Mattarella: ‘Assicurare l’istruzione è un dovere inderogabile della Repubblica’

da Tuttoscuola

Mattarella: ‘Assicurare l’istruzione è un dovere inderogabile della Repubblica’ 

Quest’anno il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico ha confortato l’opinione di coloro che ritengono che tra i tanti incarichi ricoperti nella sua importante carriera politica quello nel quale egli si è maggiormente identificato, sentendolo come congeniale alle proprie inclinazioni e priorità valoriali, è quello di Ministro dell’Istruzione.

La scuola, ha sottolineato il Presidente, è “una cartina al tornasole, un barometro della nostra concreta condizione di giustizia, di libertà, di uguaglianza tra le persone” ed è per questo che “assicurare l’istruzione è un dovere inderogabile della Repubblica”. Perciò “organizzare, e garantire, un sistema formativo adeguato ai tempi è una assoluta priorità politica e istituzionale”. Queste parole, dette quasi trent’anni dopo l’anno scolastico 1989-1990, nel quale Mattarella si impegnò, da ministro della Pubblica Istruzione, a gettare le fondamenta del grande – e incompiuto – progetto dell’autonomia delle scuole, fanno capire quanto egli consideri tuttora insoddisfatta l’esigenza di rafforzare e rilanciare il ruolo della scuola, e quanto deve essergli costato abbandonare il cantiere delle riforme scolastiche: da quella dell’autonomia (diversa e assai più proattiva di quella poi realizzata da Luigi Berlinguer) a quella dell’istruzione secondaria superiore, in quegli anni al centro dell’importante lavoro di riprogettazione – secondo una architettura unitaria e bipartisan– svolto dalla Commissione presieduta dal sottosegretario Beniamino Brocca, una personalità politica a lui molto vicina per valori ideali e visione della scuola.

Forse un piccolo segno di quanto egli sia rimasto legato a quel cantiere e a quell’impegno, drasticamente interrotto dopo un anno (luglio 1989-luglio 1990) dalle vicende della politica, si può leggere nel fatto che nel suo discorso egli non abbia mai parlato di “dirigenti scolastici”, figli di una fase politica posteriore, ma di “presidi” (due volte) e “direttori didattici”, interlocutori privilegiati della “sua” visione dell’autonomia delle scuole. Un’autonomia dal basso, partecipante.

Concorso straordinario: non basta partecipare

da Tuttoscuola

Concorso straordinario: non basta partecipare 

L’operazione salvataggio dei vecchi diplomati magistrali, prevista dalla legge ‘dignità’, muove i primi passi importanti verso il concorso straordinario per posti comuni e di sostegno nella scuola primaria e dell’infanzia.

Nell’incontro con le organizzazioni sindacali di giovedì scorso il Miur ha presentato la bozza di decreto che dovrà regolamentare i dispositivi da cui uscirà il bando. Il testo del decreto, dopo essere adeguatamente sistemato, passerà al vaglio del CSPI e, forse, del Consiglio di Stato per l’acquisizione dei pareri di rito, prima di diventare formalmente regolamento da cui potrà finalmente uscire il bando.

Considerati i tempi tecnici complessivi, il bando potrebbe essere pubblicato tra la fine di ottobre e i primi di novembre con presentazione delle domande di partecipazione entro la metà di dicembre.

Difficile quantificare il numero dei possibili candidati, anche perché la decorrenza della fascia temporale degli otto anni scolastici entro cui i candidati devono avere prestato almeno i due anni di servizio richiesti potrebbe determinare l’inclusione o l’esclusione di parecchi di loro.

Si stima che i candidati possano superare ampiamente le 10 mila unità, ma potrebbero essere anche molti di più del previsto, con il rischio – molto concreto per la scuola dell’infanzia – che le graduatorie di merito possano richiedere molti anni per essere smaltite.

La certezza del posto assicurato (il concorso non prevede selezione) potrebbe indurre molti candidati a snobbare qualsiasi forma di preparazione, con la conseguenza di trovarsi alla fine in fondo alla graduatoria e dover attendere anni e anni prima di arrivare al sospirato posto (sempre che non arrivi prima l’età della pensione).

Senza l’affanno che spesso accompagna lo svolgimento di un concorso, conviene comunque non rimanere con le mani in mano in vista del colloquio orale (unica prova prevista dalla legge), e cercare una preparazione che aiuti a scalare la graduatoria per un posto di ruolo.

Fiera Didacta 2018, inviata Circolare del Miur a tutti i dirigenti scolastici

da Tuttoscuola

Fiera Didacta 2018, inviata Circolare del Miur a tutti i dirigenti scolastici

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha inviato in questi giorni una circolare ai dirigenti scolastici per informare tutte le istituzioni scolastiche della più importante manifestazione italiana dedicata alla scuola del futuro: “Fiera Didacta Italia”, che si terrà dal 18 al 20 ottobre alla Fortezza da Basso di Firenze.

L’Indire, partner scientifico della manifestazione, ha organizzato un programma per i docenti che contiene oltre 190 eventi, tra workshop immersivi, debate e convegni. Per info su come partecipare basta consultare il seguente link http://fieradidacta.indire.it/modalita-di-partecipazione/

Il Miur sarà presente con un proprio stand, denominato Arena, nel quale si terranno, nel corso dei tre giorni, workshop tematici a cura delle direzioni generali del Miur, dedicati innovazione nell’ambito metodologico, didattico gestionale ed organizzativo. I workshop sono rivolti ai dirigenti scolastici, docenti, direttori dei servizi amministrati e personale ATA.

Anagrafe Edilizia scolastica

Al via l’operazione trasparenza sui dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, da oggi disponibili in chiaro, per singolo istituto scolastico, attraverso il portale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nella sezione dedicata ai dati e open data.

“Si tratta di un’operazione trasparenza molto importante e senza precedenti – sottolinea il Ministro Marco Bussetti – che consente finalmente a tutti i cittadini di conoscere con precisione quale sia lo stato di salute degli edifici scolastici presenti sul territorio nazionale. L’avevamo annunciata, anche a seguito di un Accordo quadro siglato con la Conferenza Unificata lo scorso 6 settembre, e stiamo mantenendo l’impegno preso, rispettando i tempi, anche in risposta alle molte sollecitazioni arrivate in questi anni da associazioni che si sono battute per la sicurezza delle nostre scuole, penso a Cittadinanzattiva e Legambiente”.

Da oggi, prosegue Bussetti, “abbiamo un quadro ancora più chiaro per poterci muovere rapidamente nell’individuare le priorità di intervento. Lavoreremo in stretta collaborazione con gli Enti locali per velocizzare le opere di manutenzione. Rispetto al passato – spiega il Ministro – si registra qualche miglioramento nei dati, ma molto resta da fare. Dobbiamo correre. Si è perso purtroppo troppo tempo. Abbiamo risorse da spendere che erano rimaste ferme. Oltre 7 miliardi. Abbiamo già sbloccato oltre 1 miliardo per l’antisismica e 1,7 miliardi per interventi di messa in sicurezza. Abbiamo semplificato le procedure di spesa grazie all’Accordo in Conferenza Unificata che ci consente di attribuire le risorse direttamente agli Enti locali, senza passaggi intermedi. L’Anagrafe da ora in poi, sempre grazie a questo Accordo, sarà aggiornata in tempo reale: non dovremo più attendere mesi o anche anni per sapere come stanno le nostre scuole. E sarà anche migliorata con una quantità maggiore di dati che consentiranno di lavorare al meglio per capire dove c’è maggior bisogno di intervento. Faremo tutto questo insieme e Regioni ed Enti locali che, va ricordato, sono proprietari degli edifici scolastici”.

Il Ministero, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ha anche avviato una mappatura satellitare degli edifici scolastici per poter verificare eventuali spostamenti, anche millimetrici, degli edifici scolastici negli ultimi 8 anni e far partire i necessari controlli.

Dall’ultimo aggiornamento dell’Anagrafe emerge che in Italia c’è un patrimonio edilizio scolastico composto da 40.151 edifici attivi che fanno capo agli enti locali, 22.000 di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970. L’aggiornamento ha consentito un censimento più completo del precedente con un +17,8% di edifici intercettati, che nella precedente rilevazione risultavano inattivi.

Ad oggi, il 53,2% degli edifici possiede il certificato di collaudo statico (la prima norma che introduce in Italia l’obbligo del certificato di collaudo statico è la legge 5 novembre 1971, n. 1086, il 22,3% degli edifici senza questo certificato è costruito prima del 1970). Il 59,5% non ha quello di prevenzione incendi. Il 53,8% non ha quello di agibilità/abitabilità. Il 78,6% delle scuole ha il piano di emergenza. Il 57,5% degli edifici è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici. Le barriere architettoniche risultano rimosse nel 74,5% degli edifici.

“Sono dati che dobbiamo migliorare. In fretta – chiude il Ministro -. Stiamo lavorando celermente per dare risposte certe a ragazzi, personale scolastico e famiglie. Siamo al governo dal primo giugno e credo che abbiamo già dimostrato, in pochi mesi e con fatti concreti, la nostra attenzione a questo tema. La scuola è per milioni di cittadini una seconda casa dove devono potersi sentire sicuri”.

Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo

alle ore 10:30 del 26/09/2018

Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo

Sala Zuccari – Palazzo Giustiniani – Senato della Repubblica – Via della Dogana Vecchia, 29 – Roma

La società del rancore, emersa dall’ultimo «Rapporto sulla situazione sociale del Paese», fa riferimento a un immaginario collettivo regressivo, chiuso, che la rende incerta, impaurita e, per questo motivo, condannata a non crescere. Per analizzare meglio il fenomeno, il Censis, in collaborazione con Conad, ha avviato un progetto che racconta come è cambiato l’immaginario collettivo nell’evoluzione della società italiana ed esplora quali opportunità presenta il futuro.

Presentazione del nuovo progetto di ricerca sull’immaginario collettivo degli italiani:
Francesco MaiettaResponsabile Area Poltiche Sociali Censis

Tavola rotonda:
Luca De BiaseGiornalista
Maurizio FerrarisFilosofo
Francesco PuglieseAmministratore Delegato Conad
Massimiliano ValeriiDirettore Generale Censis

Modera:
Maria LatellaGiornalista

 

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L’accesso alla sala – con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.
I giornalisti devono accreditarsi secondo le modalità consuete inviando un fax al numero 0667062947.

Per partecipare è necessario inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica: nicoletta.nanetti@homina.it.