In Francia una proposta di riforma che non può piacere al...

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da tuttoscuola.com

In Francia una proposta di riforma che non può piacere al sindacato

Una vera e propria rivoluzione in chiave antisindacale quella presentata in Francia.

Ne dà notizia la Disal (l’associazione di dirigenti di scuole autonome e libere) che sul proprio sito (www.disal.it) riferisce della proposta del partito socialista francese, articolata in sette punti.

I giorni di lezione nella scuola primaria - oggi fissati in 4 a settimana - vanno riportati a 5 giorni. La scuola media unica non deve più essere concepita come anticamera del liceo, le discipline vanno drasticamente ridotte e le ripetenze eliminate.

Va ridefinita la professione docente. Gli insegnanti devono stare a scuola per svolgere l’insieme dei compiti connessi alla loro funzione e non solo durante le ore di cattedra. Va prevista la possibilità di insegnare due discipline alla scuola secondaria di 1° grado, rivedendo anche la formazione iniziale. Il maggiore lavoro dovrà essere riconosciuto economicamente.

Scuole più autonome ma aperte alla presenza di alunni di diverse classi sociali con apertura ad una maggiore mescolanza sociale. Finanziamenti differenziati alle scuole, secondo il maggior bisogno derivante da situazioni più difficili. Controbilanciare il finanziamento alle scuole private con l’apertura ad un’utenza proveniente da tutte le classi sociali.

In Francia oggi gli insegnanti delle scuole private sono pagati dallo Stato, ma le scuole possono scegliere i propri allievi. Deve essere previsto l’accesso a tutti i ragazzi senza alcuna discriminazione. Vacanze estive più corte, con due settimane in più di scuola.

Bruno Julliard, il socialista candidato alle presidenziali del 2012, che ha avanzato la proposta sostiene che occorre avere presente innanzitutto le finalità della scuola e non si può continuare a rincorrere tutte le rivendicazioni.