Avanguardia studentesca scende in piazza

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Avanguardia studentesca scende in piazza

Messaggiodi edscuola » 8 novembre 2011, 21:16

da LASTAMPA.it

Avanguardia studentesca scende in piazza

Cortei e sit-in "contro i tagli e l'assenza di progetti"

roma
Gli studenti di Avanguardia studentesca scendono domani in piazza con cortei e sit-in in venti province (Roma, Milano, Palermo, L’Aquila, Cagliari, Caserta, Avellino, Salerno, Teramo, Caltanissetta, Agrigento, Messina, Trani, Ascoli, Ancona, Varese, Treviso, Vicenza, Padova, Piacenza) per protestare contro «i pesanti tagli che da anni colpiscono la scuola e l’assenza di progetti di riforma realmente innovativi in grado di cambiare l’obsoleto sistema scolastico italiano»

Quattro le proposte di Avanguardia Studentesca: la riforma degli organi collegiali con l’aumento della rappresentanza studentesca paritetica a quella dei docenti; un piano nazionale dell’edilizia scolastica che preveda investimenti per la ristrutturazione dei plessi esistenti e la costruzione di nuovi edifici scolastici; l’abolizione del testo consigliato per fermare il caro libro e la speculazione editoriale; una seria riforma sulla formazione al lavoro attraverso stage retribuiti inseriti nel percorso scolastico.

La data scelta non è casuale: domani, 9 novembre, è infatti l'anniversario della caduta del muro di Berlino, giornata simbolo della libertà dei popoli europei.

«Sarà una mobilitazione nazionale che a differenza di altre manifestazioni studentesche non vedrà la presenza di partiti, sindacati e centri sociali. Domani - dice Francesco Di Giuseppe, coordinatore nazionale di Avanguardia studentesca - scenderà in piazza l’alternativa identitaria a indignados e black-bloc. La nostra sarà una mobilitazione realmente studentesca senza padri e padrini, sempre pronti a strumentalizzare il disagio degli studenti. Siamo la generazione degli impegnatos che vogliono affermare idee e progetti per cambiare la scuola italiana, senza il bisogno di distruggere auto e vetrine. Siamo la generazione che vuole riappropriarsi del proprio futuro e superare la crisi attraverso la via identitaria che riaffermi il primato della politica sull`economia e della sovranità nazionale sul potere di banche e tecnocrati».
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