dell’Italia di quegli anni riducendolo alla dimensione che meglio poteva servire per attirare ed interessare i bambini di quel periodo. Più che con le parole esso si propose col disegno, l’immagine, la vignetta, il fumetto, il colore anche se nella parte centrale non rifiutò rubriche scritte adattandole, tramite un linguaggio semplice, facile, a coloro che dovevano essere i suoi lettori. Questi intendeva preparare, formare alla vita rinunciando alla maniera sentimentale che era stata di precedenti giornali per l’infanzia e trasmettendo valori, principi di carattere morale, civile, sociale, politico. I suoi lettori bambini dovevano essere “piccoli uomini” capaci di rinunciare alle bravate, alle monellerie proprie dell’età ed accettare di vivere con serietà il rapporto con la famiglia, la scuola, la società. Pertanto durante il lungo periodo della Grande Guerra il Corriere dei Piccoli cercò con i personaggi delle sue storie illustrate, con le loro azioni, d’inculcare  nei più giovani l’idea di patria, di nazione, di fare di essi dei cittadini partecipi di quanto stava succedendo. Una funzione educativa, pedagogica voleva avere il giornale ma soprattutto una patriottica e la guerra rappresentava l’occasione migliore per svolgere tale compito. Tramite gli eroi, le eroine dei suoi fumetti, tramite le sue guerre disegnate, i suoi combattimenti illustrati il Corrierino proponeva modi diversi di fare la guerra, maniere diverse di combattere contro l’esercito degli Imperi Centrali, maniere non cruente, non sanguinose ma umoristiche, satiriche, burlesche, tutte finalizzate ad esaltare il valore, la virtù dei soldati italiani, a ridurre il pericolo che i nemici rappresentavano, a far pensare, a convincere che nostra sarebbe stata la vittoria finale nonostante fossimo meno attrezzati, meno equipaggiati degli avversari. Noi italiani, sembrava dire il giornale e con esso i disegnatori delle sue figure, delle loro avventure, siamo più poveri degli austriaci ma più ricca è la nostra mente, più forte il nostro senso del dovere, più sentito il nostro spirito patriottico, più capace la nostra azione. Dai piccoli lettori il messaggio sarebbe dovuto passare alle loro famiglie, da queste alla società, avrebbe dovuto raggiungere tutti, nazionali sarebbero dovuti divenire i principi che il giornale voleva trasmettere ai bambini. Una funzione di propaganda doveva avere perchè attraverso una comunicazione quanto mai semplice, fatta d’immagini, cercava risultati così ampi quali la nazionalizzazione di un popolo. E ci riuscirà perfettamente anche se diverse fasi visse il Corriere dei piccoli in relazione agli sviluppi del conflitto, alle tristi situazioni che seguirono alle nostre sconfitte iniziali. In quelle circostanze il giornale si vide costretto a ridurre gli entusiasmi che intendeva divulgare ma non li abbandonò completamente e li riprese appena possibile, appena possibile tornò a credere e a far credere nei valori della nostra nazione, nelle capacità dei nostri soldati.

Col giornale i bambini divennero il mezzo migliore per un processo esteso, l’Italia una nazione sentita e vissuta, la guerra una necessità per liberarsi dai soprusi patiti da tanto tempo. A questo aspirava il Corrierino e questo era pure un elemento che mancava alle nostre conoscenze di quegli anni. Che la Loparco lo abbia reso noto con la sua opera è certamente un merito e che sia riuscita pure a far rientrare in essa una documentazione quanto mai ricca e precisa ne ha accresciuto il valore al punto da averla fatta ritenere degna di essere la prima di una Collana di cultura.

Sistema Nazionale di Allerta Precoce – Report 2012

Sistema Nazionale di Allerta Precoce
National Early Warning System – N.E.W.S.
Dipartimento Politiche Antidroga – Presidenza del Consiglio dei Ministri

da Il Redattore Sociale

Sistema di allerta precoce: 127 segnalazioni nel 2011 e 150 nuove molecole in 3 anni

Pubblicato il report 2012 del Sistema Nazionale di allerta precoce. Aumentate le segnalazioni: + 19,9% sul 2010. Tra le nuove droghe identificate, 36 cannabinoidi sintetici, 30 catinoni sintetici, 23 fenetilamine. 113 i siti di vendita segnalati

Più di 150 nuove molecole registrate dal 2009 dal Sistema nazionale di allerta precoce (N.E.W.S.) del Dipartimento politiche antidroga, la cui delega  è affidata al  Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi. 127 segnalazioni provenienti da tutta Italia e dall’Osservatorio Europeo (Oedt) solo nel 2011, oltre 20 allerte inviate al Network dei 58 Centri Collaborativi del Sistema disposti su tutto il territorio nazionale. Questi alcuni dei numeri riportati nel Report di Attività del N.E.W.S  che si base sui dati di attività del 2011.

Delle 127 segnalazioni, la maggior parte è giunta dall’Osservatorio Europeo (32,3%), dai laboratori di analisi (24,4%) e dalla Forze dell’Ordine (18,1%), altre dai media (9,4%), dai Centri Antiveleni (7,1%) e dalle strutture sanitarie (6,3%). Si è registrato inoltre un incremento del 19,9% delle segnalazioni rispetto al 2010 quando le segnalazioni erano state 106 e del 108,2% rispetto al 2009, quando le segnalazioni erano state 61.

Nuove droghe. Tra le nuove droghe identificate, 36 sono cannabinoidi sintetici, 30 catinoni sintetici, 23 fenetilamine. Le allerte, 21 nel solo 2011, hanno riguardato soprattutto casi di intossicazione acuta correlati al consumo delle nuove droghe, come ad esempio i 29 casi registrati tra il 2010 e il 2011 in Italia correlati all’assunzione di miscele di erbe vendute come profumatori ambientali in Internet o in smart shops, ma risultate contenere cannabinoidi sintetici, o altri 4 causati dal consumo di catinoni sintetici.

Le intossicazioni acute correlate all’assunzione di cannabinoidi sintetici registrate dal 2010 sono state 29, la maggior parte concentrata nel Nord Italia. Analogamente, tra il 2010 e il 2011, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce ha ricevuto segnalazioni di 4 casi di intossicazione acuta correlata all’assunzione di catinoni sintetici. Tutti i casi sono stati registrati tra la Regione Lombardia e la Regione Veneto.

Vendita e attività online. Per quanto riguarda il monitoraggio della vendita di droghe su web, 113 sono stati i siti segnalati alle Forze dell’Ordine e che commercializzavano sostanze stupefacenti, 78 dei quali (69,6%) sono stati resi non più accessibili. Sono stati analizzati 56 prodotti acquistati attraverso Internet. Tra questi sono stati individuati cannabinoidi sintetici, analoghi del sildenafil, catinoni sintetici e composti stimolanti e allucinogeni..
L’attività ha inoltre portato all’individuazione di 74 eventi musicali illegali (rave party) promozionati online durante i quali sarebbero state vendute e consumate sostanze illegali: 44 di questi sono stati impediti o gestiti dalle Forze dell’Ordine.

Partite anomale di droghe “classiche”. Inoltre, in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, sono state monitorare e messe in luce le variazioni della percentuale di principio attivo presente nelle cosiddette “droghe classiche”. Da questa osservazione è emerso che dal 2009 le percentuali di principio attivo della cannabis, della metilendiossimetamfetamina e dell’eroina sono aumentati. Leggermente in calo, invece, la percentuale di principio attivo della cocaina.

Nuovi tagli e adulteranti. Le segnalazioni giunte al Sistema nell’ultimo anno di attività evidenziano che le sostanze da taglio/adulteranti più frequentemente incontrate per l’eroina sono risultate sedativi, paracetamolo, caffeina e metorfano. Tetramisolo/levamisolo, fenacetina, lidocaina e diltiazem sono invece i tagli/adulteranti più frequentemente riscontrati per la cocaina.

Infezioni droga-correlate. Il monitoraggio dell’incidenza delle infezioni droga correlate (HIV, HBV, HCV, TBC, MST) ha evidenziato un aumento della percentuale di “NO-TESTING” per tali infezioni presso i Ser.D. Il Sistema Nazionale di Allerta Precoce ha quindi attivato, a dicembre 2011, un’Allerta di grado 3 evidenziando i gravi rischi connessi alla situazione e indicando di provvedere ad incentivare il testing per le malattie infettive all’interno dei Dipartimenti e dei Servizi per le Dipendenze.

“Dopo 3 anni di attività presso il Dipartimento politiche antidroga – dichiara Giovanni Serpelloni, capo del Dpa – il Sistema Nazionale di Allerta Precoce ha raggiunto risultati significativi che hanno concretamente contribuito, in stretta collaborazione con la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, al contrasto della diffusione di nuove sostanze stupefacenti nel territorio italiano e alla protezione della salute pubblica, anche attraverso la collaborazione con il Ministero della Salute con l’emanazione di 3 decreti tra il 2010 e il 2011, che hanno reso illegali numerose nuove droghe di origine sintetica”.

Sistema di allerta rapido europeo: nel 2011 individuate 49 sostanze psicoattive

Il 2011 è stato l’anno record delle nuove droghe, quasi una a settimana. Nel 2011 il sistema di allerta rapido dell’Europa ne aveva individuate 41 nel 2010 e 24 nel 2009. Sale a oltre 200 il totale delle tipologie di nuove droghe segnalate dal 1997

Il 2011 è stato l’anno record delle nuove droghe segnalate attraverso il sistema di allerta rapido nell’Unione europea: individuate 49 sostanze psicoattive, quasi una a settimana, contro le 41 nel 2010 e le 24 nel 2009. E’ quanto riporta l’ultimo rapporto annuale dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona, realizzato in collaborazione con l’Europol. Le sostanze segnalate sono tutte sintetiche e due terzi del totale riguardano soltanto alcune tipologie: i cannabinoidi sintetici (23 sostanze) e catinoni sintetici (8 sostanze). Sale a oltre 200, quindi, il totale delle tipologie di nuove droghe segnalate dagli Stati membri dal 1997.

Si tratta di un “fenomeno globale che si sta sviluppando ad un ritmo senza precedenti”, anche se il miglioramento delle capacità del sistema di preallarme nei diversi paesi può aver contribuito all’incremento, spiega il rapporto. In crescita, tuttavia, anche il numero dei negozi online che offrono almeno una delle sostanze segnalate: nel mese di gennaio del 2011 erano 314, nello stesso mese del 2012 se ne contavano 690.

L’Osservatorio, inoltre, evidenzia come significativo nel 2011 soprattutto la diversità dei cannabinoidi sintetici, di cui sono state individuate cinque nuove famiglie, portando il totale di questa tipologia di sostanza a 45 e rendendola la più numerosa tra quelle monitorate. “Abbiamo trovato nuove droghe vendute in confezioni attraenti su internet, nei locali notturni o agli angoli delle strade – ha affermato Wolfgang Götz, direttore dell’Osservatorio -. Qualunque sia la fonte, quello che intraprendono i consumatori di questa crescente varietà di pillole e miscele, senza una conoscenza precisa di ciò che contengano e dei rischi potenziali per la salute, è un pericoloso gioco alla roulette russa”

Secondo un sondaggio dell’Eurobarometro, tra i giovani di 15-24 anni, circa il 5% degli intervistati ha riferito di aver fatto uso di questo tipo di sostanze ed aver avuto accesso alle stesse soprattutto tramite amici (54%), alle feste o nei locali (37%), nei negozi specializzati (33%) o su internet (7%). “La vendita di droghe illecite e nuove sostanze psicoattive su internet è un altro settore usato dalle organizzazioni criminali – ha spiegato Rob Wainwright, direttore di Europol -. Dobbiamo garantire alle forze dell’ordine strumenti operativi e legislativi per combattere efficacemente questi casi”. A tal proposito, ricorda il rapporto, la Commissione europea ha già annunciato l’intenzione di proporre una legislazione europea più intransigente sulle nuove sostanze psicoattive, tenendo conto dei rapidi sviluppi e delle evidenze scientifiche sui rischi legati al loro uso.

Sali da bagno ingeriti, Serpelloni (Dpa): “Grazie al sistema di allerta precoce, fermeremo il mercato”

Il Dpa: “La notizia di queste ore sul nuovo modo di sballarsi degli americani attraverso l’ingerimento di sali da bagno, non coglie impreparato questo Dipartimento”. Che, anzi, rilancia la lotta alle smart drugs e alla vendita via internet

“La notizia di queste ore sul nuovo modo di sballarsi degli americani attraverso l’ingerimento di sali da bagno, non coglie impreparato questo Dipartimento”. Così il Dipartimento politiche antidroga sottolinea l’impegno italiano nella lotta alle cosiddette “smart drugs”

Afferma infatti in una nota: “Ci preme sottolineare che per quanto riguarda l’Italia, già da molti mesi grazie al Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento Politiche Antidroga, la cui delega è affidata al Senatore Carlo Giovanardi, sono  stati identificati e censiti catinoni sintetici (Mdpv, Mefedrone) che vengono generalmente  venduti negli smart shop  e su internet  proprio come sali da bagno e fertilizzanti”.

“Grazie alla collaborazione con il Ministero della Salute – continua il Dpa -, queste sostanze sono state rese illegali e inserite nella tabella delle sostanze stupefacenti insieme ai cannabinoidi sintetici venduti come profumatori di incensi ed estremamente pericolose per la salute. La stessa Commissione Europea ha annunciato nella giornata odierna, la necessità di  norme più chiare e più efficaci per contrastare la diffusione di queste droghe sintetiche, una linea già da tempo intrapresa dall’Italia”.

”Inoltre in merito ai sali da bagno già ad agosto dello scorso anno, il Sistema Nazionale di allerta precoce aveva individuato il catinone sintetico 3,4 metilenediossipirovalerone (MDPV) in un prodotto denominato ‘Ivory Wave’ commercializzato in Internet come sale da bagno e associato ad oltre 20 casi di intossicazione acuta nel Regno Unito e in Finlandia”.

Da parte sua Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga, afferma: “Prosegue l’attività di questo Dipartimento nella identificazione precoce di questi catinoni e cannabinoidi sintetici, sia da un punto di vista tossicologico, che attraverso un attento monitoraggio dei pronto soccorsi mediante il Sistema di Allerta che si sta dimostrando molto efficace nella prevenzione della diffusione di queste pericolosissime sostanze molte delle quali sono già state sequestrate. Tutto questo ci permetterà di interrompere il nuovo mercato delle smart drugs che fino ad oggi è riuscito ad evitare i divieti imposti dalla legge e a generare  molti danni alla salute dei nostri ragazzi”.

 

Arte&Scienza in Quantum Time

Conferenza sul tema: “NUOVI ORIZZONTI della QUANTUM ART”
(c/o Provincia di Firenze del 14-dec/2012 nella prestigiosa sala Luca Giordano)

Co-organizzato da: QAGI / EGOCREANET / / IUF: informazioni preliminari e call for papers.

ARTE & SCIENZA IN QUANTUM TIME è la base delle attività artistiche e culturali di Quantum Art che promuovano i futuri orizzonti  della “eco-economia”.

Motivazioni :

La Conferenza sul tema “Nuovi Orizzonti di Quantun Art”, esplora le sfide di innovazione a livello globale ed esamina il ruolo di Arte & Scienza in relazione alle basi trans-disciplinari dell’economia ecologica. L’obiettivo di cui sopra può essere arricchito con l’attuazione e la diffusione della cultura eco-sistemica e la modernizzazione ecologica, utilizzando la creatività della Quantum-Art come vettore per l’attuazione di uno sviluppo innovativo.

La Conferenza di Firenze 2012 fornisce una base concettuale per un modello integrato di innovazione culturale e scientifica, al fine di costruire e rendere operativo un quadro di attività artistiche future della Quantum Art, a favore della sostenibilità dell’economia ecologica e per una ristrutturazione complessiva dell’obsolescente cultura meccanicistica.

In conclusione il “look” della Conferenza fiorentina valuterà la possibilità di arrivare alla profonda innovazione dell’eco-economia, attraverso il rafforzamento del movimento internazionale di Quantum Art. Infatti, con il declino di un’economia basata sugli idrocarburi, la Quantum Art, contribuisce al futuro emergente di un globale sviluppo della “base di conoscenze di bio-economy” (KBBE) incerniata su un grande rispetto per la natura e per la vita.

-> Questioni  di rilievo aperte al “call for papers” sono le  seguenti:

1) – sviluppare innovativi approcci culturali, artistici e scientifici, finalizzati alla necessità di de-carbonizzare e de-petrolizzare la produzione e il consumo della tradizionale industrializzazione meccanica, perché è giunto il momento di riconsiderare le potenzialità energetiche alternative per combinare l’impatto ecologico con un nuovo sviluppo agricolo fondato su  ricerca ed innovazione.

2) – creare un polo di innovazione tra arte e scienza nel quadro della ricerca di un più ampio quadro sociologico- ecologico, capace di avviare  una profonda ricostruzione concettuale, in accordo con tutto il mondo istituzionale,; tale azione  verra’  focalizzata sulla costruzione di  una grande partnership pubblico-privata internazionale , all’interno della quadro cognitivo integrato tra quantum-art e scienze della vita.

3) – portare avanti una riconcettualizzazione degli stili consumistici e di vita, quale risorsa multifunzionale per lo sviluppo della futura società nel suo complesso.  Più in particolare, in tale contesto, l’attività della Quantum Art in Eco-Economy, potra’ agire per incorporare nuovi approcci di creazione di valore, essenzialmente delle PMI, tagliando le spese tradizionali della pubblicità per la vendita di  prodotti, con una azione adatta a sostituire l’ uso e l’ abuso  della reclame nei mass media. Quanto sopra rappresenta una effettiva opportunita’ di economia realizzabile per tramite del management  di un Nuovo Rinascimento contemporaneo in internet , capace di correlare la produttività delle imprese e la Quantum-Art, proprio al fine di favorire lo  sviluppo di un futuro orizzonte di eco-economy in tutta la società globalizzata.

Scienziati e/o artisti disposti a partecipare attivamente come relatori o proponenti di performances artistiche alla Conferenza Fiorentina potranno contattare via e-mail i seguenti  organizzatori:

– Per gli artisti e anche le scienze umane e Economia:
Roberto Denti < roder53@gmail.com >

– Per gli scienziati, ma anche la scienza-giornalisti e responsabili delle istituzioni ecc. :
Paolo Manzelli < pmanzelli.lre @ gmail.com >

Berlinguer: ”L’esame non funziona più”, il perché non conta

Berlinguer: ”L’esame non funziona più”, il perché non conta

di Enrico Maranzana

L’on. Luigi Berlinguer ha avanzato alcune proposte di cambiamento dell’esame di Stato. Ecco la trascrizione e il commento delle sue affermazioni:

“L’esame di maturità così come lo conosciamo oggi l’ha inventato lui, con una riforma approvata 15 anni fa, nel 1997” che, all’art. 6 prevede una certificazione che dia “trasparenza alle competenze, conoscenze e CAPACITA’  acquisite”.

“E ora per l’eurodeputato Luigi Berlinguer quella prova, quella che in questi giorni sta impegnando mezzo milione di ragazzi, è giunta al capolinea, va cambiata. Se trasferissimo quest’impostazione all’interno d’una scuderia di formula uno si udirebbe: “Buttiamo via questo prototipo, non ha dato gli esiti attesi. Non ci interessa individuare e rimuovere le cause delle prestazioni deludenti”.  Si tratta della stessa leggerezza che ha caratterizzato la sostituzione dell’esame di maturità del 69  [CFR in rete “L’amministrazione centrale non ha superato l’esame di maturità”], superficialità che oggi si manifesta nella disattenzione al contenuto dei POF: la categoria “capacità”,  finalità dell’istituzione e dell’esame è assente!

Ma non con “piccoli aggiustamenti”. Serve una “revisione radicale della valutazione alle superiori”. Asserzione che, oltre a rinnegare la “Finalità degli esami di Stato del 1997–  che hanno come fine l’analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato in relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo di studi” occulta le carenze della gestione scolastica. La valutazione esterna del sistema è importante ma, molto, molto di più lo è quella interna, obbligatoria dal 74: il collegio dei docenti ha il compito di “valutare periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”.

“Quando facemmo la riforma negli anni Novanta- ricorda Berlinguer – l’esame era ridotto a una burletta. Si portavano solo due materie. E così fin dall’inizio dell’ultimo anno i ragazzi erano incentivati a non studiare più tutto il resto”. Si osserva nuovamente l’inconsistenza di cui si è detto: si giudica senza riflettere sul carattere dell’accertamento del 69. I consigli di classe erano chiamati a certificare la preparazione dei candidati mentre la commissione d’esame aveva un compito diverso: “La valutazione globale della personalità del candidato”. Chi era ammesso all’esame doveva manifestare le sue inclinazioni e potenzialità: ecco perché era chiamato a illustrare situazioni conosciute a fondo.

Ma ora è tempo di cambiare, di nuovo. Con una valutazione “diversa, più centralizzata”. Servono, invece, “forme di verifica in itinere” durante il quinquennio, “centralizzate ed esterne”. Come l’Invalsi, ma “su più materie e con formule diverse“.  Una proposizione che sottende una visione di scuola che ha poca attinenza con il modello disegnato dalla legge che “si sostanzia nella progettazione educativa, dell’istruzione e formazione”, che è orientato alla promozione e al consolidamento delle capacità e delle competenze dei giovani. Una proposizione da cui traspare l’assoluta insensibilità ai problemi organizzativi e del flusso delle informazioni [CFR in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole”}. Una proposizione che considera la scuola come se fosse di una scatola nera. Una proposizione che indaga sul sistema scolastico in termini globali, indifferente alle problematiche delle singole persone.

“L’esame non funziona più, secondo Berlinguer, anche perché la grande maggioranza dei ragazzi viene comunque promossa”. Riformulando: la casualità e il pressapochismo delle valutazioni che i docenti danno al termine di ogni anno della secondaria conducono inevitabilmente a un elevato numero di bocciature.

 

Le tracce al tempo dei Tecnici

Le tracce al tempo dei Tecnici

di Beatrice Mezzina

 

Al tempo del Governo Tecnico, sembrano essere tutti soddisfatti delle tracce di Italiano nell’Esame di Stato 2012.

Il ministro Profumo dalla Cina mette in rilievo la positività dell’invio telematico  e il risparmio conseguente, i grandi quotidiani evidenziano la complessità culturale e, nel contempo, la fattibilità delle tracce proposte.

Non ci possiamo più lamentare della faziosità delle tracce ai tempi della destra. Non c’è nemmeno il gusto di indignarsi – ricordate? – per il discorso di Mussolini dopo il delitto Matteotti proposto dagli esperti gelminiani tra gli altri documenti perché i poveri studenti si provassero a  trovarvi le connotazioni del leader.

Siamo al tempo dei Tecnici, gli  esperti e le direttive sono cambiate, siamo nella connotazione della sobrietà, i tecnici bocconiani e il politecnico Profumo presentano  massime e  riflessioni di personaggi dall’autorità indiscutibile; sono anche colti, gli esperti, presentano temi  sofisticati, il labirinto, il tempo, i giovani e la crisi, il bene comune, la banalità del male.

Perché mi prende invece un attonito  momento di appannata reazione? Perché ascolto con interesse una saggia collega, commissaria d’esame, che propone una petizione per qualche traccia normale?

Ma l’argomentazione è fiacca, non ne tengo il filo; mi apre invece la mente il parlarne con uno studente “bravo” che insieme con qualche compagno mi allieta il pomeriggio con le noterelle d’esame.

Provo allora ad argomentare.

La traccia letteraria – analisi del testo –  è una traccia il cui svolgimento gli insegnanti hanno sempre consigliato ai “bravi” studenti come luogo idoneo a mettere in luce la propria preparazione e a distinguersi da chi sceglie invece altre tracce in cui tutti, più o meno, possono scrivere qualcosa.

La traccia, tuttavia, tratta da un articolo di Montale del ’61, propone il ragionamento dell’autore sul tempo che è  “un vuoto da riempire” in una società in cui si riducono progressivamente le ore di lavoro e sul fatto che “pochi sono gli uomini capaci di guardare con fermo ciglio in quel vuoto” .

Le domandicchie da prove INVALSI indicate come percorso di analisi, non aiutano la comprensione del difficile testo e le consegne, di fare qualche osservazione “di sufficiente ampiezza” o di soffermarsi sul grado di “attualità/inattualità dei ragionamenti di Montale” , spaventano.

Certo si poteva anche contestare il ragionamento e provare a discutere sul fatto che  la dimensione del tempo, tra esodati e disoccupati, ora è altro che un vuoto da riempire, che la riflessione di Montale ha una datata atemporalità, mi si perdoni l’ossimoro, e proporre altre idee che potessero sovvenire a sostegno o a contrasto.

Difficile cosa, tuttavia, per uno studente in tensione d’esame, che non ha forza e  ardire  per mettere appena in dubbio il ragionamento di un autore di tale spessore.

Pochi quindi gli studenti che hanno scelto questa traccia.

Il giovane “bravo” passa quindi a un’altra traccia non essendogli stata proposta, in quella a carattere letterario, una richiesta  che gli permettesse di dimostrare lo studio, gli approfondimenti critici, insomma le conoscenze di base che sostengono spesso una conseguente scrittura consapevole, colta, argomentata.

La tipologia B-  il saggio breve o articolo di giornale –  per l’ambito artistico-letterario  propone seccamente il tema del labirinto con testi e dipinti a supporto, da Eco a Picasso, da Borghes a Pollok, da Calvino a Escher. Come sono colti i nostri, sia pur tecnici bocconiani!

Sono stati mai in una scuola? Si studiano comunemente Pollok ed Escher ?

Un tema  affascinante e complesso come il labirinto, con tutte le sue innumerevoli accezioni, dallo straniamento all’ordinata casualità, dalla perdita del centro all’instabilità,   è questione troppo complessa per un saggio che farebbe tremare le vene e i polsi anche a un consumato intellettuale.

E poi senza poter consultare, riflettere, approfondire, come fa qualsiasi persona di senno e pur esperto scrittore per impostare un saggio.

Lo studente “bravo” passa ad altro.

Per la tipologia B -ambito socio-economico – la proposta  I giovani e la crisi è abbordabile. Ci sono i dati Istat, Censis – i Tecnici  hanno fornito dati tecnici, infatti – e ci sono pure le soluzioni alla Steve Jobs, per motivare i giovani ad osare, a seguire il cuore e l’intuizione!

La maggior parte degli studenti svolge questo compito, si può scrivere, se ne parla continuamente, i testi di riflessione sono pertinenti, anche il grassetto del CENSIS sulla mobilità che non c’è, dà la dritta e offre anche una specie di sottesa sollecitazione alla soluzione del problema, l’invito cioè ai giovani ad essere disponibili appunto alla mobilità, come se non avessimo già tanti cervelli all’estero.

Lo studente “bravo” si ferma.

La sua professoressa, brava anche lei, ha commentato in classe il Rapporto dell’Accademia della Crusca sulle prove d’esame e gli studenti hanno letto che queste tipologie di tracce, che richiedono generalissimi commenti su fatti economico sociali di grande complessità, rischiano di far produrre testi modesti, di spicciola argomentazione indotta.

Non sarà banale, riflette lo studente  “bravo” che vorrebbe costruire qualcosa di sostanzioso, comunicativo e apprezzabile?

Scarta così pure la traccia sul testo di Hannah Arendt, sull’Olocausto, gli Ebrei e il Nazismo, ormai a rischio altissimo di piattume.

Che gli resta?

L’ambito Storico-politico – Bene individuale e bene comune.  Belli i testi da commentare, da Russeau ad Einaudi, con la  frase finale di Giuseppe De Rita “dobbiamo sentirci motore primario della organizzazione e valorizzazione del bene comune” che offre già la tesi su cui costruire l’argomentazione.

Scelgo questa, pensa il ragazzo “bravo”, ma non ne verrà un pistolotto sui giovani e il bene comune mentre in senato si discute sul tesoriere Lusi e sui beni distratti e utilizzati per il bene di pochi?

Nemmeno lo convince la traccia sulle Responsabilità della Scienza e della Tecnologia, presente in tutti i temari e i siti studenteschi con diverse angolazioni e svolgimenti,  disponibile in ogni cartucciera mediatica che si rispetti.

Che figura ci faccio con una traccia così scontata? Alla pari con chi non ha mai studiato?

Che fare poi della traccia sui vent’anni che, a detta di Paul Nizan, non sono la più bella età della vita? Confermare, confutare? Troppo personale, i fatti miei in piazza?

Ritorna allora lo studente “bravo” a Montale; risponde a qualche domandicchia, svicola dalla discussione sul tempo e, finalmente, risponde alla consegna di fare “opportuni collegamenti” con altri testi di Montale che ha letto, da cui ha capito la poetica, la visione del mondo, lo stile, gli Ossi, le Occasioni,  Satura e quant’altro. Si riferisce ai testi letti, cita “l’anello che non tiene”, “il varco”, gli “automi” di Fischi nel buio, “l’uomo che se ne va sicuro agli altri e a se stesso amico”: insomma argomenta sul pieno della sua preparazione.

Gli valgono, insomma le sudate carte e il lavoro condotto in classe insieme con la sua brava professoressa.

Che fatica, per svolgere una traccia normale,  come chiede la collega in punta di lingua perché si corre il rischio di passare per reazionari!

Non è un attacco reazionario mastrocoliano. Non si rimpiange certo La concezione del dolore in Manzoni e Leopardi, tipica e derisa traccia dei tempi andati; è necessario invece proporre tracce che sondino il lavoro fatto in anni di lavoro a scuola, la profondità dello stesso, altrimenti gli studenti sono tutti sullo stesso piano, alla caccia di quello che potranno scrivere su tematiche rimacinate dai dibattiti televisivi, che sono le più scelte, o alla ricerca di poter cavare qualcosa dai documenti di riferimento, con conseguenti giustapposizioni più che argomentazioni.

Non sono recriminazioni di insegnanti di vecchia maniera ma riflessioni di tutto rispetto che si colgono dai Rapporti dell’Accademia della Crusca sui temi di Italiano negli Esami di Stato; gli esperti della Crusca, fior di professori tecnicissimi in materia, propongono anche,  sommessamente, una qualche revisione delle tipologie e una riduzione dei documenti di consultazione.

Riflettano allora gli estensori delle tracce.

I tecnici soprattutto.