Organico ATA: collaboratori scolastici e assistenti amministrativi in meno, scuole in affanno

da Orizzontescuola

di redazione

Organico ATA: lo stabilisce il MIUR. Anche in presenza di una classe in più ci sono state delle contrazioni. Scuole in affanno.

Una nostra lettrice chiede

Io lavoro in un liceo classico dove gli iscritti di quest anno sono stati pari a due nuove prime,grazie al cielo.
Ma nonostante questa bella cosa il Ministero non ci ha concesso di mantenere il nostro organico come lo scorso anno, privandoci di un collaboratore scolastico preziosissimo, dati i vasti reparti. Praticamente una unità è andata in pensione e non è stata sostituita
In segreteria invece la situazione è rimasta invariata. Così come per il posto dei tecnici di laboratorio.
La mia domanda è: preside e dsga hanno potuto decidere di scegliere a loro tempo su cosa fosse più opportuno fare per l’organico della scuola, optando di lasciare la segreteria al completo, i tecnici al completo e rinunciare loro malgrado a un collaboratore scolastico?o magari avrebbero potuto rinunciare a una unità delle altre caregorie,intendo…
Certa di una vostra esauriente risposta, ri grazio e saluto

di Giovanni Calandrino – Gentilissima, purtroppo l’organico annuale del personale ATA non è stabilito dal DS o DSGA ma è quantificato seguendo dei rigidi criteri ministeriali.

Il processo di determinazione della pianta organica del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche ed educative è piuttosto complesso, a partire dall’anno scolastico 2015/16 il calcolo dell’ipotesi dei posti ATA terrà conto anche del contributo fornito dal numero degli alunni disabili oltre che:

  • Dal numero di plessi e sedi associate;
  • Numero di alunni a tempo ridotto;
  • Numero di alunni a tempo normale;
  • Etc.…

Dunque il solo compito delle scuole è fornire i dati necessari al SIDI. Il sistema informatico elaborerà i dati attraverso le tabelle ministeriali e fornirà il prospetto dell’organico di diritto per tutti i profili professionali ATA.

Tempo pieno a scuola e investimenti per asili nido: ecco il piano per il Sud

da Orizzontescuola

di redazione

Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, ha annunciato il suo piano per il Mezzogiorno: si parte proprio dalla scuola, con investimenti sugli asili nido.

Per la scuola del Sud 15 miliardi di euro, un piano mirato per fermare l’emigrazione dei giovani dal Mezzogiorno al Nord o all’estero. Scuole aperte tutto il giorno e investimenti per gli asili nido, così che si pensi non solo ai bambini ma anche ai genitori dando spazio al potenziale delle donne.

Provenzano punta quindi sulla scuola, sconfiggendo la povertà educativa e rendendola un luogo di emancipazione e non di diseguaglianze sociali.

Secondo lo Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, negli ultimi tempi il tasso di emigrazione si è ulteriormente innalzato, con oltre 2 milioni di persone emigrate dal Mezzogiorno tra il 2002 e il 2017. “Si devono creare le condizioni perché i giovani possano restare e non debbano sentirsi obbligati ad andarsene” ha spiegato Provenzano, al quale preoccupano anche i dati demografici del Sud con alti tassi di spopolamento, specie nei piccoli centri.

Il divario tra Nord e Sud è un fatto ‘storico’ e colpisce anche l’istruzione, partendo dalle ore di tempo pieno nelle scuole che al Sud interessa solo il 15% degli alunni circa, contro oltre il 48% al Nord.

Attenzione al Mezzogiorno dal Governo presente anche nel Def.

Elezioni degli Organi collegiali 2019/2020, la circolare Miur

da La Tecnica della Scuola

Nel confermare le indicazioni già impartite negli scorsi anni scolastici, il Miur, con circolare del 1° ottobre 2019, ha fissato le date per le elezioni degli organi collegiali nell’a.s. 2019/2020.

In particolare, entro il 31 ottobre 2018 dovranno concludersi le operazioni di voto per gli organi di durata annuale e quelle per il rinnovo annuale delle rappresentanze studentesche nei consigli di istituto delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di Il grado non giunti a scadenza, secondo la procedura semplificata.

Invece, le elezioni per il rinnovo dei consigli di circolo/istituto scaduti per decorso triennio o per qualunque altra causa, nonché le eventuali elezioni suppletive nei casi previsti, si svolgeranno secondo la procedura ordinaria.

La data della votazione sarà fissata dal Direttore generale di ciascun Ufficio Scolastico Regionale, per il territorio di rispettiva competenza, in un giorno festivo dalle ore 8,00 alle ore 12,00 ed in quello successivo dalle ore 8,00 alle ore 13,30 non oltre il termine di domenica 24 novembre e lunedì 25 novembre 2019.

Nelle istituzioni scolastiche che comprendono al loro interno sia scuole dell’infanzia, primarie e/o secondarie di primo grado, sia scuole secondarie di secondo grado, invece, continuerà ad operare il commissario straordinario, non essendo ancora intervenuta una soluzione normativa circa la composizione di consiglio di istituto delle scuole in questione.

Concorso straordinario e Pas, i termini dell’accordo Miur-sindacati

da La Tecnica della Scuola

C’è l’accordo tra Miur e sindacati per la rivisitazione del decreto salva precari approvato ad agosto dal governo “salvo intese”. Una notizia data in anteprima dalla Tecnica della Scuola nel pomeriggio.

Così come segnala la Uil Scuola è un accordo basato su due pilastri: il primo attuato per decreto legge che indice un concorso straordinario per l’immissione nei ruoli già dal 1° settembre 2020; il secondo attuato con un disegno di legge collegato alla Finanziaria che consentirà, anche a coloro che non hanno tre anni di servizio nelle scuole statali, di acquisire l’abilitazione, sia con un percorso riservato che ordinario.

L’intesa comporta anche l’inserimento di un concorso straordinario per i DSGA e la possibilità degli idonei dei concorsi 2016 e 2018 di scegliere un’altra sede su cui chiedere di transitare per l’immissione in ruolo.

La Uil Scuola, ha espresso un parere positivo sull’impostazione politica data da questa intesa, che apre la strada anche all’attuazione dell’intesa sottoscritta con il primo governo Conte, nell’aprile scorso, richiamata dall’intesa stessa che  impegna il Governo per il rinnovo del contratto e per la salvaguardia del sistema scolastico nazionale.

Su questi presupposti, è stata firmata, nel pomeriggio, l’intesa tra le organizzazioni sindacali della scuola e il ministro Fioramonti, che dà il via al percorso di immissione in ruolo del personale precario della scuola.

Questi nel dettaglio i contenuti dell’intesa:

«al fine di stabilizzare il personale precario e valorizzare l’esperienza pregressa» il Ministro si è impegnato a presentare al prossimo Consiglio dei Ministri uno schema di decreto legge che prevede di:

  1. bandire, contestualmente al concorso ordinario, un concorso straordinario per almeno 24.000 posti nella scuola secondaria di primo e secondo grado riservato ai docenti che abbiano almeno tre anni di anzianità nella scuola secondaria, uno dei quali nella classe di concorso per la quale concorrono. Il concorso prevederà una prova computer based che si supererà con un punteggio minimo punteggio di 7/10.

Durante il periodo di prova i vincitori, se non in possesso, dovranno acquisire i 24 Cfu con oneri a carico dello Stato. Il periodo di prova si concluderà con una prova finale nella quale gli interessati dovranno dimostrare di saper condurre una lezione.

Valuterà la prova il comitato di valutazione composto anche da un membro esterno.

I docenti che non rientreranno nei 24.000 posti ma conseguiranno il punteggio minimo di 7/10, se titolari di un contratto almeno sino al 30 giugno, sosterranno una prova orale selettiva abilitante.

Anche in questo caso dovranno acquisire i 24 Cfu;

L’intesa prevede anche l’immissione dei vincitori del concorso 2016 e 2018, su base volontaria, in una Regione diversa rispetto a quella della graduatoria di appartenenza;

E’ previsto inoltre un bando di concorso per i “DSGA facenti funzioni”, con almeno tre anni di servizio nei precedenti otto. Tale graduatoria sarà utilizzata in subordine a quella del concorso ordinario.

Il Ministro si è, inoltre, impegnato a presentare al Consiglio dei Ministri un disegno di legge che disciplina i percorsi di formazione e abilitazione del personale docente.

Fioramonti alla riscossa: la fuga dei cervelli una vergogna per l’Italia

da La Tecnica della Scuola

Il ministro per l’Istruzione, Lorenzo Fioramonti rivolgendosi ai ricercatori nel convegno organizzato a Roma per i 20 anni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha detto: con la ricerca facciamo grande l’Italia”, favorendo l’innovazione, e per questo “spero che il nostro Paese ricominci a investire nella ricerca: è il segreto dello sviluppo. Siate orgogliosi di essere ricercatori in questo Paese perché il segreto dello sviluppo economico del prossimo decennio sarà legato al capitale umano”.

Una vergogna andare via per lavoro

E’ “una vergogna” che in Italia ci siano ricercatori costretti ad andare all’estero. “Non voglio certo scoraggiare chi vuole avere esperienze di formazione all’ estero”, ma c’è “chi è spinto a farlo per mancanza di finanziamenti. E’ una questione economica – ha rilevato – oltre che una grande vergogna per questo Paese” perché “quando un dottorato va via, con lui se ne vanno 300.000 euro”.

Frammentazione degli Enti dannosa

E poi ha proseguito riferendosi alla la frammentazione degli enti pubblici di ricerca che fanno capo a diversi ministeri: “voglio far sì che la comunità scientifica italiana parli con una sola voce”. Il ministro ha ribadito il “no al cortile di enti di ricerca di ogni ministero. L’attività di ricerca è una sola e la scienza non conosce confini. La grande sfida è parlare con una sola voce perché gli enti di ricerca sono una grande risorsa per tutti”.

Mobilità studentesca: aumentano i ragazzi che la scelgono, ma non sempre piace ai prof

da La Tecnica della Scuola

Rispetto all’a.s. 2018/2019 sono aumentati del 38% gli studenti italiani che hanno scelto di studiare all’estero. Sono infatti circa 10.200 i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado che sono partiti dall’Italia per trascorrere almeno tre mesi all’estero nell’anno scolastico 2018-2019.

I dati arrivano dall’XI Rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca della Fondazione Intercultura, reso noto oggi, 1° ottobre, al Ministero dell’Istruzione.

L’edizione 2019 ha come tema principale la ricaduta sociale delle borse di studio che ogni anno consentono a circa 1.500 studenti delle scuole secondarie superiori di partecipare a programmi scolastici internazionali in oltre 60 Paesi del mondo. La ricerca evidenzia i benefici economici e sociali tratti dall’esperienza vissuta all’estero in età adolescenziale: raggiungimento di obiettivi personali, formativi e di carriera desiderati e soddisfacenti dal punto di vista economico e/o di prestigio sociale.

L’importanza della borsa di studio

Una delle principali cause della mancata partecipazione alla mobilità studentesca è rappresentata dal costo troppo elevato.

Per questa ragione è emersa l’importanza delle borse di studio, totali o parziali, senza le quali oltre il 75% dei partecipanti ai programmi non potrebbero partire.

L’impatto sulle scelte post diploma

L’esperienza di studio all’estero incide fin da subito sulle scelte operate dagli ex borsisti: l’indirizzo universitario intrapreso è prevalentemente in ambito umanistico (63% contro il 52% del gruppo di controllo), in particolare in area internazionale (39% contro 11%).

L’86% degli ex borsisti si è laureato e dimostrano anche maggior propensione a continuare gli studi dopo la laurea: 1 su 3 ha completato un programma PhD o Master.

Anche i risultati negli studi sono migliori: il 66% degli ex borsisti ha ottenuto voti di laurea elevati e il 25% ha svolto tutto o una parte del percorso di laurea ed eventuale post-laurea all’estero.

Apertura verso l’estero

L’apertura internazionale degli ex borsisti si consolida nel tempo e nei rapporti personali: 1 su 4 di coloro che vivono in coppia ha un partner straniero.

Inoltre, gli ex borsisti hanno una spiccata e regolare inclinazione a viaggiare all’estero.

Anche la migliore conoscenza linguistica e i rapporti personali instaurati durante l’esperienza all’estero probabilmente favoriscono questa inclinazione.

I benefici professionali e sociali

Anche dal punto di vista lavorativo, gli ex borsisti acquisiscono competenze facilmente spendibili sul mercato del lavoro: percorso di studi brillante e internazionale, apertura mentale, esperienze di lavoro all’estero nel passato, la conoscenza delle lingue (spesso più di una e diverse dall’inglese).

Ben il 79% degli ex borsisti dichiara di aver sempre trovato o cambiato lavoro con facilità.

Dal punto di vista dei rapporti sociali: praticamente tutti gli ex borsisti si sentono apprezzati e molti di loro sostengono che la propria vita ha una direzione chiara.

I nuovi dati sull’internazionalizzazione della scuola italiana

Il Rapporto 2019 si sofferma anche sull’apertura delle scuole verso l’estero: l’indice di internazionalizzazione registra un aumento di due punti rispetto al 2016: da 42 a 44. Diminuisce sensibilmente la percentuale delle scuole con un indice medio-basso (inferiore a 37), dal 46% del 2016 all’attuale 33%; in particolare si riducono proprio le scuole con indice più basso (inferiore a 25) che passano dal 20% del 2016 al 12% del 2019.

La rilevazione, effettuata su un campione di 400 Dirigenti Scolastici delle scuole secondarie superiori, mostra dunque uno scenario incoraggiante.

Licei e IIS continuano ad essere le tipologie di scuola maggiormente internazionalizzate, tuttavia sono Istituti Tecnici (+7) e Scuole professionali (+4) a evidenziare un cambio di passo nella rilevazione 2019.

Diminuisce di 3 punti l’indice complessivo delle scuole del Centro dopo un 2016 in cui risultavano le meglio posizionate; ai primi posti troviamo Nord Ovest (+3) e Nord Est (+5). Il Sud si conferma l’area meno aperta, ma mostra un indice in crescita di 4 punti.

In grandissima crescita è anche il numero degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che sono partiti dall’Italia per trascorrere almeno tre mesi di studio all’estero nell’anno scolastico 2018-2019, circa 10.200 (+38% rispetto al 2016, +191% sul 2009). Aumenta sensibilmente anche il numero degli studenti stranieri che partecipano a programmi di mobilità individuale in Italia, dai 2.800 due anni fa ai 4.500 di quest’anno.

L’atteggiamento dei dirigenti scolastici e dei docenti verso la mobilità

I Dirigenti Scolastici sono da sempre sostenitori dell’apertura internazionale delle giovani generazioni e valutano sempre più positivamente gli scambi individuali e la loro efficacia. Quest’anno confermano di essere consapevoli dell’elevato valore di un’esperienza individuale di studio all’estero. Più della metà, il 54%, dà un voto tra 9 e 10.

Non lo stesso si può purtroppo dire dei docenti. Solo il 46% dei prof è infatti favorevole all’esperienza. Fortunatamente calano anche gli insegnanti che osteggiano apertamente la mobilità (9%, -2% dal 2016). Solo nelle scuole professionali questo dato si mantiene alto, intorno al 15%. Molto bene gli istituti tecnici, che passano dal 17% al 4%.

Prove INVALSI 2020: pubblicato il calendario. Ecco quali saranno i giorni delle prove per ogni classe

da Tuttoscuola

Pubblicato sul sito dell’INVALSI il calendario delle prove per l’anno scolastico 2019/20. I primi a dover fare i conti con le prove INVALSI 2020 saranno gli alunni di quinta superiore che dovranno affrontarle dal 2 al 31 marzo 2020. Chiuderanno invece la stagione dei test INVALSI 2020 i ragazzi di seconda superiore che avranno come ultimo giorno disponibile per poterle svolgere il prossimo 23 maggio. Di seguito il calendario con le date prove INVALSI 2020 pubblicato sul sito dell’Istituto.

Prove INVALSI 2020, II primaria (prova cartacea)

– Italiano: giovedì 7 maggio 2020
– Prova di lettura solo Classi Campionegiovedì 7 maggio 2020
– Matematica: martedì 12 maggio 2020

Prove INVALSI 2020, V primaria (prova cartacea)

– Inglese: mercoledì 6 maggio 2020
– Italiano: giovedì 7 maggio 2020
– Matematica: martedì 12 maggio 2020

Prove INVALSI 2020, II e V primaria Richieste di posticipo

Prove INVALSI 2020, III secondaria di primo grado (prova al computer – CBT)

– Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): venerdì 3, lunedì 6, martedì 7, mercoledì 8 aprile 2020.
La scuola sceglie tre giorni tra i quattro proposti (il sabato 4 aprile 2020 le Classi Campione non possono svolgere prove).
– Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da mercoledì 1 aprile 2020 a giovedì 30 aprile 2020;
– Sessione suppletiva Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 11 maggio 2020 a venerdì 15 maggio 2020

Prove INVALSI 2020, II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

– Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano e Matematica: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 maggio 2020.
La scuola sceglie due giorni tra i tre proposti.
– Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano e Matematica: da martedì 5 maggio 2020 a sabato 23 maggio 2020

Prove INVALSI 2019, V secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

– Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): lunedì 9, martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12 marzo 2020.
La scuola sceglie tre giorni tra i quattro proposti.
– Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 2 marzo 2020 a martedì 31 marzo 2020
– Sessione suppletiva Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 11 maggio 2020 a venerdì 15 maggio 2020

Approvato il DEF: dal contrasto alla dispersione, all’aumento stipendiale dei docenti

da Tuttoscuola

Aumento dello stipendio dei docenti, concorso ordinario Infanzia e Primaria entro il 2019 e riduzione del numero di alunni per classe. E poi ancora: contrasto alla dispersione scolastica e al bullismo e gratuità di asili nido e micro-nidi. Sono solo alcune delle misure contenute del DEF, il Documento di Economia e Finanza approvato lo scorso 30 settembre dal Consiglio dei Ministri. Nel DEF si legge infatti che “Nel comparto della scuola pubblica occorrono politiche dirette a limitare le classi troppo affollate e valorizzare, anche economicamente, il ruolo dei docenti, potenziare il piano nazionale per l’edilizia scolastica, garantire, con le Regioni, la gratuità degli asili nido e dei micro-nidi, ampliandone l’offerta soprattutto nel Mezzogiorno nonché quella del percorso scolastico per gli studenti provenienti da famiglie con redditi medio-bassi. Saranno contrastati infine la dispersione scolastica e il bullismo. Per garantire una maggior funzionalità e qualità del sistema nazionale di istruzione e formazione si rende opportuno ripensare i percorsi di formazione e abilitazione del personale docente. A tal fine verrà presentato alle Camere un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica“. Vediamo nello specifico gli altri punti che il DEF dedica alla scuola.

Potenziare il piano dell’edilizia scolastica

Amplificato e accelerato l’iter di attribuzione delle risorse assegnate. In tema di edilizia scolastica, a luglio sono stati firmati gli accordi tra il MIUR e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che consentono lo stanziamento di 1,5 miliardi per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento alle norme antisismiche, efficientamento energetico e nuova costruzione di edifici scolastici. Le risorse saranno erogate da CDP a Comuni, Province e Città Metropolitane tramite la concessione di mutui alle Regioni da parte di BEI e CEB (1.255 milioni erogati da BEI e 300 milioni da CEB). Si ricorda infine che – precisa il DEF – tra il 2019 e il 2033 sono previste risorse per l’edilizia scolastica: 1.410 milioni per la messa in sicurezza e l’adeguamento anti-incendio
degli edifici scolastici e 1.020 milioni per l’adeguamento delle strutture per rischio sismico.

Due disegni di legge

A completamento della manovra di bilancio 2020-2022, il Governo dichiara quali collegati alla decisione di bilancio

– rivisitazione del sistema di formazione e abilitazione del personale docente
Verrà presentato alle Camere un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica;
– riordino del modello di valutazione del sistema nazionale di istruzione e delle università.

Concorso Infanzia e Primaria e reclutamento degli insegnanti

Il DEF stabilisce che “Nell’ambito della procedura di autorizzazione al reclutamento del personale docente per l’anno scolastico 2019/2020, a luglio è stato dato il via libera all’assunzione fino a 53.627 docenti, per la copertura di altrettanti posti vacanti e disponibili in dotazione organica. Entro la fine del 2019 sarà bandito un concorso ordinario per coprire 16.959 posti della scuola dell’infanzia e primaria“.

Nota 2 ottobre 2019, AOODGPER. 43439

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per il personale scolastico

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali

Oggetto: Rinnovo delle reti tra le istituzioni scolastiche riferite agli ambiti territoriali per le attività formative e di conferma/modifica delle scuole polo per la formazione.