Adesso tra i banchi le regole funzionano

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Adesso tra i banchi le regole funzionano

Messaggiodi edscuola » 5 agosto 2010, 14:54

da LASTAMPA.it

INTERVISTA
"Adesso tra i banchi le regole funzionano"
Copiare: un antico vizio della scuola italiana sembra in declino

"Con i ragazzi c'è stata un'operazione di moral suasion"
FRANCESCO OLIVO

Ma i ragazzi sono diventati davvero più bravi? «I nostri dati ci dicono che si può essere ottimisti - spiega il presidente dell’Invalsi, Piero Cipollone -. Laddove c’erano carenze più evidenti, al Centro-Sud, adesso arrivano spiragli di miglioramento».

Sembrano anche essere più onesti: è vero?
«Sì. C’è stata una “moral suasion” del ministero che ha funzionato bene. Sono stati coinvolti dirigenti scolastici, professori e ragazzi. Copiare non è un fatto genetico, spesso incide la paura, tanto che nelle altre prove che facciamo è un problema che praticamente non si presenta mai».

La grammatica resta ancora la bestia nera degli studenti oppure l’italiano va un po’ meglio?
«In realtà, la si conosce poco e parlo soprattutto dei ragazzi più deboli. Ma c’è un aspetto positivo: la grammatica è una materia che risente meno delle influenze delle altre “entità educative”, vale a dire delle famiglie e del contesto culturale. I professori ci possono lavorare, dipende tutto da loro».

Avete raccolto molti dati: che cosa se ne faranno le scuole?
«A settembre, quando ogni scuola avrà i suoi risultati, si capirà che grazie alla prova nazionale è possibile programmare la didattica su basi scientifiche, affidandosi a dati reali. I professori ci devono credere».

A giugno, al termine del test, ragazzi e docenti si erano lamentati di prove troppo difficili. Conferma?
«Era un giudizio con basi impressionistiche, i risultati dimostrano che non è così. Nel test abbiamo inserito domande facili e domande molto difficili, differenziando molto proprio per far emergere dati più sfumati. Se tutti avessero risposto bene, sarebbe stata un’operazione inutile. E’ normale che chi voleva rispondere a tutte le domande è rimasto deluso e ha avuto la percezione che il test fosse andato male. Ma più della metà dei ragazzi ha risposto bene a oltre il 50% dei quesiti».

Il Nord va meglio del Sud. Tutto come sempre?
«Ci sono delle novità. Il Centro-Sud si presenta come una realtà non omogenea. Ci sono Regioni come l’Abruzzo, la Sardegna e la Basilicata che mostrano progressi. E anche laddove i risultati restano negativi, arrivano segnali di crescita. La Campania, per fare un esempio, fa un balzo in avanti notevole nella matematica».

Significa che al Nord ci sono scuole migliori?
«La nostra ricerca mostra come al Nord ci sia poca differenza tra scuola e scuola, mentre al Sud frequentare un istituto non vale l’altro. Questo dipende dal tessuto sociale, nel Mezzogiorno i ricchi sono più concentrati, al Nord meno. La scuola quindi riproduce le differenze della società, quando invece dovrebbe operare per ridurle».

Ma, comunque, ammetterà che un po’ si copia ancora: in questi casi i ragazzi non falsano i risultati?
«Abbiamo strumenti statistici che ci consentono di prevedere queste cattive abitudini. E rileviamo che quest’anno si è copiato molto meno. Al Sud, dove il problema era maggiore, quelli che noi chiamiamo “comportamenti opportunistici” sono crollati anche del 60%».

E i risultati degli alunni stranieri? Che cosa rivelano?
«Hanno voti più bassi, in maniera omogenea sul territorio nazionale. Il divario con gli italiani del Nord è maggiore, perché i risultati sono mediamente più alti».

Resistono le differenze di genere?
«Si conferma che i maschi vanno meglio nelle materie scientifiche e le femmine in quelle umanistiche. E’ così da molto tempo ed è un fatto che dipende dai metodi didattici. In altri Paesi queste differenze sono state abbattute. Lo si può fare anche da noi».
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