Prove Invalsi: i consigli dell’esperto

da La Tecnica della Scuola

Prove Invalsi: i consigli dell’esperto

Alla vigilia delle prove che coinvolgeranno poco meno di mezzo milione di studenti delle classi seconde della scuola superiore, arrivano i consigli di Roberto Ricci.

Si tratta del responsabile nazionale dei test Invalsi. Nella chat di Skuola.net Ricci è stato prodigo di suggerimenti: “È fondamentale il corretto uso del tempo – ha spiegato – affrontare prima le domande in cui ci sente tranquilli, saltando le domande più ostiche per tornarci in un secondo momento”.

Ma Ricci ha anche affrontato questioni di carattere più generale: “Le prove non nascono per dare un voto allo studente anche se, molto spesso, gli insegnanti danno più peso del dovuto alla prova solo per ‘costringere’ gli studenti a svolgere seriamente la prova. Sarebbe meglio che, nella correzione selezionassero le domande più vicine alle cose che fanno tutti i giorni in classe ed, eventualmente, utilizzare solo quelle per dare un voto”.

“Lo scopo delle prove – ha spiegato Ricci – è quello di vedere a che punto sono gli studenti. E, se non dovessero raggiungere i livelli indicati a livello nazionale, di stimolare la scuola ad aiutarli nel percorso di crescita”.
Ed è per questo che boicottare serve a poco: “In questo caso il danno che si procura è principalmente per gli studenti, mancherebbero informazioni sui ragazzi. E anche i docenti avrebbero un dato in meno su cui ragionare per valutare i propri studenti. Non ci sarebbe nessuna conseguenza scolastica ma sarebbe un’occasione persa”.

Ricci ha poi ricordato che “ci saranno domande a risposta chiusa ma anche domande argomentative, in cui lo studente è chiamato a spiegare il ‘perché’ della sua risposta. Quesiti in cui, oltre al riconoscimento della risposta corretta, si vuole verificare la capacità di ragionamento”.

Invalsi: indicazioni per la secondaria di II grado e prove in formato speciale

da La Tecnica della Scuola

Invalsi: indicazioni per la secondaria di II grado e prove in formato speciale

L’Invalsi ha pubblicato due documenti contenenti il riepilogo delle operazioni per lo svolgimento delle prove INVALSI 2017 nella scuola secondaria di secondo grado.

I documenti sono i seguenti:

Per le scuole che non hanno richiesto le prove in formato speciale questa è la tempistica prevista:

  1. comunicazione svolgimento (o mancato svolgimento) delle prove: dalle ore 8.00 del 9.5.17 nell’Area riservata alla Segreteria scolastica sarà disponibile il modulo per comunicare la somministrazione (o mancata somministrazione) delle prove INVALSI 2016. La comunicazione deve essere inviata entro le ore 12.00 del 9.5.17 per tutte le classi coinvolte nelle rilevazioni;
  2. pubblicazione delle griglie di correzione delle domande aperte (Area riservata alla segreteria scolastica): a. alle ore 10.00 del 9.5.17 pubblicazione della griglia di correzione delle domande aperte della prova di Matematica, b. alle ore 12.00 del 9.5.17 pubblicazione della griglia di correzione delle domande aperte della prova di Italiano.
  3. publicazione delle maschere per l’inserimento delle risposte alle prove INVALSI 2017 (Area riservata alla segreteria scolastica): alle ore 12.00 del 9.5.17 disponibilità della maschera (file excel) per l’inserimento delle risposte fornite dagli allievi della scuola primaria alle prove INVALSI 2017.

Invece, per le scuole che hanno richiesto le prove in formato speciale:

  1. trasmissione delle prove in formato speciale: a. alle ore 7.00 del 9.5.17 nell’Area riservata alla Segreteria scolastica troverà la chiave di apertura delle prove di Matematica in formato speciale, b. alle ore 9.30 del 9.5.17 nell’Area riservata alla Segreteria scolastica troverà la chiave di apertura delle prove di Italiano in formato speciale.
  2. comunicazione svolgimento (o mancato svolgimento) delle prove: dalle ore 8.00 del 9.5.17 nell’Area riservata alla Segreteria scolastica sarà disponibile il modulo per comunicare la somministrazione (o mancata somministrazione) delle prove INVALSI 2017. La comunicazione deve essere inviata entro le ore 12.00 del 9.5.17 per tutte le classi coinvolte nelle rilevazioni;
  3. pubblicazione delle griglie di correzione delledomande aperte (Area riservata alla segreteria scolastica): a. alle ore 10.00 del 9.5.17 pubblicazione della griglia di correzione delle domande aperte della prova di Matematica, b. alle ore 12.00 del 9.5.17 pubblicazione della griglia di correzione delle domande aperte della prova di Italiano. 4. pubblicazione delle maschere per l’inserimento delle risposte alle prove INVALSI 2017 (Area riservata alla segreteria scolastica): alle ore 12.00 del 9.5.17 disponibilità della maschera (file excel) per l’inserimento delle risposte fornite dagli allievi della scuola primaria alle prove INVALSI 2017.

Graduatorie ATA, funzioni per la scelta delle sedi disponibili fino al 5 giugno

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie ATA, funzioni per la scelta delle sedi disponibili fino al 5 giugno

Su portale Polis Istanze on-line sono disponibili le funzioni relative alla scelta delle sedi per le graduatorie d’istituto di prima e seconda fascia del personale A.T.A. a. s. 2017/18.

In particolare, le funzioni riguardano:

  • l’inclusione nelle graduatorie d’istituto di prima fascia (allegato G)
  • l’inclusione nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia (allegato A).

Le funzioni effettueranno il controllo che sul Sistema Informativo dell’Istruzione (SIDI), area reclutamento, l’aspirante sia noto e presente sulla stessa provincia in cui intende presentare le sedi. Pertanto, qualora questa condizione non sia verificata (aspirante non presente o presente con codice fiscale diverso da quello con cui è registrato a POLIS) verrà emesso un messaggio che inviterà l’aspirante a rivolgersi all’ufficio provinciale competente.

L’aspirante già presente nelle graduatorie d’istituto dell’anno scolastico precedente potrà procedere confermando le sedi e modificando opportunamente quelle non più di interesse o quelle che hanno cambiato codice per effetto della razionalizzazione della rete scolastica.

Le istanze saranno rese aperte fino alle ore 14.00 del 5 giugno.

Metafora per una Riforma

Metafora per una Riforma

di Nicola Puttilli

Si percepiva chiaramente una linea di continuità (dopo lunghi anni inutilmente trascorsi tra grembiulini, cacciaviti e amenità varie) tra la prima idea di autonomia delineata dall’allora ministro Luigi Berlinguer e la riforma renziana sfociata nella cosiddetta “buona scuola”. Ne erano tratti comuni alcune misure molto concrete che trovavano nella seconda la realizzazione e lo sviluppo di precisi elementi già presenti nella prima.

L’intuizione di un organico funzionale al progetto di scuola e quindi sganciato dal rigido rapporto con le classi/cattedre: è la premessa per il passaggio, da sempre atteso e mai realizzato, dalla didattica frontale e trasmissiva a una didattica attiva e (almeno parzialmente) laboratoriale; la consapevolezza che la scuola non può realizzare la propria vocazione progettuale in assenza totale di risorse (da cui i finanziamenti per funzionamento, formazione ecc. previsti dalla L 170 a fronte dei primi fondi per l’autonomia della L 440 e l’istituzione del fondo di istituto di allora); e (soprattutto) l’idea di una scuola liberata dall’abbraccio soffocante della burocrazia ministeriale e dalla relativa esuberante produzione amministrativa (lo “sblocca scuola”, ma che fine ha fatto?) a fronte del mai troppo rimpianto asserto berlingueriano secondo il quale è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato.

Più in generale compare una comune idea di scuola come asse privilegiato di sviluppo del Paese su cui far convergere attenzioni e risorse da parte del decisore politico; così come la consapevolezza, non scontata, che solo una scuola realmente autonoma sia in grado di produrre un vero rinnovamento della didattica, con lo studente finalmente al centro del processo formativo.

Non c’è bisogno di scomodare Bateson per ricordare l’importanza della metafora nella definizione/percezione di qualsiasi organismo. Come è stato possibile che una riforma nata con queste premesse abbia, quasi da subito, richiamato, nel sentire comune e anche tra gran parte della gente di scuola, la metafora della “scuola azienda” e, di conseguenza, del “preside manager” o addirittura sceriffo, nelle versioni più ruspanti?

Il dibattito e le analisi di questi mesi individuano sostanzialmente tre temi sui quali può essersi prodotta una deriva di questo tipo:

Il primo è quello del merito e della premialità, percepiti come pratica divisiva della categoria docente, da decenni esonerata da qualsiasi forma di valutazione (l’abolizione delle note di qualifica risale ai primi anni ’70);

il secondo riguarda la cosiddetta chiamata diretta che eliminerebbe presunti diritti di scelta, anche in questo caso ampiamente consolidati, per il personale docente compromettendo, secondo alcuni, la stessa libertà di insegnamento;

il terzo, non per ordine di importanza, è relativo al tema dell’alternanza scuola-lavoro, vista come una (possibile) subdola forma di sfruttamento del lavoro minorile (oltre alle numerose prese di posizione studentesche e non solo, indicativo in questo senso un recente “Caffè” di Massimo Gramellini sul ”Corriere”).

Si tratta indubbiamente di temi rilevanti, nodi critici che si prestano a letture divergenti, sui quali riprendere e approfondire il confronto che non può peraltro prescindere da una loro più ampia contestualizzazione.

Non è stato evidentemente sufficiente parlare nella L 107 di “comunità scolastica aperta al territorio” (comma 2), di “valorizzazione della comunità professionale scolastica con lo sviluppo del metodo cooperativo” (comma 3) e, ancora, di “valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva” (comma 7 m) per far passare, in gran parte della comune opinione, la metafora della scuola come comunità democratica (che si contrappone, per definizione, alla metafora della scuola azienda).

In questo senso la possibile “vischiosità” dei processi sopra richiamati ha fatto premio sulle dichiarate intenzioni della Legge che, d’altro canto, non enuncia in modo chiaro ed inequivoco le proprie finalità. Una Legge di sistema come la 107 avrebbe dovuto dichiarare in partenza che l’obiettivo, ancora ben lontano dall’essere raggiunto, era ed è quello di correggere le carenze e le iniquità del nostro sistema scolastico al fine di migliorarne gli standard ai livelli europei e di garantire a tutti il diritto all’uguaglianza delle opportunità formative, secondo i principi costituzionali. In tale contesto la realizzazione di una vera autonomia non è mero (per quanto importante) esercizio di efficace decentramento decisionale e amministrativo, ma condizione privilegiata per il perseguimento, nella singola scuola e nell’intero sistema, dei fini enunciati di equità del sistema stesso e di sviluppo del Paese.

L’autonomia fondata su variabili di progetto (pianificazione, comunicazione, problem solving, controllo, responsabilità, rendicontazione ecc.) da strumento di razionalizzazione gestionale diventa elemento di effettiva democratizzazione solo se gli obiettivi sono quelli sopra richiamati e le modalità organizzative previste rinviano a logiche di tipo cooperativo e non competitivo. Nulla a che vedere, in questo contesto, con l’aziendalizzazione della scuola e con il cedimento a pratiche neoliberiste. Potenziare l’autonomia significa, in buona sostanza, superare il vecchio apparato centralistico-burocratico, che da sempre governa il nostro sistema scolastico, e conferire reali poteri alle scuole sottraendoli alla burocrazia ministeriale nelle sue varie articolazioni.

Questo passaggio cruciale non riuscì a Berlinguer e non è riuscito con la L 170, progressivamente svuotata dei contenuti più innovativi e sempre più infarcita, in via di attuazione, di norme, disposizioni, circolari, direttive. La burocrazia ministeriale sta facendo, al solito, molto bene il proprio mestiere che consiste nel cambiare tutto per non cambiare nulla, mentre molti tra gli stessi dirigenti scolastici fanno a gara sui social e non solo per chiedersi, con malcelata angoscia, reciproci chiarimenti sull’ultima inutile, e incomprensibile, circolare.

L’autonomia scolastica è da ormai circa vent’anni norma di legge (e che Legge, con tanto di tutela costituzionale!) ma non è diventata, se non parzialmente e nelle pur numerose eccezioni che sempre ci sono, norma di comportamento, cultura e prassi nelle nostre scuole e tanto meno nel vasto apparato che ne condiziona pesantemente risorse, modi e tempi di lavoro.

Tema centrale diventa allora l’adozione di una reale cultura dell’autonomia che passa dalla dismissione, da parte dello Stato, delle funzioni gestionali a favore delle funzioni, mai abbastanza praticate, di indirizzo, coordinamento, verifica, riequilibrio di sistema; insieme con una rinnovata e ben qualificata opera di formazione, che non può non riguardare tutto il personale della scuola, a partire dalle ultime leve dei dirigenti scolastici. A questa grande azione di trasformazione, e alla formazione soprattutto, si potrebbero ragionevolmente agganciare gli aumenti retributivi da troppo tempo attesi dal personale della scuola, anche in considerazione del ritardo storico accumulato nei confronti di altre categorie con paragonabili livelli di impegno e di responsabilità professionali (e questo vale in particolare per i dirigenti scolastici).

Il fatto che una vera cultura dell’autonomia non si sia realizzata in oltre un ventennio sta a significare che si tratta di un passaggio complesso contrastato da molteplici e forti resistenze e che non può fare a meno di alcune precise condizioni e di tempi adeguati.

Difficile parlare di gestione di organizzazioni complesse senza una leadership distribuita stabile e riconosciuta, difficile parlare di merito e premialità senza un affidabile sistema di valutazione, difficile parlare di formazione collegiale affidando (quasi) tutte le risorse a un incontrollato e incontrollabile bonus individuale, difficile, infine (ma altre se ne potrebbero aggiungere) esercitare la leadership formativa quando si scaricano sulle autonomie scolastiche e i loro dirigenti tutte le ridondanti e pletoriche pratiche burocratiche che conosciamo e che poco o nulla hanno a che fare con la funzione formativa della scuola (su come affrontare queste e altre rilevanti questioni esistono, tra l’altro, specifiche proposte da tempo formulate dall’ANDIS, l’associazione nazionale dei dirigenti scolastici).

Valutazione e merito fanno parte della cultura professionale dei docenti che la praticano quotidianamente (a volte fin troppo!) nei confronti dei loro alunni; così come non è ragionevolmente sostenibile in sé (e non fa parte della tradizione della scuola democratica) la separazione tra scuola, società e mondo del lavoro, sempre, ma in particolare in un momento di grave crisi occupazionale; perfino la sacralità delle graduatorie può essere messa in discussione, ripensando ai danni enormi causati alla continuità didattica, una volta superato faticosamente il più che decennale fenomeno del precariato.

Si tratta di temi sensibili che nella nostra scuola, per i tratti storici che la caratterizzano, possono essere affrontati e gestiti solo in una cornice di certezze democratiche e di crescita di un’autentica cultura dell’autonomia, che non si crea bruciando i tempi né inseguendo feticci. Potrebbe bastare il tempo di una legislatura cominciando da subito, avendo chiare le finalità e le priorità e aprendo un confronto aperto ma non subalterno, senza scorciatoie, con il mondo della scuola.

Nota 9 maggio 2017, AOODGEFID 4833

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica,
per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale
Ufficio IV

Agli Uffici scolastici regionali per le Regioni
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-
Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria,
Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia,
Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto
c.a. Direttori Generali
LORO SEDI

Alle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado
delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia
Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche,
Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia,
Toscana, Umbria, Veneto
c.a.: Dirigenti scolastici
LORO SEDI

OGGETTO: Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 – Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE) – Obiettivo specifico 10.1. – Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa.
Azione 10.1.1 – Avviso pubblico prot.n. AOODGEFID/10862 del 16-09-2016 “Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nella aree a rischio e in quelle periferiche”. Compilazione questionario online per rilevazione dati progetti.

Si fa riferimento all’Avviso pubblico prot.n. AOODGEFID/10862 del 16/09/2016, relativo ai “Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nella aree a rischio e in quelle periferiche”.
Come già prefigurato nell’ambito del sopracitato Avviso, tutte le iniziative avviate nell’ambito del Programma Operativo Nazionale saranno accompagnate da specifiche indagini valutative, fin dalla fase di presentazione dei progetti, con l’obiettivo di conoscere ed analizzare le scelte e le difficoltà delle istituzioni scolastiche fin dalla fase di presentazione delle candidature.
In tale ottica, è stata prevista un’analisi di implementazione delle azioni di contrasto alla dispersione scolastica, da avviare già sui progetti inoltrati nel sistema informativo. Tale analisi è curata da esperti di valutazione del Consiglio Regionale della Lombardia ed in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ai fini della ricerca, sono state già rilevate ed elaborate informazioni sui progetti presentati all’interno del sistema informativo; risulta, tuttavia, necessario integrare tali dati con ulteriori approfondimenti a supporto della completezza della ricerca valutativa.
In considerazione di quanto sopra evidenziato, è stato predisposto un breve questionario da compilare online, a cura delle scuole che hanno presentato i progetti per l’inclusione sociale. Il questionario si compone principalmente di domande obbligatorie (segnalate con l’asterisco), che permettono un’unica opzione di risposta; solo in alcuni casi è possibile dare risposte multiple (sono segnalati nel testo della domanda con la dicitura “più scelte possibili”).
Si invitano, pertanto, le istituzioni scolastiche che hanno presentato i progetti di inclusione sociale e lotta al disagio, ai sensi del citato Avviso n.10862, a compilare il questionario, entro e non oltre martedì 16 maggio 2017, già disponibile al link: https://www.sondaggioonline.
com/s/MiurBando10862
I risultati della rilevazione verranno resi pubblici con apposita documentazione predisposta dal gruppo di ricerca, a partire da luglio 2017.
Per eventuali chiarimenti sulla compilazione del questionario potranno essere contattate le dott.sse Marina Gigli (marina.gigli@consiglio.regione.lombardia.it) e Isabella Bertoneri
(isabella.bertoneri@consiglio.regione.lombardia.it ).
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a questo Ufficio, dott.ssa Loredana Boeti (loredana.boeti@istruzione.it ).
Nel sottolineare che la rilevanza di tale indagine al fine di acquisire utili indicazioni a supporto di una più mirata ed efficace gestione delle iniziative, si chiede di garantire la massima collaborazione e
partecipazione.
Si invitano gli Uffici Scolastici Regionali in indirizzo a dare la massima diffusione alla presente e a fornire ogni utile contributo per favorire lo svolgimento della rilevazione in oggetto.
Si ringrazia per la collaborazione.

IL DIRIGENTE
Autorità di Gestione
Annamaria Leuzzi

Nota 9 maggio 2017, AOODGSIP 2417

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
UFF II
Welfare dello studente, partecipazione scolastica, dispersione e orientamento
Viale Trastevere, 76/A – 00153 Roma
Sito: www.istruzione.it/studenti e-Mail: iostudio@istruzione.it
c.a. Dirigente Scolastico
Istituzioni scolastiche secondarie di II grado
SEDE

Oggetto: Progetto web-serie “Teen”: informazioni per la partecipazione degli studenti

Si porta a conoscenza delle SS.LL. del progetto “Teen” (http://teen.mariagraziacucinotta.com/), la nuova web-serie dedicata al racconto delle tematiche e delle problematiche che quotidianamente possono accompagnare i giovani studenti lungo il loro percorso educativo di crescita, come il bullismo e il cyber-bullismo, l’omologazione e l’abuso di sostanze stupefacenti, l’utilizzo irresponsabile della Rete e dei social.
La serie ha l’intento di sensibilizzare il giovane pubblico e di incoraggiarlo alla condivisione delle suddette tematiche, focalizzando l’attenzione sulla percezione di tali fenomeni da parte dei giovani e delle dinamiche attraverso le quali essi si diffondono.
A tal proposito, gli studenti medesimi potranno essere protagonisti di questo progetto e, laddove selezionati, potranno avere l’opportunità di partecipare alle attività di casting che la produzione si accinge ad avviare, collaborare con professionisti del settore, nonché di conoscere da vicino i meccanismi di realizzazione di un prodotto audio-visivo.
In considerazione dell’opportunità offerta a tutti gli studenti, si invitano le SS.LL. a provvedere alla diffusione della presente comunicazione al fine di assicurare un’adeguata informazione presso tutta la comunità studentesca.
Gli studenti che sono interessati alla suddetta iniziativa, potranno scaricare i moduli per la partecipazione al casting direttamente dal sito internet http://teen.mariagraziacucinotta.com/, dove potranno trovare anche tutti i contatti di riferimento per acquisire ulteriori informazioni.
Si ringrazia per la collaborazione

IL DIRIGENTE
Giuseppe PIERRO

Decreto Ministeriale 9 maggio 2017, n. 259

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Decreto Ministeriale 9 maggio 2017, n. 259

Revisione e aggiornamento della tipologia delle classi di concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado previste dal DPR n. 19/2016

Audizione Ministro in 7a Senato

Il 26 aprile ed il 9 maggio si svolge nella 7a Commissione del Senato l’audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulle prospettive di riordino della normativa riguardante il settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) in relazione ai disegni di legge n. 322 e connessi (934, 972, 1616), Norme per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati