da tuttoscuola.com
Se Stato e Regioni non vanno d'accordo, ci rimette la scuola?
Si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi, il previsto incontro tra il presidente del Consiglio e il ministro dell'Economia Tremonti, da un lato, e i presidenti delle Regioni dall'altro.
Il tema della discussione era la manovra economica, con i tagli dei trasferimenti agli enti locali per dieci miliardi di euro, che mettono a rischio la facoltà delle regioni di esercitare le loro competenze su trasporto pubblico locale, famiglia, non autosufficienza, fondo sociale, fondo per le imprese.
Il governo ha risposto che i saldi della manovra erano, sono e resteranno intangibili, e che per la manovra, come già annunciato, è stato chiesto il voto di fiducia del parlamento, trattandosi di un provvedimento fondamentale per la stabilità finanziaria del Paese.
Al termine dell'incontro, il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, ha illustrato il proprio disappunto: "L'incontro con il presidente del Consiglio ha avuto un esisto per noi molto negativo. Voglio tuttavia precisare le proposte che noi avevamo avanzato al governo. Si tratta di tre proposte: la prima, dando la piena disponibilità alla verifica su tutti i numeri e le responsabilità dei diversi livelli istituzionali per l'incremento della spesa, perché noi contestiamo i numeri relativi al contributo al debito, ai consumi intermedi. I dati Istat, ministero dell'Economia e Corte dei Conti dimostrano in maniera inequivocabile qual è l'andamento del contributo al debito e della spesa pubblica dei diversi comparti. Si dimostra in modo evidente che l'amministrazione centrale ha un incremento significativamente superiore all'incremento delle amministrazioni regionali".
In assenza di un accordo, assume sempre maggiore concretezza l'ipotesi, avanzata sia da governatori di centro destra che di centro sinistra, che le regioni riconsegnino le deleghe, a causa dell'impossibilità di esercitarle. Il pericolo però potrebbe rivelarsi maggiore: il clima di disaccordo all'interno della Conferenza Stato-Regioni potrebbe avere ripercussioni negative anche in materia di scuola, mettendo a rischio conquiste e sperimentazioni importanti, come ad esempio le sezioni primavera.