Laurea magistrale, 40 tirocini curriculari presso il Miur: domande entro il 15 settembre. Tutte le info

da La Tecnica della Scuola

Laurea magistrale, 40 tirocini curriculari presso il Miur: domande entro il 15 settembre. Tutte le info

C’è tempo fino al 15 settembre per partecipare al bando di selezione per 40 tirocini curriculari presso gli uffici centrali del Miur a Roma.

L’accesso è riservato agli studenti dei corsi di laurea magistrale, specialistica e a ciclo unico iscritti ad una delle Università italiane aderenti al Programma di tirocinio MIUR, promosso dalla fondazione Crui.

Ne dà notizia, il 30 agosto, la stessa Crui. I tirocini, della durata di 4 mesi, sono destinati a studenti di corsi di laurea magistrale/ciclo unico afferenti alle seguenti aree: antropologia, archivistica-biblioteconomia, beni culturali, economia, informatica, ingegneria edile, lettere, pianificazione ambientale e urbanistica, psicologia, scienze della comunicazione, scienze della formazione, scienze giuridiche, scienze politiche, sociologia, statistica, storia (moderna e contemporanea).
Il tirocinio prevede un rimborso spese mensile di 300 euro.

A disposizione degli studenti dei corsi di laurea magistrale, specialistica e a ciclo unico iscritti ad una delle Università italiane aderenti al Programma di tirocinio MIUR, promosso dalla Fondazione CRUI, ci sono 40 tirocini curriculari.

All’interno del bando saranno indicate le classi di laurea ammesse per ciascun tirocinio.

SCARICA IL BANDO

ELENCO ATENEI PARTECIPANTI

Per partecipare al programma di Stage registrati suhttp://www.crui.it/tirocini/tirociniwa

Info: tirocini.miur@fondazionecrui.it

Bonus 500 euro, Gilda: il Miur non chiarisce e ingarbuglia la matassa

da La Tecnica della Scuola

Bonus 500 euro, Gilda: il Miur non chiarisce e ingarbuglia la matassa

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta la circolare pubblicata nel pomeriggio del 29 agosto dal ministero dell’Istruzione.
“La nota del Miur sulla rendicontazione dei 500 euro della Carta del Docente, commenta Di Meglio, non fornisce alcun chiarimento circa le spese ammissibili e rischia di creare ulteriore confusione”.
“Proprio ieri mattina siamo intervenuti in merito, continua il Coordiantore Gilda, evidenziando che il Miur, nonostante i nostri ripetuti solleciti, non aveva ancora provveduto ad emanare un atto ufficiale e dettagliato per dirimere tutti i dubbi sull’utilizzo del bonus. Ma viale Trastevere, invece di chiarire la questione, non ha fatto altro che ingarbugliare ancora di più la matassa rinviando al 15 ottobre la scadenza per la rendicontazione, spostando al 31 agosto il termine di utilizzo del bonus.”

Per Di Meglio così facendo si innescheranno  “una serie di passaggi burocratici, con conseguenti rallentamenti che – conclude Di Meglio – comprometteranno sicuramente i tempi dell’erogazione dei 500 euro per il prossimo anno scolastico”.

Turi (Uil), la misura è colma. Oggi incontro al Miur

da tuttoscuola.com

Turi (Uil), la misura è colma. Oggi incontro al Miur
Siamo al fai da te e forse peggio. A furia di rattoppi si sta creando un clima alla vigilia dell’apertura del nuovo anno scolastico veramente pesante

“Mettiamo che in una scuola di Napoli ci siano stati quattro pensionamenti. E che sia stato deciso di prendere quei posti e metterci quattro insegnanti del potenziamento.

Mettiamo anche che a distanza di pochi metri in un’altra scuola non ci sia stato nessun pensionamento e che l’organico sia invariato.

Nella prima non ci saranno assunzioni, né potenziamento (perché spostato), la seconda scuola avrà l’organico potenziato”.

“Siamo al paradosso”, commenta Pino Turi, leader della Uil scuola. “L’assenza di regole e procedure certe sta producendo danni quasi ovunque. Per risolvere qualche problema se ne creano altri e per farlo si cambiamo le regole in corso d’opera.

Al rebus della cattiva gestione delle regole dei trasferimenti – siamo ancora in attesa di conoscere il sistema dell’algoritmo e il meccanismo delle conciliazione pone gli insegnanti di fronte a un ‘prendere o lasciare’ che non ammette repliche –  si aggiungono i provvedimenti presi dai dirigenti.

Oggi pomeriggio nella riunione al Miur – spiega Turi – chiederemo di garantire uniformità di comportamento dei diversi uffici, attraverso comunicazioni oggettive e tracciabili.
Serve trasparenza e vanno date garanzie di pari trattamento che a giudicare dai primi provvedimenti mancano completamente.

Se un insegnante deve lavorare lontano da casa, con tutti i problemi connessi, vuole sapere almeno se non è stato scavalcato da altri.  Ormai la discrezionalità pare ormai prevalere su ogni altro criterio.

C’è una misura di buon senso che va presa, almeno per attenuare questo stato di ingiustizia latente – continua Turi , sottolineando come richiesta in tal senso sia stata già fatta ai vertici del Miur  –  quella di evitare agli insegnanti, che potranno avere un provvedimento per insegnare in  una sede provvisoria, di assumere servizio in quella in cui sono stati trasferiti. Ritardare la presa di servizio fino all’assegnazione definitiva potrebbe evitare spostamenti inutili e onerosi economicamente e personalmente.”

Trasferimenti dei docenti: per la Cisl-scuola operazioni da rifare

da tuttoscuola.com

Trasferimenti dei docenti: per la Cisl-scuola operazioni da rifare
Sul territorio nazionale sono in atto tentativi di conciliazione per rimediare ad eventuali errori

In queste ore si sta cercando di risolvere i possibili errori dei trasferimenti attraverso il tentativo di conciliazione attivato con impugnativa da parte di molti docenti.

Per la segretaria generale della Cisl-scuola, Maddalena Gissi, si tratta di una toppa che non risolve gli errori dell’impianto attivato dal Miur.

“Sta accadendo quello che temevamo – dichiara la Gissi – troppe le anomalie e gli errori del sistema che ha gestito le operazioni di trasferimento; il tentativo di rimediare “caso per caso” risolve solo in minima parte il problema dei tantissimi docenti ingiustamente penalizzati.

Lo abbiamo sempre detto, anche ribattendo a chi si è consentito, su disagi veri e pesanti, di fare battute ingenerose e superficiali: nessuno pretende il lavoro sotto casa, ma chi deve allontanarsi dalla famiglia, in età non sempre giovanissima, e stabilirsi a centinaia di chilometri di distanza da casa, deve essere assolutamente certo della correttezza delle procedure che lo riguardano.

Questa certezza oggi non c’è, e si tratta di una situazione inaccettabile che va assolutamente sanata. Siamo tempestati di comunicazioni da tutti i territori, ai quali si stanno rivolgendo le persone cui viene in queste ore comunicata la possibile nuova destinazione, individuata per ciascuno attraverso tentativi di conciliazione che gli uffici scolastici effettueranno nelle prossime ore. Per molti non si è trovata soluzione, in tanti casi si è ben lontani dal vedere ripristinati i propri diritti.

E siamo solo al settore della primaria: se il buon giorno si vede dal mattino non c’è proprio da farsi illusioni.

Appare sempre più evidente che l’unico rimedio a questo enorme pasticcio è solo il totale rifacimento delle operazioni, garantendo la piena coerenza del sistema informatico con le regole definite nel contratto sulla mobilità e ripristinando per tutti il diritto eventualmente leso. Una soluzione che avevamo indicato da subito, ma che i vertici del MIUR si sono rifiutati di prendere in considerazione, tentando di minimizzare la portata del problema e attestandosi su una difesa ostinata e miope del proprio operato. Un comportamento che dimostra poco senso della realtà e scarsa capacità di governo: non è in questo modo che si può gestire la complessità di un servizio fondamentale come il sistema di istruzione, né favorire un sereno avvio dell’anno scolastico”.

Si avvicinano le elezioni per i rappresentanti dei genitori

Si avvicinano le elezioni per i rappresentanti dei genitori senza voce presso il Ministero e gli Uffici Scolastici

di Cinzia Olivieri e Giuseppe Richiedei

 

E’ di prossima pubblicazione la circolare ministeriale che annualmente detta le istruzioni per le elezioni degli organi collegiali della scuola.

Ancora una volta, come da ormai oltre quindici anni, presumibilmente non si farà più riferimento al rinnovo degli organi territoriali (consigli scolastici distrettuali e provinciali del Dlgs 297/94, aperti anche alla partecipazione di studenti e genitori), le cui ultime elezioni “suppletive” furono indette con la circolare ministeriale n. 192 del 3.8.2000 e continueranno ad essere disattese le disposizioni del Dlgs 233/99 relative ai consigli scolastici locali e regionali. Infatti, dopo che la sentenza del Consiglio di Stato 18 febbraio 2014, n. 866 ha disposto che si desse attuazione ai soli articoli relativi alla costituzione Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, restano ignorati quelli riguardanti l’istituzione degli altri organi territoriali, dove è prevista anche la rappresentanza dei genitori.

Così il 28 aprile 2015 si sono svolte elezioni del solo CSPI in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato n.834/15

Non essendo intervenute modifiche all’art. 8 del Dlgs 297/94 né eventuali integrazioni all’O.M. 215/1991, gli istituti omnicomprensivi (in cui sono presenti scuole di ogni ordine e grado) resteranno commissariati. Poiché tale situazione non è lamentata da alcuno, è difficile comprendere quanto i genitori siano consapevolmente interessati alla circostanza che nella loro scuola non ci sia un consiglio di istituto.

Appaiono esauriti i tempi dei rotoli di carta igienica, dei movimenti, dei coordinamenti, per oggettiva perdita di motivazioni. Intanto aumenta il contenzioso, in difetto anche di luoghi istituzionali in cui risolvere il conflitto, la cui gestione sempre più spesso è affidata a legali. Così, mentre diventa persino superfluo per i genitori approfondire la conoscenza delle sempre più complesse regole di funzionamento della scuola, il confronto rischia di realizzarsi prevalentemente in aule di tribunali.

La corresponsabilità educativa resta un obiettivo solo formalmente enunciato in un’auspicata e mai davvero realizzata comunità educante e non certamente per sola responsabilità delle famiglie.

Invece nuovi interventi ministeriali si teme accentuino ulteriormente l’allontanamento dei genitori di alunni dalla vita scolastica.

Infatti con la Nota 21 settembre 2015, AOODGSIP 5714 e la successiva Nota 29 settembre 2015, AOODGSIP 5898 è stata prevista l’istituzione, presso gli Uffici Scolastici di competenza, dei “Gruppo di coordinamento regionale per la Partecipazione”, con la presenza di un dirigente tecnico, del Referente regionale per le Consulte e di ulteriori figure professionali ritenute opportune dagli Uffici anche con il compito tra l’altro di “verificare il corretto funzionamento degli Organi collegiali e la partecipazione dei genitori alla vita scolastica” nonché “il corretto insediamento e funzionamento dei FORAGS, Forum regionali delle associazioni dei genitori della Scuola”.

A distanza di un anno non si conoscono gli esiti di tale verifica.

I FoRAGS, da organismi oggetto di indagine, hanno finito per diventare parte integrante di detti gruppi, definiti “nuovi organismi partecipativi territoriali” (FoNAGS REPORT della riunione 17 novembre 2015), mentre si ignorano quelli previsti per legge.

A tanto si aggiunge che la recente Nota 27 aprile 2016, AOODGSlP 3554, avente ad oggetto: “Rappresentanza e Partecipazione. Implementazione FORAGS”, ha precisato che “E’ opportuno ricordare che le Associazioni aderenti al Forum sono state accreditate dal MIUR, previa verifica da parte della scrivente Direzione del possesso dei requisiti richiesti, come da DD 915 del 21.11.2014 che si allega in copia. Le designazioni dei rappresentanti in seno ai FoRAGS non sono soggette ad alcun vincolo e/o criterio di esclusione legato all’avere figli frequentanti ed inseriti nel sistema scolastico, in quanto non previsto dal comma 2 dell’art.3 della sopra citata norma (DPR 301/05) che precisa: Il Forum è composto dai rappresentanti di associazioni o di confederazioni di associazioni di genitori di alunni di istituto statale o paritario, non legate statutariamente ad alcun partito politico od organizzazione sindacale, in possesso di uno statuto o documento costitutivo che espliciti la volontà di operare per l’interesse della scuola attraverso un programma generale, nonché gli obiettivi della loro attività nel rispetto delle regole di democrazia interna e dei principi della Costituzione. Il suddetto requisito, quindi, è connotante ed imprescindibile rispetto alle finalità statutarie delle Associazioni ma non è attribuibile ai legali rappresentanti delle Associazioni medesime”.

Insomma non sarebbe necessario che i rappresentanti designati dalle associazioni a partecipare ai Forum siano genitori con figli a scuola, giacché questo requisito, in quanto “connotante ed imprescindibile rispetto alle finalità statutarie delle Associazioni”, non sarebbe attribuibile ai loro legali rappresentanti.

Ora, dal momento che il dato testuale non appare confutabile e nessuna eccezione è contemplata, se avere genitori con figli frequentati costituisce un connotato imprescindibile rispetto alle finalità associative, tale requisito dovrebbe essere posseduto per l’effetto anche dal legale rappresentante così come dagli altri associati.

Né deve ritenersi che ciò limiti l’autodeterminazione dell’associazione, la quale resta libera di perseguire le finalità stabilite dal proprio statuto e di individuare le qualità dei propri associati, ma per essere ammessa al Forum occorre abbia le qualità sopra indicate.

È opportuno precisare che per il DM 14/2002 (art. 3) il Forum Nazionale delle Associazioni dei genitori maggiormente rappresentative è “composto da un massimo di due rappresentanti di ciascuna delle associazioni che ne fanno parte”. La norma parla genericamente di “rappresentanti” e non necessariamente del “legale rappresentante”, che peraltro è di norma individuato nel solo presidente. Dunque, laddove i rappresentanti designati siano due, almeno chi non ha la legale rappresentanza dovrebbe per l’effetto essere genitore di alunni.

Occorre ricordare poi che il Forum Nazionale delle Associazioni dei genitori maggiormente rappresentative, ai sensi del DPR 567/96, fu istituito dapprima con il DM 106/01, proprio allorquando non furono indette più le elezioni degli organi collegiali territoriali, e quindi con il DM 14/2002, il quale rimandava a successive disposizioni la “determinazione dei requisiti di ammissione e di partecipazione al Forum delle associazioni dei genitori nonché delle relative modalità di accertamento”.

Dopo 3 anni di riflessione è stato pubblicato il DPR 301/05, il quale ha modificato il DPR 567/96, ha previsto le diramazioni regionali del Forum Nazionale (i FoRAGS appunto) ed ha precisato (art. 5 ter) appunto che esso “è composto dai rappresentanti di associazioni o di confederazioni di associazioni di genitori di alunni di istituto statale o paritario, non legate statutariamente ad alcun partito politico od organizzazione sindacale, in possesso di uno statuto o documento costitutivo che espliciti la volontà di operare per l’interesse della scuola attraverso un programma generale, nonché gli obiettivi della loro attività nel rispetto delle regole di democrazia interna e dei principi della Costituzione”.

Dunque, analiticamente, il Forum è costituito da rappresentanti

  1. di associazioni di genitori di alunni di istituto statale o paritario
  2. non legate statutariamente ad alcun partito politico od organizzazione sindacale
  3. in possesso di uno statuto o documento costitutivo che espliciti le finalità indicate.

La successiva nota del 20 marzo del 2006 ha chiarito, ove ve ne fosse bisogno dal momento che il requisito della frequenza è già evidente dalla palese circostanza che per essere “genitori di alunni” questi ultimi debbano essere iscritti a scuola, che possono essere designati nei Forum “genitori di alunni frequentanti istituti statali o paritari”. Del resto, solo un genitore con figli a scuola può adeguatamente rappresentare le esigenze dei genitori della scuola, che è peraltro una realtà in continua evoluzione.

Invero il Forum ha il compito di:

  1. favorire il dialogo e il confronto fra il Ministero e le realtà associative dei genitori;
  2. rappresentare le esigenze e formulare le proposte della componente genitori della scuola;
  3. esprimere pareri sugli atti e sulle iniziative che il Ministro intende sottoporgli;
  4. esprimere, anche di propria iniziativa, pareri sui provvedimenti attinenti all’istruzione;
  5. essere sede di consultazione fra il Ministero e le Associazioni dei genitori sulle problematiche scolastiche.

Mentre i punti a) ed e) sono collegati strettamente al rapporto associativo, il punto b) attribuisce al Forum il compito di rappresentare esigenze e formulare proposte relative a tutta la componente genitoriale.

Anche per il DPR 301/05, il Forum ha il fine di “valorizzare la partecipazione e l’attività associativa dei genitori nella scuola come forma di espressione e di rappresentanza autonoma e complementare a quella istituzionale, nonché di assicurare una sede stabile di consultazione delle famiglie sulle problematiche studentesche e scolastiche” e ciò presuppone che esse siano direttamente note ai rappresentanti delle associazioni per proprio attuale vissuto.

A ciò si aggiunga che per l’accreditamento le associazioni devono dimostrare il possesso di almeno tre dei seguenti requisiti:

  1. presenza nel territorio nazionale in non meno di quattro regioni, con una media di cinquecento associati per regione;
  2. costituzione da almeno due anni alla data della domanda di ammissione;
  3. numero di associati non inferiore a cinquemila genitori;
  4. adesione all’Associazione europea dei genitori (EPA).

Ebbene, si legge dalla Nota del 27 aprile che con il DD 915 del 21.11.2014 (che non appare pubblicizzato) sarebbero stati verificati i requisiti di accreditamento delle associazioni. Sarebbe pertanto interessante capire se si sia verificato se almeno i 500 associati richiesti per regione ovvero i 5.000 sul piano nazionale siano genitori di alunni di scuole statali o paritarie e che la volontà di operare per l’interesse della scuola sia chiaramente per tutte esplicitato statutariamente e soprattutto se questo deve costituire la finalità determinante dell’associazione o solo uno dei suoi obiettivi.

Secondo notizie ANSA, nell’anno scolastico 2014/15 gli studenti delle scuole italiane erano oltre 7 milioni ed 800 mila e dunque potenzialmente i genitori con figli a scuola oltre 15 milioni. È evidentemente paradossale che essi possano essere rappresentati soltanto dai designati dei 5 mila senza figli a scuola. È opportuno invece che l’amministrazione si relazioni con questi 15 milioni senza diritto di parola, se non quella espressa in qualche protesta.

Come si legge dal DPR 301/05, gli organismi rappresentativi dovevano essere complementari alla rappresentanza elettiva. Quest’ultima appare invece ormai totalmente sacrificata.

Con la CM 255/91 si è consentito l’accesso ai rappresentanti delle associazioni nella scuola in occasione delle elezioni “Al fine di rendere più incisiva e funzionale la partecipazione dei genitori alla gestione della scuola”, non per surrogarla.

Appare superfluo precisare poi che una entità associativa, in quanto persona giuridica, è titolare e portatrice di interessi e finalità propri (e dei propri iscritti) che talvolta potrebbero essere persino in contrasto con quelli degli altri genitori. Invero di recente è accaduto che in occasione delle proteste sulla questione del pasto domestico a Torino Associazioni di genitori hanno aderito ad un documento dell’Asapi, purtroppo in manifesto contrasto con le famiglie che chiedono il riconoscimento del loro legittimo diritto di scelta, con ciò creando una grave e non auspicabile frattura nella componente.

L’interesse per la partecipazione va incoraggiato, non represso né mortificato. Il disinteresse non va alimentato.

Ribadendo la necessità di favorire attività dirette a migliorare la partecipazione attiva dei genitori della scuola attraverso opportune iniziative di formazione, collegamento e coinvolgimento della rappresentanza, si rende auspicabile pertanto un chiarimento.

Non dimentichiamo che ormai non esiste più nell’ambito dell’organizzazione del Ministero un ufficio che si occupi espressamente degli organi collegiali.

I due sistemi (associativo e rappresentativo) possono ben integrarsi proficuamente solo se entrambi vengono conservati in efficiente salute.

Cantico dei cantici

CANTICO DEI CANTICI   GENITORI NON ACCETTATE CHE I VOSTRI FIGLI SIANO ASSEGNATI AI DOCENTI CHE I DIRIGENTI NON HANNO RICONOSCIUTO BRAVI A FARE I DOCENTI.

CANTICO DEI CANTICI 0000

GENITORI, FIDATEVI DEI DIRIGENTI

 

È il colmo!

I Dirigenti riconoscono che alcuni dei loro docenti non sono bravi a fare i docenti.

Non l’avevano mai fatto.

Anzi, quando qualche sprovveduto genitore chiedeva loro di assegnare suo figlio al docente MIRABILE, egli sdegnosamente precisava che nella sua scuola tutti i docenti erano bravi.

Bravi allo stesso livello.

Che bello!

Son tutti bravi i docenti della mia scuola.

Ed io ne sono orgoglioso.

Fiero!

Dalla sezione A alla sezione F, ultima sezione della mia scuola, i docenti sono tutti parimenti, ugualmente, equamente eguali.

Così diceva… il Dirigente!

Oggi le cose son cambiate!

Perfino i Dirigenti, dopo accurate indagini, analisi, ispezioni, interrogazioni, visioni di CDROM, alzano le braccia e dichiarano, affermano, decretano che solo alcuni dei loro docenti sono meritevoli.

Gli altri NO.

Non sono meritevoli.

Ecco, cari genitori, ora ve lo dice il Dirigente a quali docenti potete affidare con fiducia i vostri figli.

E i docenti non riconosciuti bravi che faranno?

Saranno tutti licenziati!

Sì, licenziati hic et nunc.

Licenziati, perché nessun genitore affiderà loro i propri figli.

E sì!

Questa è la migliore riforma della scuola.

La scuola fatta dai docenti bravi a garantire il successo formativo a tutti suoi alunni.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

https://www.facebook.com/utenuta/posts/10208519934589217?pnref=story

 

 

Il Ministro incontra i dirigenti scolastici delle aree colpite dal sisma

Terremoto, a Rieti il Ministro Giannini incontra
i dirigenti scolastici delle aree colpite dal sisma

Mercoledì 31 agosto, alle ore 15, a Rieti, presso la sede dell’Ufficio Scolastico Territoriale, in Viale Cesare Verani 7, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini incontra i dirigenti scolastici delle aree colpite dal sisma per fare il punto sull’avvio dell’anno scolastico.

Quarto comandamento: materiali per i laboratori

QUARTO COMANDAMENTO CINQUE MATERIALI PER I LABORATORI di Umberto Tenuta

CANTO 714 ATTREZZI MATETICI OSSIA STRUMENTI PER L’APPRENDIMENTO (COMENIO)

 

Agli strumenti per l’INSEGNAMENTO (segni orali e grafici) si sostituiscono gli strumenti per la RICERCA/RISCOPERTA/INVENZIONE/COSTRUZIONE dei saperi.

A cominciare dai primi strumenti che l’uomo ha utilizzato per conoscere il mondo.

INNANZITUTTO

Gli oggetti concreti che si trovano intorno a noi (le CIANFUSAGLIE AGAZZIANE) (AGAZZI R., Come intendo il museo didattico, La Scuola, Brescia).

POI

I MATERIALI CONCRETI STRUTTURATI, sul modello degli strumenti didattici montessoriani (Cfr. I BAM del Dienes per la scoperta del valore posizionale delle cifre).

I Materiali concreti, comuni e strutturati, sono estremamente utili e perciò necessari.

All’utilizzo iniziale dei MATERIALI CONCRETI oggi fa seguito l’utilizzo degli OGGETTI VIRTUALI, preferibilmente tridimensionali.

Al riguardo, occorre resistere alla perversa tentazione di fare a meno dei materiali concreti, comuni e strutturati.

I MATERIALI CONCRETI sono i primi materiali che l’uomo ha utilizzato, dal bastone per allungare la mano alla pietra per arrivare più lontano delle sue braccia.

Sono i materiali delle prime esperienze sensoriali del bambino.

Tutte le proprietà delle cose vengono apprese attraverso le esperienze sensoriali: toccare, assaporare, prendere…

Erano questi i materiali ai quali facevano riferimento i PROGRAMMI DIDATTICI DEL 1955 sotto la denominazione di STUDIO D’AMBIENTE.

Materiali abbondanti, senza costo, alla portata di tutti.

Se nelle scuole non si utilizzano, è solo perché non si sa che il processo di apprendimento comincia dalle esperienze percettive dei bambini.

All’abbondante e intelligente utilizzo dei materiali concreti, comuni e strutturati, segue l’utilizzo dei MATERIALI ICONICI.

Oggi i bambini nascono in un mondo ricco di immagini multimediali.

TV, Smartphone, Videogiochi, Tablet, Cellulari… assediano i bambini sin dalla nascita.

Nessun bando alla MULTIMEDIALITÀ.

Ma nessuna esclusione!

Anzi occorre avere l’accortezza di privilegiare le esperienze concrete, con gli oggetti comuni: dai minerali ai vegetali, agli animali.

Mondi, questi, che molto spesso ai bambini delle città sono negati.

La Scuola supplisce coi suoi laboratori, comprensivi anche di allevamenti di animali e di coltivazioni di piante.

MATERIALI SIMBOLICI

I Simboli non hanno niente in comune con le cose, alle quali sono collegati solo da una convenzione.

Conveniamo che io sono rappresentato dai seguenti segni: UMBERTO.

Solo chi conosce questa convenzione sa che essa indica me.

A differenza dalle immagini, i significati dei simboli debbono essere appresi.

Perciò, anche se oggi i simboli rappresentano il più abbondante materiale per l’apprendimento, essi vanno convenientemente appresi attraverso il largo utilizzo soprattutto di materiali concreti.

In fondo i materiali simbolici sono rappresentati soprattutto dai libri, il cui laboratorio è la Biblioteca.

E pertanto avremo:

  • IL LABORATORIO DEGLI OGGETTI NON VIVENTI
  • IL LABORATORIO CONCRETO DEGLI OGGETTI VIVENTI
  • IL LABORATORIO DEGLI OGGETTI ICONICI
  • IL LABORATORIO DEGLI OGGETTI SIMBOLICI
  • IL LABORATORIO DEGLI OGGETTI VIRTUALI.

 

PER APPROFONDIRE:

http://www.rivistadidattica.com/metodologia/metodologie_60.htm

 

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Valorizzazione Docenti

Come previsto dalla Nota 20 aprile 2016, AOODGOSV 4370, il MIUR avvia un primo monitoraggio sulle attività dei Comitati di Valutazione e sull’utilizzo del Bonus

Il monitoraggio avverrà attraverso tre schede:

  1. La composizione del Comitato di valutazione
    26 aprile – 6 maggio 2016
  2. La definizione dei criteri per la valorizzazione del merito
    26 aprile – 6 maggio 2016
  3. L’utilizzo del bonus
    20 giugno – 31 agosto 2016

Con la Nota 27 aprile 2016, AOODGOSV 4542, il MIUR ha chiarito che:

  • le prime due schede di monitoraggio (la composizione del Comitato e la definizione dei criteri) resteranno regolarmente aperte e ogni dirigente scolastico le compilerà nel momento in cui avrà a disposizione tutte le informazioni richieste;
  • la prima rilevazione sulla compilazione delle schede avverrà il 6 maggio (come indicato nella nota), le altre rilevazioni avverranno a seguito con cadenza settimanale e fino al 31 agosto, data ultima della chiusura definitiva del monitoraggio.


MonitoraggioValorizzazioneProfessionalitaDocenti_270716Le scuole hanno tempo fino al 31 agosto per compilare le schede del monitoraggio

Lo scorso 19 aprile 2016 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha avviato un monitoraggio in vista della distribuzione del bonus per la valorizzazione del merito dei docenti. Il monitoraggio prevede 3 schede: la prima sulle modalità di costituzione dei Comitati di valutazione; la seconda sulla definizione dei criteri per la valorizzazione del merito; la terza sulle modalità di distribuzione del cosiddetto bonus.

Si ricorda ai Dirigenti scolastici che la scadenza per la compilazione delle schede è il 31 di agosto. Al termine della terza scheda è possibile dare l’adesione, che ha carattere volontario, alla documentazione della propria esperienza all’interno delle buone pratiche per la valorizzazione del merito del personale docente promossa da INDIRE. Coloro che aderiranno riceveranno da INDIRE un format per la documentazione della propria esperienza.

Al monitoraggio hanno già aderito 3.990 scuole (oltre il 46%) con riguardo alla prima scheda e 2.554 (il 37%) con riferimento alla seconda scheda, evidenziando i primi orientamenti:

  • solo lo 0,3% delle scuole non ha costituito i Comitati di valutazione per la valorizzazione del merito del personale docente (slide numero 3);
  • nel 73,5% dei casi come membro esterno è stato scelto un dirigente scolastico (slide numero 5);
  • ben il 98% dei Comitati ha utilizzato tutti i tre i criteri previsti dalla legge per la valorizzazione del merito, evidenziando un processo di analisi articolato su più aspetti. Si ricordano i tre criteri: qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica; risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica; responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale (slide numero 8);
  • nel 56% dei casi i Comitati hanno dato un peso differente ai criteri (slide numero 9);
  • l’87% degli Istituti ha voluto allegare alla rilevazione del MIUR la documentazione delle proprie scelte per evidenziare il lavoro svolto (slide numero 10);
  • il 94% dei Comitati ha adottato le proprie scelte all’unanimità (slide numero 11).

(Riferimenti e comunicazioni sul monitoraggio. Con Nota prot. n. 1804 del 19 aprile 2016 il MIUR ha annunciato, in relazione a quanto previsto all’art.1, commi da 126 a 130, della legge n.107/2015, un monitoraggio per “rilevare le modalità di costituzione dei Comitati, la definizione dei criteri e la loro applicazione“; con la successiva nota prot. n. 4370 del 20 aprile 2016 sono state fornite le indicazioni operative per l’avvio del monitoraggio. Infine, la nota integrativa prot. n. 4542 del 27 aprile ha chiarito ulteriormente le fasi di rilevazione. Tutti i documenti sono consultabili nel Portale per la valutazione al link docenti http://www.istruzione.it/snv/docenti_normativa.shtml).


Il Comitato per la Valutazione dei Docenti è istituito ai sensi dell’art. 1, c. 129, Legge 107/2015 che sostituisce l’art. 11 del D.lvo 297/1994:

Art. 11 (Comitato per la valutazione dei docenti)

  1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti.

  2. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti: a) tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto
    b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto;
    c) un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

  3. Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:
    a) della qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti;
    b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
    c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale.

  4. Il comitato esprime altresì il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. A tal fine il comitato è composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti di cui al comma 2, lettera a) , ed è integrato dal docente a cui sono affidate le funzioni di tutor .

  5. Il comitato valuta il servizio di cui all’articolo 448 su richiesta dell’interessato, previa relazione del dirigente scolastico; nel caso di valutazione del servizio di un docente componente del comitato, ai lavori non partecipa l’interessato e il consiglio di istituto provvede all’individuazione di un sostituto. Il comitato esercita altresì le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all’articolo 501.

da TESTO UNICO, FAQ MIUR e Nota 19 aprile 2016, AOODPIT 1804:

  • Costituzione: “l’organo collegiale è validamente costituito anche nel caso in cui non tutte le componenti abbiano espresso la propria rappresentanza” (art. 37, c. 1, D.lvo 297/94).
  • Convocazione e Verbalizzazione: la convocazione del Comitato spetta al Dirigente Scolastico, che lo presiede. Il Presidente affida ad uno dei componenti il compito di redigere sintetico verbale della seduta.
  • Attività del Comitato: individuazione dei criteri per la valorizzazione della professionalità docente prodromici alla successiva attività del Dirigente Scolastico.
  • Attività del Dirigente Scolastico: individuazione dei destinatari e assegnazione del bonus sulla base dei criteri espressi dal Comitato nonché “sulla base di una motivata valutazione” (art.1, c. 127, Legge 107/15).
  • Validità sedute: le sedute del Comitato sono valide con la presenza della sola maggioranza dei suoi componenti effettivamente nominati (quorum strutturale).
  • Deliberazioni e Votazioni: per quanto attiene al quorum deliberativole deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente” (art. 37, c. 3, D.lvo 297/94).
    La votazione è segreta solo quando si faccia questione di singole persone” (art. 37, c. 4, D.lvo 297/94).
    Gli eventuali astenuti o le schede bianche/nulle (nei casi di votazione a scrutinio segreto) non concorrono a determinare il quorum deliberativo.
    In caso di parità, prevale il voto del presidente.
  • Destinatari: tutti i Docenti di ruolo in dotazione organica.
  • Distribuzione: il fondo dovrà essere utilizzato non attraverso una generica distribuzione allargata a tutti e nemmeno, di converso, attraverso la destinazione ad un numero troppo esiguo di Docenti.
  • Comunità scolastica: è opportuno che venga attivato un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso.

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Bonus docenti, al via monitoraggio e attività di supporto alle scuole
Dal 26 aprile disponibile piattaforma dedicata ai Comitati di valutazione

Al via il monitoraggio e le attività di supporto alle scuole in vista della distribuzione del bonus per la valorizzazione del merito dei docenti. Quest’anno, per la prima volta, grazie alla legge ‘Buona Scuola’ gli istituti scolastici saranno dotati di un budget – una media di 23.000 euro ciascuno – da distribuire fra gli insegnanti che si sono distinti per la loro capacità di innovare la didattica, di potenziare le competenze degli studenti, per il contributo dato al miglioramento della comunità scolastica.

Nei giorni scorsi il Ministero ha inviato alle scuole una circolare con alcuni approfondimenti relativi alle modalità di erogazione del bonus e alla composizione dei Comitati di valutazione. È stato specificato, ad esempio, che il bonus non potrà essere assegnato a tutti i docenti ma neppure attribuito ad una cerchia troppo ristretta di insegnanti, nell’ottica di una reale valorizzazione del merito.
“Quella del bonus è una novità assoluta per il nostro Paese – ricorda il Ministro Stefania Giannini – per la prima volta disponiamo di uno strumento concreto di valorizzazione ulteriore del lavoro dei docenti. Con la Buona Scuola abbiamo destinato a questo scopo risorse aggiuntive, 200 milioni all’anno che rappresentano un investimento sulla qualità, uno strumento per dare un riconoscimento in più a quei docenti che, secondo il giudizio della loro comunità scolastica, meritano di essere particolarmente valorizzati”.

Data la novità assoluta del bonus il Ministero ha deciso di avviare un monitoraggio attraverso tre schede di rilevazione per conoscere la composizione finale dei comitati di valutazione, quali criteri si stanno dando le scuole per valorizzare i docenti, le modalità di distribuzione del bonus. Il monitoraggio servirà anche ad individuare buone pratiche da condividere attraverso una specifica piattaforma. Viene infine messo a disposizione delle scuole un ambiente on line, disponibile dal 26 aprile, per offrire supporto ai Comitati di valutazione in questa prima fase di attuazione.

Incarichi per Competenze

File 29-07-16, 19 51 30

Il MIUR, con note del 22 luglio 2016, AOODPIT 2609 e del 27 luglio 2016, AOODGPER 20453, fornisce indicazioni operative per l’individuazione dei docenti trasferiti o assegnati agli ambiti territoriali e per il conferimento degli incarichi nelle istituzioni scolastiche. Due le fasi previste:

Prima fase

I Direttori Generali degli USR
per il tramite degli Uffici territorialmente competenti

  1. provvedono, entro il secondo giorno successivo alla pubblicazione dei movimenti, all’individuazione delle scuole da assegnare ai docenti trasferiti sugli ambiti ai sensi delle precedenze previste
  2. ne danno immediata comunicazione alle scuole interessate.

I Dirigenti scolastici

  1. individuano da tre a sei criteri coerenti con il PTOF ed il PdM corrispondenti alle competenze richieste per l’individuazione dei docenti (vd. Allegato A alla Nota 22 luglio 2016, AOODPIT 2609)
  2. verificano, prima della pubblicazione dell’avviso, l’effettiva disponibilità dei posti vacanti e disponibili sull’organico dell’autonomia, confrontando la disponibilità organica della scuola, presente nel sistema informatico di gestione del personale (SIDI), con l’esito dei trasferimenti su sede previsti dalle fasi B 1 e B2 della mobilità interprovinciale pubblicati sul sito degli Uffici Scolastici;
  3. pubblicano sul sito istituzionale della scuola, a partire
    dal 29 luglio (infanzia e primaria);
    dal 6 agosto (scuola secondaria di primo grado);
    dal 18 agosto (scuola secondaria di secondo grado);
    uno o più avvisi con l’elenco dei posti dell’organico dell’autonomia vacanti e disponibili nell’istituzione scolastica, suddivisi per grado di istruzione, tipologia di posto e, per la secondaria, classe di concorso. Per ciascun posto, l’avviso specifica

    • i criteri individuati,
    • le modalità e i termini di scadenza
      • per la presentazione delle candidature,
      • per la proposta di incarico da parte del dirigente,
      • per l’accettazione da parte del docente.
  4. esaminano la corrispondenza dei CV dei docenti inseriti nell’ambito, partendo da quelli che hanno presentato la propria candidatura, con i criteri prefissati ed individuano il docente cui proporre l’incarico, eventualmente anche mediante colloqui, in presenza o in remoto. In ogni caso, la scelta del docente dovrà essere motivata;
  5. comunicano formalmente via mail ai docenti individuati la proposta di incarico;
  6. a seguito di accettazione formale via mail da parte del docente, danno atto della individuazione del docente, utilizzando l’esclusiva funzione “individuazione per competenze” del SIDI (disponibile dal 1° agosto), entro
    – il 18 agosto (scuola infanzia e primo ciclo di istruzione);
    – il 26 agosto (secondo ciclo di istruzione);
  7. procedono alla pubblicazione degli incarichi assegnati, di cui al comma 80, ultimo periodo, della Legge.

I docenti possono:

  1. caricare nell’apposita sezione del sito Istanze On Line il proprio CV (doc  – pdf):
    dal 29 luglio al 4 agosto (scuola infanzia e primaria);
    dal 6 al 9 agosto (scuola secondaria di primo grado);
    dal 16 al 19 agosto (scuola secondaria di secondo grado);
  2. presentare la propria candidatura (docpdf) ad una o più istituzioni scolastiche dell’ambito di destinazione secondo le modalità indicate nei singoli avvisi, evidenziando la classe di concorso e specificando la corrispondenza ai criteri indicati nell’avviso;
  3. partecipare agli eventuali colloqui, in presenza o in remoto, per illustrare il proprio CV e acquisire informazioni utili per scegliere tra le diverse scuole;
  4. optare, nel caso in cui ricevano una proposta di incarico da diverse scuole, tra una di esse, nel rispetto dei tempi e delle modalità fissati dai singoli avvisi.

Seconda fase

Gli Uffici Scolastici Regionali

Assegnano alle istituzioni scolastiche i docenti non assegnati perché le loro candidature

  • non hanno trovato accoglimento;
  • non sono state presentate;
  • il Dirigente scolastico non ha pubblicato il relativo avviso.

Tale assegnazione avviene in ordine di punteggio di trasferimento su ambito e partendo dalla scuola indicata nell’apposita funzione dal docente, entro

– il 22 agosto (scuola infanzia e primo ciclo di istruzione);
– il 31 agosto (secondo ciclo di istruzione)

Con Nota 22 agosto 2016, AOODGCASIS 2819, il MIUR, allo scopo di supportare le attività delle direzioni regionali nella fase di assegnazione sui posti rimasti disponibili dei docenti che non sono stati oggetto di incarico da parte dei dirigenti scolastici, presenta la procedura che provvede a detta assegnazione in maniera automatizzata.

2819_16Seguono

  1. le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria intra provinciale;
  2. le immissioni in ruolo mediante l’assegnazione dei docenti assunti a tempo indeterminato per l’a.s 2016/17 agli ambiti territoriali;
  3. le assegnazioni provvisorie interprovinciali.

Individuazione dei docenti per competenze


INDIVIDUAZIONE DEI DOCENTI PER COMPETENZE

A.S. 2016 – 2017
FAQ

1. I criteri delle Linee guida (MIUR – prot. n. 2609/2016) non sono vincolanti, pertanto, possono essere utilizzati anche titoli di studio, documentazione di determinate esperienze, propedeutiche alla realizzazione delle finalità del Piano Triennale dell’Offerta Formativa? Possono essere utilizzate per guidare la scelta, anche la valutazione delle cosiddette “soft-skills”? Possono essere inserite competenze organizzative? Può essere valorizzata la continuità didattica Fra le competenze richieste è possibile fare riferimento al possesso di “altre” abilitazioni o ad esperienze di insegnamento particolari (ad esempio in pluriclassi, scuola in ospedale etc)?

I criteri e le competenze elencati nelle Linee guida (MIUR – prot. N. 2609/2016) sono a titolo esemplificativo e non esaustive, fermo restando quanto disposto dal comma 79, art. 1 della legge 107/2015, nella individuazione per competenze sono “valorizzati il curriculum, le esperienze e le competenze professionali” [legge 107/2015, art. 1, comma 80]. Il dirigente scolastico, pertanto, può indicare i criteri e le competenze che ritiene più opportuni, adeguati e coerenti con le finalità individuate e formalizzate nel Rapporto di autovalutazione, nel Piano di Miglioramento e nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Sempre nel rispetto della trasparenza e pubblicità dei criteri adottati nella procedura di scelta.

2. Un posto si è liberato a causa del trasferimento di un docente in un’altra scuola, quindi, è un posto in organico di diritto. È possibile metterlo a disposizione nell’avviso?

In questo caso si procederà immediatamente all’integrazione dell’avviso, mettendo a disposizione il posto.

3. I docenti, qualora non sia stato pubblicato alcun avviso, conoscendo la disponibilità di posti, possono autocandidarsi? Il dirigente scolastico è tenuto a tener conto delle autocandidature?

Il dirigente scolastico, non avendo dato luogo ad alcun avviso, non può procedere a proposta di incarico.

4. È possibile fare un avviso pubblicando solo le competenze richieste senza specificare la classe di concorso o l’ordine di scuola interessata?

No, non è possibile.

5. Per gli Istituti scolastici con plessi collocati in ambiti territoriali differenti, ai docenti di quale ambito territoriale deve essere rivolto l’avviso?

I plessi appartenenti alla stessa istituzione scolastica sono tutti afferenti al medesimo ambito, quindi, il dirigente scolastico formula l’avviso di disponibilità in relazione all’ambito territoriale di ubicazione della sede dell’istituzione scolastica

6. Per i posti oggetto dell’avviso sul sostegno, se non si candidano docenti con titolo specifico, posso incaricare altri docenti privi di specializzazione? Possono essere richieste competenze specifiche in relazione all’alunno da seguire?

No, i posti oggetto dell’avviso sul sostegno sono destinati ai docenti dell’ambito in possesso del titolo di specializzazione. Nell’avviso è possibile specificare una serie di ulteriori competenze che permettano di scegliere docenti idonei a seguire i singoli percorsi educativi individualizzati degli alunni disabili.

7. Un docente può rispondere a diversi avvisi nel proprio ambito? Anche per gradi di istruzione differenti?

Il docente può candidarsi per tutti gli avvisi che ritenga di proprio interesse purché nella tipologia di posto e classe di concorso corrispondente al proprio ruolo.

8. Se un docente non risponde a nessun avviso, che succede?

L’Ufficio scolastico regionale provvede al conferimento degli incarichi ai docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte o non abbiano risposto ad alcun avviso.

9. È possibile fare avvisi per la richiesta di docenti di scuola secondaria di primo grado, ad es. di educazione fisica, ed. musicale, per coprire posti della scuola primaria?

No, il dirigente Scolastico assegna il docente sulla scuola primaria nell’ambito delle risorse disponibili in quanto già presenti nella scuola, semmai nell’avviso si può specificare che il posto potrà prevedere anche un’attività sulla scuola di diverso ordine.

10. A parità di titoli e competenze, è necessario fare una graduatoria per procedere alla scelta? Può essere opportuno mettere nell’avviso le modalità per la stesura della graduatoria? È opportuno pubblicare una griglia di punteggi per valutare i titoli?

Non è necessario predisporre una graduatoria. Ogni dirigente scolastico stabilisce, nell’ambito della propria discrezionalità, le modalità di predisposizione dell’avviso, della selezione e della chiusura della stessa.

11. Il colloquio è gestito singolarmente dal dirigente scolastico o deve essere insediata una commissione? Il colloquio deve essere verbalizzato? Nei casi debbano essere individuate competenze specifiche, ad esempio un docente di pianoforte, può essere costituita una commissione per svolgere il colloquio e, magari, includere anche una prova pratica? Il colloquio deve essere pubblico? Quale peso ha il colloquio nella scelta?

Il colloquio non prevede prove di alcun genere. Non è una procedura concorsuale per l’accertamento dei requisiti del ruolo docente. Esso ha lo scopo di dare al docente la possibilità di illustrare il proprio curriculum e acquisire informazioni utili per la scelta della scuola.

12. Un dirigente scolastico può pubblicare l’avviso prima delle date indicate dalla nota prot. n. 2609 del 22 luglio 2016? 

In fase di prima applicazione, la procedura richiede il rispetto dei tempi indicati per consentire la funzionalità degli strumenti a supporto delle operazioni in coerenza con la pubblicazione degli esiti della mobilità.

13. Nel caso di assegnazione d’ufficio a cura degli Uffici Scolastici Regionali, è possibile per il docente esprimere preferenze per alcune sedi scolastiche?

Sì, i docenti possono esprimere, nella fase di caricamento del Curriculum Vitae in Istanza Online, la scuola dalla quale procederà la fase di individuazione. L’istituzione scolastica indicata sarà la sede da cui il sistema in automatico parte, e prosegue per progressiva vicinorietà alle altre scuole dell’ambito, fino all’assegnazione a cura dell’USR.

14. Per candidarsi in un’istituzione scolastica, è sufficiente caricare il proprio Curriculum Vitae su Istanza Online?

No, i docenti per presentare la propria candidatura devono rispondere direttamente alla scuola, secondo le modalità indicate nell’avviso, evidenziando la classe di concorso, la tipologia di posto e specificando le competenze professionali coerenti con i criteri indicati dall’avviso stesso. Ovviamente in precedenza dovrà essere stato caricato il CV su Istanza Online.

15. I CV devono essere inviati alle istituzioni scolastiche?

I CV sono caricati nell’apposita sezione di Istanza Online, secondo il modello predefinito e presente sia nella specifica sezione che nella pagina dedicata del sito del MIUR. I dirigenti scolastici possono consultare l’elenco dei docenti del loro ambito territoriale e visionare i CV.

16. I dirigenti scolastici possono esaminare i CV dei docenti che hanno presentato la candidatura nelle loro scuole oppure possono visionare anche i CV degli altri docenti del loro ambito territoriale? È disponibile una funzione per facilitare la ricerca?

I dirigenti scolastici esaminano preliminarmente i CV di coloro che hanno risposto al loro avviso. In subordine possono accedere ai CV degli altri docenti del loro ambito territoriale. È stata predisposta una apposita funzione nel “Cruscotto” nell’area riservata del SIDI per la consultazione dei CV, mediante la selezione di alcuni criteri di ricerca: Classi concorso, Tipo di posto e Stato Incarico.

17. Il Miur ha predisposto strumenti di supporto per i dirigenti scolastici e per gli Uffici Scolastici Regionali finalizzati alla gestione dell’assegnazione dell’incarico?

Sul Portale SIDI è stata predisposta una funzione riservata ai dirigenti scolastici e agli Uffici Scolastici Regionali per gestire la procedura di individuazione dei docenti. Con accesso riservato, è possibile:

  1. consultare l’elenco dei docenti assegnati all’ambito territoriale di competenza e i CV caricati dai docenti;
  2. effettuare e confermare la proposta di incarico al docente in corrispondenza del docente di interesse a partire dal giorno successivo a quello di presentazione dei CV;
  3. Visionare la funzione “stato incarico” dei singoli docenti assegnati al loro ambito di competenza territoriale;
  4. Procedere ad aggiornare tempestivamente la funzione “stato incarico” del docente dopo l’accettazione dell’incarico da parte del docente presso il proprio istituto, evitando che altri Dirigenti propongano incarichi a docenti che già hanno accettato una proposta e, rendendo così conoscibile l’indisponibilità del posto all’USR.

18. Come vengono garantite le precedenze?

La procedura di individuazione per competenze non apporta alcuna modifica alle precedenze previste dalla legge 104/1992 e alle preferenze previste dall’art. 9 dell’O.M. 241/2016. Pertanto la funzione non consente ai dirigenti scolastici di modificare lo stato d’incarico dei docenti portatori di preferenze.


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Scuola, individuazione dei docenti per competenze il 93,6% degli insegnanti della scuola secondaria di II grado ha inserito il proprio curriculum on line

(Roma, 20.8.16) Sono oltre 25.000 gli insegnanti della scuola secondaria di II grado che hanno inserito il loro curriculum nel sistema Istanze On Line del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per partecipare alle operazioni di individuazione dei docenti per competenze.

Nel dettaglio, i 25.286 docenti che da martedì 16 agosto e fino a ieri hanno inserito il loro curriculum costituiscono il 93,6% della platea interessata.
Il caricamento del curriculum da parte degli insegnanti nel sistema Istanze On line è uno dei passaggi previsti dalla nuova modalità di individuazione dei docenti per competenze prevista dalla ‘Buona Scuola’.


Scuola, individuazione dei docenti per competenze
il 92% degli insegnanti di infanzia e primaria
ha inserito il proprio curriculum sul sistema MIUR
Giannini: “Alta adesione a vera e propria rivoluzione culturale”

(Roma, 6 agosto 2016) Sono oltre 20.000 i docenti di scuola dell’infanzia e scuola primaria che hanno inserito il loro curriculum sul sistema del Miur Istanze On Line per partecipare alle operazioni di individuazione dei docenti per competenze previste a partire da quest’anno dalla Buona Scuola. Nel dettaglio, i 20.517 docenti che hanno inserito il loro curriculum, costituiscono il 92% della platea interessata.

“Il dato evidenza l’alta adesione dei docenti alla novità che abbiamo proposto, superando gli schemi del passato. Una vera e propria rivoluzione culturale che punta ad una sempre maggiore qualificazione dell’offerta formativa, mettendo al centro gli studenti e le competenze degli insegnanti”, commenta il Ministro Stefania Giannini.

Da quest’anno, per la prima volta, gli insegnanti non verranno più assegnati alle istituzioni scolastiche attraverso meccanismi legati a punteggi e anzianità, ma con un sistema che consentirà alle scuole di individuare fra i docenti presenti nel loro ambito territoriale quelli che più corrispondono, per profilo, alle necessità dell’offerta formativa. Uno dei passaggi della nuova procedura era proprio il caricamento del curriculum da parte degli insegnanti nel sistema Miur, affinché possa essere visionato dai dirigenti scolastici che devono individuare i docenti per la copertura dei posti vacanti. Gli insegnanti di infanzia e primaria hanno potuto inserire il curriculum dal 29 luglio fino al 4 agosto. Da oggi e fino al 9 agosto potranno farlo gli insegnanti della secondaria di I grado.

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Individuazione per competenze degli insegnanti, on line le Indicazioni operative per le scuole e i docenti

Sono disponibili da oggi, sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, le indicazioni operative che consentiranno alle istituzioni scolastiche di individuare gli insegnanti che dovranno coprire i posti vacanti secondo le novità previste dalla Buona Scuola.

Da quest’anno infatti cambia il sistema: i docenti di ruolo non saranno più assegnati alle sedi scolastiche sulla base di anzianità e punteggi, ma per le loro competenze ed esperienze. Saranno le singole scuole ad individuare, fra gli insegnanti presenti nel proprio ambito territoriale, quelli che più corrispondono, per profilo professionale, al loro progetto formativo. Parte dunque l’individuazione dei docenti per competenze. Le indicazioni operative sono state predisposte dal Ministero per “dare indirizzi comuni” alle scuole nel primo anno di applicazione. Dalla prossima settimana saranno disponibili anche delle FAQ e una modulistica standard per facilitare le procedure.
Il nuovo sistema “punta a valorizzare le esperienze e i percorsi professionali che gli insegnanti si sono costruiti negli anni – ricordano il Ministro Stefania Giannini e il Sottosegretario Davide Faraone – e consente alle scuole di scegliere i docenti di cui hanno bisogno per portare avanti la loro offerta formativa. Si tratta di una novità assoluta per il nostro sistema scolastico, che nelle prossime settimane sarà protagonista dell’avvio di una piccola rivoluzione e di uno sforzo importante da parte di tutti i soggetti coinvolti – dirigenti, docenti e personale amministrativo – ai quali rivolgiamo grande apprezzamento e riconoscenza”.

Cosa accade in pratica? Tutto parte dalle esigenze delle scuole. Il capo d’istituto tiene conto, per individuare i docenti, del Piano dell’Offerta Formativa e del Piano di miglioramento della propria istituzione scolastica. Un esempio concreto: un dirigente ha a disposizione un posto di matematica. Con le vecchie regole, l’Ufficio Scolastico Regionale gli avrebbe assegnato un docente sulla base delle graduatorie, senza correlazione con le esigenze dell’istituto. Quest’anno il dirigente potrà vagliare i CV degli insegnanti presenti nel suo ambito territoriale e individuare quelli che hanno esperienze (ad esempio di didattica laboratoriale o innovativa) o titoli (come la conoscenza di una lingua) che rispondono al meglio all’offerta formativa presentata alle famiglie e decisa dal Collegio dei docenti.

Saranno valorizzate soprattutto le esperienze: la professionalità del docente si costruisce e si caratterizza in modo qualitativamente differente a seconda dei contesti scolastici in cui ha lavorato. Aver operato in ambiti diversi, aver utilizzato didattiche innovative e laboratoriali, aver ricoperto ruoli organizzativi, aver curato particolari progetti interni alla scuola o in collaborazione con le altre agenzie del territorio, sono alcuni degli elementi che possono consentire di identificare i profili più adeguati ai Piani Triennali delle istituzioni scolastiche. Questo approccio, ricorda il documento, considera “l’anzianità non un valore in sé, ma come elemento da valorizzare in quanto può aver consentito uno specifico sviluppo professionale”.

LE FASI

Sono previste due fasi nelle operazioni, la prima a cura dei dirigenti scolastici, la seconda a cura degli Uffici Regionali.

Cosa faranno i dirigenti scolastici? Pubblicheranno appositi avvisi relativi ai posti disponibili, individuando da 3 a 6 caratteristiche (coerenti con il Piano dell’offerta formativa) richieste ai docenti che dovranno inviare la loro candidatura. Il Ministero fornisce una tabella esemplificativa. Queste caratteristiche saranno di tre tipi: esperienze (didattica digitale, insegnamento in sezioni ospedaliere, pratica musicale, per fare degli esempi); titoli universitari, culturali e certificazioni (come i dottorati su tematiche affini alla classe di concorso o certificazioni linguistiche); attività formative. I dirigenti pubblicheranno gli avvisi dal 29 luglio per infanzia e primaria, dal 6 agosto per la secondaria di primo grado, dal 18 agosto per la secondaria di secondo grado. Esamineranno poi i CV dei docenti presenti nel loro ambito territoriale a partire da quelli che hanno presentato la loro candidatura. Ogni scelta sarà motivata. I dirigenti faranno una proposta di incarico agli insegnanti individuati.

I docenti potranno caricare il loro curriculum sul sistema del Miur (Istanze On Line) dal 29 luglio al 4 agosto per infanzia e primaria, dal 6 al 9 agosto per la secondaria di primo grado, dal 16 al 19 agosto per la secondaria di secondo grado. Avranno a disposizione un modello predefinito. Potranno partecipare a eventuali colloqui proposti dai dirigenti e accettare o meno le proposte ricevute.

Per i docenti rimasti senza una sede alla fine delle procedure, questa verrà individuata dagli Uffici Scolastici Regionali.

Giannini e Faraone: “Importante innovazione che valorizza professionalità insegnanti e autonomia scuole”

Saranno diffuse all’inizio della prossima settimana le Linee Guida per i dirigenti scolastici con le modalità operative per poter individuare gli insegnanti che dovranno coprire i posti vacanti, secondo le novità previste dalla Buona Scuola. Da quest’anno, infatti, si cambia: i docenti di ruolo non insegneranno più in una scuola sulla base di anzianità e punteggi, ma per le loro competenze ed esperienze. Saranno le singole scuole, tenendo conto di criteri improntati alla massima trasparenza, ad individuare, fra i docenti presenti nel proprio ambito territoriale, quelli più adatti, per profilo professionale, al proprio progetto formativo.
“Quella a cui stiamo lavorando è un’innovazione profonda in cui crediamo molto. Si tratta di passare da un meccanismo che premiava l’anzianità e si basava sui punteggi e sulla burocrazia, ad una procedura che valorizza il percorso professionale dei docenti e consente alle scuole, per la prima volta, di poter scegliere gli insegnanti di cui hanno bisogno per portare avanti la loro offerta formativa e il loro progetto educativo. Sarà sempre lo Stato ad assumere i docenti, per concorso. Ma questi non verranno più assegnati alle scuole dagli Uffici Scolastici, non verranno calati dall’alto, ma scelti, sulla base del loro curriculum, dalle scuole. Con il nuovo sistema conterà il profilo professionale, conteranno le esperienze”, sottolineano il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e il Sottosegretario Davide Faraone.
A seguito della pubblicazione delle Linee Guida i dirigenti scolastici emaneranno specifici avvisi per i posti che risultano vacanti. Negli avvisi che verranno pubblicati sul sito della scuola, i dirigenti elencheranno i requisiti che dovranno avere i docenti che servono per coprire i posti disponibili. Questi requisiti saranno di tre tipi: esperienze (dall’insegnamento in scuole di aree a rischio, alla didattica innovativa, passando per i progetti contro dispersione, bullismo o per l’orientamento, per fare alcuni esempi), titoli di studio e certificazioni (ad esempio lingue, certificazioni informatiche, dottorati attinenti), attività formative presso Università o Enti accreditati. I requisiti potranno essere presi in considerazione dalle scuole per scegliere gli insegnanti ritenuti più idonei e dovranno essere coerenti con il Piano triennale dell’offerta formativa predisposto da ciascun istituto e gli avvisi indicheranno un numero ristretto di requisiti per ciascun posto.

“Si tratta di un cambiamento davvero epocale che da una parte valorizza le competenze degli insegnanti, dall’altra potenzia e dà reale attuazione all’autonomia scolastica di cui tanto si è parlato per anni senza che mai venisse realizzata fino in fondo. In questo modo gli istituti possono darsi una strategia, in base alle esigenze degli studenti e dei territori, e lavorare per raggiungere gli obiettivi prefissati grazie a professionalità funzionali e coerenti con il proprio progetto. Lo sforzo che si sta facendo è quello di uscire da una logica fuorviante di punteggi e graduatorie che appiattisce il ruolo degli insegnanti e di valorizzare, invece, la loro storia professionale. Sempre tenendo alta l’asticella della qualità” concludono Giannini e Faraone.

*****

Faraone: “Trovata ottima intesa che consentirà alle scuole di individuare gli insegnanti che ritengono più adatti alla loro offerta”

È stato siglato il 6 luglio, con le organizzazioni sindacali, l’accordo che cambia le modalità di assegnazione dei docenti alla loro sede di servizio. Gli insegnanti di ruolo, quindi personale assunto a tempo indeterminato, non arriveranno più a scuola in base ad anzianità e punteggi. Ma saranno le scuole stesse, sulla base di precisi criteri improntati alla massima trasparenza, ad individuare, fra i docenti presenti nel loro ambito territoriale, quelli più adatti, per profilo professionale, al loro progetto formativo. Si tratta di una delle novità previste dalla Buona Scuola per valorizzare l’autonomia scolastica.

“È importante che si riesca a costruire un dialogo su queste novità. Devo dare atto ai sindacati di aver avuto uno spirito costruttivo. Con l’accordo siglato abbiamo dato una svolta epocale alla scuola e abbiamo dimostrato che è possibile trovare un’intesa mantenendo, da un lato la necessità degli istituti di scegliere gli insegnanti di cui hanno bisogno, dall’altro di evitare una deregulation selvaggia. Per la prima volta le scuole decideranno di quali insegnanti hanno bisogno per portare avanti il loro piano formativo e questi ultimi non verranno selezionati in base all’anzianità, ma per il loro profilo professionale che hanno costruito in anni di studio e lavoro”, ha dichiarato il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che ha seguito la sigla dell’intesa.
Cosa succederà adesso? L’accordo raggiunto garantisce ai docenti che non saranno scelti in modo arbitrario, che non è mai stato lo spirito della legge Buona Scuola. Ma permette a ciascuna istituzione scolastica, per la prima volta, di non vedersi assegnare dall’alto gli insegnanti in base a meccanismi burocratici. Sono previste due procedure: una per i docenti già in cattedra che hanno chiesto la mobilità e che entro il 31 agosto prossimo dovranno conoscere la loro sede di destinazione. La seconda, da chiudere entro il 15 settembre, per i docenti che saranno immessi in ruolo quest’anno.
I dirigenti scolastici pubblicheranno un avviso sul sito della scuola elencando i requisiti che dovranno avere i docenti che cercano per coprire i posti disponibili. Questi requisiti dovranno essere coerenti con il Piano triennale dell’offerta formativa predisposto da ciascun istituto e saranno individuati all’interno di un elenco nazionale che sarà definito nel corso della sequenza contrattuale che segue all’accordo di ieri. L’avviso indicherà 4 requisiti per ciascun posto. Il dirigente farà la proposta di assunzione al docente che ne soddisferà il numero maggiore. In caso di parità di requisiti fra due docenti varrà il punteggio della mobilità per gli assunti prima del 2016 e quello della graduatoria (ad esaurimento o di concorso) per gli assunti quest’anno. Se il docente scelto opterà per un’altra scuola, il dirigente procederà con il secondo individuato e così via. Alla fine delle procedure la sede dei docenti rimasti senza assegnazione sarà individuata dall’Ufficio scolastico.