Esami di terza media, chi punta ad un voto alto non può fallire il test Invalsi

da tecnicadellascuola.it

Esami di terza media, chi punta ad un voto alto non può fallire il test Invalsi

Alessandro Giuliani

La prova del 19 giugno si comporrà di due parti. Prima quella di italiano: un testo letterario tratto da un romanzo, da un racconto o da una novella e un testo informativo di taglio scientifico, storico, politico o sociale, quindi domande di comprensione e di grammatica. Subito dopo quella di matematica: 25-30 domande su algebra, geometria, relazioni e funzioni, e statistica e probabilità. Niente calcolatrice e vocabolario. Chi va male al test nazionale non rischia la bocciatura, ma può dire addio ai 10/decimi.

Mancano meno di tre settimane all’esame di terza media, che anche quest’anno vedrà impegnato oltre mezzo milione di studenti. Per loro sono previste 5 prove diverse: italiano, matematica, lingua straniera, interrogazione orale: ogni istituto secondario di primo grado deciderà autonomamente quando svolgerle. C’è poi il test Invalsi, quest’anno fissato per tutti il 19 giugno (quasi sempre gli istituti fanno in modo che si tratti dell’ultima prova in calendario tra gli scritti).

Il test Invalsi si comporrà di due parti. Quella di italiano, che quest’anno si svolgerà per prima, e quella di matematica che attenderà gli esaminandi dopo una pausa di 10-15 minuti. La prima parte comprenderà un testo letterario tratto da un romanzo, da un racconto o da una novella e un testo informativo di taglio scientifico, storico, politico o sociale. Ci saranno quindi domande di comprensione e di grammatica.

La parte di matematica, invece, consterà di 25-30 domande riguardanti 4 aree: algebra, geometria, relazioni e funzioni, e statistica e probabilità. La struttura della prova resta sostanzialmente la stessa dell’anno passato.

“In aula – ricorda l’Ansa – si potranno portare penna (non cancellabile), righello, squadra e goniometro, ma sono banditi calcolatrice e vocabolario. Il test Invalsi non può comunque mettere a rischio più di tanto la promozione dello studente”.

“Il punteggio ottenuto – ha spiegato Roberto Ricci, responsabile dell’Invalsi in una video intervista a Skuola.net – condiziona in una minima percentuale del 15/16% il voto finale. Questo significa che, anche se al test si ottiene il punteggio minimo di 4, ma si ha la sufficienza in tutte le altre prove che compongono l’esame, allora la promozione sarà ugualmente assicurata”.

Per chi ha una media alta, però, uno “scivolone” al test Invalsi può essere fatale per ridurre la media. E far tramontare quel voto massimo, magari con lode, che sembrava a portata di mano.

Formazione su Indire per i neo-dirigenti scolastici

da tecnicadellascuola.it

Formazione su Indire per i neo-dirigenti scolastici

L.L.

I lavori in classe virtuale termineranno il 30 giugno 2014. L’Indire indica l’indirizzo per l’accesso alla piattaforma per i mentor

In relazione all’accesso alla piattaforma Indire per le attività dei mentori e dei Dirigenti scolastici neo assunti, l’Indire ha precisato che per accedere alla piattaforma i mentor devono effettuare la stessa operazione che effettuano i corsisti come indicato nella nota prot. n. 3149 del 1/4/2014 (riguardante la formazione e tirocinio dei dirigenti scolastici neoassunti), collegandosi al link http://for.indire.it/dirigenti/login/ ovvero recuperare le credenziali alla seguente pagina http://for.indire.it/dirigenti/remember/“>http://for.indire.it/dirigenti/remember/.

Con riferimento alla formazione on-line, le classi virtuali sono gestite da Indire che ha selezionato gli e-       tutor e associato tutor ai corsisti. Questo ambiente di formazione è attivo dal 20 maggio.

I lavori in classe virtuale termineranno il 30 giugno in modo da permettere agli UU.SS.RR.  la conclusione di tutte le attività entro luglio.

Arriva il “CercaProf” per sapere tutto sui tic dei commissari d’esame

da tecnicadellascuola.it

Arriva il “CercaProf” per sapere tutto sui tic dei commissari d’esame

Reginaldo Palermo

Ideato dalla redazione di Studenti.it, fornisce dati su poco meno di 27mila professori. E’ la logica evoluzione del passa-parola che da sempre aiuta gli studenti a prevedere le domande più probabili che ciascun commissario porrà in sede d’esame

Correva l’estate del 1969 quando chi scrive sostenne la maturità classica. Ricordo che alcuni amici che avevano sostenuto l’esame l’anno precedente in una scuola a 100 km di distanza ci fecero sapere che uno dei commissari si chiamava Lattanzi e quindi interrogava quasi tutti su Lattanzio, scrittore latino del III secolo dopo Cristo, certamente importante  ma non essenziale. Ovviamente ci scaraventammo tutti a studiare vita, opere e aneddoti su Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio (questo il nome completo del retore latino).
L’aiuto servì a poco perché poi quell’anno, all’ultimo momento si seppe, che  l’esame si sarebbe svolto con modalità diverse. Ma è per dire che le notizie sui “tic” dei professori sono vecchie quanto il mondo o almeno quanto la scuola stessa.
Ovviamente ai tempi di internet non si usa più il passaparola ma ci si affida a strumenti informativi molto più precisi. Addirittura scientifici, direi.
Come il “CercaProf” realizzato da Studenti.it che consiste di fatto un database che contiene i dati professionali di poco meno di 27mila professori italiani.
“Il CercaProf  – spiegano i responsabili di Studenti.it – risponde ai dubbi dei maturandi:  sono severi? formali? Quali sono le domande più frequenti nei compiti in classe, quali i temi che gli stanno più a cuore?”
Nel CercaProf è possibile a tutt’oggi consultare le schede presenti ma anche inserirne di nuove per far crescere il numero di prof recensiti ed aumentare così le possibilità dei maturandi di trovare informazioni su ogni commissario.
“Una vera propria gara di solidarietà” commentano con soddisfazione dalla redazione di Studenti .it
E non è affatto “gossip”:  “Si tratta di un servizio unico nel web che va incontro alle esigenze di tutti i maturandi” – commenta Marta Ferrucci, responsabile di Studenti.it – Avere qualche informazione in più su quei commissari di cui non si sa ancora nulla li aiuta ad affrontare le prove con più serenità, soprattutto in vista dell’orale”.

Puntiamo sull’alternanza scuola-lavoro

da tecnicadellascuola.it

Puntiamo sull’alternanza scuola-lavoro

Alessandro Giuliani

A sostenerlo è il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi: vogliamo riaprire finalmente i laboratori, solo in questo modo le scuole potranno rientrare in contatto col mondo produttivo, artigianale e agricolo. Al momento, però, si salvano solo gli istituti collocati nelle aree industriali. Realizzare un collegamento maggiore e permanente tra la scuola e la realtà produttiva aziendale. A sostenerlo è stato, il 30 maggio a Pistoia, il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi, nel corso del “Premio Renzo Zini – I giovani per l’agricoltura”.

“Le scuole – ha detto il sottosegretario – devono rientrare in contatto col mondo produttivo, ma artigianale e agricolo. È un impegno che questo governo ha assunto. In particolar modo nelle scuole professionali lo studio dei ragazzi rischia di essere slegato dal mondo produttivo e reale”.

“Il nostro impegno – ha concluso il sottosegretario all’Istruzione – è di riaprire finalmente i laboratori, di costruire un’alternanza scuola-lavoro reale e concreta e poi di espandere questo contatto con il mondo della realtà in tutte le scuole di ogni ordine e grado”.

Da alcuni anni, tuttavia, proprio in corrispondenza della riforma Gelmini delle scuole superiori, gli istituti professionali si sono visti ridurre in modo sempre più corposo i fondi per la gestione delle attività aziendali (ex terza area). A condurle, anche con ottimi risultati, sono solo quegli istituti che hanno la fortuna di essere collocati in un tessuto industriale florido. Altrove, soprattutto al Sud, dove la realtà aziendale è decisamente più dimessa, l’alternanza scuola-lavoro sta invece vivendo un periodo di pericolosa stasi.

Aspiranti concorso docenti con 30/50, ricorso accolto

da tecnicadellascuola.it

Aspiranti concorso docenti con 30/50, ricorso accolto

Redazione

Accolto il ricorso proposto in favore dei candidati che avevano conseguito nella prova preselettiva di ammissione al concorso un punteggio inferiore alla soglia minima di 35/50 prevista dal bando, ma che avevano comunque raggiunto 30/50

Dopo aver disposto l’ammissione con riserva di un nutrito gruppo di aspiranti docenti alle prove scritte del concorso ordinario a cattedre indetto con DDG 82/2012, la sezione III bis del Tar Lazio-Roma in sede di merito ha accolto il ricorso degli avvocati catanesi Dino Caudullo e Salvatore Spataro, proposto in favore dei candidati che avevano conseguito nella prova preselettiva di ammissione al concorso un punteggio inferiore alla soglia minima di 35/50 prevista dal bando, ma che avevano comunque raggiunto la soglia di 30/50 pari alla sufficienza.

Con sentenza depositata lo scorso 28 maggio, accogliendo le tesi difensive proposte dagli avvocati Caudullo e Spataro, il Tar Lazio ha quindi annullato il bando di concorso proprio nella parte in cui era previsto lo stesso punteggio di 35/50, equivalente a sette decimi, anche per la prova preselettiva.

I giudici amministrativi hanno in particolare ritenuto affetta da “arbitrarietà” “illogicità” ed irragionevolezza detta disposizione del bando, tenuto conto che nelle procedure concorsuali la prova preselettiva non è volta a saggiare le conoscenze dei candidati, avendo solo come fine quello di sfoltire la platea degli stessi.

I ricorrenti che hanno superato le prove concorsuali e si trovano inseriti nella graduatoria di merito del concorso, potranno quindi aspirare all’assunzione a tempo indeterminato.

Fatturazione elettronica: le scuole sono pronte?

da tecnicadellascuola.it

Fatturazione elettronica: le scuole sono pronte?

Lara La Gatta

Dal 6 giugno 2014 entrerà in vigore il nuovo obbligo anche per le scuole. La FLC chiede un confronto con il Miur

“Si annunciano non pochi problemi di gestione con l’obbligo di fatturazione elettronica. Per non lasciare sole le scuole la FLC chiede un incontro urgente al MIUR”.

Lo scrive il Sindacato Scuola in vista dell’entrata in vigore del decreto 55 del Mef del 3 aprile 2014 (legge 244/07), riguardante appunto l’introduzione della fatturazione elettronica a partire dal 6 giugno prossimo.

In una lettera indirizzata al Miur, la Cgil chiede con urgenza un confronto sul tema, perché il nuovo obbligo “comporterà un pesante aggravio di lavoro per le scuole e problemi non di poco conto specie nei confronti dei piccoli fornitori”, che, secondo le previsioni del Sindacato, rifiuteranno di lavorare per le scuole, considerati gli obblighi e i costi che il sistema mette a loro carico.

Dal canto loro, le scuole, oltre a non poter più contare sui piccoli fornitori, dovranno dipendere da SIDI per il ricevimento delle fatture che, come da direttiva europea, vanno saldate entro 30 giorni dall’emissione pena il pagamento degli interessi di mora.

Il problema più grande è che il Miur si era impegnato ad avviare corsi di formazione specifica sull’argomento, corsi che però non sono mai stati effettuati, e inoltre la nota del MIUR del 17 aprile 2014 aveva annunciato l’integrazione delle funzioni del SIDI e ulteriori informazioni non ancora inviate alle scuole.

Per tali ragioni, la Cgil chiede un confronto con il Miur affinché siano chiariti i termini e le modalità per l’applicazione degli obblighi circa la fatturazione elettronica.

Visco: livello di istruzione inadeguato

da tuttoscuola.com

Visco: livello di istruzione inadeguato

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, avverte che per l’Italia l’uscita dalla crisi non è ancora avvenuta. “Il lascito della recessione è pesante – sostiene nella sua relazione sull’andamento economico e finanziario del Paese – e la via della ripresa ancora fragile e incerta: non sarà breve, né facile“.

Il governatore torna anche in questa occasione sul tema del livello di istruzione, che giudica “inadeguato”, e invita le forze politiche a guardare non solo alle riforme più urgenti ma anche a quelle i cui benefici “sono inevitabilmente differiti nel tempo“, come avviene nel caso dell’istruzione.

Il livello di istruzione e di competenze su cui può contare il sistema produttivo italiano – spiega Visco – è inadeguato: in una recente indagine dell’Ocse (si riferisce a quella sulle competenze degli adulti, PIIAC, ndr) l’Italia figura all’ultimo posto per le competenze funzionali di lettura e al penultimo per quelle numeriche. Il divario con la media degli altri Paesi è presente anche tra i più giovani ed è più alto al crescere del titolo di studio“.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 125

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 125 del 31-5-2014

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


LEGGE 30 maggio 2014, n. 81


Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo
2014, n. 52, recante disposizioni urgenti in materia di superamento
degli ospedali psichiatrici giudiziari. (14G00093)

 

 

Pag. 1

 

 

 


LEGGE 30 maggio 2014, n. 82


Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul
rapimento e sulla morte di Aldo Moro. (14G00094)

 

 

Pag. 2

 

 

 


DECRETO-LEGGE 31 maggio 2014, n. 83


Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo
sviluppo della cultura e il rilancio del turismo. (14G00095)

 

 

Pag. 5

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 febbraio 2014


Istituzione del premio «Penna d’oro». (14A04129)

 

 

Pag. 16

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 maggio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Calice al Cornoviglio e nomina
del commissario straordinario. (14A04079)

 

 

Pag. 18

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 maggio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Baone e nomina del commissario
straordinario. (14A04080)

 

 

Pag. 18

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 maggio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Tribogna e nomina del
commissario straordinario. (14A04081)

 

 

Pag. 19

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 28 maggio 2014


Modifica del comma 2, dell’articolo 6, del decreto 5 dicembre 2003,
in materia di conti correnti di Tesoreria della Cassa depositi e
prestiti S.p.a. (14A04144)

 

 

Pag. 20

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 15 maggio 2014


Rettifica del decreto 5 aprile 2013 relativo alla «Iscrizione di una
varieta’ da conservazione di riso al relativo registro nazionale».
(14A04100)

 

 

Pag. 20

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 19 maggio 2014


Chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di
accesso alle agevolazioni in favore di programmi di investimento
funzionali alla riduzione dei consumi energetici all’interno delle
attivita’ produttive localizzate nei territori delle regioni
dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
(14A04096)

 

 

Pag. 21

 

 

TESTI COORDINATI E AGGIORNATI

 


TESTO AGGIORNATO DEL DECRETO-LEGGE 31 marzo 2014, n. 52


Testo del decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52 (in Gazzetta Ufficiale –
serie generale – n. 76 del 1° aprile 2014), coordinato con la legge
di conversione 30 maggio 2014, n. 81 (in questa stessa Gazzetta
Ufficiale alla pag. 1), recante: «Disposizioni urgenti in materia di
superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.». (14A04143)

 

 

Pag. 22

Oltre il muro

OLTRE IL MURO

di Umberto Tenuta

CANTO 148 OLTRE IL MURO GUARDO E IL MONDO MI INCANTA

 

flinioNon so se vi è capitato, da bambini, di sentire il confine che una siepe, un muro, una collina, un monte ponevano al vostro sguardo curioso.

Io sì!

Ed era la siepe di lauro e di rosmarino che si ergeva ai confini della terra che circondava la mia casa di campagna e mi impediva di guardare nelle terre vicine.

Ed erano le colline del Barone Salerno che mi impediva di guardare oltre la valle del mio torrente Mavigliano.

Ed era la Serra di Paola che mi impediva di guardare ad Occidente della Valle del Crati.

Ed era la Catena del Monte Botte Donato che mi impediva di guardare ad Oriente.

Circondato da confini, la mia innata curiosità cresceva ogni giorno di più.

E volevo andare oltre.

Volevo percorrere la cresta della Serra di Paola e guardare oltre.

Me lo impedì mio padre, avevo dodici anni!

Giovane maestro, ricordai la mia innata e conservata curiosità quando vidi un bimbo penzolone su un alto muro di cinta.

Gli gridai di scendere ma non ci riuscii.

Lo capii.

Compresi quel che lo teneva aggrappato lassù.

Era la sua innata curiosità di conoscere il mondo che oltre il muro si squadernava.

Ed allora capii che sarei stato un bravo maestro se non avessi distrutto l’innata curiosità dei bimbi che le madri, contadine analfabete, mi affidavano con ansia.

Un giorno mi capitò di avere tra le mani il sussidiario di Guido Petter: COME QUANDO perché.

Capii che ero un bravo maestro!

 

Il disegno ha per titolo

OLTRE IL MURO LE MERAVIGLIE DEL MONDO

Artista: Francesca Flinio -Classe IV B

Maestra: Lucia Ruocco

Scuole Primarie di Amalfi

Meraviglia è del docente il fin

MERAVIGLIA è DEL DOCENTE IL FIN

di Umberto Tenuta

CANTO 147 “E’ del poeta il fin la meraviglia…chi non sa far stupir vada alla striglia” [G.B.MARINO]

 

Docenti meravigliosi!

Docenti sempre aperti alla meraviglia.
Meraviglia di ogni mattino che torna ineluttabile dopo la notte.

Meraviglia di ogni stella nel cielo stellato.

Meraviglia del sole che ogni mattino sorge ad Oriente.

Meraviglia di ogni filo d’erba che si erge verso il Sole.

Meraviglia di ogni rosa che sboccia a primavera.

Meraviglia di ogni rondine che torna a primavera.

Meraviglia di ogni formica che va e viene, tu non sai perché.

Meraviglia di ogni donna che si innamora.

Meraviglia di ogni orribile mostro che per terre per mari e per cieli si sferra.

Meraviglia di ogni figlio di donna che apre per la prima volta gli occhi e ti guarda incantato.

E ti domanda: sei tu la mamma mia?

Ed ancora.

Meraviglia che Galileo Galilei per guardare il sole finisce ad Arcetri.

Maraviglia, dice la mia amica siciliana!

Cose da ammirare, cose da guardare con stupore, cose che attraggono la tua curiosità, il tuo innato bisogno di conoscere, di scoprire, di inventare, di costruire…

Meravigliosa curiosità!

È del poeta il fin la meraviglia.

È del docente il fin la meraviglia!

Il docente che non sa far stupir vada alla striglia.

La meraviglia, lo stupore, la curiosità di tutto conoscere, di tutto comprendere, di tutto cantare, di tutto suonare la musica lieve, di tutto sentire la poesia, di tutto ammirare le forme… di tutto tutto!

 

Canta la gioia! Io voglio cingerti

di tutti i fiori perché tu celebri

la gioia la gioia la gioia,

questa magnifica donatrice!

 

Canta l’immensa gioia di vivere,

d’esser forte, d’essere giovine,

di mordere i frutti terrestri

con saldi e bianchi denti voraci,

 

di por le mani audaci e cupide

su ogni dolce cosa tangibile,

di tendere l’arco su ogni

preda novella che il desìo miri,

 

e di ascoltare tutte le musiche,

e di guardare con occhi fiammei

il volto divino del mondo

come l’amante guarda l’amata,

 

e di adorare ogni fuggevole

forma, ogni segno vago, ogni immagine

vanente, ogni grazia caduca,

ogni apparenza ne l’ora breve.

Canta la gioia! Lungi da l’anima

nostro il dolore, veste cinerea.

 

Ecco la Scuola della Meraviglia!

Ecco la Scuola che ha cambiato verso, Ministra Giannini!

Alcune considerazioni sull’anticipo a 5 anni

Alcune considerazioni sull’anticipo a 5 anni

di Claudia Fanti

 

Tanti anni fa scrissi un articolo sull’ argomento: l’anticipo a 5 anni della frequenza alla scuola elementare.

Era il 2002, epoca della Riforma Bertagna – Moratti. Inserisco il link per comodità del lettore interessato: http://www.edscuola.it/archivio/ped/anticipo.html

Ora la questione si ripropone, almeno nelle dichiarazioni preelettorali del Ministro Stefania Giannini.

La prima reazione è stata di grande stupore, non perché i ministri nel passato non abbiano annunciato cose che non stavano né in cielo né in terra, bensì per il fatto che ritenevo ormai impossibile che si affondasse ancora e ancora il coltello nella piaga della scuola primaria tagliata fino all’impossibile.

Se Sparta piange, Atene non ride: mi riferisco infatti anche alla scuola dell’infanzia.

Sono gli ordini di scuola che maggiormente negli anni hanno avvertito il sommovimento culturale, sociale, economico di tutto il Paese, perché i bambini sono nei loro comportamenti e atteggiamenti, specchio della realtà, specchio fedelissimo fatto di fragilità e paure, di tensione e di ansie, di tendenza alla fretta e alla mancanza di serenità che induce poi alla difficoltà di attenzione e di rievocazione… ecco, ritenevo che i due ordini di scuola avessero già dato in abbondanza.

Ai bambini e alle bambine della scuola primaria viene richiesto di tutto proprio dai documenti ministeriali: basta leggere le Indicazioni Nazionali per comprendere quanto si pretenda in competenze e apprendimenti dalla fascia di età 6-11.

Non sono certo bazzecole visto che bambini e bambine devono apprendere proprio i “codici formali” delle discipline.

Di gioco, certo non si parla, di pregrafismo e prelettura neppure, se non en passant, in modo implicito.

No no, bambine e bambini devono, alla fine dei 5 anni di frequenza, raggiungere dei traguardi prescrittivi per poter accedere all’ordine di scuola successivo.

Detta così sembra facile, ma non è.

Tra l’altro le nostre scuole, quando sono fortunate, hanno palestra e qualche aula laboratorio, ma nella maggioranza dei casi presentano aule anguste, non hanno né carta né gessi né colori né colla né forbici né cartoncini né strumenti-materiali musicali, ecc. ecc.

Dentro un’aula sono stipati bambini e bambine fino a numero di 26-27.

In corso d’anno vengono inseriti alunni e alunne provenienti da Paesi stranieri senza alcun supporto.

Le compresenze delle maestre, che per un numero esiguo di ore, qualche anno fa consentivano di fare piccoli gruppi o di recuperare alunni in difficoltà, sono inesistenti perché vengono utilizzate per coprire le supplenze (le supplenze brevi non ci sono più. Eliminate e sacrificate al dio denaro)…

Scusatemi se sono costretta a non parlare in versi, ma a raccontare la realtà.

Perché desidero essere esplicita? Semplicemente perché molti ritengono che bambini e bambine siano dei bambolotti da mettere seduti su una sedia e che una volta lì stiano belli e tranquilli a bocca aperta e che la maestra possa introdurre in quelle bocche i saperi necessari alla crescita e che poi quei bambolotti come per magia divengano umani e apprendano tacendo contenti del proprio sapere!

Non è così a 6 anni, figuriamoci a 5 e perfino a poco più di 4 anni (per i nati nell’ultima parte dell’anno solare).

Finiamola di prendere in giro la gente per bene con i “se la scuola fosse ludica”, “se le classi fossero poco numerose”, “se ci fossero strumenti adatti” ecc…

Bisogna essere pragmatici e ragionare sul fatto che le maestre con i polli nella stia stanno facendo spesso dei miracoli, poi ci sono alcuni casi di docenti che “scoppiano” perché a una certa età non sopportano più né la fatica fisica né quella tensione psicologica che procura il dovere sempre controllarsi nelle situazioni a rischio e dinanzi alle patologie comportamentali presenti in ogni classe senza potere ricorrere all’aiuto esterno di nessuno.

A volte si dice che il numero di alunni è ininfluente, visto che un tempo una sola maestra insegnava fino a 50 alunni di pluriclasse e io sorrido all’ingenuità di una tale affermazione di comodo, la quale finge di non tenere conto che spesso oggi neppure i genitori riescono ad arginare il proprio figlio/a quando riceve a una festicciola il compagno o la compagna di classe in casa e la mette a soqquadro infischiandosene dei rimproveri e delle contumelie degli adulti!

Se si aggiunge poi che i docenti sentono la pressione delle richieste esterne in relazione agli apprendimenti, quindi aumentano le richieste di prestazioni, immaginiamo come si potrebbero portare avanti insegnamento/apprendimento e buone relazioni in classi di bambini e bambini piccolissimi.

Non regge neppure la frase “il mio bambino è preparato a leggere, a scrivere, a esprimersi…”

No, perché in questo mondo bislacco, si sono aggiunti pure i voti e le scalette di giudizio a stimolare la competizione e a stuzzicare l’istinto di primeggiare di alcuni genitori e bambini/e influenzati da tale istinto.

Poi mettiamoci le prove Invalsi, le verifiche e i questionari e il quadro dell’accoglienza ai piccoli è bello che completato: bambini, bambine e maestre compresse a rischio di boom! Lasciamo perdere!

Invece, come società civile, come genitori, dovremmo chiedere che i governi si prendessero cura dell’infanzia di tutti e la considerassero degna di attenzione e rispetto profondendo un impegno in economia e in ascolto della pedagogia e della psicologia dell’età evolutiva e che rispettassero pure il lavoro di maestre e maestri rendendolo efficace tramite un numero adeguato di alunni, spazi decenti, strumenti di vario tipo a cominciare dai più necessari al bisogno di esprimersi e di giocare di bambine e bambini, che lasciassero libertà di valutazione e di insegnamento rendendo più facile l’applicazione di ciò che i docenti studiano e preparano per i figli di tutti.

Finora sono stati soltanto tagli e pretese in una realtà di deprivazione totale di mezzi e risorse.

Ogni ministro chiede, annuncia e destabilizza ciò che già è stato profondamente snaturato: non mi pare proprio il caso di parlare di anticipo, se mai si chieda alle docenti della scuola dell’infanzia se ritengano proficuo rendere obbligatorio almeno l’ultimo anno del loro ordine di scuola!

Se mia nonna avesse le ruote…

Se mia nonna avesse le ruote…

 

L’intervista sull’anticipo scolastico “Pontecorvo: per anticipare servono più docenti e una diversa didattica” mi ha richiamato alla mente l’irriguardoso quanto antico detto popolare “Se la mia nonna avesse le ruote sarebbe una carriola”.

Per tradurre.

La nonna sta per la scuola italiana dell’infanzia e primaria.
Le ruote sono le “molte condizioni accettabili” (organizzative, strutturali, professionali ecc.) di cui parla la Pontecorvo.
La carriola è l’anticipo a 5 anni della primaria che veicolerebbe il cambiamento richiestoci dall’Europa (?)

In genere queste interviste ad esperti psico-pedagogisti ecc. ruotano tutte intorno ad una domanda. Il bambino a 5 anni, oggi, può iniziare la scuola primaria? La domanda è astratta, infatti gli esperti rispondono astrattamente alcuni si altri no. Risposta ovvia, direi scontata in quanto riferita al bambino in sè, fuori dai contesti, a prescindere dalla situazione e dalla condizione della nostra scuola.
Alcuni esperti si espongono e dicono sì, si può, e motivano tirando fuori la precocità degli apprendimenti, i “nativi digitali”, l’iperstimolazione cognitiva ecc. ecc. Qualcuno di questi si avventura anche a sostenere che a 3 anni si può già “fare” la Divina Commedia (Manuela Cervi su sussidiario.net)ecc. ecc. In genere questi esperti vanno in difficoltà quando gli si fa notare che non esiste un bambino solo-cognitivo, anzi, il bambino è principalmente altro, è socio-affettivo, emozionale, relazionale, egocentrico, labile e incostante nell’attenzione e concentrazione, poco strutturato e soprattutto gioco-dipendente per la maggior parte delle acquisizioni, emotivo-dipendente dalla situazione familiare ecc. è animistico, è fantasia ecc. ecc., e da questo “altro” bambino dipende anche la qualità delle sue acquisizioni cognitive. Perché c’è cognizione e cognizione, apprendimento e apprendimento. C’è l’apprendimento meccanico e mnemonico, ripetitivo e per imitazione e c’è l’apprendimento significativo, strutturato e strutturante, su base motivazionale e non su base di interessi superficiali e passeggeri, incostanti, labili.
Poi ci sono altri esperti come la Pontecorvo che rispondono si-ma/no-ma. Dipende. Dipende dalle condizioni. Si potrebbe cominciare la primaria a 5 anni se….(segue l’elenco delle condizioni che assolutamente non esistono nella realtà scolastica italiana per colpa proprio di quei governi che ora invocano l’anticipo). Non si può cominciare a 5 anni se…dobbiamo solo conformarci al diktat “ce lo chiede l’Europa”, manca un progetto psico-pedagogico complessivo ecc. E le cose stanno proprio così.
Certo qui non si tratta di stabilire in astratto se il bambino a 5 anni è capace/non è capace. Intanto bisogna tener presente che qui si parla non al singolare ma al pluralissimo, si parla della scuola di tutti i bambini italiani. Certo che ci sono i genietti, come lo sono stati Mozart, Picasso, Piaget, Tasso ecc . Ma ci sono anche e soprattutto bambini (la stragrande maggioranza) che geni non sono nati, ma possono a diritto ambire a diventarlo, se la scuola della repubblica dà loro la possibilità, le opportunità attraverso una ragionevole scansione temporale dei cicli, attraverso un impianto pedagogico calibrato, equilibrato e flessibile nel quale possano trovare residenza e piena cittadinanza insieme precoci e lenti, una pedagogia che proprio per questo è auspicabile che sia piuttosto lumaca che turbodigitale, una scuola che sappia parlare e far crescere tutti insieme i bambini rispettando la loro natura multicolore, varia e per certi aspetti imprevedibile.
Non si può/deve fare una scuola su misura per tutti, anche se ci sono quelli che la chiedono (ognuno si faccia la scuola che vuole), ma una scuola in cui tutti i bambini possano trovare la propria misura, senza precocismi e forzature, senza subire diktat economici (non può esserci un’economia che sia nemica dei bambini).
Agli “esperti” che sono decisamente per il sì all’anticipo io consiglierei due cose: 1) rivedere attentamente le loro teorie per provarne la fallibilità alla luce del fatto che qui si tratta di decidere di un’istituzione, la scuola, di tutti e per tutti; 2) di avere più frequenti contatti con gli insegnanti che la scuola la frequentano tutti i santi giorni di tutti i santi anni (troppi, grazie quel genio tardivo della Fornero) per farsi raccontare le loro esperienze professionali e per farsi dire se ritengono che la scuola debba farsi lumaca, piuttosto che turbo.
Agli esperti che sono per il si-ma, vediamo, sarebbe possibile-ma bisognerebbe creare le condizioni (con tutto rispetto lo definisco brutalmente e irriguardosamente benaltrismo pedagogico) io rispondo tornando alla metafora iniziale.
La nonna (la scuola dell’infanzia/primaria), nemmeno se avesse le ruote (le condizioni necessarie che sono pura chimera nella situazione attuale e non sono assolutamente fattibili per appena un miliardo di ragioni) potrebbe mai essere un carretto (anticipare la primaria a 5 anni). Se vogliamo stare in questo mondo reale e non rifugiarsi nell’iperuranio o nella categoria filosofica della possibilità pura e assoluta.
Si tratta piuttosto di assumersi la responsabilità civile, politica, culturale, intellettuale e pedagogica di dire un sì o un no all’anticipo scolastico, senza se e senza ma.

 

Cosimo De Nitto

Campagna di valorizzazione del mondo femminile: #ledonneresistono

targa

Campagna di valorizzazione del mondo femminile: #ledonneresistono

Con l’hashtag #ledonneresistono vogliamo popolare la rete di immagini, citazioni e testimonianze di vita, per dare valore alle donne che, nel quotidiano, resistono.

 

Perché:

vogliamo dire che la lotta  delle donne è di lungo periodo e che, dagli anni della guerra, si è prolungata nelle conquiste dell’emancipazione e della libertà femminile.

Con l’hashtag #ledonneresistono chiediamo al popolo virtuale la partecipazione alla raccolta di testimonianze di storie di vita e di lotta del mondo femminile: immagini, citazioni di resistenza di genere, per dare valore alle donne che, nel quotidiano, resistono.

 

Vogliamo dire al mondo intero che #ledonneresistono e lo faremo attraverso la viralità della rete, raccontandoci di un‘amica, della maestra dei nostri figli, di una donna del quartiere conosciuta solo a livello locale, di una donna che stimiamo, del passato o del presente, che rappresenta per noi la vera resistenza di genere.
O parlare di noi stesse, rendendo pubbliche le nostre gioie, le nostre vittorie, le nostre difficoltà e i nostri quotidiani momenti di resistenza, in quanto donne, figlie, madri, mogli, compagne e lavoratrici.

 

“Perché la libertà non si riceve come un regalo involtato dentro la carta d’argento e buonanotte e basta e grazie mille. La donna può liberarsi solo da sé, con la sua testa e le sue mani, imparando a conoscere la sua diversità, i suoi sonni storici, le sue vere voglie, i suoi autoinganni. Ma da sé, solo da sé, con pena e guerra.” (Dacia Maraini – Donne mie)

 

Dacia Maraini scrive per #ledonneresistono:

“In un mondo fatto a misura d’uomo è molto difficile per le donne farsi riconoscere e stimare. Più che mai è importante puntare sulla competenza, sulla serietà, sulle idee anziché su un corpo da esibire. Il linguaggio del corpo è una trappola, anche se lusinghiera e di successo. Bisogna evitare di cascarci dentro, come facciamo troppo spesso.  Puntiamo su un pensiero unico e originale, sul giudizio, sull’intelligenza che non ha bisogno di seduzioni facili e ambigue. Ma soprattutto puntiamo sulla rete.

Le donne sono troppo spesso divise e nemiche. Facciamo rete, come consiglia Lorella Muzi, cominciamo noi a riconoscere il valore delle donne, quello passato e quello presente. Cerchiamo di costruire, senza bombe e fucili, ma con la sola forza della determinazione donnesca, un mondo fatto anche a misura di donna. #ledonneresistono”  D.M.

 

La Casa Internazionale delle Donne:

#ledonneresistono è un’idea che nasce all’interno della CIDD di Roma.

Negli ultimi 3 anni la Casa Internazionale delle Donne ha registrato la presenza di circa 110.000 donne: 700 a settimana e almeno 100 ogni giorno.  Vogliamo continuare ad offrire ulteriori servizi di assistenza e consulenza di tipo sociale, piscologico e legale, vogliamo continuare a rendere disponibile il nostro centro di documentazione sul femminismo;  con questo progetto desideriamo consolidarci sempre più nel territorio cittadino e nazionale.

 

Sul web
#ledonneresistono
facebook: http://www.facebook.com/ledonneresistono

Sito internet: http://www.ledonneresistono.it/

Twitter: http://twitter.com/donneresistono
youtube: https://www.youtube.com/watch?v=48jH4kBXGS8

 

Casa Internazionale delle Donne

Sito internet: http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/home
Facebook: http://www.facebook.com/casaintdelledonneroma

 

 

Abilitazione Scientifica Nazionale, si cambia

Abilitazione Scientifica Nazionale, si cambia: avviata la riflessione
sulle nuove regole. Intanto proroga della seconda tornata

Entro giugno le nuove regole per l’Abilitazione scientifica nazionale (Asn), la ‘porta’ di accesso alla docenza universitaria. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, sta infatti lavorando con le forze della maggioranza per introdurre procedure più snelle già dalla terza tornata dell’Abilitazione, prevista per la fine di quest’anno. Il sistema dei concorsi universitari è stato modificato a partire dalla legge 240 del 2010, la Riforma dell’Università, che ha introdotto l’Abilitazione nazionale come titolo necessario per l’accesso all’insegnamento negli atenei. La nuova procedura è stata sperimentata per la prima volta nel 2012. Le prime due tornate hanno evidenziato i limiti dell’Abilitazione: tempi contingentati e regole complicate che hanno richiesto diverse proroghe e prodotto, alla fine, un numero particolarmente rilevante di ricorsi. I lavori si sono prolungati a scapito di quei meritevoli che aspettavano da tempo di poter fare il loro ingresso nella docenza universitaria. Per questo si cambia. Abilitazione a ‘sportello’ (le commissioni sono in seduta ‘permanente’ e si aprono periodicamente le domande da parte dei candidati), allungamento della validità della stessa, revisione dei  parametri di valutazione e della composizione delle commissioni, maggiore differenziazione nelle modalità di valutazione tra settori bibliometrici e non bibliometrici: sono alcuni degli aspetti su cui il Ministro sta lavorando, tenendo conto delle riflessioni emerse nel corso dei lavori delle competenti Commissioni parlamentari e su cui aprirà presto il confronto nel Governo e nella maggioranza, con l’obiettivo di un intervento in tempi molto stretti, entro la metà di giugno. Lo stesso intervento consentirà, a tutela dei 16.000 candidati della seconda tornata dell’Asn, una proroga dei lavori delle attuali 184 commissioni. Senza la proroga andrebbero sostituiti tutti i commissari con conseguenti ulteriori ritardi nella conclusione dei lavori e il rischio di perdere quanto fatto sino ad ora. Garanzia della conclusione dei lavori della seconda tornata dell’ASN, quindi, ma al contempo apertura della fase di cambiamento necessaria per consentire alle università di poter assumere nuove leve nei prossimi anni attraverso procedure meno complesse e più rapide.

Dalle aule parlamentari alle aule di scuola – Lezioni di Costituzione

“Dalle aule parlamentari alle aule di scuola – Lezioni di Costituzione”
A Montecitorio la premiazione degli studenti
con i Presidenti Grasso e Boldrini e il Ministro Giannini

“Dalle aule parlamentari alle aule di scuola”. Sono stati assegnati questa mattina i premi per i migliori lavori presentati dagli studenti per la settimana edizione del progetto “Lezioni di Costituzione”. A consegnare i riconoscimenti, nell’Aula di Palazzo Montecitorio, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Presidente della Camera Laura Boldrini e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Sono circa 500 gli alunni, gli insegnanti e i dirigenti di 61 istituti superiori di tutta Italia che hanno partecipato a quest’ultima edizione del progetto. L’iniziativa è organizzata dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. E’ stata lanciata nell’anno scolastico 2007/2008 in occasione del 60° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione. Le “Lezioni di Costituzione” costituiscono un innovativo progetto di formazione civile per le scuole, realizzato dai due rami del Parlamento. Un progetto che va ad affiancarsi ad altre iniziative organizzate dalle Camere per gli studenti delle scuole con l’obiettivo di dare ai docenti impegnati nell’approfondimento dei contenuti della nostra Carta fondamentale un supporto concreto nell’ambito dell’insegnamento multidisciplinare di “Cittadinanza e Costituzione”.

Un ex aequo e tre primi premi i riconoscimenti assegnati nelle quattro categorie previste dal concorso. Quindici le menzioni conferite per progetti che si sono comunque distinti per la loro qualità. Ex aequo anche per il premio speciale “Genoviè De Vita”, per l’uso da parte delle scuole delle tecnologie informatiche. Quest’ultimo premio è intitolato alla memoria dell’ispettrice del Ministero dell’Istruzione che ha svolto un ruolo determinante nell’avvio delle prime edizioni del progetto.

“Cultura della legalità è qualcosa di più della semplice osservanza delle leggi e delle regole”, ha spiegato agli studenti il Presidente Grasso, “. E’ un sistema di principi, di idee, di comportamenti”, ha aggiunto il Presidente del Senato, “che deve tendere alla realizzazione dei valori della persona, della dignità dell’uomo, dei diritti umani, dei principi di libertà, uguaglianza, democrazia, mirabilmente enunciati dalla Costituzione, che devono però trovare costante attuazione come metodo di convivenza civile, come un patrimonio insostituibile da difendere e rafforzare da parte di tutte quante le componenti sociali e da voi in particolare”.

Per il Presidente della Camera Laura Boldrini “Cittadinanza non significa solo appartenenza ad uno Stato, certificata dalla carta di identità. Cittadinanza è soprattutto partecipazione attiva, chiedersi che cosa posso fare io per il mio Paese, è cura per il bene comune”.

“La vostra è la generazione Erasmus, è la generazione della libertà, una libertà da ribadire”, ha sottolineato il Ministro Giannini aggiungendo che “la scuola non solo è al fianco di questa missione, ma è il centro produttivo di questa conoscenza”.

Le 61 scuole partecipanti al progetto “Lezioni di Costituzione” sono state selezionate sulla base di un concorso nazionale e hanno svolto nel corso dell’anno scolastico dei percorsi di studio su particolari aspetti della Costituzione. Fra i temi oggetto di approfondimento, il bando di quest’anno proponeva in particolare l’articolo 10 della Costituzione, riguardante la condizione giuridica dello straniero e il diritto di asilo politico.

Per preparare l’iniziativa, il 12 e 13 dicembre 2013 si è svolta presso la Camera e il Senato, come nelle precedenti edizioni, una sessione di avvio del progetto insieme ai docenti delle scuole selezionate. Insegnanti e alunni hanno lavorato anche avvalendosi degli strumenti didattici posti a disposizione dalle Camere on line.

Un Comitato formato da deputati e senatori e da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione ha individuato le scuole vincitrici. Ne fanno parte, per la Camera, il Vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, la segretaria di Presidenza Caterina Pes e l’on. Giuseppe Pisicchio; per il Senato, il questore Lucio Malan, la segretaria di Presidenza Silvana Amati, e il sen. Lucio Romano; per il Ministero dell’Istruzione il Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi e il Direttore generale per gli Ordinamenti scolastici e l’Autonomia scolastica, Carmela Palumbo.

Agli studenti vincitori sono state consegnate dai Presidenti delle Camere delle targhe di riconoscimento.

L’appuntamento è stato trasmesso in diretta dalla Rai, dalla webtv e dal canale satellitare di Camera e Senato.

“LEZIONI DI COSTITUZIONE”
LE SCUOLE VINCITRICI E QUELLE SEGNALATE CON UNA MENZIONE – DISTINTE PER
CIASCUNA DELLE QUATTRO CATEGORIE – PREMIATE ALLA CAMERA
******************

I CATEGORIA: PERTINENZA DEL TEMA RIELABORAZIONE CULTURALE
PREMIO EX AEQUO
Le libertà negate Le libertà conquistate Le libertà cercate. I totalitarismi, la Costituzione, le
migrazioni
L.L.E. “European Language School” di Bitonto (BA)
Il diritto d’asilo per le donne vittime di violenza
I.I.S.S. “Leonardo da Vinci” di Piazza Armerina (EN)
Per la stessa categoria è stata disposta la menzione dei seguenti progetti:
Straniero Blog&Play
Liceo “Guglielmo Marconi” e L.S. “Leonardo da Vinci” di Pescara (Scuole in rete)
Articolo 10: la dignità dell’uomo
L.S. “Leonardo da Vinci” di Treviso
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II CATEGORIA: RICCHEZZA DI CONTENUTI E DOCUMENTAZIONE
SCUOLA PREMIATA
Sibari: dal lusso al … fango
I.I.S.S. “Galileo Galilei” di Trebisacce (CS)
Per la stessa categoria è stata disposta la menzione dei seguenti progetti:
Welfare 2.0: idee e soluzioni “Economicamente sostenibili” finalizzate all’attuazione del
dettato Costituzionale in materia di lavoro, diritti sociali e tutela dei più “deboli” in un
periodo di crisi economico-finanziaria
I.I.S.S. “Vincenzo Capirola” di Leno (BS)
La carta della Libertà
L.S. “Corradino D’Ascanio” di Montesilvano (PE)
Articolo 3: L’uguaglianza per inclusione. Ri-muovere muri (per costruire ponti)
I.T.S. “Loperfido-Olivetti”di Matera
Nei panni dei rifugiati. Immigrazione, esilio e diritto d’asilo alla luce della Costituzione
italiana, del diritto europeo e del diritto internazionale
I.I.S.S. “Villa Sora” di Frascati (RM)
III CATEGORIA: ORIGINALITÀ DELL’IMPIANTO ED EFFICACIA DELLA
PRESENTAZIONE
SCUOLA PREMIATA
Integrati – Integranti
L.S. “Renato Caccioppoli” di Scafati (SA)
Per la stessa categoria è stata disposta la menzione dei seguenti progetti:
Partiamo dal dopo
IISS “Don Milani” di Rovereto (TN)
Un cargo di sognatori
ITCG “Pitagora – Calvosa” di Castrovillari (CS)
Dalla Società “verticale” alla Società “orizzontale”: percorsi di democrazia dal basso per la
tutela dei bei comuni
IISS “Adriano Tilgher” di Ercolano (NA)
Scenari futuri di accoglienza e integrazione
ISIS “Caterina Percoto” di Udine
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IV CATEGORIA: COINVOLGIMENTO E RICADUTA NEL TERRITORIO
SCUOLA PREMIATA
“Noi non lo faremo” percorso per diventare uomini che rispettano le donne
I.T.T. “Blaise Pascal” di Cesena (FC)
Per la stessa categoria è stata disposta la menzione dei seguenti progetti:
I-CARE Costituzione, r/esisti
ITIS “Evangelista Torricelli” di Sant’Agata di Militello (ME)
La città a portata di straniero. Informazione al servizio della coesione sociale
I.T. “Luigi Casale” di Vigevano (PV)
Nessuno è fuori luogo.
IISS “Stenio”, IISS “Gregorio Ugdulena” e IISS “Nicolò Palmieri” di Termini Imerese (PA)
(Scuole in rete)
I Padri Costituenti del ’48 sono la guida morale e civile del 21mo secolo
IISS “Piero Gobetti” di Scandiano (RE)
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PREMIO SPECIALE “MARTA GENOVIÈ DE VITA”
per l’utilizzo delle più avanzate tecnologie informatiche
PREMIO EX AEQUO
Il viaggio della speranza…quale speranza
I.T.C. “Cesare Battisti” di Fano (PU)
La solidarietà non ha frontiere
I.T.C. “Bortolo Belotti” di Bergamo
Per la stessa categoria è stata disposta la menzione del seguente progetto:
Dalle Aule Parlamentari alle Aule di Scuola : lezioni di Libertà e di Costituzione
Liceo “Carlo Rinaldini” di Ancona