Profumo, un progetto pilota a scuola fino a 17 anni

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Profumo, un progetto pilota a scuola fino a 17 anni

Messaggiodi edscuola » 3 gennaio 2012, 21:16

da LASTAMPA.it

Profumo, un progetto pilota a scuola fino a 17 anni

"L'obiettivo è evitare che i ragazzi lascino la scuola in età precoce"

roma
«Il Mezzogiorno può diventare il vero elemento di traino per lo sviluppo del Paese». Lo afferma Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, in un'intervista al quotidiano Il Mattino parlando del progetto di un prolungamento dell'obbligo scolastico fino a 17 anni attraverso un più stretto rapporto con gli istituti professionali regionali, formazione degli studenti più innovativa, concorsi per giovani docenti e scuole come centri di aggregazione.

«Stiamo cercando di ragione su tre elementi - spiega Profumo - la sicurezza e l'edilizia scolastica, la formazione dei docenti e l'apprendimento degli studenti. Una visione nuova della scuola con l'uso delle nuove tecnologie. E la base di partenza è un miliardo di fondi europei destinati al Sud, 350 i milioni per la Campania. Cerchiamo, però, risorse aggiuntive e complementari, convinti che il Mezzogiorno possa diventare vero elementi di traino per l'Italia».

«L'obiettivo è evitare che i ragazzi lascino la scuola in età precoce - continua il ministro - un traguardo che si può raggiungere prolungando il percorso dell'obbligo scolastico con le qualifiche professionali. Questo consentirebbe di far entrare i ragazzi nel mondo del lavoro più maturi e più robusti, riducendo così anche l'abbandono scolastico».

Per quanto riguarda i concorsi per i docenti, Profumo evidenzia che «ci sono graduatorie con 200mila persone in attesa e altri 20mila giovani che non sono in graduatoria. L'età media dei nostri insegnanti cresce, mentre gli studenti avrebbero bisogno di docenti sì esperti ma anche più vicini al loro modo di essere, un mix tra esperienza e creatività. Per questo credo sia ragionevole proseguire con lo svuotamento delle graduatorie ma al contempo pensare ai giovani».

«Vorrei che la scuola diventasse ciò che in alcuni Paesi si definisce "civic center", il centro civico della città - prosegue Profumo - Perché non far sì che gli istituti scolastici si trasformino in centri di aggregazione del quartiere? Biblioteche aperte tutto il giorno, palestre utilizzate anche dai cittadini, luoghi per feste dei bambini. In questo modo anche gli aspetti economici potrebbero essere affrontati diversamente, perché il Comune, i privati potrebbero investire nella scuola stessa. Compito del nostro governo, pur nella consapevolezza che il tempo a disposizione non consente di raggiungere il traguardo - conclude - è porre le basi perché questo percorso si avvii».
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