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Al Giorgi una classe con 51 studenti dove le lezioni si ...

Messaggiodi edscuola » 16 settembre 2010, 6:34

da Milano - Repubblica.it

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Al Giorgi una classe con 51 studenti dove le lezioni si fanno in palestra

Gli iscritti sono 150 in più dell 2009. La preside "Non si può andare avanti così, ci devono dare più spazio"
di TIZIANA DE GIORGIO

La cattedra è sotto il canestro da basket. La voce di Chiara, insegnante di italiano, rimbomba sul tutto il tendone di alluminio e plastica per 30 metri, fino alla porta da calcio. Fabio, studente di quinta ragioneria, tira fuori un quaderno e lo appoggia sulle ginocchia, ammassato insieme agli altri su cinque file di sedie rosse: lì dentro di banchi non ce n'è nemmeno uno.

Un caso clamoroso, quello del Giorgi. Ma inutile prendere appunti, sono solo scarabocchi per passare il tempo: "Siamo ancora all'appello - dice - e anche solo per controllare che ci siamo tutti e 51, passano almeno venti minuti".

Dopo lo smantellamento delle civiche serali, il tecnico Giorgi è stato talmente preso d'assalto dagli studenti lavoratori da portare la scuola all'orlo del collasso.

Ma l'ufficio scolastico Regionale, nonostante le continue richieste della preside, non ha ancora concesso nemmeno una classe in più. Ma le classi sono a rischio esplosione con una quinta ragioneria che supera i 50 studenti, una quarta elettronici oltre i 40, e tutte le altre sul limite dei 30, e le iscrizioni che continuano ad aumentare.

I 51 studenti della quinta ragioneria hanno scoperto di essere un plotone, invece di una normale classe, solo il primo giorno di scuola, lunedì. "La prima ora di lezione l'abbiamo fatta in un'aula normale, così pigiati che non si riusciva nemmeno a respirare", racconta Marcello, 28 anni. "Solo lì abbiamo saputo non avremmo avuto un'aula: ci hanno trasferiti in palestra", racconta invece Alessandra, assicuratrice.

Tutti trasferiti sotto il tendone verde vicino alla scuola, quindi. Senza neanche un banco, perché nella scuola non ce ne sono abbastanza per tutti. E nel bel mezzo di un caos incredibile: la palestra è ridosso di viale Liguria. La campanella, per i ragazzi del serale, suona alle 18.10, l'ora di punta per il traffico. Le marmitte di auto e motorini sovrastano quindi anche il professore con l'ugola più potente: impossibile seguire anche una sola frase, lì dentro. Figuriamoci un'intera lezione.

"Sono studenti di quinta questi - dice Chiara, insegnante di italiano, dopo aver fatto l'appello - hanno la maturità quest'estate. Ma come si fa, se non hanno nemmeno un banco dove fare un tema di italiano, o una simulazione di terza prova?". Nel frattempo, una docente di educazione fisica entra in palestra. E fa lezione ai suoi ragazzi nell'altra metà del campo, mentre 51 studenti cercano di essere concentrati sulla letteratura del 900.

I ragazzi, dopo solo quattro giorni di scuola, sono già esasperati: "Non verrei mai a scuola in una condizione così - dice un'ex studentessa del Cattaneo - ma non avevo alternative: la mia scuola l'hanno chiusa. Due alternative, quindi: venire qui, o abbandonare gli studi".

"Vogliono sfinirci - commenta Marcello - sperano che facendoci venire a scuola così, in condizioni vergognose, ci stanchiamo e rinunciamo a venire a scuola". Il problema, se l'Ufficio scolastico regionale non dovesse concedere l'apertura di altre classi, si porrebbe ancora di più con l'arrivo dell'inverno: in palestra, non ci sono riscaldamenti.

Ma non è solo la ragioneria a fare lezione in condizioni oltre la decenza: in una classe di elettronica sono in 43. In classe, le sedie non bastano. E durante le ore di lezione c'è chi sta in piedi, chi seduto sui banchi, chi per terra. "Si rende conto? - dice Gabriella, un'altra insegnante - non mi pongo il problema di come spiegare, ma di come si fa a respirare qui dentro".

Il problema, oltre all'impossibilità per ragazzi e insegnanti a fare scuola, sono le norme di sicurezza: "Siamo fuori ogni legge - dice Elisabetta Daina, delegata Rsu - parliamo di classi da 50 studenti, quando la norma vuole una media di 26 studenti più l'insegnante. È pericolosissimo continuare a tenere i ragazzi così".

Anche la preside, Annamaria Indinimeo, allarga le braccia: "Un situazione così è ingestibile - commenta - se non ci concedono una classi in più saremo dovremo almeno provare a dividere le due sezioni in due gruppetti. Ma anche lì, si porrebbe un problema: abbiamo bisogno di almeno qualche risorsa in più perché mancano gli insegnanti".
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