Scuola, l’avvio delle lezioni regione per regione

da Repubblica.it

Scuola, l’avvio delle lezioni regione per regione

In attesa della ‘rivoluzione’ annunciata dal premier Renzi, è già in moto la macchina per il ritorno sui banchi. I primi a rientrare in aula l’8 settembre saranno gli alunni di Bolzano, siciliani e pugliesi gli ultimi (17 settembre)

di SALVO INTRAVAIA

MENTRE il mondo della scuola resta in trepidante attesa della ‘rivoluzione’ annunciata dal premier Renzi, la macchina è già in moto per l’avvio dell’anno scolastico. Lunedì prossimo tutti i docenti italiani saranno chiamati a partecipare alla prima riunione dell’anno scolastico, quella dove in genere si programmano le attività dei mesi a venire: eventuale aggiustamento dell’inizio e della fine delle lezioni, suddivisione in trimestri o quadrimestri dell’anno scolastico, attività di recupero in itinere per gli alunni in difficoltà e tanto altro. Poi, inizieranno gli esami di riparazione che si concluderanno entro l’inizio delle lezioni, fissato dalle singole Regioni nei mesi scorsi. I primi a rimettere piede a scuola, l’8 settembre, saranno gli alunni della provincia autonoma di Bolzano.
Due giorni più tardi, mercoledì 10 settembre, toccherà agli alunni della provincia autonoma trentina e di quelli molisani. Prima campanella spostata al’11 settembre per gli alunni di Abruzzo e Val d’Aosta. Mentre in 14 regioni – Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto – le lezioni riprenderanno lunedì 15 settembre. Gli ultimi ad entrare in classe saranno gli alunni siciliani e pugliesi, il 17 settembre. Quest’anno, alcuni assessori al Turismo delle regioni settentrionali hanno ipotizzato uno spostamento dell’inizio delle lezioni ad inizio ottobre per sfruttare qualche giorno di bel tempo, visto che quest’anno la stagione turistica al Nord è stata letteralmente funestata dai temporali. Ma il ministro Giannini ha risposto che non è possibile farlo.
Fare slittare l’apertura delle scuole ad ottobre, con le attuali norme, è quasi impossibile nel nostro Paese. Perché occorre fare i conti con gli esami di maturità e con i 200 giorni (minimi) di attività didattiche da assicurare a tutti gli alunni. Nel 2015, la prima prova scritta degli esami di stato sarà mercoledì 17 giugno e le commissioni si riuniranno due giorni prima. Entro quella data tutti gli scrutini devono essere stati fatti. I primi a concludere le lezioni nel 2015 saranno, il 6 giugno, gli alunni di Emilia Romagna e Molise, seguiti a due giorni di distanza dai compagni di Lombardia e Lazio. Il 9 giugno termineranno le lezioni in Puglia e nella provincia autonoma di Trento. E il giorno dopo, mercoledì 10 giugno, sarà la volta di scolari e studenti di Campania, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.
Ultima campanella l’11 giugno in altre sei regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte e Valle d’Aosta. Ultima lezione sabato 13 giugno in Sicilia e martedì 16 in provincia di Bolzano. Le vacanze di Natale più lunghe – dal 22 dicembre al 6 gennaio – saranno in Calabria, Campania, Sicilia e Lombardia. Un giorno in meno di vacanze – dal 23 dicembre al 6 gennaio – per gli alunni di Abruzzo, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna e Umbria. Vacanze di natale piuttosto corte, appena 14 giorni, in tutte le altre regioni e province: Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Veneto e nelle due province autonome di Trento e Bolzano.
Per quasi tutti gli otto milioni di alunni delle statali e paritarie italiane le vacanze di Pasqua inizieranno il 2 e si concluderanno il 7 aprile 2015. Solo in Liguria termineranno un giorno prima: il 6 aprile. Mentre in Abruzzo si concluderanno un giorno dopo: l’8 aprile. Le scuole dell’infanzia viaggiano con termini di apertura e chiusura diversificati: in genere si chiude a fine giugno, mentre in provincia di Trento si inizia il primo settembre e l’8 settembre in Lombardia. Poi, ci sono i ponti ufficializzati dalle stesse regioni, come quello del 2 maggio (in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Veneto e in Provincia di Trento), a cavallo tra la Festa dei lavoratori e la domenica successiva. E (nelle stesse regioni, tranne che in Veneto) quello del primo giugno, tra la domenica precedente e il 2 giugno.
E in molte regioni – Campania, Friuli, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Veneto, Trento e Bolzano – spuntano quest’anno anche vacanze di Carnevale più o meno lunghe – da uno a quattro giorni – che all’occorrenza possono essere sfruttate anche come vacanze invernali. Il resto delle feste sono quelle segnate in rosso sul calendario: il primo novembre, l’8 dicembre, 25 aprile, primo maggio e due giugno. Oltre alla festa del santo patrono per quei Comuni in cui ricade durante le lezioni. Le scuole autonome possono comunque adattare il calendario scolastico alle esigenze della propria collettività, prevedendo sempre, all’inizio dell’anno, almeno 200 giorni di scuola.

La tecnologia tra banchi: 1 studente su 2 mai visto un pc

da La Stampa

La tecnologia tra banchi: 1 studente su 2 mai visto un pc

Solo il 6,7% degli studenti ha assicurato di possedere un tablet o un pc ciascuno, nella propria classe messi a disposizione dalla scuola
roma

La presenza della tecnologia nelle scuole italiane è ancora carente e la bocciatura arriva proprio dagli studenti che più di chiunque altro prestano attenzione a connessioni e dotazioni informatiche varie. A rilevarlo è un sondaggio di Skuola.net su oltre 1600 studenti tra gli 11 e i 19 anni.

 

Il wi-fi non decolla o, meglio, è questa la percezione che ne hanno gli studenti: 2 ragazzi su 3 dichiarano infatti di non avere la connessione wi-fi o comunque di non utilizzarla per la didattica, solo 1 su 6 infatti ha la connessione ed è soddisfatto della qualità del servizio.

 

I dati del ministero, relativi all’anno scolastico 2013-2014 e riportati nella relazione statistica «Dotazioni multimediale per la didattica nelle scuole», danno un quadro completo della dotazione informatica dello scorso anno scolastico: solo un 10% delle scuole del primo ciclo, elementari e medie, dispone di connessione ad alta velocità, mentre il dato cresce per le superiori fino al 25%.

 

Poco confortanti anche i dati relativi alla presenza di computer, aule computer e tablet tra i banchi. Gli studenti che hanno partecipato al sondaggio riferiscono infatti di utilizzare molto sporadicamente un’aula computer: tutti i giorni tra i pc solo il 12% dei ragazzi. Uno su 5 invece utilizza il laboratorio informatico una volta a settimana, uno su 5 una volta al mese.

 

Tra chi dichiara di non avere un’aula pc, il 10% degli intervistati, e chi invece non ci ha mai messo piede, il 39%, si arriva a un triste 50% di studenti che non ha mai visto un laboratorio di pc. Il 90% degli intervistati dichiara comunque di avere un’aula computer a scuola, peccato che il 40% non la utilizzi mai.

 

Secondo i dati ufficiali di viale Trastevere: il 78% delle scuole è dotato di laboratori con dotazioni multimediali per la didattica, connesse in rete. La media si alza oltre l’80% in regioni come Friuli, Emilia Romagna, Umbria, marche e Basilicata. Si abbassa sotto la media in Piemonte e Lombardia, Lazio, Veneto, Sardegna e Campania. Fanalino di coda la Calabria con il 69,7% di scuole dotate di aula pc.

 

Quaderni e libri cartacei, dei tablet neanche l’ombra. O quasi. Solo il 6,7% degli studenti ha assicurato di possedere un tablet o un pc ciascuno, nella propria classe, messi a disposizione dalla scuola stessa. Un dato decisamente basso rispetto alla percentuale di quanti non usano niente di tutto ciò per fare lezione: il 78%. Una minima quota, il 4%, ha addirittura provveduto all’acquisto del materiale tecnologico di propria tasca. Mentre un 11,6% degli intervistati dichiara di utilizzare in classe i tablet o i pc personali, portati quindi da casa e comprati da mamma e papà.

 

I dati del Miur, per l’anno 2013-2014, assicurano un rapporto alunno-pc pari a 7,8. Oltretutto in calo rispetto all’anno precedente, il 2012, quando si registrava un 8,7. Meglio la secondaria di II grado in cui il rapporto tra studenti e pc scende al di sotto del 6, mentre alle elementari raggiunge i 10 alunni per computer.

Scuola, Renzi costretto allo stop. Slitta la riforma

da La Stampa

Scuola, Renzi costretto allo stop. Slitta la riforma

Oggi in consiglio dei ministri, nemmeno le linee guida
fabio martini

ROMA

Le vignette, si sa, sono sempre paradossali, l’Economist oltretutto è un settimanale severo con l’italianità, ma certo la copertina del settimanale britannico che ritrae Matteo Renzi con in mano un gelato mentre la «barca» dell’euro affonda, non è precisamente un tonico a poche ore dal vertice di Bruxelles chiamato a nominare Alto commissario e presidente del Consiglio europeo.

 

L’immagine del premier italiano che, come un bambino, si trastulla con un cono, non corrisponde esattamente alle ultime giornate di Matteo Renzi, vissute in modo frenetico, lanciando annunci, cercando coperture, immaginando spot efficaci per il consiglio dei ministri in programma oggi e che era chiamato ad approvare tre importanti provvedimenti su scuola e giustizia e anche il decreto sblocca-Italia. Anche ieri Renzi ha cercato, al suo ritmo incalzante, di chiudere le innumerevoli questioni aperte, ma alla fine ha deciso di ritirare uno dei tre dossier. In serata la gelata, davvero inaspettata: palazzo Chigi ha diffuso un comunicato ufficioso per annunciare che il provvedimento sulla scuola «slitta, ma NON salta, per evitare troppa carne al fuoco».

La riforma della scuola sarà presentata mercoledì 3 settembre

da La Tecnica della Scuola

La riforma della scuola sarà presentata mercoledì 3 settembre

Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, a margine del Consiglio dei ministri del 29 agosto: è pronta, non lo abbiamo fatto il 29 solo per non mettere troppa carne al fuoco. Con Giannini? Non sempre la penso come lei, ma credo sia un fatto di sanità mentale.

La riforma della scuola “è pronta”, sarà presentata “mercoledì”: lo ha detto il premier, Matteo Renzi, a margine del Consiglio dei ministri del 29 agosto. Il presidente del Consiglio ha ribadito che le linee guida sulla scuola non sono state presentate assieme agli altri provvedimenti “per evitare un eccesso di carne al fuoco”.

A proposito dei presunti litigi con il responsabile del Miur, Stefania Giannini, il premier ha messo le mani avanti. Ammettendo però qualche discrepanza di fondo tra i due.
“Non c’è nessun contrasto con nessun ministro. Ho letto che avrei litigato con tutti i ministri, ho letto che avrei litigato anche con Lotti e lì c’è stata la standing ovation”, ha spiegato Renzi. Per poi aggiungere che “semplicemente abbiamo fatto una riunione del Pd senza il ministro Giannini, è vero è stata fatta a palazzo Chigi ma ero impegnato e non ho creduto di dover muovere la scorta per andare al Nazareno. E non mi pare che il ministro Giannini sia iscritto al Pd. Non c’è alcuna tensione con i ministri, la proposta sulla scuola è sostanzialmente pronta”.
“Dopo di che – osserva – non sempre condivido quello che dice la Giannini o altri ma credo che sia un fatto di sanità mentale”.
Tutto chiaro? Diciamo che la ‘barca” della riforma dell’istruzione pubblica è stata rimessa in sesto. Per sapere come e se partirà bisogna attendere ancora qualche giorno.

 

“Per mancanza di coperture? Prego? Di cosa parla scusi?”

da La Tecnica della Scuola

“Per mancanza di coperture? Prego? Di cosa parla scusi?”

Le rassicurazioni arrivano via Twitter direttamente dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: non sarà la solita riforma calata dall’alto, aspetta qualche giorno e vedrai.

Le nuove tecnologie fanno raggiungere velocemente i cittadini, ma fanno anche arrivare le loro critiche in un battibaleno. Così, quello che doveva essere il giorno della svolta, il 29 agosto, a lungo identificato come l’avvio della riforma della scuola in corrispondenza del primo CdM dopo la pausa estiva, si è trasformato in una bolla di sapone: tutto si rimanda a data da destinarsi. “Troppa carne sul fuoco”, la versione ufficiale. Troppi dubbi dal Colle, quella più gettonata.

Così il giorno dopo l’annuncio dello slittamento, ecco la raffica di tweet indirizzati al premier, contenenti i dubbi dei ‘follower’ sui nodi del cronoprogramma di Governo.

Dopo aver annunciato che la riforma verrà presentata la prossima settimana, Renzi rassicura tutti anche sui motivi dell’inatteso posticipo: non sarebbe motivato dalla scarsità di finanziamenti adeguati. “Per mancanza di coperture? Prego? Di cosa parla scusi?”, è la secca risposta, sempre via Twitter. Poi Renzi, conversando con un altro follower, ribadisce: “Tutto il percorso della scuola sarà partecipato. Non la solita riforma calata dall’alto. Aspetta qualche giorno e vedrai”.

L’attesa è disattesa e lo stupore rimane stupefatto

da La Tecnica della Scuola

L’attesa è disattesa e lo stupore rimane stupefatto

Molte le ipotesi, ma con ogni probabilità lo slittamento del dossier scuola dal consiglio dei ministri di venerdì ha forse cause più profonde, come la tenuta del governo medesimo

E infatti l’annuncio è stato dato subito dopo l’abboccamento che il premier, Matteo Renzi, ha avuto col presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E tutto fa pensare che sia stato proprio Napolitano a suggerire lo slittamento di un argomento di cui ormai molto si sa, sia attraverso le dichiarazioni della ministra dell’istruzione e sia pure per bocca di Renzi e dei suoi più vicini collaboratori, come Davide Faraone. Non si può quindi tornare indietro sulla scuola: sia per quanto riguarda la sistemazione dei precari e sia per il nuovo impianto che si vuole dare alla scuola, sarebbe una perdita di credibilità senza precedenti e una caduta politica rovinosissima. Non crediamo allora che sia stato qualche veto a interrompere lo stupore che le linee guida sulla scuola dovevano dare, compresa la mancanza di soldi o altro, anche perché sarebbe stato tutto pronto nell’aula della conferenza stampa: dalle slides, care al presidente, alle tabelle approntate dal Miur per illustrare la Rivoluzione della Scuola che il premier aveva definito una “bomba” nei tweet degli scorsi giorni.

Con ogni probabilità appare quindi credibile quanto è stato comunicato e cioè che la causa dello slittamento sarebbe dovuto all’accavallarsi di troppi argomenti nel consiglio dei ministri, come l’affare giustizia e lo Sblocca Italia. Che non sono argomenti da poco, anche perché proprio sulla materia giustizia la tenuta del governo potrebbe rischiare, viste appunto le nette prese di posizioni degli alleati che mugugnano: “Questa riforma della giustizia  sbilanciata ci dà in pasto a Berlusconi”, ma che al Cdm del 29 dovranno approvare un decreto legge e sei disegni di legge, metà di delega al governo. Gli scogli riguardano soprattutto il penale: “No a una riforma a metà”, dicono ancora dal centrodestra. Concentrarsi solo su due temi, e di grande impatto mediatico, spostando l’argomento “scuola” a settembre, è sembrata la soluzione migliore.

È un’ipotesi, ma non sembra peregrina, mentre la deriva di Scelta civica, di cui Stefania Giannini è coordinatrice, potrebbe innescare qualche ambiziosa proposta da parte di altri gruppi politici e per nuove alleanze, nella convinzione ormai assodata che nel partito fondato da Mario Monti ormai ciascuno va dove sente più attrazione, ideologica o di interesse. Nulla di strano allora che, con la scusa delle prossime nomine al consiglio europeo di esponenti del partito di Renzi o di suoi attuali ministri, si faccia un rimpasto di governo attraverso il quale la nostra attuale ministra venga sostituita.

Sicuramente per finanziare quanto Renzi va dicendo da tempo sulla scuola e sugli stupori che elargirebbe, bisogna aspettare comunque la legge di Stabilità del prossimo autunno, mentre le misure specifiche non potrebbero entrare in vigore prima dell’anno scolastico prossimo, complicate inoltre dal piano per stabilizzare i precari. Ma se qualcuno di questi meccanismi si fosse inceppato per un motivo qualsiasi (mancanza di soldi o stop di Padoan e dei funzionari del tesoro), imponendo il rinvio, le prossime slides di Renzi si riempirebbero solo di ridicolo e inaffidabile, lussi che non può permettersi

Con Giannini nessun contrasto, parola di politico

da La Tecnica della Scuola

Con Giannini nessun contrasto, parola di politico

“Nessun contrasto con la Giannini ma a volte non la penso come lei”. Il premier Matteo Renzi, annunciando la presentazione di quella che ormai viene definita “riforma della scuola” per mercoledì prossimo, chiarisce pure: “E’ un patto con le famiglie e con gli insegnanti: giusto che siano valutati”

Il premier Renzi ha dunque escluso tensioni con il ministro Giannini: “Non c’è nessun contrasto con nessun ministro. Ho letto che avrei litigato con tutti i ministri, ho letto che avrei litigato anche con Lotti e lì c’è stata la standing ovation”.

E poi specifica: “Semplicemente abbiamo fatto una riunione del Pd senza il ministro Giannini, è vero è stata fatta a palazzo Chigi ma ero impegnato e non ho creduto di dover muovere la scorta per andare al Nazareno. E non mi pare che il ministro Giannini sia iscritto al Pd. Non c’è alcuna tensione con i ministri, la proposta sulla scuola è sostanzialmente pronta”.

“Dopo di che non sempre condivido quello che dice la Giannini o altri ma credo che sia un fatto di sanità mentale”.

Inoltre il  primo ministro ha precisato che il rinvio del pacchetto scuola non era dovuto a problemi di coperture, “perché la copertura fa data dal 2015, nessuno immagina di fare una riforma che parte da domani.  Non abbiamo messo oggi la riforma per evitare un eccesso di troppa carne al fuoco, è buon senso. La presenteremo mercoledì”.

E sempre per meglio precisare, ha pure detto: “La riforma della scuola non si articola nella stabilizzazione dei precari, è l’assunzione di un patto con le famiglie per definire i contenuti educativi necessari”.

È vero, ha aggiunto che i precari delle graduatorie a esaurimento hanno diritto all’assunzione ma “è necessario cambiare le regole del gioco per valutare gli insegnanti”.

Rinvio delle linee guida: prova di serietà

da La Tecnica della Scuola

Rinvio delle linee guida: prova di serietà

Umberto D’Ottavio (PD. Commissione Cultura): “Il rinvio significa che il Governo vuol fare le cose per bene”. Ma la Flc-Cgil e di tutt’altro avviso e attacca la Giannini sulla eccessiva attenzione alle scuole paritarie.

Da sinistra arrivano commenti contrapposti sul rinvio della presentazione delle linee guida sulla riforma della scuola.
Flc-Cgil sottolinea che “se la scuola è una vera priorità per il Governo esso deve abbandonare ogni atteggiamento di rinvio e del gioco delle tre carte sugli investimenti”.
Ma per il sindacato di Pantaleo l’avversario da battere è soprattutto il ministro Giannini che “farebbe bene a garantire alla scuola pubblica le condizioni necessarie a migliorare la qualità formativa della scuola pubblica piuttosto che porre continuamente il tema del finanziamento alle scuole paritarie”.
Come sempre la Flc dimentica che un passaggio del 4° comma dell’articolo 3 della legge 62/2000 in materia di parità scolastica afferma esplicitamente che le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico, al pari appunto della scuola statale. Ma questa, ormai, è polemica vecchia e costante.
Flc-Cgil ha le idee chiare su cosa si dovrebbe fare per far davvero ripartire la scuola italiana:  “avviare subito le trattative contrattuali ferme dal2007, garantire gli scatti di anzianità, investire per un importo pari alla media dei Paesi Ocse, ripristinare il potere d’acquisto dei lavoratori e valorizzarne la professionalità, riordinare la didattica in senso laboratoriale e per competenze, stabilizzare tutto il personale, varare l’organico funzionale, promuovere un grande processo di formazione iniziale e in servizio, rafforzare democrazia e partecipazione negli organi di governo della scuola”.
Ma soprattutto – sottolinea Pantaleo – è necessario “promuovere un grande dibattito nelle scuole e nel Paese, non essendo sufficienti né gli annunci né le consultazioni online”.
Va segnalato peraltro un intervento in controtendenza che il deputato PD Umberto D’Ottavio, componente anche della Commissione Cultura della Camera, ha affidato in queste ore alla sua pagina Facebook: “Il rinvio della discussione sulla scuola prevista per il Consiglio dei Ministri di oggi è la prova che il Governo fa sul serio. Se si vogliono affrontare i problemi veri sono necessari condivisione e risorse e lo sforzo di trovare sia la prima che le seconde va aiutato e non sbeffeggiato, anzi”.
E aggiunge: “Il Governo fa bene, dopo anni di demolizione del sistema scolastico, a prendere il tempo che serve per cercare le parole giuste per aprire una discussione difficile sull’istruzione nel nostro Paese, ma che rappresenta la vera sfida per cambiare l’Italia”.
D’Ottavio incassa qualche commento malevolo ma tutto forse poteva anche andargli peggio: insomma può anche darsi che il suo ragionamento convinca una parte almeno del mondo della scuola.

Rimettiamo l’educazione civica al centro dei programmi scolastici

da La Tecnica della Scuola

Rimettiamo l’educazione civica al centro dei programmi scolastici

A sostenerlo è l’ex ministro della Giustizia, Paola Severino: va fatto, magari chiamiamola ora di ‘educazione anticorruzione’, perchè viviamo in Paese dove è sempre più diffusa l’idea che possa vincere non chi merita di più, ma chi è più furbo degli altri.

“L’occasione dell’auspicata riforma della scuola può essere utilmente sfruttata per reintrodurre tra le materie di insegnamento quelle che un tempo chiamavamo educazione civica e che oggi potremmo intitolare ‘educazione anticorruzione”. È questo uno dei passaggi dell’editoriale pubblicato sul quotidiano ‘Il Messaggero’ dall’ex ministro della Giustizia, Paola Severino.

La reintroduzione dell’educazione civica, sostiene Severino, è volta al “ripristino del senso di legalità che rappresenta uno degli obiettivi principali di chi voglia davvero cambiare le cose. In un Paese in cui è diffusa l’idea che possa vincere non chi merita di più, ma chi è più furbo degli altri”.
Secondo l’ex Ministro, “in un Paese in cui una parte delle famiglie ha educato i propri figli, anche con l’esempio personale, a credere che le regole del successo non coincidono con quelle di una corretta convivenza civile, è necessario che la scuola si proponga come modello alternativo”.
La proposta è fatta e, a giudicare dalle prime reazioni sui vari social network, ha riscosso pure un discreto successo: ma al Miur che dicono in merito? Soprattutto perchè l’argomento è stato già riformato e rilanciato negli ultimi anni con le riforme dei programmi.

Toh, guarda, rispunta il tutor…

da La Tecnica della Scuola

Toh, guarda, rispunta il tutor…

A distanza di anni si parla di nuovo di docenti tutor.  Ma come faranno i sindacati e il PD a convincere i docenti che “tutor è bello”?  Basteranno poche decine di euro di aumento di stipendio per risolvere il problema?

Secondo alcune anticipazioni di queste ore sembra che una delle idee del Governo sul tema dello sviluppo di carriera dei docenti sia quella di prevedere “figure di sistema” che dovrebbero affiancare il dirigente scolastico su specifiche problematiche.
Dovrebbe essere confermata la tripartizione dei docenti di cui già si era parlato nei giorni scorsi (ordinari, esperti e senior).
Nella primaria si prevede un docente che si occupa dei rapporti con le famiglie, mentre nella secondaria dovrebbero esserci figure di sistema per l’orientamento, per i bisogni educativi speciali e per il coordinamento e la promozione delle attività di formazione e aggiornamento.
Per questi docenti è previsto un trattamento economico diverso (la misura dovrà essere definita in sede contrattuale).
Come potrà essere realizzato questo progetto?
Sotto l’aspetto economico i problemi potrebbero essere meno difficili del previsto, in quanto i sindacati potrebbero anche essere d’accordo a spostare le risorse già attualmente disponibili all’interno del FIS e destinate al pagamento delle funzioni strumentali (meno di 100milioni di euro) incrementandole eventualmente con qualche manciata di “denaro fresco”.
Oltretutto i sindacati potrebbero “vendere” questa soluzione come una loro vittoria facendo osservare che, con questo meccanismo, verrà in qualche misura incrementata la base pensionabile cosa che invece ora non avviene.
Più complesso appare invece gestire la novità sotto altri aspetti.
Chi non ricorda, infatti, la vera e propria “guerra” che i sindacati (Cgil in testa) scatenarono contro il “tutor” voluto da Letizia Moratti. Si diceva che il tutor avrebbe “gerarchizzato” i docenti e nelle scuole, soprattutto nelle primarie, la questione provocò polemiche e spaccature.
Senza dimenticare che l’idea della tripartizione dei docenti in ordinari, esperti e senior era espressamente prevista nel disegno di legge Aprea contro il quale il PD si battè fino in fondo, tanto da costringere la maggioranza di centro destra di allora a cancellare dal disegno tutta la parte relativa allo stato giuridico arrivando alla fine al disegno Aprea-Ghizzoni che conteneva disposizioni sugli organi collegiali e poco più.
Insomma, come potrebbero fare, adesso, i sindacati e il PD a convincere i docenti italiani che “tutor è bello” ? Pensano di far digerire la pillola soltanto rivestendola di qualche biglietto da 10 euro?

Renzi: riforma della scuola rimandata al 3 settembre

da tuttoscuola.com

Renzi: riforma della scuola rimandata al 3 settembre

La riforma della scuola sarà varata dal Consiglio dei ministri del prossimo 3 settembre. Forse per smentire le voci di un blocco della riforma della scuola dovuto a ragioni di ordine finanziario il presidente Renzi ha voluto precisare la data spiegando che il breve rinvio è stato deciso solo “per evitare un eccesso di carne al fuoco”.

Quanto alle voci e ai retroscena su presunti contrasti con il ministro Stefania Giannini Renzi ha smentito, ma a metà: “Non c’è nessun contrasto con nessun ministro”, ha detto, e “la proposta sulla scuola è sostanzialmente pronta”.

L’uso dell’avverbio ‘sostanzialmente’ in politica sta a indicare spesso che non c’è un vero e pieno accordo. Lo stesso premier in qualche modo lo riconosce: “non sempre condivido quello che dice la Giannini o altri ma credo che sia un fatto di sanità mentale”.
 Vedremo. Mercoledì è vicino…

 

Piano scuola rinviato e USR senza dirigenza?

da tuttoscuola.com

Piano scuola rinviato e USR senza dirigenza?

Com’era prevedibile, la conferma del rinvio della presentazione del piano scuola, sta provocando ipotesi e illazioni di ogni tipo.

La motivazione ufficiale del rinvio è l’ingolfamento delle decisioni – tutte molto importanti – che il Consiglio dei Ministri ha messo all’ordine del giorno per oggi, ma i media si sono lanciati su altre ragioni che hanno motivato lo slittamento.

Si parla di intervento del presidente Napolitano a cui era stato presentato il piano in anteprima ieri, di riserve del MEF per la copertura finanziaria e di aggiustamenti della linea conseguenti a talune anticipazioni della ministra Giannini.

L’unica cosa certa è il rinvio al Consiglio dei Ministri della prossima settimana. Se tutto il pacchetto scuola slitta, c’è da chiedersi se il rinvio riguarderà anche le nomine dei direttori generali dei 14 Uffici scolastici regionali e di quelli della sede centrale di Roma.

Come è noto, la riforma del Miur ha comportato l’azzeramento dei vertici delle direzioni centrali e degli Uffici regionali (USR)a decorrere dal 29 luglio scorso.

Da quella data è cominciata l’attesa per le nuove nomine rimesse alla decisione del C.d.M. Un anno scolastico che sul territorio inizia senza la dirigenza preposta all’emanazione di atti amministrativi decisivi potrebbe subire contraccolpi e ritardi con effetti di disagio sulle scuole e sugli alunni.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 201

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 201 del 30-8-2014

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 8 agosto 2014


Esonero dall’obbligo di emissione della fattura per talune
prestazioni di servizi rese da soggetti concessionari del Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti. (14A06737)

 

 

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 7 luglio 2014


Adozione del programma annuale di distribuzione di derrate alimentari
alle persone indigenti per l’anno 2014. (14A06736)

 

 

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 31 luglio 2014


Nomina del commissario straordinario e del comitato di sorveglianza
della Mabo Edilizia ed Energia SpA, in amministrazione straordinaria.
(14A06765)

 

 

Pag. 3

 

 

 


DECRETO 6 agosto 2014


Nomina del commissario straordinario della Auselda Aed Group spa, in
amministrazione straordinaria. (14A06738)

 

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO 6 agosto 2014


Nomina del commissario straordinario della Geo Ambiente srl, in
amministrazione straordinaria. (14A06764)

 

 

Pag. 5

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 30 luglio 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Elidel» in
seguito alla determinazione di rinnovo dell’autorizzazione
all’immissione in commercio, secondo procedura decentrata, con
conseguente modifica stampati. (Determina FV n. 262/2014). (14A06712)

 

 

Pag. 5

 

 

 


DETERMINA 30 luglio 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Lozid»
(losartan e idroclorotiazide) in seguito alla determinazione di
rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura decentrata, con conseguente modifica stampati. (Determina
FV n. 261/2014). (14A06717)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DETERMINA 30 luglio 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Brimonidina
Bausch & Lomb» in seguito alla determinazione di rinnovo
dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura di
mutuo riconoscimento, con conseguente modifica stampati. (Determina
FV n. 263/2014). (14A06718)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DETERMINA 31 luglio 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Girolac» in
seguito alla determinazione di rinnovo dell’autorizzazione
all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, con
conseguente modifica stampati. (Determina FV n. 265/2014). (14A06719)

 

 

Pag. 9

 

 

 


DETERMINA 13 agosto 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Vipidia»
(alogliptin), ai sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24 dicembre
1993, n. 537. (Determina n. 876/2014). (14A06713)

 

 

Pag. 10

 

 

 


DETERMINA 13 agosto 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Vipdomet» (alogliptin
benzoato/metformina cloridrato), ai sensi dell’articolo 8, comma 10,
della legge 24 dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 875/2014).
(14A06714)

 

 

Pag. 21

 

 

 


DETERMINA 13 agosto 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Incresync»
(alogliptin benzoato/pioglitazone cloridrato), ai sensi dell’articolo
8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537. (Determina n.
874/2014). (14A06715)

 

 

Pag. 30

 

 

 


DETERMINA 13 agosto 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Etrivex»
(clobetasolo), ai sensi dell’articolo 8, comma 10, della legge 24
dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 877/2014). (14A06716)

 

 

Pag. 39

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Topotecan Kabi». (14A06739)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Spiriva». (14A06740)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Finasteride Actavis PTC». (14A06741)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Quetiapina Orion». (14A06742)

 

 

Pag. 41

 

 

 


COMUNICATO


Rettifica relativa all’estratto della determina V & A n. 1087 del 10
giugno 2014, concernente il prolungamento di smaltimento scorte del
medicinale per uso umano «Penstapho». (14A06743)

 

 

Pag. 41

 

 

 


COMUNICATO


Rettifica relativa all’estratto della determina V & A n. 1250 del 24
giugno 2014, concernente il prolungamento di smaltimento scorte del
medicinale per uso umano «Clinimix». (14A06744)

 

 

Pag. 42

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Acetilcisteina Hexal AG». (14A06745)

 

 

Pag. 42

 

 

 


COMUNICATO


Rettifica relativa all’estratto della determina V & A n. 1423 dell’8
luglio 2014, concernente il prolungamento di smaltimento scorte del
medicinale per uso umano «Fenidina». (14A06746)

 

 

Pag. 45

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura di mutuo riconoscimento, del medicinale per uso umano
«Belara», con conseguente modifica stampati. (14A06747)

 

 

Pag. 46

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Fluifort» (14A06748)

 

 

Pag. 46

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Accoleit» (14A06749)

 

 

Pag. 46

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Nycena» (14A06750)

 

 

Pag. 47

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Nubade» (14A06751)

 

 

Pag. 47

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Muscoril Trauma» (14A06752)

 

 

Pag. 47

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Idustatin» (14A06753)

 

 

Pag. 47

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Iducher» (14A06754)

 

 

Pag. 47

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Glautimol» (14A06755)

 

 

Pag. 47

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Jubrele» (14A06756)

 

 

Pag. 48

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Forane» (14A06757)

 

 

Pag. 48

Orario scolastico: i tempi e le modalità di decisione e pubblicità

Orario scolastico: i tempi e le modalità di decisione e pubblicità

di Cinzia Olivieri

 

Purtroppo accade che, magari in concomitanza con l’approvazione degli adattamenti del calendario scolastico, si provveda ad una modifica dell’organizzazione oraria per l’anno scolastico successivo nel periodo estivo al termine delle lezioni e successivamente alle iscrizioni.

Sebbene talvolta a seguito dell’assegnazione dell’organico possono rendersi indispensabili modifiche organizzative e rimodulazioni orarie, tale pratica non è corretta in particolare in caso di cambiamenti consistenti.

In primo luogo occorre precisare che in base al coordinato disposto degli articoli 7, 10 e 396 del dlgs 297 94 il Dirigente Scolastico procede alla formulazione dell’orario sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio di circolo o d’istituto e delle proposte del collegio dei docenti elaborate tenendo conto dei predetti criteri.

Pertanto l’orario costituisce l’esito di un procedimento che vede la partecipazione e condivisione delle componenti della scuola: delibera del consiglio di istituto che fissa i criteri generali; proposta del collegio; formulazione coerente del dirigente.

È illegittimo quindi un provvedimento unilaterale del dirigente e/o che non rispetti la predetta procedura (Ordinanza TAR Toscana 347/2012), ciò anche successivamente alla riforma introdotta dal dlgs 150/09, il quale ha sì rafforzato i poteri organizzativi allo stesso riconosciuti dall’art. 5 del dlgs 165/01 ma non ha modificato il successivo art. 25, il quale statuisce al comma 2 che gli “autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane” spettanti ai dirigenti scolastici siano esercitati nel “rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici” .

Nulla fin qui si dice in merito ai tempi di formulazione dell’orario scolastico.

Tuttavia a tanto occorre aggiungere che esso costituisce ormai parte integrante dell’offerta formativa che – come previsto dall’art. 3 del DPR 275/99 – è elaborata dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali dal consiglio di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti ed infine è adottata dal consiglio di istituto stesso.

Ebbene, giacché (come dispone il comma 5 del citato art. 3 DPR 275/99)”Il Piano dell’offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all’atto dell’iscrizione” significa che l’orario per l’anno successivo deve essere fissato precedentemente ad essa.

Lo dice chiaramente la circolare iscrizioni la quale afferma “Ogni singola istituzione scolastica mette a disposizione delle famiglie il proprio Piano dell’offerta formativa (P.O.F.) recante le articolazioni e le scansioni dell’orario settimanale delle lezioni e delle attività (inclusa l’eventuale distribuzione dei rientri pomeridiani) e la disponibilità dei servizi di mensa (…)” (Pag. 7 CM 28/14)

Infatti i genitori sono chiamati a formulare le proprie scelte e ad esprimere le proprie opzioni orarie in base a quanto comunicato. Dunque una modifica successiva violerebbe i principi di pubblicità e trasparenza a cui deve ispirarsi l’attività della Pubblica Amministrazione, secondo quanto disposto dalla L 241/90.

Infine, sebbene non sia previsto il necessario coinvolgimento di tutti i genitori (nonché nella secondaria di secondo grado degli studenti), il procedimento per l’adozione del POF, come descritto dall’art. 3 del DPR 275/99, rende decisamente auspicabile il loro ascolto ed in particolare l’acquisizione dei pareri e delle proposte dei comitati dei genitori e degli studenti prima di una sensibile modifica dell’orario scolastico.

Scuola rimandata

244 SCUOLA RIMANDATA RIPARIAMO CAMBIANDO VERSO di Umberto Tenuta

CANTO 244 La riforma della scuola è stata rinviata.

Che bello!

Ora cambiamo verso.

Sarà la Riforma delle Riforme.

Il Nucleo concettuale fondante della RIFORMA RENZI GIANNINI sarà il SUCCESSO FORMATIVO garantito a tutti gli studenti.

 

Basta raccogliere quanto da un cinquantennio si sta dicendo sul successo formativo da garantire ad ogni figlio di donna.

<<Ogni uomo è destinato ad essere un successo e il mondo è destinato ad accogliere questo successo>>(FAURE E, (a cura di), Rapporto sulle strategie dell’educazione, Armando-UNESCO, Roma, 1973, p. 249)

<<…2. L’autonomia delle istituzioni scolastiche …si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>.( D.P.R. 8.3.1999, n.275−Art.1−Natura e scopi dell’autonomia delle istituzioni scolastiche)

Niente più insuccessi, alunni respinti, alunni bocciati.

Questa sarà la scuola del successo formativo.

La scuola della qualità!

Qualità degli obiettivi formativi che i singoli studenti raggiungeranno per la formazione integrale, originale, massimale della loro personalità.

Qualità dei percorsi formativi personalizzati per ogni studente: unità di apprendimento (UDA)

Qualità delle metodologie educative: Team Teaching, Problem solving, Cooperative learning

Qualità delle tecnologie educative utilizzate dagli studenti, e non dai docenti: materiali comuni e strutturati, concreti, digitali, iconici e simbolici. Tablet compresi!

Qualità della valutazione formativa, e non più selettiva: si valuterà per formare, non per selezionare.

Qualità degli ambienti di apprendimento: via le aule carcerarie con i banchi allineati e spazi attrezzati per le attività laboratoriali, tutte laboratoriali, per la grammatica e per la matematica, per la filosofia e per la geografia…

Qualità dei Maestri

−non più insegnanti che nulla possono incidere nelle menti degli studenti

−non più docenti che gli studenti non debbono addomesticare

−non più professori di orchestre che a scuola non ci sono.

Maestri socratici, ostetriche della seconda gestazione, della gestazione culturale che partorisce, non candidati alla condizione umana, ma uomini, nati non a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Maestri mai sazi, mai contenti, mai arrivati!

Sempre bambini curiosi tra i bambini curiosi, sempre affamati di conoscenze e di virtù.

Delle conoscenze infinite dell’infinito universo cosmico ed umano.

Delle affascinanti virtù delle mani e dei piedi, delle orecchie e della lingua…

La scuola della formazione degli uomini di domani!

Poeti e scienziati, artisti e musicisti, tecnologi ed ecologi, filosofi e geografi, fisici e politici… ma tutti onesti cittadini!

 

Renzi, lascia stare Gentile e la Giannini.

Resta coi cittadini.

Cambia verso alla scuola!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html