Problem Solving Collaborativo: i risultati italiani dell’indagine OCSE PISA 2015

da La Tecnica della Scuola

Problem Solving Collaborativo: i risultati italiani dell’indagine OCSE PISA 2015

Personale Ata, “tempi biblici” per le graduatorie di terza fascia

da La Tecnica della Scuola

Personale Ata, “tempi biblici” per le graduatorie di terza fascia

Uscita da scuola, chi vigila sugli alunni senza liberatoria?

da La Tecnica della Scuola

Uscita da scuola, chi vigila sugli alunni senza liberatoria?

Lavoro di squadra: gli studenti italiani non sanno metterlo in pratica. Lo studio Ocse

da Tuttoscuola

Lavoro di squadra: gli studenti italiani non sanno metterlo in pratica. Lo studio Ocse

Lavoro di squadra? Ai nostri studenti piace, peccato che non sappiano metterlo in pratica, cosa che alla maggior parte dei coetanei degli altri Paesi industrializzati riesce invece abbastanza bene. A fare emergere il problema della mancanza di “collaborative problem solving” nei quindicenni italiani è uno studio dell’Ocse, basato sui dati Pisa, che analizza le competenze degli studenti in varie fasi della loro vita scolastica. Domani, 22 novembre, i risultati italiani verranno presentati nel dettaglio e approfonditi nel corso di un Convegno presso l’Hotel Massimo D’Azeglio a Roma.

In breve, nella “risoluzione collaborativa dei problemi” l’Italia è nella parte bassa della graduatoria, con un punteggio di 478 punti contro una media Ocse di 500, per non parlare dei 561 punti di Singapore. L’Italia è quindi al 26° posto tra i 32 Paesi Ocse che hanno risposto ai test e al 31° se si includono anche i 20 Paesi partner che vi hanno preso parte.

Il Problem Solving Collaborativo è la capacità di un individuo di impegnarsi in un processo in cui due o più soggetti tentano di risolvere un problema condividendo la comprensione, le loro conoscenze, l’abilità e gli sforzi necessari per arrivare a una soluzione.

Lavoro di squadra: ragazze meglio dei ragazzi

Quando comunque parliamo di lavoro di squadra, sono le ragazze ad avere la meglio sui loro colleghi “maschietti”. In Italia, infatti, le studentesse ottengono punteggi significativamente superiori rispetto ai ragazzi (489 vs. 466). A partire dai risultati del campione indagato, si evidenzia che le ragazze hanno probabilità maggiori rispetto ai ragazzi (pari ad 1,6 volte) di raggiungere risultati migliori. Viceversa, i maschi hanno quasi il doppio di possibilità (pari ad 1,9 volte) delle femmine di non possedere le competenze minime di Problem Solving Collaborativo (sotto il Livello 2). 

Il gap tra Nord e Sud Italia

In generale, in Italia i risultati sono peggiori si hanno nelle scuole del Mezzogiorno. Gli studenti del Nord Ovest e del Nord Est della Penisola ottengono invece risultati migliori rispetto alla media nazionale. Complessivamente, le differenze nei risultati medi tra macro aree sono molto marcate: 73 punti sulla scala di Problem Solving Collaborativo, una differenza pari a tre quarti di deviazione standard, separano i punteggi medi ottenuti dalle due macro aree che si collocano agli estremi della distribuzione (Nord Est e Sud Isole).

Scuole migliori e startup per frenare la fuga dal Sud

da Tuttoscuola

Scuole migliori e startup per frenare la fuga dal Sud 

L’ultimo Rapporto SVIMEZ sull’economia del Mezzogiorno, presentato alla Camera lo scorso 7 novembre, afferma che malgrado un certo recupero rispetto alle medie nazionali registratosi negli ultimi due anni, il Sud tornerebbe ai livelli pre-crisi solo nel 2025: tre anni prima rispetto alle previsioni dello scorso luglio, ma sempre molto tempo dopo il centro-nord, che a tale traguardo può arrivare già nel 2019.

Un recupero comunque problematico se il Sud, nel frattempo (cioè fino al 2025), continuerà a perdere popolazione al ritmo degli ultimi dieci anni, 700.000 all’anno: emigrano verso il centro-nord, ma vanno anche all’estero, soprattutto i più giovani e istruiti. Il giornalista economico Giuseppe Turani in un articolo su ItaliaOggi ha stimato che negli ultimi 15 anni il Sud abbia perso circa 200 mila laureati per formare i quali sarebbero stati spesi ben 30 miliardi di euro.

Restano gli anziani e i meno acculturati, ed è naturale che in queste condizioni l’economia locale non decolli. Si tratta di un problema storico, che negli anni sessanta e primi settanta dello scorso secolo si provò ad affrontare con l’industrializzazione accelerata di alcuni territori, riuscita solo in pochi casi e con costi economici ed ecosistemici pesantissimi.

L’altra via, quella degli investimenti in formazione, è completamente fallita sul versante della formazione professionale regionale, mentre su quello scolastico si sono continuati a registrare alti tassi di dispersione precoce e nello stesso tempo bassi livelli medi di qualità nei test oggettivi (Invalsi e Pisa) degli studenti meridionali, con risultati rovesciati rispetto agli esiti scolastici, come da tempo documentato da Tuttoscuola con dossier e Rapporti. I rilevanti investimenti fatti nel Sud con i Fondi strutturali (FSE e FESR) a partire dai primi anni novanta hanno avuto uno scarso ritorno, salvo che in alcune isole di eccellenza, in particolare nell’Istruzione professionale di Stato.

Risulta chiaro – come lo era peraltro per alcuni meridionalisti illuminati anche sessanta o addirittura cento anni fa – che esiste una sinergia di tipo negativo tra bassa e iniqua qualità del sistema di istruzione e formazione e mancato sviluppo economico. Bisognerebbe agire su entrambi i versanti, con interventi sul piano educativo che partano dalla fascia 0-6 e dal tempo pieno per combattere davvero la dispersione, e investimenti sul piano economico – imprese innovative e startup – che creino opportunità di lavoro e facciano venir meno la principale ragione della fuga dal Sud dei giovani più istruiti.

Concorso DS: una rassegnazione che può diventare un caso politico

da Tuttoscuola

Concorso DS: una rassegnazione che può diventare un caso politico 

Un bando atteso inutilmente ormai da più di quattro mesi non fa più notizia.
A suo tempo l’argomento del bando del concorso per assumere 2.424 nuovi dirigenti scolastici e il suo ritardo di pubblicazione erano stati anche oggetto di interrogazioni parlamentari a cui aveva risposto la ministra Fedeli con previsioni rassicuranti.
Stessa rassicurazione (inutile) poco tempo dopo da parte del sottosegretario Toccafondi.
Poi sul bando del concorso DS è scesa la nebbia del silenzio.
Non vi sono state nemmeno altre interrogazioni parlamentari per chiedere conto degli annunci disattesi e, soprattutto, dell’impatto negativo che il ritardo avrà l’anno scolastico prossimo sugli assetti organizzativi delle istituzioni scolastiche gravate ulteriormente da nuove reggenze (stimate in oltre duemila). Un silenzio che sa di rassegnazione e di sconfitta.
Non vi sono, comunque, spiegazioni plausibili per questo ritardo, a meno che, rispetto alle disposizioni del Regolamento, al bando siano state apportare sostanziali modifiche per ridurne drasticamente i tempi di attuazione.
Sarebbe un’ipotesi di cui, sia chiaro, non esiste alcun segno di conferma, ma che avanziamo nella speranza che quel concorso DS non sia finito su un binario morto.
Questa l’ipotesi: se in prima applicazione del Regolamento si soprassedesse, per oggettive ragioni di emergenza, al corso di formazione e tirocinio, la Corte dei Conti potrebbe comunque registrare il bando? Si guadagnerebbero più di sei mesi di tempo e il concorso si concluderebbe con la sola prova scritta e l’orale, come sempre avvenuto.
Assurdo sotto molti aspetti, ma ormai non si sa più cosa pensare sull’inspiegabile ritardo di questo concorso, mentre tanti dirigenti scolastici in servizio si devono dividere su più reggenze.

Scuola digitale, crowdfunding per ‘Programma il futuro’

da Tuttoscuola

Scuola digitale, crowdfunding per ‘Programma il futuro’ 

Una campagna di raccolta fondi per rafforzare “Programma il Futuro”, il progetto realizzato dal CINI – il consorzio delle università italiane che insegnano e fanno ricerca in informatica. È il progetto sostieni.programmailfuturo.it, nato in accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per diffondere nelle scuole le basi scientifiche della società digitale. Perché, come si legge in una nota, “il futuro digitale è oggi ed è importante preparare cittadini e lavoratori competenti con il coinvolgimento di tutti: persone, aziende e istituzioni”.

Non a caso, dal 2014 ad oggi, il progetto ha coinvolto complessivamente oltre 30.000 insegnanti, che hanno guidato più di 2 milioni di studenti a svolgere nelle scuole mediamente 14 ore di informatica a testa, contribuendo allo sviluppo della cultura digitale.

L’iniziativa di “crowdfunding civico” serve per “espandere ulteriormente un’attività indispensabile a far sì che ragazze e ragazzi siano protagonisti e creatori del proprio futuro digitale e non consumatori passivi. “Programma il Futuro” ha reso disponibile alle scuole italiane molti contenuti e servizi per favorire l’insegnamento dell’informatica, ma è necessario fare ancora di più. Di qui la raccolta fondi.

Nota 22 novembre 2017, AOODPIT 2202

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
All’Ufficio speciale di lingua slovena
AI Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano
AI Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di Trento
AI Sovrintendente agli studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado
per il tramite dei rispettivi UU.SS.RR.
e. p.c. AI Capo di Gabinetto
SEDE

Nota 22 novembre 2017, AOODPIT 2202

Oggetto: ERRATA CORRIGE – Concorso nazionale: “Facciamo 17 goal. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” – Il edizione A.S. 2017-2018

Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole

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Edilizia scolastica, il 22 e 23 novembre la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole
Evento a Roma con la Ministra Fedeli

Due giorni di eventi, attività didattiche, occasioni di discussione e di sensibilizzazione, organizzati dalle scuole sui temi della sicurezza nell’edilizia scolastica, della prevenzione dei rischi e della sostenibilità. Il 22 e 23 novembre torna a svolgersi in tutta Italia la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, introdotta dalla legge 107/2015 (la Buona Scuola).

“È fondamentale che una corretta azione di sensibilizzazione sui temi della sicurezza inizi dalle singole scuole – dichiara la Ministra Valeria Fedeli – , con la promozione di iniziative per la conoscenza dei rischi realizzate in collaborazione con il proprio territorio, diffondendo un messaggio concreto su come la sicurezza debba essere un diritto di tutte e tutti. Confrontarsi con esperti, organizzare eventi e iniziative, conoscere di più le nostre scuole, ottenere informazioni sulle strutture, sulle competenze e sulle procedure può contribuire a creare una cultura della sicurezza”.

Tutte le scuole sono invitate, quindi, a organizzare attività sui temi dell’edilizia scolastica, in sinergia con il territorio, durante le attività scolastiche o extra scolastiche, e a comunicare le proprie iniziative sulla pagina web dedicata, accessibile dal sito internet del Miur:
www.istruzione.it/edilizia_scolastica/giornata_sicurezza2017.shtml. Mentre a Roma si terrà un evento nazionale con la Ministra Fedeli in cui saranno messi in mostra i 51 progetti vincitori del concorso #ScuoleInnovative.

Anche quest’anno l’iniziativa viene promossa dal Miur, in collaborazione con la Struttura di missione per l’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con tutti gli enti aderenti e con INDIRE, INAIL, Cittadinanzattiva, Legambiente, Fondazione Benvenuti in Italia – Fondo Vito Scafidi, Associazione Vittime della scuola, ANMIL, Save the Children e Croce Rossa.

Inoltre, gli istituti che aderiscono alla Giornata nazionale, segnalando il proprio evento, possono partecipare alla caccia al tesoro on line sui temi della sicurezza e al concorso #giornatadellasicurezza. Tutti i dettagli per partecipare sono nel Regolamento pubblicato sul sito. Le tre migliori attività e i migliori eventi realizzati dalle scuole e documentati attraverso un videoclip della durata massima di 180 secondi, da produrre secondo le modalità indicate nel Regolamento, riceveranno un contributo rispettivamente di 15.000 euro per la prima classificata; 12.000 euro per la seconda; 10.000 euro per la terza, da utilizzare per la riqualificazione di uno spazio all’interno del proprio istituto.

Le scuole potranno sviluppare liberamente le proprie attività. In ogni caso, per agevolarne l’ideazione, anche quest’anno viene fornito un kit con alcune indicazioni, proposte e spunti utili. Ad esempio, tra le molte opzioni, può essere utilizzato il modello TED, organizzazione di brevi interventi sui temi della sicurezza degli edifici e dei rischi del territorio; oppure eventi in cui le scuole illustrano le proposte per la sicurezza contenute nel proprio Piano Triennale dell’Offerta Formativa; collegamenti, per esempio attraverso la piattaforma di e-Twinning, con scuole europee che abbiano maturato particolari esperienze sui temi della sicurezza; o ancora creazione di profili Facebook, Twitter, Instagram, per condividere opinioni in tempo reale con attori del territorio, famiglie, istituzioni o altre scuole; raccontare i dati sulla sicurezza della propria scuola tramite Open Data; organizzare Flash mob e molto altro.

Sul sito internet sarà pubblicata una mappa interattiva che rappresenterà graficamente e in tempo reale la partecipazione degli istituti e le loro iniziative.

La Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole sarà anche l’occasione per premiare gli istituti che hanno ben rappresentato i temi della sicurezza partecipando al concorso dello scorso anno, i cui lavori saranno pubblicati sulla pagina web della Giornata nazionale.

Edilizia scolastica: procedure per la candidatura – Manuale operativo e linee guida

PON “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014 – 2020, FESR Asse II – Obiettivo 10.7. Avviso n. 35226 del 16.8.2017 pubblicazione LINEE GUIDA PER LA CANDIDATURA a seguito alla nota prot. AOODGEFID/37135 del 10/11/2017.

Prot. 37414 del 22 novembre 2017