Concorso nella bufera

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Concorso nella bufera

Messaggiodi edscuola » 28 febbraio 2011, 7:43

da La Sicilia

L'intervento

Concorso nella bufera
Pasquale Almirante

Un altro temporale legale si addensa sulle scartoffie del Miur già intorbidito da mille sentenze contro le sue ordinanze e le sue normative, comprese le tempeste giudiziarie seguite al concorso per dirigente scolastico in Sicilia ancora in alto mare e ancora lontano da un approdo onorevole per tutti: ricorrenti e presidi congelati.

Quest'altra bufera riguarda un altro concorso, quello per dirigente tecnico, che è poi l'ispettore di casatiana memoria, bandito dal Miur nel 2008 e procrastinato fino al maggio 2009 quando circa 30mila concorrenti vennero chiamati per affrontare le prove preselettive in modo da formulare una successiva graduatoria di 1.450 candidati che avrebbero poi dovuto affrontare gli scritti per assegnare i miserabili 145 posti messi a concorso. E il Miur a conclusione di questa prima prova, basata su quiz a risposta multipla, stila una graduatoria fasulla perché non tiene conto del fatto che alcuni concorrenti sono presenti anche in altri settori del concorso, per cui se da un lato sono sempre 1.450 gli idonei, dall'altro oltre 500 candidati dovrebbero partecipare per più settori, cosa che è oggettivamente impossibile per cui agli effetti pratici la graduatoria si compone di soli circa 1000 persone fisiche.

Da qui il ricorso al Tar di qualche centinaio di esclusi che ottengono soddisfazione ma solo per loro, perché il Miur, sotto l'imperio della giustizia, riformula la graduatoria degli effettivi vincitori nei vari settori, e togliendo quindi i doppioni, ma consentendo arbitrariamente la partecipazione al concorso solo ai ricorrenti e però tralasciando gli "acquiescenti", coloro cioè che si erano fidati del buon operato del Miur.

In conclusione, il 28 febbraio iniziano le prove scritte per dirigente tecnico ma senza oltre cinquecento docenti e dirigenti scolastici vincitori della preselezione prevista dal bando.

Come si vede siamo di fronte, ancora una volta, a una evidente ingiustizia che umilia non solo gli sforzi di chi si era coscienziosamente preparato, ma anche le fondamenta stessa della Legge e delle norme del bando di concorso che pare sempre fatto apposta per premiare i più legulei fra i docenti, mentre il Miur con assoluta sfrontatezza del diritto calpesta e umilia quel principio del merito e del valore tanto osannato in questi tempi. Un osanna che però, c'è da sospettarlo, è osannato solo quando fa comodo.
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