Concorso 2016, vincitori assunti anche dopo decadenza graduatorie

da Orizzontescuola

di redazione

Il Conavincos Coordinamento Nazionale Vincitori Concorso Scuola 2016 ricorda con un comunicato la normativa che garantisce l’assunzione a tempo indeterminato per i docenti risultati vincitori al concorso a cattedra 2016.

Si ricordi a tal proposito il decreto legge 87 del 12 luglio 2018, (“Decreto Dignità”), convertito nella legge 96 del 9 agosto 2018.

Relativamente al reclutamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, la suindicata legge, all’art. 4, comma 1-quater, cita testualmente “Il restante 50 per cento dei posti di docente vacanti e disponibili (oltre al 50% destinato alle GAE, n.d.r.), sia comuni, ivi compresi quelli di potenziamento, che di sostegno, la cui messa a concorso sia autorizzata ai sensi dell’art. 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, nella scuola dell’infanzia e in quella primaria è coperto annualmente mediante lo scorrimento delle graduatorie di merito delle seguenti procedure concorsuali, attribuendo priorità a quella di cui alla lettera a):
a) concorsi banditi nell’anno 2016 ai sensi dell’art. 1, comma 114, della legge 13 luglio 2015, n. 107, limitatamente a coloro che hanno raggiunto il punteggio minimo previsto dal bando, sino al termine di validità delle graduatorie medesime, fermo restando il diritto all’immissione in ruolo per i vincitori del concorso;

Come avverranno le assunzioni  a settembre 2019

Infanzia e primaria

Sulla base di quanto indicato dalla legge n. 96/2018, nei prossimi anni, le immissioni in ruolo avverranno:

  • il 50% dalle graduatorie ad esaurimento;
  • il 50% dalle graduatorie concorsuali.

Il 50% dei posti, destinato ai concorsi, sarà assegnato alle seguenti procedure:

  1.  con priorità al concorso 2016;
  2.  qualora residuino posti, al concorso straordinario e al nuovo concorso ordinario con quote del 50% ciascuno.

Considerato che il concorso ordinario non è stato ancora bandito e che le GM del concorso straordinario dovrebbe essere pubblicate (il condizionale è d’obbligo, considerata la lentezza di tutte le procedure concorsuali) entro il 30 luglio 2019, le immissioni in ruolo 2019/20 dovrebbero avvenire da:

  • 50% da GaE;
  • 50% da concorso:

– con priorità dalle GM 2016

–  se rimangono posti disponibili, dalle graduatorie del concorso straordinario, fermo restando che le  graduatorie vengano pubblicate in tempo utile.

Immissioni in ruolo scuola secondaria

Le immissioni in ruolo per la scuola secondaria avverranno:

  • il 50% da GaE (in molte regioni ormai esaurite);
  • il 50% da concorso:

– GM 2016

– GM 2018 in subordine.

Il comunicato Conavincos 2016

Impronte digitali dirigenti, Bussetti: non per misurare orario lavoro, decreto attuativo discusso con sindacati

da Orizzontescuola

di redazione

Il Ministro Bussetti è intervenuto sullo sciopero del 17 maggio da parte dei dirigenti scolastici contro la misura contenuta nel DDL concretezza, secondo cui la rilevazione delle presenze va effettuata con sistemi di verifica biometrica.

Miur disciplinerà misura

Il Ministro, come riferisce l’Ansa, ha premesso che lo sciopero è un diritto, per cui i dirigenti manifestino pure il proprio disappunto.

Bussetti ha poi affermato che sarà il Miur a disciplinare e attuare il provvedimento per cui ancora non si sa di cosa si parla nel dettaglio.

La misura, ha proseguito il titolare del Miur, sarà affrontata con i sindacati di categoria.

Nessun orario per i dirigenti

Bussetti, infine, ha evidenziato che non si intende misurare l’orario di lavoro dei dirigenti, in quanto gli stessi non ne hanno.

Salvini: C’è molto da fare. Riforma della scuola, autonomia e quota 41

da Orizzontescuola

di redazione

La riforma della scuola, l’autonomia e quota 41 sono fra le cose ancora da fare. Lo ha detto Matteo Salvini nell’intervista sul Corriere della Sera.

Incalzato sull’ipotesi che il Governo possa saltare alla luce delle tensioni con il Movimento 5 Stelle, il vice presidente del Consiglio ha ribadito: “Abbiamo troppo da fare per dare soddisfazione a chi vuole che il governo salti. Certo, basta con gli attacchi. Non esiste una maggioranza alternativa“.

La riforma della scuola è stata citata nelle cose da fare assieme a quella della giustizia, sull’autonomia e assieme al completamento della riforma delle pensioni. “Per dire – ha spiegato Salvini – l’obiettivo non è quota 100, è quota 41: se hai lavorato per 41 anni, vai in pensione. E poi la riforma della giustizia, della scuola, l’autonomia, la riforma fiscale“.

In merito all’autonomia, il capo della Lega ha rimarcato di aver dato la sua parola e che la sua parola vale. “E poi non capisco – ha aggiunto – mi parlano di sanità di serie A e di serie B. Il fatto è che oggi è così; noi siamo convinti che l’autonomia sia il rimedio“.

A chi giova escludere i posti Quota 100 dalla mobilità?

da Orizzontescuola

di redazione

Sono molte le segnalazioni che arrivano nella redazione di Orizzonte Scuola con cui ci si domanda quali siano i vantaggi di non inserire i posti resi liberi dai pensionati con Quota 100 fra quelli disponibili per la mobilità.

Le lamentele, seppur nella loro differenza, hanno questa domanda ricorrente: a chi giova non inserire i posti liberi da Quota 100 tra i posti disponibili per la mobilità? Per questo motivo possono essere rappresentate e sintetizzate con questa lettera.

“A pochi giorni dall’avvio della fase di elaborazione delle domande di mobilità, attualmente ancora in fase di convalida, non riesco a trovare una risposta a questa domanda.

Rischiamo di ritrovarci a settembre con migliaia di posti vacanti ma non assegnati, né in fase di mobilità, né a docenti neo-immessi, perché non è stato possibile inserirli nell’organico di diritto entro la data del 25 maggio, termine ultimo fissato dall’Ordinanza che regola la mobilità per comunicare al Sidi i posti disponibili.

Se l’obiettivo di anticipare tutte le scadenze era proprio quello di garantire un avvio regolare dell’anno scolastico, perché non posticipare giusto di qualche giorno la scadenza del 25 maggio per consentire all’Inps di ultimare i controlli dei pensionandi e agli Ambiti territoriali di inserire nel novero dei posti disponibili anche tutti i posti di quota 100?

Il problema sembra interessare in pochi, eppure c’è una larga platea di docenti che attende di avvicinarsi a casa o di cambiare grado o classe di concorso e un’altrettanto vasta platea di docenti che attende di essere assunta a tempo indeterminato.

Non si capisce allora perché, proprio quest’anno che la riforma delle pensioni offre la possibilità di usufruire di più posti, non si debba offrire a tutti di concorrere al “gioco” della mobilità con il massimo delle possibilità.
Ci sono ancora alcuni giorni perché si possa rimediare a ciò. Inoltro quindi ai Sindacati firmatari del CCNL di mobilità la domanda che ho posto in apertura, affinché possano farsene portavoce nelle sedi opportune.”

Insegnanti sottopagati, alternanza come opportunità da migliorare e no alla regionalizzazione

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Animati da una spiccata propensione all’altruismo sia nella dimensione privata che nella sfera pubblica, i giovani mostrano un rinnovato interesse per la politica, sono informati e sanno motivare le proprie opinioni. Critici verso un’Europa in cui ritengono che l’Italia conti poco o nulla e da cui si aspettano un impegno attivo sulla questione dei migranti, auspicano un cambiamento e per questo andranno a votare in massa il prossimo 26 maggio. Sul modello di Greta Thunberg, si candidano al ruolo di attori protagonisti del presente“.

Questo il ritratto della generazione tracciato dal 7° Rapporto di ricerca realizzato dall’Osservatorio “Generazione Proteo” della Link Campus University, che quest’anno ha intervistato circa 10mila studenti italiani tra i 17 e i 19 anni.

Tanti i temi trattati, dall’Europa alle elezioni, dal Governo al lavoro, dalla pena di morte all’ambiente.

Tra questi, anche la Scuola e il ruolo centrale degli insegnanti, che però a giudizio dei ragazzi sono sottopagati. Infatti, se oltre 1 studente su 3 ritiene quello dell’insegnante uno dei mestieri più importanti (35,1%), e che richiede una vocazione (25,5%), i giovani sono consapevoli che si tratti però di un lavoro spesso sottovalutato oltre che sottopagato (30,3%).

L’importanza della figura degli insegnanti è riconosciuta anche dai genitori secondo i quali dovrebbe essere sempre rispettata la loro autorità (37,4%) e il loro ruolo, insieme a quello della famiglia, nell’educazione dei ragazzi (37,3%).

L’Alternanza scuola-lavoro viene considerata una buona opportunità, che però dovrebbe essere migliorata. Il 29,6% degli studenti la ritiene un’opportunità per avvicinarsi al mondo del lavoro e il 13,3% pensa che serva ad arricchire il percorso di studi affiancando la pratica alla teoria. Ma non mancano le proteste di che la reputa una perdita di tempo (36,3%), oltre che un’occasione data alle aziende per avere manodopera senza costi (7,8%).

Decisamente più critici sono invece rispetto alla regionalizzazione dell’istruzione: i giovani credono infatti in una didattica universale e con programmi scolastici uguali per tutti (30,4%), e sono in particolare preoccupati delle conseguenze che un simile provvedimento potrebbe produrre in termini di un ulteriore divario tra le Regioni più ricche e quelle meno abbienti (29,1%).

Altro tema caldo è lo smartphone a scuola: il 78,7% ritiene che sia corretto il divieto a scuola. Se infatti quasi 1 studente su 4 (23,7%) dichiara di non riuscire a concentrarsi nello studio senza avere accanto il cellulare, ben 1 studente su 3 (33,9%) non riesce a seguire un’intera lezione senza guardare il proprio smartphone, cui si aggiunge chi controlla le notifiche persino durante le interrogazioni (11,5%). Motivo per cui la grande maggioranza dei ragazzi è contro il divieto di utilizzo a scuola dello smartphone.

Sciopero 17 maggio: c’è anche Ancodis (Associazione collaboratori dei ds)

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Un’altra sigla si sta aggiungendo a quelle dei sindacati di base che già hanno confermato lo sciopero della scuola del 17 maggio: si tratta dell’Ancodis (Associazione nazionale collaboratori dei dirigenti scolastici) che, all’indomani della firma dell’intesa Governo-sindacati, aveva manifestato non poche perplessità.
Adesso, a distanza di qualche giorno, l’Associazione sostiene che i motivi per scioperare ci sono tutti e fanno riferimento in particolare a:

  • il limitato incremento stipendiale terrà gli stipendi ben lontani dei livelli degli altri Paesi europei;
  • la sostanziale riduzione del fenomeno del precariato appare più una dichiarata intenzione che una concreta azione;
  • il tema della regionalizzazione non è affatto declassato ad opinione politica ma ha mantenuto i caratteri della determinazione legislativa.

“Non c’è nulla – si legge nel comunicato – in merito agli oltre 60mila collaboratori dei DS che confermano, nella permanente indifferenza delle parti e nel totale silenzio sul tema della governance nelle scuole autonome, la loro insoddisfazione e, dunque, l’intenzione di non stare più in una condizione di apparente”.

Ma, nel concreto, cosa rivendica l’ANCODIS ?
Nel comunicato viene presentata la piattaforma:

  • riconoscimento giuridico in un inquadramento intermedio tra la figura del Dirigente e quella del corpo docente (figure quadro) di quanti svolgono attività di collaborazione al Dirigente Scolastico nell’ambito gestionale ed organizzativo;
  • riconoscimento contrattuale in una terza area nel prossimo CCNL scuola dei Collaboratori del DS con profilo, attività, trattamento economico ed indennità di funzione per chi sostituisce il DS nel corso dell’anno scolastico;
  • distaccamento dall’attività di insegnamento del Collaboratore del DS in tutte le scuole – noto come Vicepreside – individuato dal DS tra i soggetti di cui al comma 5, art. 25 del D. LGS. 165/2001.Rivendicazioni comprensibili e anche legittime che però, per avere la possibilità di essere accolte, dovrebbe trovare cittadinanza nelle piattaforme dei sindacati che siedono al tavolo delle trattative. E, finora, il problema è stato quasi sempre ignorato da tutti, sia dal Ministero sia dalle stesse sigle sindacali.

Regionalizzazione, FLC CGIL: nessuna autonomia differenziata regionale è possibile

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Nessuna ulteriore autonomia è possibile a favore delle Regioni a statuto ordinario in tema di scuola e di tutto  il comparto Istruzione e Ricerca. Questo perchè lo prevede l’intesa tra governo e sindacati di scuola e istruzione, sottoscritta dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 24 aprile scorso.

A ribadirlo è in un suo comunicato la FLC CGIL, in risposta “al persistente chiacchiericcio attorno all’autonomia regionale differenziata“.

Infatti, alcuni esponenti governativi o della maggioranza continuano a parlare di questo argomento “che una politica responsabile – scrive il Sindacato – dovrebbe definitivamente abbandonare“.

La nostra Costituzione prescrive unità e indivisibilità della Repubblica, uguaglianza di diritti civili e sociali – e l’istruzione è fra questi – da garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale indipendentemente dai confini territoriali dei governi locali, uguaglianza di trattamento degli alunni tramite l’uguaglianza di trattamento del personale.

In questo quadro – sottolinea il comunicato – risultano inaccettabili gli intenti della Ministra Bongiorno di istituire un reclutamento regionale e di mettere lacci e lacciuoli ai lavoratori nello spostamento da sede di servizio ad un’altra.”

Noi ribadiamo al governo il nostro NO a qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell’istruzione. – E conclude – Si rispettino i patti sottoscritti, si smetta di agitare un tema divisivo e disgregatore dell’unità del Paese, si pensi al bene di quelle istituzioni che garantiscono diritti costituzionali fondamentali per la crescita e lo sviluppo della persona“.

Più soldi ai docenti che insegnano in ospedale, il ministro Bussetti lo chiederà ai sindacati

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Più soldi e classe di concorso specifica per i docenti che optano per l’insegnamento negli ospedali. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti nel corso della presentazione del Portale Nazionale della scuola in ospedale.

Il ministro: oggi indennità minima

“È mia intenzione pensare con i sindacati a qualche misura in più nel rinnovo del contratto per i docenti che si occupano da vicino dei ragazzi in ospedale. Oggi – ha proseguito il ministro – i docenti che lavorano in ospedale hanno una indennità minima. Vorrei creare una classe di docenti attenta a questi problemi specifici. Con il rinnovo contrattuale con le organizzazioni sindacali vorrei garantire loro un sostegno di questo tipo”.

Il ministro, commentando la presentazione del nuovo Portale nazionale per la scuola in ospedale, da oggi operativo, ha aggiunto che “la scuola ha una missione educativa forte: garantire il diritto allo studio e la continuità didattica per i ragazzi che sono impossibilitati a frequentare i normali percorsi d’istruzione è determinante per consentire alle famiglie di continuare ad aver speranza nel futuro”.

Secondo il titolare del Miur, quindi, “la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare consentono di contrastare l’abbandono e la dispersione scolastica. Nessuno deve essere lasciato indietro: la libertà si realizza nella parità di opportunità che lo stato è tenuto a garantire e l’istruzione è un diritto fondamentale dell’essere umano senza il quale non si dà libertà”.

Il progetto della Rete delle scuole in ospedale

La Rete delle scuole in ospedale, presentata il 15 maggio a Roma, è composta da 18 scuole Polo e coinvolge 740 docenti che operano in oltre 200 sezioni ospedaliere.

Il Portale per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare è dedicato alle famiglie degli alunni ricoverati in ospedale o a domicilio per consentire di ottenere tutte le informazioni sul Servizio scolastico e permette alle istituzioni scolastiche e ai docenti di realizzare le migliori strategie anche attraverso il collegamento con le classi a cui appartengono gli alunni e una formazione sempre aggiornata.

La referente della Rete della scuola in ospedale, Tiziana Catenazzo, ha detto che “il nuovo portale è semplice e funzionale. Da oggi si parte. L’educazione in ospedale la concepiamo con un’unica cosa con la terapia; siamo parte dell’equipe terapeutica”.

Nell’anno scolastico 2017-2018 hanno usufruito del servizio di scuola in ospedale 68.900 studenti, prevalentemente della scuola dell’infanzia e primaria (più del 70%) e quasi 6000 della scuola secondaria di II grado. Le regioni maggiormente coinvolte sono la Campania, il Lazio, la Liguria e la Sicilia.

Corso universitario per entrare nella Pa

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

La ministra Giulia Bongiorno ha annunciato che si potrà entrare nella pubblica amministrazione solo dopo un corso universitario e attraverso concorso.

“Oggi c’è un grosso problema per i giovani – ha detto Bongiorno-, non riescono a trovare lavoro quando escono dall’Università, di solito escono con un tipo di formazione estremamente generica”.

Esodo di dipendenti pubblici

Il Dipartimento della Funzione pubblica ha fatto una stima “sull’entità dei dipendenti pubblici che andranno in pensione nel 2019 pari a 250 mila persone”. Di queste 150mila cessazioni saranno con la Legge Fornero e 100mila con Quota 100.

“Con il ministro dell’Istruzione Bussetti – ha quindi spiegato – abbiamo deciso di creare un corso di laurea che permetta al ragazzo, che studia all’università, di poter fare un concorso, alla fine del suo percorso, direttamente nella Pa, questo permette a chi si iscrive all’università di sapere che ha questa opportunità e permette alla Pa di assumere ragazzi. Perché non è possibile che si entri nella Pa soltanto a 35 anni”.

Sui tempi di realizzazione di tale progetto Bongiorno ha poi aggiunto “quando ci sarà un ddl”, mentre sta sperimentando anche un concorso territoriale in Campania per evitare il fenomeno delle migrazioni. ”C’è un nuovo concorso al quale tengo particolarmente che è un concorso territoriale, lo stiamo sperimentando con il presidente della Campania”.

Concorso per evitare la migrazione di giovani

”È un concorso che permette al singolo di partecipare a un concorso sapendo quale è la sua destinazione finale. – ha spiegato – cosi che se ci sono concorsi nella regione Sicilia si resta in Sicilia, se ci sono concorsi in Campania, in Campania; questo permette di evitare la migrazione del dipendente pubblico”. ”Il bando sarà entro giugno – ha annunciato il ministro – e il concorso sarà a fine agosto”. Bongiorno non ha escluso di rendere obbligatoria questa formula di concorso territoriale.

Rinnovo dei contratti

Nella prossima Legge di Bilancio, annuncia, “ci saranno ulteriori passi avanti per il rinnovo dei contratti. Nell’ultima legge di bilancio è stato fatto un primo stanziamento che non è paragonabile agli stanziamenti fatti da altri governi. È stato un buon inizio ma non sarà un punto d’arrivo”.

Scuole sicure, altri 4 milioni in arrivo per il 2020

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il Ministero dell’Interno, attraverso il proprio sito istituzionale che, chiusa la fase di sperimentazione del progetto “Scuole sicure”, con risultati positivi, il ministro dell’Interno Matteo Salvini rilancia l’iniziativa per il contrasto alla diffusione delle droghe e allo spaccio davanti alle scuole con uno stanziamento di oltre 4 milioni di euro.

Il nuovo bando 2019/2020 riguarderà 100 comuni, già individuati, che entro la fine di maggio dovranno presentare i progetti.

Il contributo, che si compone di una quota fissa di 20 mila euro, la stessa per tutti, e di una quota variabile, proporzionale alla popolazione residente al 1° Gennaio 2018, potrà essere destinato nel prossimo anno scolastico alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza (a patto che non abbiamo già beneficiato di forme di contribuzione pubblica), all’assunzione a tempo determinato di agenti di Polizia locale, al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale della Polizia locale, all’acquisto di mezzi ed attrezzature e alla promozione di campagne informative volte alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Considerando l’ampio utilizzo e l’alto numero di istituti collocati all’interno di ogni Comune, la cifra destinata dal Viminale appare tuttavia solo un “anticipo”.

La prima fase di sperimentazione del progetto “Scuole sicure” ha riguardato 15 capoluoghi di provincia (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Padova, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona) ed è stata realizzata con 2,5 milioni di euro, fondi stanziati dal Viminale per la sicurezza.

I risultati raggiunti:

  • 13,4 chili di droga sequestrati tra marijuana, hashish, cocaina, eroina ed ecstasy;
  • 340 istituti scolastici coinvolti;
  • 17mila agenti, tra polizia locale e forze di polizia contro lo spaccio davanti alle scuole;
  • 21 arresti;
  • 33 persone denunciate;
  • 700 le multe comminate;
  • 8.000 servizi dedicati.

Docenti perdenti posto, cosa c’è da sapere per la scuola dell’infanzia e primaria

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Stanno arrivando proprio in questi giorni, come abbiamo già anticipato, le notifiche dei vari ATP d’Italia relative ai docenti perdenti posto, cioè quei docenti che sono risultati soprannumerari perché in organico dell’autonomia non c’è più, a partire dall’1/09/2019, la cattedra per mantenere la titolarità nella scuola per il 2019/2020.

Docenti soprannumerari: tempi e modalità di domanda

Al momento della notifica dello stato di soprannumero del docente, lo stesso, per i 5 giorni successivi, può presentare domanda di mobilità, redatta sul modello cartaceo, come docente soprannumerario.

Questo insegnante, se volesse restare nella stessa sede ed intende partecipare al movimento solo a condizione che permanga la sua posizione di soprannumero, dovrà rispondere negativamente alla domanda riportata nella relativa casella della sezione del modulo-domanda. Invece il docente in soprannumero, qualora invece voglia comunque partecipare al movimento a domanda, deve rispondere affermativamente alla domanda riportata nella apposita sezione del modulo-domanda.

Docenti soprannumerari scuola dell’infanzia e primaria

Per quanto riguarda i docenti di scuola dell’infanzia e primaria, prima di tutto, come riporta l’art.19, comma 5 del CCNI mobilità 2019/2020, bisogna ricordare che l’individuazione dei soprannumerari viene effettuata nei confronti dei docenti titolari sui posti comuni, su posti speciali, su posti di sostegno, su posti di ruolo speciale in scuole speciali e, limitatamente alla scuola primaria, su posti dei centri di istruzione per gli adulti della scuola primaria attivati presso i centri territoriali.

L’individuazione dei docenti soprannumerari viene effettuata distintamente per le varie tipologie di posto esistenti.

Ne consegue che la contrazione di organico relativa ad una determinata tipologia di posto non è compensata dalla eventuale disponibilità su altra tipologia di posto.
Per i posti di sostegno, tale individuazione dei soprannumerari sarà effettuata distintamente per ciascuna tipologia:

A) minorati della vista;
B) minorati dell’udito;
C) minorati psicofisici;

Il docente individuato come soprannumerario nella tipologia di attuale titolarità, qualora sia in possesso di titolo di specializzazione per altra tipologia per la quale all’interno della stessa scuola sia disponibile un posto, partecipa con precedenza, a domanda o d’ufficio, al trasferimento su tale posto.

Docenti soprannumerari e trasferimento d’ufficio

Il trasferimento d’ufficio viene disposto nei confronti degli insegnanti, compresi nella graduatoria compilata dal dirigente scolastico secondo le relative disposizioni che permangono, nel corso dei movimenti, nella condizione di perdente posto, fermo restando che l’accoglimento della domanda di trasferimento, anche se condizionata, prevale sul trasferimento d’ufficio.

I docenti da trasferire d’ufficio che si trovino in concorrenza rispetto alle sedi loro assegnabili sono graduati secondo, il punteggio spettante a ciascuno in base  agli elementi relativi alla tabella di valutazione allegata al CCNI. In caso di parità di punteggio prevale la maggiore età anagrafica.

L’insegnante che viene individuato come perdente posto, qualora non presenti domanda di trasferimento (condizionata o no), compila in ogni caso il modulo domanda nelle sole sezioni interessate, indicando, esclusivamente, le proprie generalità ed il punteggio spettante come perdente posto sulla base della citata graduatoria.

Il perdente posto di scuola speciale, o di sostegno, o ad indirizzo didattico differenziato, altresì, compila apposite caselle, precisando se si trova o meno nel quinquennio di permanenza e riportando i titoli di specializzazione posseduti.

Qualora il docente non presenti tale modello, il dirigente scolastico provvede a comunicare tutti i dati di cui sopra all’ufficio territorialmente competente.

Esami abilitazione professione di medico-chirurgo 2019

Pubblicato il Decreto con cui vengono indette per l’anno 2019 la prima e la seconda sessione degli Esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo.

La domanda di ammissione deve essere presentata per la prima sessione non oltre il 5 giugno 2019 e per la seconda sessione non oltre l’8 ottobre 2019, presso la segreteria dell’università presso cui i candidati intendono sostenere gli esami. I candidati possono presentare la domanda di ammissione in una sola delle sedi elencate. L’indicazione di più di una sede è causa di esclusione.

L’Esame consiste in un tirocinio pratico, delle durata di tre mesi, e in una prova scritta. Il tirocinio per la prima sessione ha avuto inizio lo scorso 10 aprile, quello per la seconda sessione inizierà il 5 novembre 2019.

La prova scritta, a cui si accede previo superamento del tirocinio, si svolgerà il 18 luglio 2019 per la prima sessione e il 28 febbraio 2020 per la seconda sessione.

Lo scritto consta di due parti che si svolgeranno, in sequenza, in un’unica giornata. Ciascuna delle due parti consiste nella soluzione di 90 domande a risposta multipla estratte dall’archivio, contenente almeno cinquemila quesiti, che da oggi è disponibile sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (esame.miur.it) (60 giorni prima della data fissata per la prova).

Vincitori Olimpiadi di Filosofia

Quasi 12.000 partecipanti (4.804 studenti e 7.098 studentesse), 452 istituti in gara (444 scuole italiane e 8 scuole italiane all’estero). Numeri in crescita per la XXVII edizione delle Olimpiadi di Filosofia, svolta a Roma, presso l’Hotel Parco Tirreno, a partire dal 13 maggio e conclusa oggi con la proclamazione dei vincitori. L’anno scorso gli iscritti erano 10.505 ragazzi e 435 scuole. Le Olimpiadi sono promosse dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del MIUR.

La prova proposta agli 83 finalisti è stata la scrittura di un breve saggio in Lingua italiana o in Lingua straniera (inglese, francese, tedesco, spagnolo) su quattro ambiti (gnoseologico, teoretico, etico-politico, estetico), a partire da brani di filosofi.

I finalisti sono stati selezionati attraverso le gare d’istituto e regionali – organizzate nel corso dell’anno in collaborazione con gli USR, la Società Filosofica Italiana, l’Associazione Philolympia – per individuare i tre vincitori della Sezione in Lingua italiana e i dieci candidati alla Finale internazionale della Sezione in Lingua straniera.

Per festeggiare l’anno leonardiano, in virtù della media partnership con Rai Cultura, durante l’evento i ragazzi sono stati impegnati nella registrazione di una puntata del programma “Zettel Debate. Fare Filosofia”, a partire da un pensiero del genio toscano.

Roma, 16-19 maggio: l’International Philosophy Olympiad (IPO)

La competizione dedicata alla Filosofia, all’approfondimento di nuove metodologie didattiche e al coinvolgimento delle nuove tecnologie nello studio, non si conclude oggi. Ma prosegue fino al 19 maggio, con un evento internazionale. Nell’ambito delle celebrazioni dedicate a Leonardo da Vinci, quest’anno infatti è l’Italia a ospitare l’International Philosophy Olympiad (IPO), la gara destinata agli studenti delle scuole secondarie superiori del mondo, patrocinata dall’International Federation of Philosophical Societies (FISP) e dall’UNESCO. La XXVII edizione della manifestazione si svolgerà, da domani alle ore 16.00, presso il Dipartimento per le politiche del personale dell’Amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie del Ministero dell’Interno, in Via Veientana 386.

L’evento è organizzato dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici del MIUR, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Roma Capitale, la Società Filosofica Italiana, l’Università Roma Tre, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, l’International Federation of Philosophical Societies, Rai Cultura, il Liceo classico “M. Cutelli”, l’Associazione Philolympia, Inschibboleth. La manifestazione vedrà la partecipazione delle delegazioni composte da studenti e docenti provenienti da cinquanta Paesi dell’Europa – compresa l’Italia – dell’Asia, dell’America.

Nella giornata d’apertura del 16 maggio, si terrà la lectio magistralis del Professore Emerito Giacomo Marramao, dal titolo “For a new Renaissance: Leonardo da Vinci as synthesis of humanistic and technical-scientific culture”.

Il 17 maggio, nella mattinata, gli studenti finalisti si cimenteranno nella scrittura del saggio filosofico, mentre i professori seguiranno le relazioni e i meeting.

Sabato 18, gli ospiti avranno modo di visitare i Musei Capitolini e l’Anfiteatro Flavio. Domenica 19 maggio, prima della proclamazione dei vincitori, verrà presentato dai ragazzi il video realizzato con loro durante la performance su Leonardo: un modo per parlare del genio italiano attraverso le diverse culture, sensibilità, espressioni, che in queste giornate alimenteranno il confronto delle idee, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dell’altro.

Gli studenti premiati nell’edizione italiana (15 maggio)

Sezione A – Saggio in Lingua italiana

I classificato, Ambito etico: Daniele Ceccarani, Liceo classico “Annibale Mariotti”, Perugia. 5° anno.
II classificato, Ambito gnoseologico: Riccardo Schima, IIS “Leonardo da Vinci”, Civitanova Marche (MC). 4° anno.
III classificato, Ambito etico: Esmeralda Moretti, IIS “Eliano-Luzzatti”, Palestrina (RM). 5° anno.
Sezione B – Saggio in Lingua straniera, finalisti IPO

I classificato, Ambito teoretico: Marina Passeri, Liceo classico “G.B. Vico”, Chieti. 5° anno.
II classificato, Ambito etico: Massimo Bertolotti, Liceo scientifico “Melchiorre Gioia”, Piacenza. 5° anno.
III classificato, Ambito teoretico: Agnese Galeazzi, Liceo scientifico “Guglielmo Marconi”, Pesaro. 5° anno.
IV classificato, Ambito gnoseologico: Silvia Parmigiani, IIS “Paradisi”, Vignola (MO). 5° anno.
V classificato, Ambito etico: Arianna Magagna, Liceo classico “Cles”, Cles (TN). 5° anno.
VI classificato, Ambito teoretico: Giulia Franchi, Liceo scientifico “Michelangelo Grigoletti”, Pordenone. 5° anno.
VII classificato, Ambito gnoseologico: Gianluca Corazzolla, Liceo “Bertrand Russell”, Cles (TN). 5° anno.
VIII classificato, Ambito teoretico: Lorenzo Luccioli, Liceo classico “Frezzi”, Foligno (PG). 5° anno.
IX classificato, Ambito teoretico: Melania El Khyat, ISS “Raffaele Casimiri”, Gualdo Tadino (PG). 5° anno.
X classificato, Ambito estetico: Matilde Fossali, Liceo “Giuseppe Berto”, Mogliano Veneto (TV). 5° anno.

Nota 16 maggio 2019, AOODGSIP 2253

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Trento
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola località Ladine
Bolzano

Oggetto: Progetto Scuola ENPAB a.s. 2019-20 “Insegnamento della cultura e della consapevolezza alimentare nel rispetto coerente dell’ambiente e delle tradizioni” – Classi terze della Scuola primaria.