Bergamo, nelle nostre classi ingresso vietato ai libri

Rassegna Stampa e News su Scuola, Università, Formazione, Reti e Nuove Tecnologie

Bergamo, nelle nostre classi ingresso vietato ai libri

Messaggiodi edscuola » 25 ottobre 2011, 19:52

da LASTAMPA.it

Bergamo, nelle nostre classi ingresso vietato ai libri

BRUNO RUFFILLI

INVIATO A BERGAMO
In classe c’è caldo, nell’aria vapori di cucina e odore di cibo. Ragazzi e ragazze stanno preparando la lezione, che consiste in un menu intero, dall’antipasto al dolce. Affettano, impastano, frullano, cuociono: sempre con un occhio ai loro iPad, dove osservano l’insegnante che prepara la ricetta del giorno. Quel video è il loro manuale scolastico, ma la professoressa Isabella Plebani, titolare di un ristorante, è pronta a rispondere a ogni domanda. L’Istituto Ikaros di Grumello del Monte (Bg) è la prima scuola italiana che ha sostituito i libri con gli iPad: 1500, per ragazzi e professori di quattro sedi («E nemmeno un euro di sconto da Apple», ironizza Diego Sempio, rettore e responsabile del progetto).

È un’operazione unica in Italia, anche se molte scuole sperimentano l’iPad come strumento didattico: da Torino a Taormina, da Genova al Friuli, da Roma ad Alessandria, da Siena a Milano. «Ma noi - prosegue Sempio - siamo partiti con l’idea di forzare: non abbiamo classi sperimentali, tutto l’istituto è un esperimento».

La Fondazione Ikaros opera nella formazione professionale, con nove corsi di tre anni rivolti ai ragazzi usciti dalla terza media, che vengono avviati al lavoro (e spesso lo trovano). «Vogliamo che gli studenti possano sostenere un colloquio oltre le questioni tecniche, e crearsi opinioni personali», spiega Flavia Garattini, docente di italiano. E il programma di quest’anno qual è? «Partiamo dall’attualità, stiamo riflettendo sul concetto di libertà, da Dante ad Amanda Knox».

I ragazzi prendono appunti sui quaderni, e tutti hanno di fronte un iPad: lo usano per le ricerche, per scrivere; anche i compiti li ricevono per mail («Non possiamo più dire di aver perso il diario», si lamentano). E ci leggono i classici, che non costano nulla: si scaricano in pochi secondi da iBookstore e se c’è qualche parola bizzarra il dizionario è integrato.

Stefania Mossali, docente di acconciatura, lavora con l’iPad da due settimane, quando è iniziata la sperimentazione. Su una foto disegna col dito le geometrie dei tagli, mostra come il colore possa addolcire un viso o esaltarne i lineamenti. Le ragazze osservano, poi sul web vanno a caccia di acconciature di cantanti e attrici da ricreare. «Il libro - osserva il rettore - è un ambiente pieno di finestre per vedere il mondo, e l’iPad da questo punto di vista è perfetto, si apre anche al web». Addirittura, i punti deboli del tablet Apple diventano motivi per preferirlo: è un sistema chiuso, si possono controllare le app installate, i siti visitati, i libri letti. «Abbiamo scelto di dare ai ragazzi la versione solo wifi; a scuola usano la rete dell’istituto, a casa quella di famiglia, così c’è sempre la supervisione di un adulto».

In effetti gli studenti, specie quelli di economia aziendale, trovano più semplice gestire partite doppie e fogli di calcolo con un computer («Ci puoi fare tutto, con l’iPad no», obbiettano), ma la scuola del futuro è fatta di mille sfide, come trovare l’app più adatta a ogni corso: di questo si discute in classe con l’insegnante Valentina Amighetti. Il passo successivo sarà l’abolizione dei registri. Alla Ikaros, con l’aiuto della torinese Rekordata, hanno messo a punto un software per registrare presenze e orari, ma il problema è burocratico: la legge prevede che i documenti siano conservati in forma cartacea.

E se l’esperimento non funziona? «Faremo monitorare i risultati a un’università» - conclude Sempio - e se non va, proveremo altre strade». Ma a giudicare dall’entusiasmo di ragazzi e insegnanti, alla Ikaros l’iPad rimarrà ancora per un po’: Steve Jobs ne sarebbe contento, alla scuola ha dedicato uno dei suoi ultimi progetti.
edscuola
Site Admin
 
Messaggi: 19822
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 11:30

Torna a Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Google [Bot] e 24 ospiti