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Nota 7 ottobre 2013, MIUROODGOS Prot.n. 5274 /R.U./U

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
– Ufficio IX –

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Direttori degli Uffici Scolastici Provinciali
LORO SEDI
Al Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione per la Provincia di TRENTO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua ladina
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
BOLZANO
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione autonoma Valle d’Aosta
AOSTA
e, p. c. All’Ufficio Legislativo
SEDE
Direzione Generale per gli Ordinamenti e per l’Autonomia Scolastica
Al Direttore Generale per il personale scolastico
SEDE
Al Capo del Dipartimento per l’istruzione
SEDE

Nota 7 ottobre 2013, MIUROODGOS Prot.n. 5274 /R.U./U

Oggetto: Competenza linguistica necessaria per l’esercizio della professione di docente. Riconoscimento delle qualifiche professionali ai sensi della direttiva comunitaria 2005/36 e del decreto legislativo n. 206/2007

Avviso 27 settembre 2013

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni
Ufficio II

Si rende noto che La DG ESAI – Lavoro, Affari Sociali e Inclusione della Commissione Europea ha pubblicato un Invito a presentare proposte – Call for Proposals VP/2013/014 -in relazione all’iniziativa “Your first EURES job” nell’ambito del più ampio piano d’azione a favore dell’occupazione giovanile, in particolare della “Garanzia per i Giovani” introdotta quest’anno e dell’iniziativa per il rilancio dell’apprendistato “l’Alleanza europea per l’apprendistato”, lanciata a luglio 2013.
“Il tuo primo lavoro Eures” è un progetto pilota indirizzato a circa 5.000 giovani in cerca di prima occupazione e, per la prima volta, riguarda anche l’apprendistato e i tirocini. L’invito è rivolto a organizzazioni pubbliche, private o del terzo settore sia profit che non-profit affinché presentino progetti per il supporto e il finanziamento di:
• giovani ( età 18-30) in cerca di occupazione, apprendistato o tirocinio in un altro Stato europeo;
• PMI e datori di lavoro, in particolare se impegnati a fornire programmi integrativi di formazione per giovani lavoratori, tirocinanti o apprendisti appena inseriti attraverso programmi di mobilità.
La scadenza per presentare le domande è fissata al 10 dicembre 2013. Il budget totale per questo invito è di 5 milioni di euro e saranno finanziati dai cinque ai dieci progetti per un coinvolgimento complessivo di almeno 1.500 giovani occupati. Ogni progetto dovrà coinvolgere almeno tre Stati europei.
Le proposte potranno riguardare una o entrambe le seguenti aree:
• Collocamento su posto di lavoro
• Collocamento per apprendisti e/o tirocinio
Qualunque domanda può essere rivolta all’indirizzo empl-VP-2013-014@ec.europa.eu.
Maggiori dettagli sul sito della DG Lavoro:
http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=629&langId=en&callId=391&furtherCalls=yes

FAQ – Riconoscimento Professione Docente

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

I N D I C E

  • AMBITO DI APPLICAZIONE
  •  PROCEDURA DI RICONOSCIMENTO DELLA PROFESSIONE DOCENTE
  •  CONOSCENZA LINGUISTICA
  •  MISURE COMPENSATIVE
  •  FORMAZIONE PROFESSIONALE  MISTA – ITALIA ED ALTRO PAESE  COMUNITARIO


AMBITO DI APPLICAZIONE

  1. Chi è il destinatario della direttiva 2005/36/CE? In quali paesi si applica la direttiva comunitaria 2005/36?
  2. Qual è il presupposto indispensabile per chiedere ed ottenere il riconoscimento della professione docente?
  3. Cosa significa formazione regolamentata?
  4. Per la professione di docente si beneficia del riconoscimento automatico?
  5. Un titolo professionale acquisito in un paese straniero da un cittadino dell’Unione europea può essere riconosciuto con le disposizioni di cui alla Direttiva 2005/36/CE e del decreto legislativo nazionale di attuazione n. 206/2007?
  6. Il titolo di formazione professionale di docente rilasciato da un Paese terzo, riconosciuto da uno Stato membro dell’ Unione europea può essere riconosciuto da un altro Stato dell’Unione europea?

 

1. Chi è il destinatario della direttiva 2005/36/CE?

Tutti i professionisti comunitari che vogliono esercitare la propria professione in uno Stato membro diverso da quello in cui hanno acquisito le qualifiche professionali.

2. In quali paesi si applica la direttiva comunitaria 2005/36?

In 31 Paesi: nei ventisette Paesi membri  dell’Unione europea ( Austria – Belgio – Bulgaria – Repubblica Ceca  – Cipro – Danimarca – Estonia – Finlandia – Francia – Germania – Grecia – Irlanda – Italia – Lettonia – Lituania – Lussemburgo – Malta – Paesi Bassi – Polonia –  Portogallo – Regno Unito – Romania – Slovacchia – Slovenia –  Spagna – Svezia – Ungheria.) nonché nei tre Paesi dello Spazio economico europeo – SEE (Islanda – Liechtenstein – Norvegia) e, la Svizzera, equiparati ai paesi dell’Unione europea per specifici accordi.

3. Qual è il presupposto indispensabile per chiedere ed ottenere il riconoscimento della professione docente?

Presupposto indispensabile per ottenere il riconoscimento professionale è che la formazione professionale sia regolamentata nel Paese di origine.

 

4. Cosa significa formazione regolamentata?

Per formazione regolamentata si intende la formazione che porta al conseguimento di un titolo  (formazione teorico-pratica, disciplinare e didattico-pedagogica) che, in base alle norme del Paese ove è stato conseguito o riconosciuto, consente l’esercizio della professione quale docente abilitato all’insegnamento. Il titolo deve, quindi, attestare una formazione professionale completa, sanzionata nelle forme di legge (esame finale,  tirocinio, ecc.), al cui possesso la legislazione del Paese che lo ha rilasciato subordina l’esercizio dell’attività in qualità di docente abilitato .

5. Per la professione di docente si beneficia del riconoscimento automatico?

No. Per esercitare la professione regolamentata di docente non si beneficia del riconoscimento automatico. Il riconoscimento avviene su richiesta individuale  e  la formazione professionale  è soggetta a una procedura di verifica.

6. Un titolo professionale acquisito in un paese straniero da un cittadino dell’Unione europea può essere riconosciuto con le disposizioni di cui alla Direttiva 2005/36/CE e del decreto legislativo nazionale di attuazione n. 206/2007?

Si. L’art. 49 del D.P.R. 31 agosto 1999, dispone che  I  cittadini stranieri, soggiornanti e non soggiornanti  in Italia che intendano   iscriversi  agli  ordini,  collegi  ed  elenchi  speciali,  se  in  possesso di un titolo abilitante all’esercizio   di  una  professione,  conseguito  in  un  Paese non appartenente    all’Unione    europea,    possono    chiedere   il riconoscimento  ai  fini  dell’esercizio  in  Italia, come lavoratori autonomi o dipendenti, della professione corrispondente.  Per la procedura di riconoscimento dei titoli professionali si applicano le disposizioni del decreto legislativo n. 206/2007, compatibilmente con la natura, la composizione e la durata della formazione professionale acquisita.

7. Il titolo di formazione professionale di docente rilasciato da un Paese terzo, riconosciuto da uno Stato membro dell’ Unione europea può essere riconosciuto da un altro Stato dell’Unione europea?

Si, a condizione che l’interessato abbia maturato un’esperienza di almeno tre anni, nell’effettivo svolgimento dell’attività corrispondente di docente, certificata dallo Stato membro che ha riconosciuto il titolo professionale.

 

PROCEDURA DI RICONOSCIMENTO DELLA PROFESSIONE DOCENTE

  1. A quale Autorità deve rivolgersi la richiesta di riconoscimento del titolo di

formazione professionale di docente?

  1. Cosa si intende per titolo relativo a ciclo di studi post-secondari?
  2. Cosa si intende per titolo relativo a formazione professionale di docente?
  3. Cosa si intende per titolo relativo a ciclo di studi post-secondari?
    1. Cosa si intende per certificazione relativa alle materie sulle quali verte la formazione professionale ricevuta

 

1. A quale Autorità deve rivolgersi la richiesta di riconoscimento del titolo di formazione professionale di docente?

Al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – Dipartimento dell’Istruzione – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica – Ufficio IX – Viale Trastevere 76/A – 00153 ROMA

 

2. Cosa si intende per titolo relativo a ciclo di studi post-secondari?

Un titolo di laurea o accademico  rilasciato da una Università  o da altro organismo abilitato  conseguito successivamente al titolo di scuola secondaria superiore.

 

3. Cosa si intende per titolo relativo a formazione professionale di docente?

Un titolo comprovante che l’interessato ha completato con successo la formazione professionale richiesta in aggiunta al ciclo di studi post-secondari.

 

4. Cosa si intende per certificazione relativa alle materie sulle quali verte la formazione professionale ricevuta?

La documentazione delle materie studiate nel percorso di laurea e, se prevista, la documentazione delle discipline oggetto della formazione professionale prevista dallo Stato di origine  in aggiunta al ciclo di studi post-secondario (laurea).

 

 

 

 

1. Per il riconoscimento della professione è previsto il possesso della conoscenza linguistica dello Stato membro ospitante?

Si. L’art. 4 della Direttiva 36/2005/CE e l’art. 7 del relativo decreto legislativo nazionale di attuazione n. 206/2007 prevedono, che per l’esercizio della professione, i beneficiari del riconoscimento delle qualifiche professionali devono possedere le conoscenze linguistiche necessarie.

 

 

2. Cosa si intende per conoscenza linguistica necessaria?

 

Per conoscenza linguistica necessaria si intende la conoscenza della lingua dello Stato ospitante di livello coerente con  la natura della professione che si intende esercitare.

Per esercitare la professione di docente è indispensabile una conoscenza della lingua italiana  appropriata in quanto le conoscenze linguistiche fanno espressamente parte della professione stessa.

 

3. Com’è disciplinato l’accertamento della  competenza  linguistica necessaria per  i cittadini dell’Unione europea e per gli stranieri che intendano  insegnare nelle scuole dell’ordinamento scolastico italiano?

 

Le modalità di accertamento e di documentazione  della conoscenza della lingua italiana sono disciplinate dalla circolare ministeriale n. 81 del  23 settembre 2010.

 

 

4. E’ prevista una differenziazione nell’accertamento della conoscenza linguistica?

 

Si, è prevista una differenziazione tra tutti gli insegnamenti e quelli relativi alla professione docente nella scuola primaria e alle classi di concorso 43/A, 50/A, 51/A, 52/A. Per i primi è prevista una prova di conoscenza uguale per tutti gli insegnamenti, per gli altri è necessario superare la specifica prova orale aggiuntiva, come da indicazioni riportate nella circolare ministeriale n. 81 del 23 settembre 2010, in quanto, per quest’ultimi insegnamenti la lingua italiana non è soltanto “mezzo” di esercizio della professione, ma “oggetto” stesso dell’attività da svolgere.

 

5. Cos’è la certificazione linguistica “CELI 5 Doc”?

 

Il CELI 5 DOC è  la certificazione della conoscenza della lingua italiana per  coloro che intendano ottenere il riconoscimento dei titoli di formazione professionale ai fini dell’esercizio della professione docente in scuole italiane con lingua di insegnamento italiana.

E’ rilasciato dal Centro di valutazione delle certificazioni linguistiche dell’Università per stranieri di Perugia.

Tale certificazione attesta la piena padronanza ed il pieno controllo della lingua al livello C2 del Quadro comune europeo di Riferimento per le lingue.

Certifica la conoscenza della lingua italiana idonea per docenti che debbano muoversi in piena autonomia in un contesto scolastico, per portare a termine in modo linguisticamente efficace compiti relativi alla propria formazione professionale, sapendo interagire in modo appropriato in ogni situazione ed affrontando qualsiasi argomento che  la situazione stessa richieda.

 

 

6. Cos’è la certificazione linguistica “CISL–DIT/C2”?

Il CILS-DIT/C2 è  la certificazione della conoscenza della lingua italiana per  coloro che intendano ottenere il riconoscimento dei titoli di formazione professionale ai fini dell’esercizio della professione docente in scuole italiane con lingua di insegnamento italiana.

E’ rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena.

Tale certificazione attesta un livello avanzato di competenza in italiano  come lingua non materna e certifica la capacità di dominare le situazioni comunicative informali, formali e professionali nel contesto scolastico italiano.

 

7. Le certificazioni linguistiche “CELI 5 DOC”  e “CILS – DIT/C2” sono equivalenti?

 

Si. Ai fini del riconoscimento della professione di docente le certificazioni linguistiche “CELI 5 DOC”  e “CILS – DIT/C2”  sono  equivalenti ed entrambe sono strutturate per accertare le competenze linguistiche necessarie per svolgere la delicata attività professionale di docente.

 

 

 

8. Quando si svolgono gli esami delle  certificazioni linguistiche “CELI 5 DOC”  e “CILS – DIT/C2”?

 

E’ possibile conseguire la certificazione  linguistica “CELI 5 DOC”  nelle due  sessioni di esame previste nei mesi di  maggio e novembre di ogni anno.

E’ possibile conseguire, invece,  la certificazione  linguistica  “CILS – DIT/C2”,nelle due  sessioni di esame previste nei mesi di  aprile ed ottobre di ogni anno.

 

9. Chi deve espletare la prova orale aggiuntiva prevista nelle certificazioni della conoscenza della  lingua italiana CELI 5 Doc e CILS-DIT/C2 ?

Devono superare  la prova orale aggiuntiva prevista nelle certificazioni della conoscenza della  lingua italiana CELI 5 Doc e CILS-DIT/C2 gli aspiranti all’esercizio della professione docente nella scuola primaria o nella scuola secondaria solo per le classi di concorso 43/A, 50/A, 51/A, 52/A.

 

 

10. Quando deve essere certificata la conoscenza della lingua italiana?

 

Può essere esibita al momento della richiesta. Qualora, però, non se ne abbia il possesso, è consentito presentarla successivamente alla richiesta stessa, nel corso della procedura, prima dell’adozione del decreto di riconoscimento professionale relativo.

 

 

11. E’ possibile adottare il decreto di riconoscimento professionale di docente senza aver documentato la conoscenza della lingua italiana?

 

L’acquisizione della certificazione della competenza linguistica, è condizione, ove ne sussistano i presupposti, per l’adozione del provvedimento di riconoscimento incondizionato o del provvedimento di riconoscimento subordinato al superamento di misure compensative.

Nell’ordinamento scolastico italiano l’accertamento della conoscenza linguistica deve essere contestuale al riconoscimento dell’abilitazione all’esercizio della professione, in considerazione che il riconoscimento consente direttamente l’accesso alle graduatorie permanenti e/o di istituto che rappresentano i concorsi per titoli secondo i quali è consentito l’accesso alla professione di docente in Italia.

 

 

12. E’ possibile essere esentati dalla produzione della certificazione della conoscenza della lingua italiana?

 

La circolare ministeriale n. 81 del 23 settembre 2010 prevede  i casi in cui è possibile essere esentati dalla presentazione della certificazione linguistica.

 

 

 

 

 

 

MISURE COMPENSATIVE

 

  1. Cosa sono le misure compensative?
  2. Perché vengono assegnate le misure compensative?
  3. In che cosa consistono le misure compensative?
  4. Solo i cittadini dell’Unione europea possono scegliere fra tirocinio e prova  attitudinale?
  5. Dove si svolgono le misure compensative?
  6. E’ possibile chiedere lo spostamento della sede di svolgimento delle misure  compensative?
  7. In caso di non superamento al primo tentativo, è possibile ripetere la prova attitudinale?
  8. In caso di non superamento del tirocinio di adattamento, è possibile ripeterlo?
    1. Dopo aver ricevuto il decreto provvisorio relativo alle misure compensative  da  sostenere,  come deve procedere l’interessato?

 

 

1. Cosa sono le misure compensative?

Le misure compensative sono gli ulteriori accertamenti che l’Amministrazione predispone per colmare le  differenze riscontrate nella comparazione tra la formazione posseduta dal richiedente e quella richiesta sul territorio nazionale.

2. Perché vengono assegnate le misure compensative?

Le misure compensative  sono volte a compensare la differenza nei contenuti della formazione o nella  durata della formazione.

3. In che cosa consistono le misure compensative?

Le misure compensative possono consistere in una prova attitudinale – di solito articolata in una prova scritta e una prova orale (e talvolta anche in una prova pratica) – tendente ad accertare le conoscenze professionali dell’aspirante, oppure in un tirocinio di adattamento di durata variabile da effettuare un una scuola statale italiana, consistente nella attività di insegnamento affiancata dalla presenza del docente titolare della cattedra.

4. Solo i cittadini dell’Unione europea possono scegliere fra tirocinio e prova    attitudinale?

Tale possibilità è consentita esclusivamente ai cittadini comunitari (e a quelli della Confederazione Elvetica nonché a quelli dello spazio economico europeo: Islanda – Liechtenstein – Norvegia) mentre per i cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea esiste la facoltà di scelta, che è riservata all’Amministrazione.

5. Dove si svolgono le misure compensative?

Le misure compensative si svolgono nella provincia indicata dal richiedente nella richiesta di riconoscimento , presso un’istituzione scolastica indicata dall’Amministrazione.

 

 

6. E’ possibile chiedere lo spostamento della sede di svolgimento delle misure compensative?

Si, l’istanza in tal senso va tempestivamente rivolta a questo Ministero, all’Ufficio competente.

7. In caso di non superamento al primo tentativo, è possibile ripetere la prova            attitudinale?

Si, con un intervallo di almeno 6 mesi, previa istanza da inoltrare all’Ufficio Scolastico Regionale delegato in tal senso.

8. In caso di non superamento del tirocinio di adattamento, è possibile ripeterlo?

Si, nell’anno scolastico successivo.

9. Dopo aver ricevuto il decreto provvisorio relativo alle misure compensative da  sostenere,  come  deve procedere l’interessato?

E’ opportuno che l’interessato contatti direttamente l’Ufficio scolastico Regionale competente.

 

 

 

 

FORMAZIONE  PROFESSIONALE  MISTA  – ITALIA ED ALTRO PAESE COMUNITARIO

  1. Cosa è la formazione professionale mista del docente?
  2. Quando è possibile acquisire la formazione professionale mista?
  3. Cosa significa formazione plurifase?
  4. Nel caso di possesso di formazione acquisita su due Paesi, a quale segmento        formativo deve      riferirsi il riconoscimento della professione corrispondente     di docente?
  5. Nel caso di formazione mista Italia/Spagna, qual è la documentazione che             deve essere prodotta      ai fini del riconoscimento della professione docente?
  6. Nel caso di formazione mista Italia/Regno Unito, qual è la documentazione           che deve essere    prodotta ai fini del riconoscimento della professione     docente?
  7. Nel caso di formazione mista “Italia/Spagna” quali discipline sono riconosciute ai fini dell’insegnamento in Italia?
  8. Nel caso delle lingue straniere, laddove la dichiarazione del Ministero spagnolo attesta l’abilitazione in più di una lingua straniera, quali e quante lingue straniere sono riconosciute?
  9. Perché il Ministero italiano riconosce una sola lingua straniera, in presenza di dichiarazione dell’autorità competente spagnola che  dichiara l’idoneità ad insegnare più di una lingua?
  10.  Premesso che il Ministero spagnolo, ai fini della dichiarazione di conformità alla direttiva comunitaria, richiede l’omologazione al corrispondente titolo del catalogo specifico dei titoli spagnoli, nel caso di formazione specifica nelle lingue straniere, tale omologazione a quale titolo spagnolo deve riferirsi?
  11.  Nel caso di un percorso abilitante spagnolo, sprovvisto dell’indicazione della disciplina oggetto di specializzazione, quale lingua straniera è riconosciuta?
  12.  Nel caso di formazione mista “Italia/Regno Unito” quali discipline sono riconosciute ai fini dell’insegnamento in Italia?
  13.  Nel caso di formazione mista “Italia/Regno Unito” quali lingue straniere  sono riconosciute ai fini dell’insegnamento in Italia?

 

1. Cosa è la formazione professionale mista del docente?

La formazione professionale mista del docente è quella acquisita su più Paesi comunitari.

 

2. Quando è possibile acquisire la formazione professionale mista?

E’ possibile acquisire la formazione professionale mista solo quando entrambi i Paesi coinvolti posseggono  una formazione regolamentata di docente  composta da una formazione plurifase.

 

3. Cosa significa formazione plurifase?

La formazione plurifase è  quella composta da due segmenti formativi, ovvero da un diploma che attesta il compimento di una formazione a livello di insegnamento post-secondario  (laurea, titolo accademico etc) e di una formazione professionale richiesta in aggiunta  al ciclo di studi post secondario.

 

4. Nel caso di possesso di formazione acquisita su due Paesi, a quale segmento formativo deve riferirsi il riconoscimento della professione corrispondente  di docente?

Nel caso di possesso di formazione acquisita su due Paesi,però,  il riconoscimento della professione corrispondente  di docente deve riferisrsi ad entrambi i segmenti formativi  secondo le regole stabilite nel Paese in cui è stata conseguita la formazione professionale  finale  richiesta in aggiunta al ciclo di studi post-secondari (titolo professionale).

 

5. Nel caso di formazione mista Italia/Spagna, qual è la documentazione che deve essere prodotta ai fini del riconoscimento della professione docente?

Ai fini del riconoscimento della professione docente, nel caso di formazione mista Italia/Spagna si deve documentare:

  1. 1.         copia del documento di riconoscimento in corso di validità;
  2. 2.         certificato della laurea conseguita in Italia, con elenco delle materie del percorso di studi;
  3. 3.         omologazione della laurea italiana al corrispondente titolo spagnolo;
  4. 4.         certificato del “Master en Formacion de Profesorado”;
  5. 5.         formazione del Master, con l’attestazione, da parte dell’Università spagnola, della durata del               percorso del “Master”, delle ore  frequentate in presenza ed on line e, infine, l’indicazione delle                scuole   spagnole dove è stato svolto il      tirocinio previsto dal  percorso del     Master.
  6. 6.         dichiarazione dell’Autorità competente spagnola sul valore legale del                titolo in Spagna;
  7. 7.         eventuali esperienze professionali e formative.

 

 

6. Nel caso di formazione mista Italia/Regno Unito, qual è la documentazione che deve essere prodotta ai fini del riconoscimento della professione docente?

Ai fini del riconoscimento della professione docente, nel caso di formazione mista Italia/Regno Unito si deve documentare:

  1. 1.         copia del documento di riconoscimento in corso di validità;
  2. 2.         certificato della laurea conseguita in Italia, con elenco delle materie del percorso di studi;
  3. 3.         certificato del corso di studi post-lauream  “Postgraduate Certificate in Education” con relativa          formazione;
  4. 4.         certificato di QTS “Qualified Teacher Status”;
  5. 5.         certificato di “Induction” previsto, da Regno Unito, a completamento del   predetto“QTS”.

 

7. Nel caso di formazione mista “Italia/Spagna” quali discipline sono riconosciute ai fini dell’insegnamento in Italia?

Nel caso di formazione mista Italia/Spagna è riconosciuta la disciplina o gruppo di discipline specifiche previste in Spagna  nel  percorso di formazione abilitante spagnolo (Certificado de Aptitud Pedagógica o Master de Profesorado) compatibilmente con le discipline studiate nel percorso accademico.

 

8.  Nel caso delle lingue straniere, laddove la dichiarazione del Ministero spagnolo attesta l’abilitazione in più di una lingua straniera, quali e quante lingue straniere sono riconosciute?

In presenza di una dichiarazione attestante l’abilitazione in più di una lingua straniera, si riconosce sola  quella oggetto di specializzazione del Master de Profesorado o del Certificado de Aptitud Pedagógica.

 

9.  Perché il Ministero italiano riconosce una sola lingua straniera, in presenza di dichiarazione dell’autorità competente spagnola che  dichiara l’idoneità ad insegnare più di una lingua?

Il Ministero dell’Istruzione italiano riconosce una sola lingua, quella oggetto di specializzazione, in quanto in Spagna, la formazione acquisita con il percorso del Master de Profesorado o del CAP rappresenta solo la formazione iniziale per insegnare nei centri privati (Real decreto 860/2010). Per insegnare nelle scuole statali occorre superare un concorso pubblico che specializza in una sola disciplina linguistica. Va anche ricordato che, nell’ambito del corso di specializzazione, l’insegnamento della didattica specifica, a parte casi particolari, è limitato a una sola lingua straniera. 

 

10. Premesso che il Ministero spagnolo, ai fini della dichiarazione di conformità alla direttiva comunitaria, richiede l’omologazione al corrispondente titolo del catalogo specifico dei titoli spagnoli, nel caso di formazione specifica nelle lingue straniere, tale omologazione a quale titolo spagnolo deve riferirsi?

Nella fattispecie l’omologazione deve essere coerente alla specifica lingua straniera oggetto della specializzazione del “Master de Profesorado”. Il cittadino che ha conseguito la laurea in Paesi diversi dalla Spagna  deve conseguentemente richiedere l’omologazione della propria laurea coerentemente al percorso di specializzazione del Master (es. il Master de Profesorado en la especialidad de lengua y literatura castellana dovrà generare l’omologazione in Filologia Hispanica). Occorre tener  presente che lo spagnolo rappresenta in Spagna la lingua ufficiale e non è considerata, pertanto “lingua straniera”. Per insegnare Lingua e letteratura spagnola, in Spagna, presso la scuola secondaria (ESO) e gli Istituti di Bachillerato (BTO) occorre possedere un titolo dell’area  “de Humanidades”, come previsto nel Real decreto 860/2010.

 

11. Nel caso di un percorso abilitante spagnolo, sprovvisto dell’indicazione della disciplina oggetto di specializzazione, quale lingua straniera è riconosciuta?

In tali casi, è obbligatorio documentare il percorso di “Practicum” oggetto di formazione, svolto presso le scuole spagnole, certificato dall’Università e dal tutor di riferimento con l’indicazione della lingua di insegnamento. È riconosciuta, di conseguenza, la lingua straniera oggetto di practicum.

 

12. Nel caso di formazione mista “Italia/Regno Unito” quali discipline sono riconosciute ai fini dell’insegnamento in Italia?

Nel caso di formazione mista Italia/ Regno Unito è riconosciuta la disciplina o gruppo di discipline previste nel  percorso di formazione abilitante (QTS + Induction Period), compatibilmente con le discipline studiate nel percorso accademico.

 

13. Nel caso di formazione mista “Italia/Regno Unito” quali lingue straniere  sono riconosciute ai fini dell’insegnamento in Italia?

Sono riconosciute le lingue straniere effettivamente insegnate nell’Induction period. Occorre evidenziare che la lingua Inglese, essendo lingua Ufficiale  nel Regno Unito, non è ivi considerata come lingua straniera.

Avviso 2 luglio 2013

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni
Ufficio II

La “Alleanza Europea per l’Apprendistato” è un’iniziativa della Commissione europea per il rilancio dell’apprendistato e di ogni forma di apprendimento basato sul lavoro, attraverso una maggiore qualità e l’incremento dell’offerta di formazione, allo scopo di favorire la transizione tra scuola e lavoro e favorire l’occupazione, in particolare giovanile.
In occasione del lancio dell’iniziativa, che avverrà a Lipsia il 3 luglio 2013,  si rende noto che sono state allestite specifiche pagine web dedicate all’iniziativa, raggiungibili all’indirizzo http://ec.europa.eu/apprenticeships-alliance.

Con l’occasione, si rende noto che è attivo anche il sito italiano interamente dedicato all’apprendistato, all’indirizzo www.nuovoapprendistato.gov.it/.

Il Programma “Pestalozzi” di formazione continua del Consiglio d’Europa

D.G. Affari Internazionali
Il Programma “Pestalozzi” di formazione continua del Consiglio d’Europa

Il Programma “Pestalozzi”, è una attività del Consiglio d’Europa per la formazione in servizio del personale scolastico, direttivo e docente, avviata nel 1969 tra i quarantanove (*) firmatari della Convenzione Culturale Europea.

OOgni anno vengono organizzati una serie di brevi workshop, di durata variabile da tre a cinque giorni, i cui temi sono strettamente legati alle priorità individuate dal Consiglio d’Europa in materia di educazione. Tra gli altri si evidenziano in particolare:

  • educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti dell’uomo;
  • educazione alla prevenzione dei crimini contro l’umanità;
  • educazione dei bambini rom;
  • apprendimento interculturale e pratiche di inclusione sociale in ambito scolastico;
  • la rappresentazione dell’altro nell’insegnamento della storia;
  • plurilinguismo, diversità, cittadinanza;
  • dialogo interculturale e prevenzione dei conflitti;
  • uguaglianza dei sessi per una democrazia effettiva;
  • risposte alla violenza quotidiana in una società democratica;
  • istituzioni democratiche in azione.

Questi Seminari offrono agli educatori la possibilità:

  •  conoscere i lavori del Consiglio d’Europa in tema di educazione;
  •  vivere un’esperienza multiculturale;
  •  scambiare informazioni, idee e materiale pedagogico con colleghi di altri Paesi;
  •  poter giocare un ruolo di moltiplicatori presso i loro colleghi e oltre.

L’elenco dei seminari europei offerti nel quadro del Programma Pestalozzi  è pubblicato sul sito web del Consiglio d’Europa: www.coe.int/pestalozzi . Al personale scolastico di ruolo (dirigenti tecnici e scolastici; docenti) è consentito candidarsi per tali attività formative.

Per le modalità di partecipazione consultare la circolare annuale del Programma Pestalozzi

La Direzione Generale per gli Affari Internazionali, in qualità di “agente di collegamento” per l’Italia del Programma Pestalozzi, provvederà a proporre alle competenti autorità dei Paesi organizzatori dei singoli corsi i nominativi prescelti, con riferimento alle tematiche e nei limiti delle disponibilità dichiarate dai vari Paesi.

* Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaidjian, Bielorussia, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Ex -Repubblica Jugoslava di Macedonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Lichtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica di Moldova, Romania, Russia, San Marino, Santa Sede, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria.

Avviso MAE 29 maggio 2013

Ministero degli Affari Esteri
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese

Avviso MAE 29 maggio 2013

Vacanza del posto di Vice Direttore del ciclo secondario della Scuola europea di Bruxelles II (Belgio) per docenti del ciclo secondario – Anno scolastico 2013/14

Nota 29 maggio 2013, Prot. MIURAOODGOS n. 2934

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Ufficio I

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Nota 29 maggio 2013, Prot. MIURAOODGOS n. 2934

Oggetto: CertiLingua®: Attestato europeo di eccellenza per competenze plurilingui e competenze europee/internazionali PER STUDENTI – Candidature a.s. 2012-13

Conclusioni sulla dimensione sociale dell’istruzione universitaria

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per gli Affari Internazionali
Uff. II

Unione Europea. Consiglio dei Ministri “Istruzione”
Bruxelles 16-17 maggio 2013

Il Consiglio Istruzione del 17 maggio 2013, al quale per l’Italia ha partecipato il Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza, si è aperto con l’adozione delle

Conclusioni sulla dimensione sociale dell’istruzione universitaria

Il documento affronta la problematica di un numero insufficiente di giovani europei in possesso di un diploma di laurea nonostante gli ambiziosi obiettivi stabiliti al riguardo dalla Strategia Europa 2020. Come evidenziato dalla Commissaria Vassiliou infatti, l’Unione ha bisogno di una massa critica di laureati per crescere ed essere socialmente stabile, ed è quindi necessario fare un ulteriore sforzo per evitare che ragioni di natura economica e sociale portino a esclusioni dal percorso formativo completo oggi necessario per ogni giovane, concentrandosi sulla identificazione di modalità di insegnamento terziario più flessibili per migliorare il tasso di riuscita negli studi universitari da parte dei nostri studenti.
Una crescita sostenibile e il recupero economico europeo passano attraverso lo sviluppo delle competenze di alto livello dei suoi cittadini, che giocano un ruolo importante per la competitività e l’occupabilità; allo stesso tempo occorre promuovere lo sviluppo professionale di studenti e laureati e stimolare la solidarietà sociale e l’impegno civico.
A tal fine vengono individuate alcune linee strategiche da perseguire a livello europeo:
a) promuovere una mappatura delle politiche di accesso e di dispersione che tenga conto sia delle specificità nazionali, che dei fattori strutturali (personali, socioculturali e socioeconomici) che influiscono sul dropout e sul completamento degli studi;
b) proseguire il lavoro congiunto con Eurostat sullo studio di fattibilità per migliorare la metodologia di raccolta di dati amministrativi sulla durata degli studi e il livello di completamento degli studi nella istruzione superiore;
c) sviluppare uno studio sull’influenza di differenti modelli di finanziamento, o condivisione di costi sulla efficacia, efficienza ed equità della HE in base agli impegni scaturiti dall’Agenda per la modernizzazione della HE (2011).
Gli Stati membri, con il supporto della Commissione, sono stati invitati a rafforzare le sinergie tra cooperazione comunitaria e il Processo di Bologna, anche attraverso un migliore
utilizzo delle risorse finanziarie, in primis quelle derivanti dai Programmi europei (per il futuro “Erasmus for All”) e a proseguire il lavoro sulla dimensione sociale della HE attraverso il metodo aperto di coordinamento e la collaborazione tra Paesi (peer learning).
Specifico rilievo è dato alle opportunità finanziarie offerte dalla “Youth Employment Initiative” a favore dei gruppi di giovani al di sotto dei 25 anni svantaggiati o disoccupati, per consentire loro di acquisire competenze specifiche finalizzate alla occupabilità.
Durante il Consiglio si è svolto anche un dibattito pubblico sul legame tra una professione insegnante di alta qualità e il raggiungimento di migliori risultati nell’apprendimento. Nell’introdurre il dibattito la Commissaria Vassiliou ha evidenziato come senza docenti adeguatamente motivati non si possono raggiungere gli obiettivi stabiliti in ambito istruzione dalla strategia Europa 2020 e come sarebbe opportuno iniziare a offrire attenzione alla professione insegnante fin dal momento della formazione concentrandosi sulla figura del “teacher educators”.
Da parte italiana il Ministro Maria Chiara Carrozza ha ricordato come il nuovo Governo nell’intento di concentrare ogni sua energia sulla lotta alla disoccupazione giovanile, cercherà di sintonizzare le iniziative di formazione dei docenti con i percorsi che favoriscono l’occupazione giovanile concentrandosi su apprendistato e formazione sul campo. Il Ministro nel suo intervento ha ripreso temi quali la necessità di insistere sulla valutazione della qualità dell’insegnamento più che del singolo docente, auspicando che sul tema venga promosso un confronto aperto con le associazioni sindacali e con quelle dei parenti degli alunni

Anno Europeo dei Cittadini 2013

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Anno Europeo dei Cittadini 2013, iniziativa promossa dalla Commissione Europea con l’obiettivo di promuovere il dibattito sui diritti di cittadinanza nei paesi membri dell’Unione Europea.

L’obiettivo non è solo quello di conoscere quali sono i diritti di cittadinanza ma anche cosa il cittadino può fare per l’Europa.

Forse non tutti sanno che essere cittadino europeo significa avere il diritto di trasferirsi e risiedere liberamente in ogni stato dell’Unione Europea, avere tariffe telefoniche in roaming alla portata di tutti, studiare all’estero, ricevere la pensione in un altro stato dell’Unione, godere dell’assistenza sanitaria in ogni stato europeo, ricevere aiuto e assistenza in caso  di cancellazione del volo, e altro ancora.

Grazie ai numerosi eventi previsti nel corso dell’anno, tutti possiamo partecipare al dibattito, parlare direttamente con i nostri rappresentanti, immaginare l’Europa in cui vorremmo vivere, confrontarci su cosa ci aspettiamo dall’Unione Europea di domani.

Conoscere il significato reale della cittadinanza europea può aiutare tutti noi a far valere i nostri diritti e a far emergere le nostre idee.

Avviso MAE 8 marzo 2013

Avviso MAE 8 marzo 2013

Vacanza del posto di Vice Direttore del ciclo secondario della Scuola europea di Bergen (Paesi Bassi) per docenti del ciclo secondario – Anno scolastico 2013/14

Il Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, ai sensi dell’art. 116, commi 2 e 3, del Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Scuola 2006-09,

RENDE NOTO

A decorrere dal 1° settembre 2013, presso la Scuola europea di Bergen, nei Paesi Bassi, si rende disponibile il posto di Vice Direttore, riservato ai docenti del ciclo secondario attualmente in servizio nelle Scuole Europee o che vi abbiano prestato servizio, purchè in posizione compatibile con le norme vigenti per un’ulteriore destinazione all’estero.

L’assegnazione dell’incarico avverrà conformemente a quanto stabilito nel Regolamento relativo alla nomina e alla valutazione dei Direttori e dei Vice Direttori delle Scuole Europee (in allegato n. 2, d’ora in poi denominato “il Regolamento”) e alla normativa italiana, ivi incluse le norme che regolano la destinazione e il servizio all’estero.

Per il trattamento di base del personale in servizio nelle Scuole Europee il riferimento è il documento 2011-04-D-14-fr-1, reperibile sul sito www.eursc.eu.
L’Italia potrà presentare fino ad un massimo di due candidati per la selezione che si terrà a Bruxelles, presso il Segretariato Generale delle Scuole Europee, il 29 e il 30 maggio 2013, a cura di un apposito Comitato di selezione.

Ai fini dell’individuazione dei candidati, il Ministero degli Affari Esteri, in raccordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, effettuerà una preselezione per titoli, sulla base delle indicazioni contenute nel Regolamento.

DESTINATARI

Sono ammessi alla selezione i docenti del ciclo secondario attualmente in servizio nelle Scuole Europee o che vi abbiano prestato servizio, purchè in posizione compatibile con le norme vigenti per un’ulteriore destinazione all’estero e che possano garantire all’atto di presentazione della domanda ed in caso di nomina, per condizioni giuridiche e di servizio, un effettivo periodo all’estero di nove anni o, in subordine, poter terminare almeno il primo mandato di cinque anni (purché abbiano conseguito una valutazione positiva dopo i primi due anni di servizio).

Si precisa che, in base all’art. 4, comma 4, del Regolamento, nessuno Stato può presentare gli stessi candidati che sono stati già preselezionati per precedenti candidature su posti analoghi. Gli aspiranti al predetto posto dovranno presentare la propria candidatura, utilizzando il formulario di cui all’allegato 1, corredata del Curriculum Vitae (in italiano), nel quale dovranno essere indicati: a) data di nascita; b) stato civile; c) titoli di studio; d) esperienze professionali; e) conoscenza delle lingue, da documentare e valutare sulla base della griglia di autovalutazione del quadro europeo di riferimento per le lingue (QCER); f) attitudini, competenze e realizzazioni particolari; g) eventuali referenze di tipo istituzionale.

Il candidato dovrà inoltre dichiarare di non avere procedimenti penali in corso, né di aver subito provvedimenti disciplinari superiori all’avvertimento scritto.

REQUISITI

Si elencano di seguito i principali requisiti richiesti per il profilo professionale, per la cui descrizione completa si rimanda al succitato Regolamento:
a) possedere le competenze e i titoli richiesti in Italia per l’ insegnamento nel ciclo secondario;
b) avere diretta e approfondita conoscenza del sistema delle scuole europee;
c) possedere capacità di gestione degli aspetti relazionali, pedagogici, amministrativi e finanziari di una scuola europea;
c) possedere la conoscenza di almeno tre lingue, di cui almeno due fra le lingue “veicolari” in uso presso le Scuole Europee (francese, inglese, tedesco);
d) essere pronto a studiare altre lingue, in particolare quella del Paese che ospita la scuola.

DOCUMENTAZIONE RICHIESTA

Al Curriculum Vitae dovranno essere allegati:

  • Copia conforme del titolo di studio;
  • Documento ufficiale attestante che il candidato non ha subito una condanna penale incompatibile con la funzione cui aspira;
  • Certificazione livello competenza linguistica C1 (QCER) in almeno una delle lingue veicolari delle Scuole Europee.

Si raccomanda l’utilizzo del Curriculum Vitae “Europass”.

Nell’esame delle candidature saranno presi in considerazione anche titoli aggiuntivi, con particolare riferimento ad esperienze professionali realizzate dal candidato in contesti multiculturali sia in Italia sia all’estero, nonché alla gestione di significativi progetti interculturali.
Al termine della preselezione verranno indicati al Segretariato Generale delle Scuole Europee i due candidati che meglio rispondono ai requisiti richiesti per il profilo professionale.

TERMINE E MODALITÀ PER LA PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE

Gli aspiranti sono invitati a presentare il formulario di candidatura, corredato di CV e dei previsti allegati, all’ufficio V della DGSP del Ministero degli Affari Esteri per posta elettronica certificata al seguente indirizzo: dgsp.05@cert.esteri.it improrogabilmente entro il 12 aprile 2013.

I docenti in servizio presso le SS.EE. all’estero che non abbiano la possibilità di accedere ad un indirizzo di posta certificata, potranno inviare, entro la data indicata del 12 aprile 2013, la documentazione richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica: carloandrea.vicard@esteri.it

Il presente avviso è pubblicato all’Albo dell’ Ufficio V della DGSP e nel sito web del Ministero degli Affari Esteri all’indirizzo: www.esteri.it (politica estera/cultura/istituzioni scolastiche). E’ altresì inviato al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per opportuna diffusione.

Roma, 8 marzo 2013

IL CAPO DELEGAZIONE PRESSO IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLE SCUOLE EUROPEE

Cons. Amb. Luca FRATINI

ALLEGATO N. 1

PRESENTAZIONE CANDIDATURA

Il/la sottoscritto/a ……………………………………………………………………………………… (cognome) (nome)

nato/a il …………………………… a ………………………………………………. prov. ………

Docente del ciclo secondario presso ………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Presenta la propria candidatura per il posto di Vice Direttore della Scuola Europea di Bergen, vacante a decorrere dall’anno scolastico 2013/2014. A tal fine dichiara:

Posizione giuridica:
– Anni di effettivo servizio nell’attuale ruolo di appartenenza (compreso anno in corso)……………………………………………………………….

– In servizio presso (indicare con precisione ordine di scuola, sede e indirizzo) …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

– Anni di servizio svolti all’estero in qualità di docente (indicare numero, sede e qualifica) …………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………

Per quanto riguarda i titoli di studio, culturali e professionali fa riferimento a quanto descritto nel Curriculum Vitae allegato.

Il/la sottoscritto/a rilascia le suindicate informazioni sotto la propria responsabilità, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, consapevole delle conseguenze i legge connesse al rilascio di dichiarazioni non veritiere alla Pubblica Amministrazione.

Data ……./……/………. Firma ……………………………….

(La firma deve essere leggibile e accompagnata dalla fotocopia di un valido documento d’identità)

Recapiti da utilizzare per comunicazioni:
Via …………………………………………………………………………………. n. ……….. Città …………………………………………………… Prov. ………….. C.A.P. …………… Telefono ………………………………………… Cellulare ………………………………….. E-mail ………………………………………………..

Indirizzo PEC ……………………………………………………………………………………

Comunicato 1 febbraio 2013

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni

Adottato il Primo Rapporto nazionale di referenziazione dei titoli italiani all’EQF, Quadro europeo delle Qualificazioni. Con l’Accordo sottoscritto in Conferenza Stato-Regioni il 20 dicembre 2012 è stato adottato il “Primo rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al Quadro Europeo delle qualificazioni per l’apprendimento permanente”(EQF), istituito con la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008.

Il Rapporto, che colloca i titoli di studio e professionali italiani nell’ambito degli otto livelli previsti dal Quadro Europeo, è stato curato da un Gruppo Tecnico di lavoro nel quale erano rappresentati il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il Dipartimento delle Politiche Europee e l’Isfol, Punto nazionale di coordinamento EQF Italia. Alla stesura definitiva si è giunti d’intesa con le Regioni, dopo un confronto con le Parti Sociali e una consultazione pubblica nazionale on-line. La fase di elaborazione ha coinvolto anche cinque esperti provenienti da istituzioni di altri Paesi europei.

Con l’adozione del Rapporto, tutti i titoli di studio, le certificazioni di qualifica professionale e i documenti Europass rilasciati in Italia, fino ai livelli più alti di istruzione e formazione, avranno un chiaro riferimento all’appropriato livello EQF, comune ai paesi Membri dell’Unione Europea. I cittadini avranno in tal modo la possibilità, sollecitata dalla UE, di vedere riconosciuti con maggiore facilità i propri percorsi di formazione, studio e lavoro in tutto il territorio comunitario. Il Rapporto sarà ufficialmente presentato alla Commissione europea nel mese di marzo 2013. Il Rapporto sarà aggiornato a cadenza annuale, al fine di estendere progressivamente la referenziazione EQF ad ulteriori tipologie di qualificazioni.

 

BANDO DI CONCORSO 2013

Ministero dell’Istruzione, dell’Universita e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per gli Affari Internazionali

Uff.II

 

 

BANDO DI CONCORSO 2013

 

Europa cambia la scuola

 

Label

 

 

 

Presentazione

 

L’iniziativa del LABEL parte dal presupposto che le attività di cooperazione europea, rafforzano i processi di autonomia e costituiscono importanti opportunità di miglioramento per la qualità dell’offerta formativa della scuola attraverso la loro capacità di innescare “cambiamenti”.

Il LABEL ha come riferimento il Programma “Istruzione e Formazione 2020”, la strategia europea per apprendimento permanente (Lifelong Learning) e la cooperazione europea in senso lato. Attraverso il concorso “L’Europa cambia la scuola”, si intende promuovere in seno alle scuole coinvolte nella cooperazione europea un percorso di riflessione e consapevolezza che aiuti gli istituti a sostenere i processi attivati.

Il Label per il riconoscimento della qualità della progettualità europea nella scuola italiana, si propone di dare la giusta evidenza all’impatto che le attività in dimensione europea hanno avuto sugli istituti scolastici nelle loro diverse componenti: alunni, personale della scuola, famiglie, comunità locale, partenariato europeo.

 

Obiettivi

Il Concorso intende:

 

evidenziare la presa di coscienza dei cambiamenti avvenuti nelle dinamiche organizzative, relazionali, gestionali, della scuola e dei processi di apprendimento al suo interno, attraverso le attività in dimensione europea che sono state realizzate;

identificare quali pratiche legate alla cooperazione europea hanno portato a miglioramenti qualitativi con riferimento:

al POF

alle competenze degli alunni

alle competenze del personale scolastico ed alle relazioni con i genitori

alla scuola come organizzazione

ai rapporti con il territorio di riferimento dell’istituto

favorire lo scambio, la valorizzazione e lo sviluppo negli Istituti di tali pratiche, dando impulso al loro radicamento.

 

Destinatari del concorso e premi

Il bando è rivolto alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado che abbiano realizzato iniziative di cooperazione europea in collaborazione attiva con realtà scolastiche di altri paesi europei e che non abbiano già ricevuto il “Label” nelle precedenti edizioni del concorso.

Pertanto si precisa che possono partecipare al concorso 2013 anche le scuole che, pur avendo presentato la propria candidatura negli anni passati, non siano state selezionate per il Label.

Un attestato nazionale di qualità “LABEL” valido per un anno verrà attribuito ad un massimo di 12 istituti che riceveranno anche un premio di 4.000,00 euro ciascuno, da destinare al sostegno dei processi di internazionalizzazione avviati, non escludendo il supporto ad esperienze di mobilità in altri Paesi europei del personale docente.

 

Modalità di partecipazione

Si chiede agli Istituti scolastici impegnati in attività in dimensione europea di “raccontare” con un testo di un minimo 300 e un massimo di 1000 parole il percorso realizzato, facendo emergere il valore aggiunto che l’esperienza di cooperazione ha apportato alle finalità della scuola espresse dal Piano dell’offerta formativa, alla sua organizzazione didattica e gestionale, ai suoi processi di apprendimento-insegnamento e al clima stesso dell’Istituto.

Il “racconto” dovrebbe rispondere alla seguente domanda generale:

Cosa abbiamo appreso, come siamo cambiati e come possiamo consolidare il cambiamento?

Il racconto potrà essere accompagnato da materiale rappresentativo del percorso educativo raccontato e del processo di cambiamento realizzato o in corso. Il materiale dovrà essere costituito da alcune immagini, non più di 10, o da un filmato di max. 3 minuti (caricati su CD/DVD), e da diari di bordo/portfolio in formato cartaceo o su supporto elettronico che aiutino ad illustrare i contenuti del racconto.

Il racconto dovrà essere redatto sul modulo di candidatura on-line reso disponibile sul sito MIUR-Direzione Generale Affari Internazionali.

Il modulo compilato in ogni sua parte, firmato dal Dirigente Scolastico dell’Istituto partecipante, dovrà essere fatto pervenire entro e non oltre il 12 aprile 2013 agli Uffici Scolastici Regionali di appartenenza via PEC (si allega per comodità l’elenco degli indirizzi di Posta certificata degli Uffici scolastici Regionali). Entro la medesima data le scuole potranno inviare ai rispettivi Uffici Scolastici Regionali l’eventuale materiale a supporto del racconto.

Gli Uffici Scolastici Regionali provvederanno a nominare una Commissione di valutazione che, nel rispetto dei criteri definiti a livello nazionale, avrà il compito di selezionare le esperienze maggiormente significative del loro territorio. I progetti selezionati, elencati in ordine di priorità, saranno trasmessi, entro il 10 maggio 2013 alla Direzione Generale per gli Affari Internazionali del MIUR – Uff II che provvederà, poi, ad individuare le 12 Scuole alle quali assegnare i Label di “Europa cambia la scuola”.

Sarà cura degli Uffici Scolastici Regionali preselezionare, in sede regionale, salvo particolari e motivate eccezioni, progetti a titolarità di coordinamento italiano.

Per la selezione finale il MIUR – D.G. Affari Internazionali si avvarrà di una Commissione di valutazione centrale composta da: esperti, insegnanti, dirigenti scolastici e tecnici.

 

Liberatorie

L’istituto, con l’invio del racconto e di altro materiale di documentazione, garantisce che lo stesso è materiale originale e libera gli USR e il MIUR da ogni responsabilità nei confronti di eventuali terzi che a qualsiasi titolo avessero da eccepire in ordine alle utilizzazioni previste dal presente Bando.

L’istituto, inoltre, autorizza la diffusione attraverso stampa, radio e televisione dei “Racconti” e altro materiale inviato per il Label “L’Europa cambia la scuola” nonché la distribuzione dello stesso in formato cartaceo o digitale.

 

Raccomandazioni per le scuole che intendono concorrere, pena esclusione dal Concorso:

Si raccomanda di verificare che:

 

la domanda di partecipazione sia predisposta sul modulo messo a disposizione sul sito del MIUR;

il modulo di candidatura sia debitamente firmato dal Dirigente Scolastico;

il racconto non contenga meno di 300 parole o più di 1000.

sia rispettata la data di invio agli Uffici Scolastici Regionali.

 

La Direzione Generale per gli Affari Internazionali avrà cura di fornire agli istituti tempestiva comunicazione in merito agli esiti della selezione finale.

 

Per informazioni potranno essere contattati i Referenti regionali di “Europa dell’Istruzione”.

 

Allegati:

  • Modulo di candidatura
  • Criteri di valutazione
  • Indirizzi PEC
  • Indirizzi USR
  • Nominativi per informazioni

 

Il Direttore Generale

F.to Marcello Limina

 

 

 

Avviso 4 dicembre 2012, Prot. AOODGAI 16604

Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali

Direzione Generale per gli Affari Internazionali

Ufficio V – Autorità di Certificazione fondi strutturali e Cooperazione bilaterale Paesi UE

OGGETTO: POSTI PER ASSISTENTI DI LINGUA ITALIANA OFFERTI DA PAESI DELL’UNIONE EUROPEA A STUDENTI UNIVERSITARI DI CITTADINANZA ITALIANA – ANNO SCOLASTICO 2013-2014

Si ricorda che i candidati ammessi dovranno inviare telematicamente la documentazione richiesta entro e non oltre il 3 marzo 2013, secondo le modalità descritte al punto 3.3 dell’avviso.

Avviso MAE 22 novembre 2012

Vacanza del posto di Vice Direttore per il ciclo primario della Scuola europea di Karlsruhe (Germania) riservato a docenti del ciclo primario– Anno scolastico 2013/14

Il Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, ai sensi dell’art. 116, commi 2 e 3, del Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Scuola 2006-09,

RENDE NOTO

A decorrere dal 1° settembre 2013, presso la Scuola europea di Karlsruhe, in Germania, si rende disponibile il posto di Vice Direttore, riservato ai docenti del ciclo primario attualmente in servizio nelle Scuole Europee o che vi abbiano prestato servizio, purchè in posizione compatibile con le norme vigenti per un’ulteriore destinazione all’estero.

L’assegnazione dell’incarico avverrà conformemente a quanto stabilito nel Regolamento relativo alla nomina e alla valutazione dei Direttori e dei Vice Direttori delle Scuole Europee (in allegato n. 2, d’ora in poi denominato “il Regolamento”) e alla normativa italiana, ivi incluse le norme che regolano la destinazione e il servizio all’estero.

Per il trattamento di base del personale in servizio nelle Scuole Europee il riferimento è il documento 2011-04-D-14-fr-1, reperibile sul sito www.eursc.eu .

L’Italia potrà presentare fino ad un massimo di tre candidati per la selezione che si terrà a Bruxelles, presso il Segretariato Generale delle Scuole Europee, l’ 11 febbraio 2013, a cura di un apposito Comitato di selezione.
Ai fini dell’individuazione dei candidati, il Ministero degli Affari Esteri, in raccordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, effettuerà una preselezione per titoli, sulla base delle indicazioni contenute nel Regolamento.

DESTINATARI

Sono ammessi alla selezione i docenti del ciclo primario attualmente in servizio nelle Scuole Europee o che vi abbiano prestato servizio, purchè in posizione compatibile con le norme vigenti per un’ulteriore destinazione all’estero e che possano garantire all’atto di presentazione della domanda ed in caso di nomina, per condizioni giuridiche e di servizio, un effettivo periodo all’estero di nove anni o, in subordine, poter terminare almeno il primo mandato di cinque anni (purché abbiano conseguito una valutazione positiva dopo i primi due anni di servizio).

Gli aspiranti al predetto posto dovranno presentare la propria candidatura, utilizzando il formulario di cui all’allegato 1, corredata del Curriculum Vitae (in italiano), nel quale dovranno essere indicati: a) data di nascita; b) stato civile; c) titoli di studio; d) esperienze professionali; e) conoscenza delle lingue, da documentare e valutare sulla base della griglia di autovalutazione del quadro europeo di riferimento per le lingue (QCER); f) attitudini, competenze e realizzazioni particolari; g) eventuali referenze di tipo istituzionale.

Il candidato dovrà inoltre dichiarare di non avere procedimenti penali in corso, né di aver subito provvedimenti disciplinari superiori all’avvertimento scritto.

REQUISITI

Si elencano di seguito i principali requisiti richiesti per il profilo professionale, per la cui descrizione completa si rimanda al succitato Regolamento:

a) possedere le competenze e i titoli richiesti in Italia per l’ insegnamento nel ciclo primario;
b) avere diretta e approfondita conoscenza del sistema delle scuole europee;
c) possedere capacità di gestione degli aspetti relazionali, pedagogici, amministrativi e finanziari di una scuola europea;
c) parlare correntemente (almeno a livello C1 del QCER) una delle tre lingue veicolari (francese, inglese e tedesco) e avere una conoscenza pratica di una seconda lingua veicolare (almeno a livello B2 delQCER);
d) essere pronto a studiare altre lingue, in particolare quella del Paese che ospita la scuola.

DOCUMENTAZIONE RICHIESTA

Al Curriculum Vitae dovranno essere allegati:

  • Copia conforme del titolo di studio;
  • Documento ufficiale attestante che il candidato non ha subito una condanna penale incompatibile con la funzione cui aspira;
  • Certificazione livello competenza linguistica C1 (QCER) in almeno una delle lingue veicolari delle Scuole Europee.

Si raccomanda l’utilizzo del Curriculum Vitae “Europass”.

Nell’esame delle candidature saranno presi in considerazione anche titoli aggiuntivi, con particolare riferimento ad esperienze professionali realizzate dal candidato in contesti multiculturali sia in Italia sia all’estero, nonché alla gestione di significativi progetti interculturali.
Al termine della preselezione verranno indicati al Segretariato Generale delle Scuole Europee i tre candidati che meglio rispondono ai requisiti richiesti per il profilo professionale.

TERMINE E MODALITÀ PER LA PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE

Gli aspiranti sono invitati a presentare il formulario di candidatura, corredato di CV e dei previsti allegati, all’ufficio V della DGSP del Ministero degli Affari Esteri per posta elettronica certificata al seguente indirizzo: dgsp.05@cert.esteri.it improrogabilmente entro il 21dicembre 2012.

Il presente avviso è pubblicato all’Albo dell’ Ufficio V della DGSP e nel sito web del Ministero degli Affari Esteri all’indirizzo: www.esteri.it (politica estera/cultura/istituzioni scolastiche). E’ altresì inviato al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per opportuna diffusione.<

Roma, 22/11/2012

IL CAPO DELEGAZIONE PRESSO IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLE SCUOLE EUROPEE

Cons. Amb. Luca FRATINI