Invalsi, Miur: 0,13% classi no a test

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Invalsi, Miur: 0,13% classi no a test

Messaggiodi edscuola » 10 maggio 2011, 20:34

da Il Messaggero

Invalsi, Miur: 0,13% classi no a test
A Roma boicottaggio in massa nei licei

ROMA - Test Invalsi boicottati a Roma ma quasi regolari a Milano. Il giorno in cui il ministro Gelmini promuove le prove e promette per il prossimo anno scolastico l’allargamento anche alla lingua inglese, c’è stato il prevedibile caos anche politico . Il Pd chiede al ministro il confronto in Parlamento, l’Idv denuncia uno spreco di 8 milioni euro e il Pdl replica che è la solita polemica ideologica.

Il Ministero: test fatti quasi da tutti. Su un campione di 2.300 classi, solo 3 non hanno svolto il test Invalsi. Lo rende noto il ministero dell’Istruzione facendo notare, alla luce delle polemiche che stanno accompagnando questo tipo di rilevazione degli apprendimenti degli studenti, che quindi la percentuale di classi che non hanno eseguito il test è pari allo 0,13%. «È logico quindi ritenere che, su tutto il territorio nazionale, la percentuale delle classi dove il test non è stato svolto - conclude il ministero - sia dello 0,13%».

Gli studenti romani boicottano in massa i test Invalsi, disposti oggi in tutta Italia anche nelle scuole superiori in forma sperimentale. E’ quanto emerge dalle cifre diffuse dal collettivo studentesco Senza Tregua, che ha raccolto i dati relativi a questionari lasciati in bianco ed iniziative di protesta da parte degli studenti delle scuole. Al liceo classico Orazio il boicottaggio ha toccato la percentuale più alta di Roma, circa l’83%: su 130 studenti presenti nelle classi dell’istituto, 108 hanno consegnato in bianco. E alcuni hanno strappato i codici di riconoscimento. Sempre secondo quanto riferito dal Collettivo, nelle classi di alcune scuole tutti gli studenti hanno consegnato in bianco. Al liceo Machiavelli gli studenti riferiscono di oltre il 60% di questionari consegnati in bianco. Al Visconti gli studenti della scuola parlano di 90 schede in bianco o non verificabili su 130 presenti. All’Albertelli sono 90 su 130, al Virgilio 125 su 169, con studenti che strappano i codici di riconoscimento, così come al Socrate, dove i ragazzi di due classi «hanno strappato tutti i codici di riconoscimento, minacciati di denuncia da parte degli ispettori esterni e di provvedimenti disciplinari dalla scuola». All’Augusto, così come in altri istituti, un’intera classe si è rifiutata di svolgere la prova. Al Giordano Bruno gli stessi commissari dell’Invalsi hanno deciso di far saltare i quiz perchè gli studenti delle classi sperimentali hanno deciso di boicottare in massa. Per ovviare alle «pressioni e alle minacce del dirigente scolastico» gli studenti dell’Aristotele hanno risposto a caso alle domande, mettendo più crocette di quelle richieste, rendendo inservibili i test.

Si sono svolti quasi regolarmente nelle scuole superiori di Milano i quiz per la rilevazione degli apprendimenti degli studenti. Nessun intoppo nè nelle scuole cosiddette campione, dove sono arrivati gli osservatori esterni, nè in quelle dove i test si sono svolti solo con il personale docente interno. «Abbiamo ottemperato a tutte le disposizioni ministeriali - hanno spiegato al Liceo Classico Parini - Il materiale è arrivato regolarmente, alla fine cercheremo di capire quale sia esattamente il procedimento di valutazione». «Da noi sono arrivati gli osservatori esterni - hanno detto dal classico Manzoni - Ai test hanno partecipato tutti gli studenti che erano coinvolti e, a quanto ci risulta, non c’è stato nessuno ostacolo nè boicottaggio». Stessa situazione anche allo scientifico Einstein. «Tutto secondo quanto previsto - dicono dalla segreteria didattica - I ragazzi si sono impegnati molto». Pure all’Itis Feltrinelli nessun problema. «Noi non siamo una scuola campione - rispondono dalla vicepresidenza - ma abbiamo ottemperato tutto secondo le disposizioni».

Mamme, bambini e maestre in piazza per manifestare contro i tagli alla scuola primaria e i test Invalsi. Con fischietti e tamburini i baby manifestanti hanno protestato anche sulle scale del ministero dell’Istruzione di viale Trastevere. “Tagli alla scuola: una truffa x tutti” recita un grande striscione del coordinamento precari scuola Roma mentre un’insegnante espone un cartello “Italia 2011 donna, insegnante precaria e mamma. Bingo!”. «C’è grossa maretta - dicono alcune maestre delle elementari - Domani i genitori non vogliono mandare i figli a scuola per boicottare i test Invalsi. Sarebbe una prima forma protesta contro i tagli». «Siamo arrabbiatissimi - dicono alcuni genitori - Dal ministero mentono sapendo di mentire. Stiamo andando verso la fine della scuola».

Pd: Gelmini venga in Parlamento. «Il ministro Gelmini non sfugga a un serio confronto col Parlamento». Lo chiede il capogruppo Pd in Commissione Istruzione Antonio Rusconi che aggiunge: «Sono almeno due mesi che tutti capigruppo, compresi i suoi, della Commissione Istruzione del Senato, le hanno chiesto di venire in Parlamento e di relazionare rispetto ai temi più importanti, come quello dei test Invalsi. Il ministro - aggiunge Rusconi - continua a sottrarsi ad ogni confronto parlamentare nel merito e nel metodo degli argomenti, parla dell’ultimo provvedimento di rilancio del merito degli insegnanti, dopo averne svuotato tutte le risorse, e - conclude Rusconi - dunque le chiediamo di non rinviare ulteriormente quello che il confronto democratico e parlamentare le impone».

«Noi italiani - ricorda Valentina Aprea, presidente della Commissione cultura della Camera - arriviamo buoni ultimi ad utilizzare la valutazione esterna ed il monitoraggio degli apprendimenti attraverso prove nazionali, dal momento che in Europa e in tutti ipaesi dell’Osce questa pratica è elemento di sistema da decenni. Creare un sistema di valutazione esterna, abituare i docenti, gli studenti e le famiglie a confrontarsi con altre scuole, su livelli non negoziabili di apprendimento richiesti dal livello nazionale, è un bene».

Idv: test sono sperpero di 8 milioni di euro. «La scuola pubblica non può permettersi di sprecare 8 milioni di euro per una buffonata come quella proposta dal ministro Gelmini: i test invalsi». Lo afferma in una nota il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica. «Questi test - aggiunge Pedica - hanno l’ignoranza e la presunzione di essere somministrati senza tenere conto di nulla, un ragazzo del liceo ha il test uguale a quello che frequenta ragioneria, classi con maggioranza di extracomunitari hanno lo stesso test di classi totalmente italiane».

Pdl in Toscana: polemiche ideologiche. «Le contestazioni delle scuole toscane contro i test di valutazione Invalsi voluti dal ministro Gelmini sono la solita propaganda ideologica da chi ha paura di esser valutato sulla base del merito nel timore di trovarsi a dover indossare il cappello a punta con su scritto asino». È una stroncatura netta quella che consigliere regionale toscano del Pdl Tommaso Villa, componente della Commissione Cultura e istruzione.
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