Scuole, a Roma il 41% non è a norma

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da Corriere della Sera

Scuole, a Roma il 41% non è a norma

Si parla di 1329 istituti su 3190: almeno il 10% avrebbe bisogno di manutenzione urgente


ROMA - Oltre l’emergenza, gli studente romani chiedono «interventi immediati per l’edilizia scolastica». L’alluvione del 20 ottobre, e le copiose piogge che continuano a riversarsi sulla Capitale, hanno evidenziato le croniche carenze strutturali delle scuole. Il 41% degli edifici non è a norma: per quanto riguarda Roma, si parla di 1329 istituti su 3190. Secondo i dati di Legambiente, almeno il 10% dei casi richiederebbe lavori di manutenzione urgente.

EMERGENZA SICUREZZA – Al liceo Socrate, quartiere Garbatella, il controsoffitto ha ceduto durante l’alluvione di due settimane fa. E gli studenti sono tornati a farsi sentire, chiedendo sicurezza e risposte concrete. Proprio le scuole di Garbatella si riuniscono in assemblea, venerdì 10, nei licei Russel e Croce per decidere nuove mobilitazioni. Temi all’ordine del giorno: i tagli alla scuola, la sicurezza e il diritto di manifestazione del dissenso. Lunedì, alle 16, prime avvisaglie con un flash mob previsto sotto Montecitorio: «Il Governo è alla frutta». Poi, da martedì a domenica 13 novembre, la Federazione degli studenti Roma organizza assemblee studentesche, riunioni, dibattiti e volantinaggi, martedì, davanti alle scuole.

INVERNO A RISCHIO – «Sembra assurdo ma in moltissimi istituti è persino difficile avere il riscaldamento durante l’inverno – spiegano Massimiliano Moscatelli ed Emanuele Caraccio di Rivoluzione Scuola – E mancano quasi ovunque i certificati di agibilità». I ragazzi del tecnico «Sisto V» si occupano direttamente dei lavori di manutenzione ordinaria: «Visto l’indirizzo della scuola – dicono dalla presidenza – promuoviamo così un’alternanza lezioni/lavoro». Dagli studenti fai-da-te di via della Cecchina ai ragazzi del tecnico Federico Cesi, zona Nuovo Salario, che da 15 anni non possono più utilizzare il campetto polifunzionale. I budget a disposizione delle scuole sono ridotti all’osso e i dirigenti scolastici riescono a porre rimedio solo in casi d’emergenza. «Servirebbero altri 200 milioni di euro per mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici della Provincia di Roma – commenta l’assessore provinciale alla Scuola, Paola Rita Stella – Oltre ai 190 milioni già impiegati dalla Provincia che, in tre anni di giunta Zingaretti, ha fatto 400 atti deliberativi per interventi che, nell’80% dei casi, riguardano interventi per la sicurezza».

CARENZA DI FONDI – I 190 milioni della Provincia, però, non bastano: «Se ci fossero interventi anche da Regione Lazio e ministero dell’Istruzione – rilancia l’assessore Stella – potremmo essere più confortati nella nostra azione». Ma i soldi non arrivano e, dice Sofia Sabatino dell’Unione degli Studenti, «negli ultimi 3 anni la situazione è nettamente peggiorata». «I finanziamenti per l’edilizia sono bloccati – conclude Sofia – e intanto le scuole cadono a pezzi». Dalla Provincia di Roma ricordano che esiste uno sportello virtuale dove poter segnalare le situazioni di maggior disagio, si accede dal sito www.provincia.roma.it.

NUOVE MOBILITAZIONI – Dalla sicurezza ai tagli, il carnet delle mobilitazioni si infittisce nella seconda settimana di novembre. Mercoledì 9 è in programma una manifestazione alla stazione Termini per la mobilità, durante la quale gli studenti distribuiranno volantini sugli autobus. Giovedì ci sarà un’assemblea romana della Federazione degli studenti alla Sezione Guido Rossa, in via Ansaldo alla Garbatella. Sabato invece 3 banchetti informativi in centro storico: via del Corso, Pantheon e un altro a largo Argentina. Infine domenica è prevista l’assemblea nazionale a Roma per discutere del futuro del movimento studentesco dopo i fatti del 15 ottobre; chiude la settimana un concerto allo Zoobar.

Simona De Santis