Sospesa la Carta del docente a insegnante palermitano

da La Tecnica della Scuola

Sospesa la Carta del docente a insegnante palermitano

Curiosa vicenda quella di un docente dell’Ipssar “F.P.Cascino” di Palermo: il ds gli sospende la Carta del docente.

La vicenda viene segnalata dall’USB di Palermo: al docente in questione sarebbe stata applicata la disposizione contenuta nell’articolo 2, comma 4, del DPCM del 23 settembre 2015 (“Nel caso in cui il docente sia stato sospeso per motivi disciplinari è vietato l’utilizzo della Carta e l’importo di cui all’art. 3 non puo’ essere assegnato nel corso degli anni scolastici in cui interviene la sospensione”).

E così, segnala l’USB, “dopo aver tolto lo stipendio per due giorni ad un docente che non si era mai assentato, il DS con il suo atto ha determinato anche la perdita delle 500 euro previste dall carta docente per la formazione e l’aggiornamento”. 

Va detto che il divieto di utilizzare la “Carta” è espressamente previsto dalla norma citata e quindi il dirigente non ha fatto altro che applicare le disposizioni in vigore.
Piuttosto è strano che l’USB non abbia ancora contestato al dirigente il fatto di aver sanzionato il docente con una sospensione dal servizio di 2 giorni, dal momento che, nel corso degli ultimi anni, ci sono sentenze di diversi tribunali che hanno stabilito che la sanzione della sospensione non può essere comminata dal dirigente scolastico ma è riservata al direttore dell’ufficio scolastico regionale.

Nel comunicato, l’Usb di Palermo si chiede anche “cosa facciano nel frattempo l’USP di Palermo e l’USR Sicilia, che con il loro silenzio continuano ad avallare comportamenti ostruzionistici e non rispettosi delle norme all’interno di una pubblica amministrazione, senza avviare una procedura ispettiva seria, come richiesto più volte dall’USB”.

Vale tuttavia la pena di ricordare che è ormai da molti anni che tutto il contenzioso in materia di rapporto di lavoro interessa solamente il giudice ordinario e non può più essere affrontato con i vecchi strumenti del “ricorso gerarchico”.  Ovviamente ciò non esclude che eventuali “errori” dei dirigenti scolastici possano essere tenuti in conto dal direttore generale anche per la valutazione dei dirigenti stessi.

 

Iscrizioni online, tutti pazzi per lo scientifico: lo sceglie circa 1 ragazzo su 4

da Tuttoscuola

Iscrizioni online, tutti pazzi per lo scientifico: lo sceglie circa 1 ragazzo su 4

Chiuse le iscrizioni online: i licei vincono sui tecnici e professionali. A scegliere i primi è stato quasi il 55% dei ragazzi che l’anno prossimo inizieranno le superiori, mentre circa 1 su 3 ha preferito un indirizzo tecnico e solo il 15% uno professionale. A dirlo sono i primi dati elaborati e diffusi dal ministero dell’Istruzione.

Scendendo nei dettagli vediamo che sono in leggera risalita gli iscritti al liceo classico: quest’anno lo sceglie il 6,6% degli studenti contro il 6,1% dello scorso anno. Resta in testa alla preferenze il liceo scientifico che, tra indirizzo classico, l’opzione scienze applicate e la sezione sportiva raggiunge il 25% delle preferenze. Stabili il liceo linguistico (lo ha scelto il 9,2% degli studenti), l’artistico (il 4,2%), l’europeo/internazionale (0,7%) e quello delle scienze umane (7,9%).  Licei musicali e coreutici ancora a quota 0,9%: l’indirizzo Musicale sempre allo 0,8%, Coreutico sempre allo 0,1%. Il Lazio si conferma la regione con la maggiore percentuale di iscritti ai Licei, con il 66,8%. SeguonoAbruzzo (60,8%); Umbria (58,8%); Campania (58,3%); Liguria (58%). Il Veneto si conferma la regione con meno ragazzi che scelgono gli indirizzi liceali (45,9%) e la prima nella scelta dei Tecnici (38,5%).

Restano stabili nelle preferenze pure gli indirizzi tecnici con il 30,3% (30,4% nel 2016/2017). Il settore Economico registra l’11,2% delle iscrizioni (11,4% lo scorso anno); quello Tecnologico, con i suoi indirizzi, continua ad attrarre maggiormente, confermando il 19% delle scelte.

In calo invece (seppur di poco) gli Istituti professionali che dal 16,5% di un anno fa arrivano al 15,1% di oggi. In particolare, il settore dei Servizi scende al 9,6% dal 10,5% del 2016/2017. Dal 3,9% dello scorso anno, oggi sceglie un percorso di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), presso gli Istituti professionali, il 3,5% dei neo iscritti. Stabile il settore Industria e Artigianato, che passa dal 2,1% al 2% di oggi. A preferire il percorso di studi offerto dagli istituti professionali sono in particolare i ragazzi della Basilicata (19,3%), seguiti da quelli della Campania (17,5%) e della Puglia (17,3%).

Mobilità 2017: congelata la legge, consentito trasferimento su scuola

da Tuttoscuola

Mobilità 2017: congelata la legge, consentito trasferimento su scuola

Si è data molta rilevanza al fatto che l’ipotesi di accordo sulla mobilità 2017 congeli – limitatamente al 2017 – il vincolo triennale di permanenza dei docenti nella scuola (con particolare riferimento ai docenti con incarico triennale seguito alla chiamata diretta), ma c’è anche un altro ‘strappo’ dell’accordo che segna una discontinuità rispetto alla legge c.d. della Buona Scuola.

Dall’anno scolastico 2016/2017 la mobilità territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali (ultimo periodo del comma 73, legge 107/15).

La legge ha previsto, dunque, che i trasferimenti dei docenti, anziché avvenire da scuola a scuola, come sempre avvenuto, avvenga da ambito ad ambito.

La ratio di questa rivoluzione è quella far passare dagli ambiti territoriali tutti i docenti che vogliono lasciare la sede di titolarità e, conseguentemente, di assoggettarli alla chiamata diretta, come avvenuto l’anno scorso per la prima volta per i docenti di ultima assunzione assegnati agli ambiti.

L’ipotesi di accordo ha congelato la legge, consentendo ancora una volta il trasferimento su scuola, anziché su ambito.

Ben più dello svincolo dall’obbligo triennale questo ritorno all’antico della mobilità rappresenta l’inversione auspicata dal sindacato rispetto alle scelte della Buona Scuola.

Si tratta di un altro attacco alla chiamata diretta, una delle significative riforme della legge 107/15 osteggiata dai sindacati della scuola, decisi a ritardarne o svuotarne l’applicazione, in attesa che (come chiede la Gilda) il Parlamento proceda alla sua abrogazione.

Mobilità 2017 e autonomia: perché non pensare a una scuola autonoma nel reclutamento?

da Tuttoscuola

Mobilità 2017 e autonomia: perché non pensare a una scuola autonoma nel reclutamento?

L’accordo sulla mobilità è avvenuto, secondo tradizione, sbaraccando praticamente tutte le innovazioni introdotte dalla Buona scuola. Come interpretare questo accordo ? La nuova ministra, proveniente dall’ambito sindacale, è tornata alla concertazione, che il tandem Renzi-Giannini aveva cercato di mettere ai margini; la legge 107 sta andando in crisi e forse serve allargare il consenso in vista della discussione degli otto decreti applicativi; il rapporto con i docenti deve essere recuperato, visto com’è andato il referendum e il caos delle assegnazioni avvenute per effetto (in parte) dell’algoritmo e definite senza mezzi termini “deportazioni”.

Mobilità straordinaria valida solo per quest’anno, per il prossimo chissà, ci sarà forse un altro ministro, il che comporterebbe un altro notevole spostamento di docenti per facilitare il raggiungimento di sedi più comode, cosa che non garantisce, dato l’affanno organizzativo in cui si trova l’amministrazione, un’apertura puntuale dell’anno scolastico successivo.

Guardando il sistema scuola solo dal punto di vista dei docenti è ovvio che si creino delle disfunzioni, cosa ad esempio per i tempi di assegnazione e per la continuità didattica, e se poi ci mettiamo gli alunni disabili e gli insegnanti di sostegno sappiamo com’è andata e come potrà andare il prossimo autunno.

Certo per quest’anno forse sarà inevitabile, ma una volta sistemato il precariato, non si potrebbe pensare a un organico di scuola, compreso il potenziamento, veramente autonomo anche nel reclutamento? Gli ambiti non sono quelli della 107, ma quelli indicati dal DPR 233/1998, definiti dalle regioni per la programmazione territoriale del servizio. Le scuole ci sono già: istituti comprensivi del primo ciclo e istituti superiori plurindirizzo nel secondo. L’assunzione, magari con i prossimi contratti di apprendistato, potrebbe avvenire a livello di istituto con procedure di evidenza pubblica. In altri Paesi funziona.

Olimpiadi di Italiano


Edizione da record con quasi 57.500 iscritti

Due giorni di prove in oltre 1.100 istituti

Adesioni record per la settima edizione delle Olimpiadi di Italiano, la competizione organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per rafforzare e migliorare la conoscenza e la padronanza della nostra lingua tra le ragazze e i ragazzi.
Sono 57.424 le studentesse e gli studenti che nella giornata di ieri e di oggi si sono sfidati nei propri istituti, in contemporanea in tutta Italia, in una gara di abilità nella lingua italiana. Si tratta di quasi 14mila alunni in più rispetto all’edizione precedente (con una crescita del 32%) e circa 33mila in più rispetto al 2015. Le studentesse sono in maggioranza rispetto ai compagni, rispettivamente 35.743 e 21.681.
Sempre più numerosi anche gli istituti iscritti: le gare, ieri e oggi, si sono tenute in 1.113 scuole (+27%). L’anno scorso le scuole partecipanti sono state 875.
Le Olimpiadi di Italiano sono promosse dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici del Miur, nell’ambito del Programma nazionale di valorizzazione delle eccellenze, per promuovere e approfondire la conoscenza e la padronanza della lingua italiana tra i banchi. La competizione è rivolta agli studenti di tutte le scuole secondarie di secondo grado.
Ad aprire le gare di istituto, ieri, sono stati i candidati della categoria Junior (ragazze e ragazzi del biennio). Oggi si sono sfidati i Senior (ragazze e ragazzi del triennio). Le studentesse e gli studenti hanno affrontato la prova collegandosi ad una piattaforma appositamente creata per la prima fase delle selezioni, a livello di istituto. I migliori accederanno alla seconda fase di selezione, quella regionale, che si terrà il 7 marzo prossimo. Quindi la terza fase, quella nazionale, con i finalisti che si contenderanno il podio nella sede del Liceo D’Azeglio, a Torino, giovedì 6 aprile.
In occasione della finale di Torino sono in programma anche incontri, tavole rotonde, spettacoli teatrali, lezioni, visite culturali, all’interno delle Giornate della lingua italiana, in programma insieme alle Olimpiadi dal 5 al 7 aprile.

Durante le Giornate della lingua italiana sarà ricordata la figura del grande linguista Tullio De Mauro, che fu anche presidente della Giuria delle Olimpiadi del 1913, e gli anniversari del Corso di Linguistica generale di Ferdinand De Saussure (cento anni dalla pubblicazione), della prima edizione dell’Orlando Furioso (1516) e della nascita, centocinquant’anni fa, di Luigi Pirandello.
La regione con il maggior numero di istituti iscritti alle Olimpiadi 2017 è la Lombardia (140 scuole), seguita dalla Campania (129) e dalla Puglia (122). Roma è la città con il maggior numero di scuole iscritte in tutta Italia: 53. Ma è la Campania ad avere il maggior numero di studenti partecipanti (7.846). Segue la Puglia con 7.287 iscritti.
In forte crescita rispetto ai primi anni della competizione è anche la partecipazione degli studenti degli istituti Tecnici e Professionali. Il 28% del totale delle scuole iscritte (l’anno scorso era il 23%) è rappresentato da Tecnici (227) e Professionali (75). I Licei sono 791. Confermata la partecipazione delle scuole italiane all’estero. Al momento sono iscritti 20 istituti, ma per loro c’è tempo fino al 28 febbraio. Ben 27 sono le scuole con italiano lingua L2 della Provincia di Bolzano. Particolari deroghe sono state previste per le scuole che si trovano nelle zone colpite dal recente terremoto.
Anche quest’anno per gli studenti ipovedenti è stata predisposta una prova con una particolare formattazione del testo.
Le prove delle Olimpiadi, elaborate da un gruppo di lavoro con la collaborazione scientifica dell’Accademia della Crusca, dell’ASLI (Associazione per la storia della lingua italiana) e dell’ADI (Associazione degli Italianisti), si basano soprattutto su esercizi di ortografia, punteggiatura, morfologia, lessico e sintassi. Per la gara finale di Torino, la prova prevede anche esercizi di comprensione testuale: riassunto, composizione di un testo informativo/funzionale, composizione di un testo creativo. Il Sillabo si trova nel sito delle Olimpiadi: www.olimpiadi-italiano.it.
La giuria che valuterà le prove della finale è composta da Gian Luigi Beccaria (Presidente), Maria Catricalà, Giorgio Graffi, Carla Marello, Enrico Mattioda, Ludovica Medaglia (Campiello Giovani 2016), Giuseppe Patota, Michele Prandi, Francesco Sabatini, Sergio Scalise, Anna Maria Thornton.
Le Olimpiadi di Italiano e le Giornate della lingua italiana sono promosse dal Miur e si avvalgono in questa settima edizione della collaborazione, oltre che dell’Accademia della Crusca, del Ministero degli Esteri, del Comune di Torino, del Ministero della Difesa, degli Uffici Scolastici Regionali, del Premio Campiello Giovani, con il supporto organizzativo quest’anno del Liceo Massimo D’Azeglio di Torino.
La RAI è Main Media Partner dell’iniziativa, in particolare con RAI Cultura, RAI RADIO3 e RAI Italia.
L’hastag ufficiale da usare in Twitter per tutta la durata e le fasi della manifestazione è #OlimpiadiItaliano.

Nota 8 febbraio 2017, AOODGSIP 648

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

all’Intendenza Scolastica per la
Lingua Italiana di
BOLZANO

all’Intendenza Scolastica per la
Lingua Tedesca di
BOLZANO

all’Intendenza Scolastica per la
Lingua Ladina di
BOLZANO

alla Provincia di Trento Servizio Istruzione
TRENTO

alla Sovrintendenza Agli Studi per la
Regione Autonoma della Valle D’Aosta
AOSTA

e. p.c.
ai Coordinamenti Regionali dei Presidenti
delle Consulte Studentesche Provinciali
LORO SEDI

ai Forum regionali
delle associazione dei genitori
LORO SEDI

al Forum Nazionale delle
Associazioni Studentesche
SEDE

Oggetto: Giorno del Ricordo – 10 febbraio 2017

Con la legge 30 marzo 2004, n. 92, il Parlamento italiano ha riconosciuto il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo”, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia che ha colpito gli Istriani, i Fiumani e i Dalmati nel secondo dopoguerra, vittime delle Foibe e costretti all’esodo dalle loro terre. In occasione di questa giornata le scuole di ogni ordine e grado sono invitate, nella piena autonomia organizzativa e didattica, a prevedere iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi che costrinsero centinaia di migliaia di italiani, abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, a lasciare le loro case, spezzando secoli di storia e di tradizioni.
Tali iniziative saranno inoltre utili per valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate – in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica – e a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.
Si invitano pertanto le SS.LL., anche mediante la collaborazione con le Associazioni degli esuli, le quali potranno fornire un importante contributo di analisi e di studio, a sensibilizzare le giovani generazioni su questi tragici fatti storici, al fine di ricordare le vittime e riflettere sui valori fondanti la nostra Costituzione.

IL CAPO DIPARTIMENTO
Rosa DE PASQUALE

Nota 8 febbraio 2017, AOODGOSV 1340

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio IX – Valutazione del sistema nazionale di istruzione e formazione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado
LORO SEDI
Ai Nuclei di valutazione istituiti presso gli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Gruppo di coordinamento interistituzionale “Pro.Di.S”
e pc Al Capo di Gabinetto
Al Capo Ufficio Legislativo
Al Capo Ufficio Stampa
SEDE

Oggetto: Linee guida per l’attuazione della Direttiva 36/2016 sulla valutazione dei Dirigenti scolastici – Nota esplicativa n. 2: “Il Portfolio del Dirigente scolastico e gli strumenti di valutazione”.

Con riferimento alla Direttiva del 18 agosto 2016, n. 36, sulla valutazione dei Dirigenti scolastici e alle Linee guida emanate in attuazione della stessa, si comunica la pubblicazione della Nota esplicativa n. 2: “Il Portfolio del Dirigente scolastico e gli strumenti di valutazione”, sul Portale del Sistema Nazionale di Valutazione del MIUR all’indirizzo http://www.istruzione.it/snv/dirigenti_normativa.shtml.

Il Direttore generale
Carmela Palumbo


Linee guida per l’attuazione della Direttiva 36/2016 sulla valutazione dei dirigenti scolastici

Nota esplicativa n. 2, 8 febbraio 2017, AOODGOSV 1340
“Il Portfolio del Dirigente scolastico e gli strumenti di valutazione”

Decreto Ministeriale 8 febbraio 2017, n. 60

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

VISTO il decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, con il quale è stato adottato il regolamento sull’autonomia didattica degli Atenei, in sostituzione del D.M. 3 novembre 1999, n. 509;

VISTA la legge 30 dicembre 2010, n. 240;

VISTO il decreto legislativo 27 gennaio 2012, n. 19, recante “Valorizzazione dell’efficienza delle Università e conseguente introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione di risorse pubbliche sulla base di criteri definiti ex ante anche mediante la previsione di un sistema di accreditamento periodico delle università e la valorizzazione della figura dei ricercatori a tempo indeterminato non confermati al primo anno di attività, a norma dell’articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 30 dicembre 2010, n. 240”;

VISTO il decreto ministeriale del 8 agosto 2016, n. 635, recante le Linee generali d’indirizzo della programmazione delle Università 2016-2018 e gli indicatori per la valutazione periodica dei risultati;

VISTO il decreto ministeriale del 12 dicembre 2016, n. 987, relativo alla autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica delle università, i cui contenuti sostituiscono quelli del decreto ministeriale del 30 gennaio 2013, n. 47 e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la nota prot. n. 31 del 13 gennaio 2017 relativa alla esigenza di monitorare i corsi professionalizzanti in accordo con gli esistenti percorsi ITS;

VISTA la nota della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, prot. n. 359-17/P/rg in data 23 gennaio 2017;

VISTA la richiesta di parere avanzata dal Capo del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca all’ANVUR, con nota prot. n. 68 del 23 gennaio 2017;

VISTA la nota prot. n. 182/2017 del 24 gennaio 2017, con la quale il Presidente dell’ANVUR ha trasmesso  la proposta di un più graduale adeguamento ai nuovi requisiti richiesti dal DM 987/2016;

RITENUTO opportuno adottare una modifica del citato decreto n. 987/2016 per venire incontro alle richieste avanzate dalla suddetta Conferenza dei Rettori, alla proposta dell’ANVUR, nonché alle citate esigenze di monitoraggio;

DECRETA

Art. 1

1.  Al decreto ministeriale del 12 dicembre 2016, n. 987, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 4, comma 4, dopo la parola: “permangono” sono aggiunte le seguenti parole: “fino all’a.a. 2018/2019 e successivamente,”;

b) all’articolo 8, comma 2, dopo le parole “ciascun Ateneo” sono inserite le seguenti “, per l’a.a. 2018/2019,”;

c) all’articolo 10, comma 1, le parole “a.a. 2017/2018” sono sostituite dalle seguenti “a.a. 2019/2020”;

d) all’allegato A, lettera b), secondo capoverso, con riferimento al computo del numero di studenti, è aggiunto il seguente punto:
• “per i corsi a numero programmato a livello nazionale, al valore del contingente di studenti iscrivibili al primo anno attribuito agli atenei”;

e) all’allegato A, lettera b), secondo capoverso, con riferimento al computo del numero di studenti, l’ultimo punto viene sostituito con il seguente:
• “per i nuovi corsi di studio di cui si propone l’accreditamento, e comunque nel rispetto di quanto previsto all’articolo 4, comma 4, all’utenza potenziale sostenibile.”.

 

Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Roma, 8 febbraio 2017

IL MINISTRO
F.to  Sen. Valeria Fedeli

Studenti e atleti? Ora si può!

Scuola: studenti e atleti? Ora si può!
L’8 febbraio al Miur la conferenza stampa

con la Ministra Fedeli,
il Sottosegretario Toccafondi, il Segretario del Coni Fabbricini
e il Presidente della Lega Serie A Beretta

Studenti e atleti? Ora si può! Ai nastri di partenza il programma sperimentale per gli studenti delle scuole secondarie di II grado che praticano attività sportiva ad alto livello. Conciliare le ore di allenamento senza dover rinunciare allo studio ora sarà più facile.

L’iniziativa sarà presentata mercoledì 8 febbraio 2017, alle ore 14.00, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, a Roma (viale Trastevere 76/a). Saranno presenti la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli; il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi; il Segretario del Coni, Roberto Fabbricini; il Presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta; il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, e Roberto Murgia, Amministratore Delegato di Alfabook – Olivetti (Gruppo TIM).