Il prof: matematica alla maturità è assurda, si basa su ...

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Il prof: matematica alla maturità è assurda, si basa su ...

Messaggiodi edscuola » 13 giugno 2011, 19:54

da LASTAMPA.it

Il prof: matematica alla maturità è assurda, si basa su teorie del 1600

Sono ancora i programmi della riforma gentile del 1923, un mondo in cui non c’erano i pc


roma

«La prova di matematica all’esame di maturità del liceo scientifico è assurda ed è la conseguenza di programmi assurdi in una scuola che è stata abbandonata a se stessa. E una società che non si occupa della scuola va alla deriva. Al liceo classico ad esempio i programmi sono quelli della riforma Gentile, quando ancora non esisteva il computer, insomma un mondo lontanissimo dal nostro». Ne è convinto il professor Federico Peiretti, docente dello storico liceo classico Cavour di Torino, che ironicamente si è autonominato «emerito», visto che nella scuola media superiore «non esistono riconoscimenti», scherza. «L’esame di maturità dello scientifico si basa su una matematica del 1600 e si fonda su dogmi e formulette - sottolinea il professore - Si presentano senza discussione né riferimenti sociali e culturali le teorie di Newton e Leibniz e quindi il calcolo infinitesimale, che presentato così in modo meccanico ammazza letteralmente la fantasia e l’intelligenza dei ragazzi. Gli studenti escono storditi da queste prove. Non si insegna invece nulla di logica. Bisognerebbe anche dare più spazio a tanti altri argomenti fondamentali che vengono invece trascurati come la statistica e il calcolo delle probabilità, e quindi Pascal e Fermat». Non è che si tratti di una prova complicata, sottolinea il prof, solo che è un esame su «una matematica con troppi limiti e omissioni». Secondo il professor Peiretti anche «i libri di testo in uso sono deleteri»

E se da un lato non si può dire che la responsabilità sia degli insegnanti di matematica, secondo Peiretti anche i docenti dovrebbero cambiare il loro rapporto con gli studenti: «Discutere con i ragazzi, lavorare con loro, provocarli e incuriosirli, stimolare le loro abilità di ragionamento e intuizione, per mettere in moto i loro neuroni».

Ad esempio i teoremi. «Un teorema non va presentato direttamente allo studente con la sua soluzione - sottolinea - invece bisogna spingere gli studenti a cercare una loro dimostrazione, a inventarne una tra le tante possibili. Solo così, magari anche sbagliando, potranno capire veramente il valore e la bellezza della matematica».

Secondo Peiretti, «gli studenti e i professori potrebbero seguire i tanti progetti didattici già presenti in rete. Sul web ci sono centinaia di siti eccellenti dedicati alla didattica della matematica come il sito esemplare dell’università di Cambridge, il Millenium project. Ma anche in Italia ci sono progetti didattici eccellenti come il centro Pristem della Bocconi, Fardiconto dell’università di Ferrara, oppure il progetto Polymath del Politecnico di Torino».

«Grazie al web si potrebbe aprire un punto di discussione per rinnovare i programmi e arrivare alla matematica di oggi, anche quella del computer. La matematica è indispensabile per capire le macchine che abbiamo tutto il giorno tra le mani, per ritrovare così le radici storiche e sociali della scienza matematica - conclude - Sembra che non si voglia far ragionare, ma che sia più comodo andare per formule e dogmi».

Il professor Peiretti ha insegnato per 40 anni al liceo Cavour di Torino. «Ai genitori dicevo sempre - racconta - guardate che il liceo classico non ha un programma, quindi se vi fidate di me, procediamo, inventando noi, io e i vostri ragazzi, i percorsi e le idee da portare in classe».

In effetti, aggiunge, «molti docenti delle facoltà scientifiche dell’università di Torino dicevano che i ragazzi provenienti dal mio liceo andavano meglio degli altri, perché avevano una base culturale più ampia e superate le difficoltà iniziali erano favoriti in lavori che richiedevano riflessioni e ragionamenti».

Per l’apprendimento della matematica è poi molto importante uno studio interdisciplinare. «Si è portati a pensare che nella cultura umanistica non ci sia spazio per la matematica, ma non è così - conclude - Calvino diceva che un racconto è matematica. Per cui il collegamento con le altre materie è molto importante. La filosofia per esempio, ma con tutte le discipline, anche la religione e pensiamo alla matematica ayurvedica».
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