Prosegue la trattativa all’Aran con i sindacati per il rinnovo del contratto scuola. Secondo quanto riporta Flc Cgil, un nuovo testo è stato presentato alle parti sociali.
È confermata la scelta di scrivere esclusivamente le clausole nuove in sostituzione di articoli precedenti, integrando o abrogando sezioni dei CCNL precedenti, al fine di non dover riscrivere tutti i quattro contratti in un unico testo: ciò significa che tutto ciò che dei CCNL 2007 non è riportato all’interno del CCNL 2016/2018 non è abrogato, se non è esplicitamente dichiarato dal nuovo testo. Sono state riscritte le relazioni sindacali e proposte modifiche di riassetto per le singole sezioni.
Secondo l’ARAN bisognerà verificare la compatibilità con il quadro di regole previgenti. L’ARAN annuncia infine l’impegno a riscrivere poi in forma compilativa una sorta di “testo unico” che integri i nuovi articoli con quelli del CCNL 2007 che, a questo modo, rivivranno nel nuovo contratto.
L’ARAN sta consegnando il nuovo testo sul quale inizia il confronto.
Le parole di Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil a Radio Articolo 1
Il problema degli stipendi dei supplenti brevi continua a tenere banco nell’attualità scolastica. Infatti, ad oggi, molti insegnanti con contratto a tempo determinato stanno aspettando ancora i pagamenti da settembre 2017.
Sulla questione era intervenuto qualche settimana fa anche Nicola Fratoianni, il segretario nazionale di Sinistra Italiana ed esponente di Liberi e Uguali, che dalla propria pagina Facebook commentava: “una situazione intollerabile come è intollerabile lo scaricabarile tra dirigenza scolastica e altri uffici statali: lentezze burocratiche, errori degli uffici, mancanza di risorse?, scrive Fratoianni, che chiede di individuare i responsabili.
Supplenti aspettano da settembre e i titolari di ruolo hanno gli stipendi regolari
A distanza di poco tempo arriva un altro sfogo, stavolta di una lettrice, che sottolinea come sia difficile “non solo aspettare il compenso della propria attività, ma anche a non ricevere alcuna spiegazione plausibile sull’origine della problematica né rassicurazioni sui tempi in cui si potrà risolvere. Da mesi, infatti, nonostante le scuole abbiamo completato tutto l’iter necessario al pagamento degli stipendi, il Ministero della Pubblica Istruzione non compie l’ultimo passaggio necessario, che è quello di definitiva autorizzazione dei pagamenti”.
Non solo: “alle nostre ripetute sollecitazioni al numero verde del sistema NOIPA ci viene risposto che nessuno può fare nulla per sbloccare la situazione. I più fortunati devono ricevere gli stipendi di dicembre e gennaio, ma ci sono colleghi che non vengono pagati da settembre, mentre i docenti di ruolo che sostituiscono e che sono a casa in malattia, aspettativa o congedo, percepiscono regolarmente lo stipendio. Noi supplenti, invece, dobbiamo garantire il servizio a scuola con impegno e costanza, senza ricevere un euro e siamo costretti anche ad anticipare le spese di viaggio.”
Ovviamente la gravità della situazione è variabile, ma un cosa è certa: per molti di questi supplenti che attendono da mesi lo stipendio non è facile, dato che diversi insegnanti si sono spostati dal proprio comune di residenza e quindi devono sostenere delle spese non indifferenti. Come fanno senza lo stipendio?: “Ci sono colleghi ridotti ormai a chiedere l’elemosina, perché lavorando fuori dal Comune di residenza devono anche sostenere spese di affitto. Inoltre, la maggior parte di noi ha una famiglia sulle spalle da mantenere e senza stipendio non sa come fare”, si legge ancora nella lettera.
Saranno pagati questo mese i precari?
Come abbiamo visto in precedenza, il pagamento degli stipendi di febbraio dei supplenti temporanei dovrebbero avvenire lunedì 26 febbraio. Mentre, NoiPA ha annunciato un’emissione speciale per febbraio 2018 con la quale saranno pagati gli arretrati di stipendio per il personale docente con contratto a tempo determinato. La data è quella di venerdì 16 febbraio.
Ecco come vengono pagati i supplenti
La procedura di pagamento dei supplenti funziona in questo modo: le segreterie delle scuole inseriscono nel sistema Noipa i contratti stipulati con i supplenti. Successivamente, avviene il controllo del ministero dell’Economia, che ha il compito di verificare la correttezza dei contratti. Infine, ogni fine del mese dovrebbero arrivare gli stipendi. Dovrebbero. Infatti, anche quest’anno i supplenti senza stipendio sono stati tantissimi e il docente di Pontedera è solo uno di migliaia. Forse il problema dovrebbe riguardare NoiPa, che avrebbe avuto alcuni problemi con l’elaborazione dei contratti.
Spesso a caricare i contratti in ritardo o a commettere errori sono le scuole.
Negli anni scorsi era la mancanza di risorse stanziate a rallentare la macchina burocratica. Quest’anno, a quanto pare, non dovrebbero esserci problemi di questo tipo.
Tuttavia, trattandosi di un problema molto frequente, non sarebbe il caso di rivedere la procedura? O di intervenire direttamente sul sistema di NoiPa?
Tutto sul cedolino stipendi supplenti
Ricordiamo che, anche i supplenti temporanei possono consultare il proprio cedolino tramite il portale NoiPa, esclusivamente in formato elettronico. Inoltre è possibile consultare i documenti contabili legati al trattamento stipendiale.
Nel portale è organizzata un’Area riservata nella quale si trovano i servizi di consultazione e di self service. Il cedolino è consultabile in questa apposita area.
Per usufruire dei servizi è necessario entrare nell’Area riservata del portale fornendo le credenziali:
il Codice Fiscale e la password.
Attenzione, però. Lemodalità di accesso sono diverse nel caso sia il primo accesso o accessi successivi.
Nel caso dei supplenti per attivare la procedura di primo accesso all’Area riservata del portale è necessario avere alcune informazioni che saranno fornite dall’Amministrazione.
Pereffettuare il primo accesso, una volta ottenute le informazioni, selezionare il link Accedi all’area riservata, il sistema presenterà la pagina di login. Attivare quindi la procedura di Primo accesso e seguire il percorso proposto dal sistema.
Nel corso della procedura il supplente stesso potrà indicare la password da usare per accedere all’Area riservata.
Per gli accessi successivi al primo, inserire nella pagina di login, il Codice Fiscale e la password, e cliccare su login.
Le segreterie scolastiche dovrebbero fare da tramite entrando nel sistema e stampando i cedolini.
Dai cedolini sarà possibile ricavare i dati che garantiscono l’identità del singolo lavoratore.
In particolare è necessario conoscere il proprio numero di partita fissa, e l’ID dei due cedolini.
LA GUIDA ALLA LETTURA DEL CEDOLINO
Il cedolino NoiPA in formato elettronico è disponibile per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, anche per quelli non in possesso di casella di posta elettronica istituzionale.
NoiPA calcola mensilmente gli emolumenti della rata stipendiale per circa un milione e mezzo di dipendenti, elaborando le informazioni su competenze fisse ed accessorie.
COME ACCEDERE A NOIPA
LA PRIMA PAGINA
Ecco la guida alla lettura (fonte NoiPa)
La prima pagina è costituita dalle seguenti sezioni:
1. INTESTAZIONE
In questa sezione ci sono, oltre al logo del Ministero dell’Economia e Finanze, le informazioni identificative del cedolino, ovvero:
RATA DI RIFERIMENTO, indicativa di mese e anno di retribuzione
ID CEDOLINO, con numerazione progressiva convenzionale
2. AREA INFORMATIVA SUPERIORE
La sezione riporta tutte le informazioni relative all’anagrafica del dipendente, all’Ente di appartenenza, alla posizione giuridico economica del lavoratore, al dettaglio delle detrazioni e agli estremi di pagamento.
ANAGRAFICA DEL DIPENDENTE: contiene i dati anagrafici dell’intestatario del cedolino ovvero cognome e nome, codice fiscale, data di nascita, domicilio fiscale e numero di partita. In particolare, il numero di partita è un codice di iscrizione che identifica in modo univoco il dipendente nel sistema NoiPA.
ENTE DI APPARTENENZA: riporta i dati dell’amministrazione di appartenenza ovvero ufficio responsabile, codice fiscale dell’Ente e ufficio di servizio
POSIZIONE GIURIDICO ECONOMICA: contiene i dati giuridico-economici del dipendente quali il livello di inquadramento professionale, la tipologia di liquidazione spettante (TFS/TFR), la tipologia del contratto di lavoro (ad es. tempo indeterminato), la qualifica professionale e la Cassa Previdenziale cui il lavoratore è iscritto. Tali informazioni identificano la posizione professionale del dipendente e sono necessarie per calcolare l’importo economico spettante. A titolo esemplificativo il primo carattere del codice della qualifica individua il comparto di contrattazione collettiva di appartenenza, come ad esempio: “X” identifica il comparto Ministeri; “K” il comparto Scuola, “L” i Dirigenti, “H” i Magistrati, “W” i vigili del Fuoco, ecc. I dati della posizione giuridico economica sono evidenziati nell’immagine sottostante.
DETTAGLIO DELLE DETRAZIONI: tali dati indicano l’importo totale delle detrazioni sia di base che per carichi di famiglia. Tale importo diminuisce l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) calcolata, in base alle aliquote vigenti, sull’imponibile fiscale al netto delle ritenute previdenziali.
ESTREMI DI PAGAMENTO: riporta le informazioni relative alle modalità di pagamento dello stipendio (ad es. accredito su c/c bancario, codice IBAN, indirizzo filiale e data di esigibilità della valuta).
3. DATI RIEPILOGATIVI DELLA RETRIBUZIONE
In questa sezione vengono indicati i dati di riepilogo delle retribuzione, ovvero i soli importi totali riguardanti:
COMPETENZE FISSE: stipendio base e altri assegni
COMPETENZE ACCESSORIE: assegni accessori
RITENUTE: suddivise in previdenziali e fiscali e altri tipi di ritenute
CONGUAGLI PREVIDENZIALI E FISCALI
Viene data evidenza dei totali lordi e netti, e anche del quinto cedibile.
4. AREA INFORMATIVA INFERIORE
La sezione contiene gli importi progressivi e i codici bidimensionali necessari alla certificazione del cedolino.
IMPORTI PROGRESSIVI: l’imponibile e l’IRPEF dell’anno corrente (AC), l’imponibile e l’IRPEF dell’anno precedente (AP) e le aliquote IRPEF media e massima.
LA SECONDA PAGINA
La seconda pagina del cedolino è composta dalle informazioni riepilogative già presenti nella prima pagina e da ulteriori elementi di dettaglio:
1. INTESTAZIONE DEL CEDOLINO
Riporta i medesimi campi dell’intestazione della prima pagina ovvero la rata di riferimento e l’ID del cedolino.
2. AREA INFORMATIVA SUPERIORE
Riporta le informazioni già presenti nella prima pagina; nello specifico l’anagrafica della persona e l’Ente di appartenenza
3. DATI DI DETTAGLIO DELLA RETRIBUZIONE
COMPETENZE FISSE: stipendio e altri eventuali assegni (ad esempio indennità di amministrazione, assegno al nucleo familiare, arretrati a credito, ecc.)
COMPETENZE ACCESSORIE: ogni tipo di assegno accessorio (ad es. per lavoro straordinario)
RITENUTE: previdenziali, fiscali al netto delle detrazioni e altri tipi di ritenute (ad es. ritenute sindacali)
CONGUAGLI FISCALI E PREVIDENZIALI: ad es. addizionale regionale all’IRPEF, addizionale comunale saldo e addizionale comunale acconto, ecc.
4. AREA INFORMATIVA INFERIORE
Riporta i medesimi importi progressivi della prima pagina logica
CEDOLINO COMPLETO
Il cedolino NoiPA in formato elettronico è disponibile per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
“Una scuola inclusiva, scrive Fedeli tramite un comunicato Miur, capace di rispettare e valorizzare le differenze come elementi di arricchimento. Una scuola accogliente, dove nessuno si senta escluso e dove tutte le ragazze e tutti i ragazzi possano, indipendentemente dalla provenienza geografica, dalle condizioni socio-economiche, dal genere, dalla condizione fisica, essere formati per diventare cittadine e cittadini attivi, consapevoli, partecipi. È la scuola di cui abbiamo bisogno. È la scuola per cui stiamo lavorando ogni giorno. È la scuola che meritano e che si aspettano di trovare le nostre studentesse, i nostri studenti, le loro famiglie”.
“Non posso dunque che stigmatizzare il linguaggio utilizzato da alcune istituzioni scolastiche, e riportato dalla stampa – prosegue Fedeli -, nella compilazione del Rapporto di autovalutazione (RAV), uno strumento di trasparenza che viene pubblicato e aggiornato sul portale ‘Scuola in chiaro’ per fornire alle famiglie e a chi si iscrive elementi di conoscenza che vanno dal numero di studentesse e studenti, al piano dell’offerta formativa, passando per gli obiettivi di miglioramento che le scuole decidono di darsi, dopo aver analizzato i loro punti di forza e debolezza. Quando, nella sezione dedicata al contesto in cui opera la scuola, si inseriscono, alla voce ‘Opportunità’, frasi che descrivono come un vantaggio l’assenza di stranieri o di studentesse e studenti provenienti da zone svantaggiate o di condizione socio-economica e culturale non elevata, si travisa completamente il ruolo della scuola. Si negano i contenuti dell’articolo 3 della nostra Costituzione. Si fa un passo indietro rispetto a una delle caratteristiche fondanti della scuola italiana: la capacità di inclusione e integrazione. Una peculiarità riconosciuta anche a livello internazionale”.
“Scriverò oggi stesso all’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, affinché faccia immediatamente un attento monitoraggio dei Rapporti di autovalutazione con riferimento a questo tipo di episodi. L’autonomia nella compilazione da parte delle scuole è sacra. Ma ci sono principi comuni e irrinunciabili a cui tutti dobbiamo ispirarci. A partire da quelli stabiliti nella nostra Costituzione. Leggendo certe espressioni sembra che qualcuno li abbia dimenticati. Alcune frasi appaiono particolarmente gravi, persino classiste. Non sono assolutamente tollerabili e prenderemo provvedimenti specifici a seguito dei dovuti approfondimenti. Il RAV rientra peraltro fra gli strumenti di valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici. Terremo conto anche di questi elementi”, aggiunge Fedeli.
“Il Rapporto di autovalutazione ha rappresentato un’importante innovazione – conclude la Ministra -. Avere uno spazio dove inserire, in totale trasparenza e con un linguaggio semplice, elementi che possono aiutare le famiglie a conoscere meglio l’istituto in cui stanno iscrivendo le proprie figlie e i propri figli è un passo avanti irrinunciabile. Ma non possiamo in nessun modo permettere che in questo spazio di trasparenza vengano indicati come elemento di vantaggio o positività l’assenza di alunne e alunni con difficoltà di apprendimento, la scarsità di stranieri o ‘poveri’. A ottobre abbiamo lanciato con convinzione un Piano nazionale per l’educazione al rispetto dell’altro e delle differenze. Non possiamo chiedere alle studentesse e agli studenti di acquisire questi valori se è la scuola per prima a non riconoscerli come propri”.
Iscrizioni a scuola 2018, tutti pazzi per i licei: boom per lo Scientifico, in lieve calo i Professionali
Chiuse lo scorso 6 febbraio le iscrizioni on line al nuovo anno scolastico 2018/2019. La procedura ha riguardato 1.455.850 studentesse e studenti dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Per l’infanzia la domanda, anche quest’anno, era cartacea. Il 71,8% delle famiglie ha fatto domanda senza chiedere l’ausilio delle scuole. Erano il 69% un anno fa. Il quadro è in miglioramento in tutto il Paese. Con punte più alte al Nord.
Passando alle scelte fatte dagli studenti, secondo i primi dati analizzati dal Miur, il 55,3% delle ragazze e dei ragazzi che a settembre andrà in prima nella scuola secondaria di secondo grado ha optato per un indirizzo liceale. Anche per l’anno scolastico 2018/2019 i Licei si confermano in testa alle preferenze. Lo scorso anno erano stati scelti dal 54,6% dei neo iscritti. In particolare, i Licei si confermano l’indirizzo preferito dalle ragazze.
Il 30,7% ha scelto un Istituto tecnico, con una leggera crescita rispetto al 30,3% di un anno fa. Lieve calo per i Professionali scelti dal 14% delle ragazze e dei ragazzi, rispetto al 15,1% dello scorso anno.
«Le iscrizioni rappresentano sempre un momento cruciale per le ragazze e i ragazzi, per le loro famiglie. Le procedure on line costituiscono una importante facilitazione per chi deve fare la propria scelta e anche per le scuole che possono gestire in modo più rapido le domande. Si tratta di una importante innovazione che il Ministero ha introdotto ormai da qualche anno e che cerchiamo di migliorare per rendere il servizio sempre più efficiente», dichiara la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.
Iscrizioni a scuola 2018: Licei in crescita
Confermato quindi il trend di crescita dei Licei, scelti dal 55,3% delle alunne e degli alunni. È dal 2014/2015 che i Licei vengono scelti da uno studente su due. Aumenta anche quest’anno la percentuale di iscritti al Classico: sono il 6,7%, rispetto al 6,6% dell’anno scorso. Lo Scientifico (tra indirizzo tradizionale, opzione Scienze Applicate e sezione Sportiva) si conferma in testa alle preferenze: lo sceglie il 25,6% delle studentesse e degli studenti. Erano il 25,1% lo scorso anno. Guardando nel dettaglio, resta stabile (15,6% delle scelte) l’indirizzo tradizionale. Cresce la percentuale di chi sceglie l’opzione Scienze Applicate: è l’8,2% quest’anno, era il 7,8% un anno fa. L’opzione sportiva passa dall’1,6% dello scorso anno all’1,8%.
In lieve aumento le preferenze per il Liceo linguistico (dal 9,2% al 9,3%). Lieve calo per l’Artistico (dal 4,2% dell’anno scorso al 4,1% di oggi) e per il Liceo europeo/internazionale (dallo 0,7% dell’anno scorso, allo 0,5% di oggi). Il Liceo delle Scienze umane cresce: lo sceglie l’8,2% delle ragazze e dei ragazzi rispetto al 7,9% dell’anno scorso. Licei musicali e coreutici ancora a quota 0,9%: indirizzo Musicale sempre allo 0,8%, Coreutico sempre allo 0,1%.
Iscrizioni a scuola 2018: incremento per i Tecnici, lieve flessione per i Professionali
Uno studente su tre (30,7%, erano il 30,3% un anno fa) sceglie un Istituto tecnico. Il settore Economico è all’11,4% (l’anno scorso era all’11,2%); il settore Tecnologico, con i suoi indirizzi, continua ad attrarre maggiormente, con il 19,3% delle scelte (il 19% lo scorso anno). Gli Istituti professionali, scelti dal 14% delle studentesse e degli studenti registra un lieve calo rispetto al 15,1% del 2017/2018.
Iscrizioni a scuola 2018: le ragazze preferiscono i Licei
Il Liceo è più gettonato tra le studentesse, che costituiscono il 60,8% delle nuove iscrizioni, con picchi del 91,8% nell’indirizzo Coreutico e dell’89,5% alle Scienze umane. Le ragazze sono il 70,8% dei neo iscritti al Classico, il 79,3% al Linguistico. Mette d’accordo tutti lo Scientifico: qui le studentesse sono quasi il 50%. Le ragazze sono quasi il 44% dei neo iscritti ai Professionali e il 31% nei Tecnici.
Licei al top nel Lazio
Anche quest’anno il Lazio si conferma la regione con la maggiore percentuale di iscritti ai Licei, con il 68,1%. Seguono Abruzzo (60,8%), Campania (59,8%), Umbria (59,5%), Sicilia (59%). Il Veneto si conferma la regione con meno ragazzi che scelgono gli indirizzi liceali (46%) e la prima nella scelta dei Tecnici (39,2%). Nei Tecnici seguono Friuli Venezia Giulia (37,7%) ed Emilia Romagna (36,2%). La regione con la più alta percentuale di iscritti negli Istituti professionali è la Basilicata (16,8%), seguita da Emilia Romagna (16,6%), Campania e Puglia (15,9%).
Maturità 2018: ecco la data dei 100 giorni all’esame di Stato
Il countdown sta per iniziare. Migliaia di studenti tra poco più di un mese festeggeranno i 100 giorni che li separano dal loro esame di maturità 2018. Una vera e propria tradizione che va avanti da generazioni e per la quale tantissimi maturandi stanno già lavorando sodo: c’è chi prepara la celebre scatola con la quale andrà in giro a raccogliere soldi per organizzare poi l’uscita di classe e chi invece preferisce impegnarsi nella messa a punto degli ultimi dettagli per far sì che i suoi 100 giorni maturità 2018 siano perfetti.
100 giorni maturità 2018, la data
Insomma, i 100 giorni maturità 2018 sono vicini. Infatti, la data dei 100 giorni maturità 2018 è il prossimo 12 marzo e, fortuna vuole, che sia capitata proprio di lunedì. Facile quindi prevedere come tantissime classi di quinta rimarranno vuote. Bisognerà poi portare una giustificazione in caso di assenza? La risposta è sì. Purtroppo per i maturandi quella dei 100 giorni non è una festività riconosciuta, le scuole sono aperte regolarmente e se non ci reca bisogna tornare poi con una giustificazione adeguata.
100 giorni maturità 2018, cosa fare?
Di riti e tradizioni da seguire per festeggiare i 100 giorni maturità 2018 ce ne sono diversi. Per esempio, ogni anno migliaia di studenti si recano al santuario di San Gabriele, in Abruzzo, per la famosissima benedizione delle penne che poi useranno nei giorni delle prove scritte dell’esame di Stato. Anche Pisa è molto nota come meta privilegiata di orde di maturandi in preda al panico e all’euforia dei 100 giorni. In alternativa si può sempre optare per qualsiasi altra gita fuori porta (perché non al mare, magari in Versilia?) o per un bel pranzo in compagnia della propria classe, quella con la quale si passeranno gli ultimi mesi insieme a condividere ansie, paure, sogni e aspettative per il futuro.
Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Fondo Sociale Europeo e Fondo Europeo Sviluppo Regionale. Trasmissione del documento “Disposizioni e istruzioni per l’attuazione delle iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 14 – 2020”.
Duemila insegnanti della scuola primaria o secondaria di primo e secondo grado saranno coinvolti in una giornata di formazione sul tema delle competenze digitali e dell’ostilità nei linguaggi grazie alla collaborazione fra il nostro Ministero e Parole Ostili (l’Associazione formata da Associazione Parole O_Stili, Università Cattolica e Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo).
Durante la giornata si svolgeranno oltre 30 tra lezioni frontali, panel e workshop interattivi della durata di 50 minuti.
Questi momenti di incontro saranno preceduti da un momento di assemblea plenaria, a cui parteciperà anche la Ministra Valeria Fedeli.
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