Raggi cosmici e telescopi a scuola tra entusiasmi e ..

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Raggi cosmici e telescopi a scuola tra entusiasmi e ..

Messaggiodi edscuola » 5 febbraio 2008, 9:03

da Repubblica.it

Iniziativa del Cern, del centro Enrico Fermi e dell'Infn
per portare la scienza in classe. Come nel "Codice Da Vinci"

Raggi cosmici e telescopi a scuola tra entusiasmi e qualche dubbio
di ANNA MARIA DE LUCA

ROMA - Raggi cosmici e telescopi tra i banchi di scuola. Obiettivo: avvicinare la scienza al cuore degli studenti italiani, proprio quelli che il famoso "rapporto Pisa" dell'Ocse ha indicato come refrattari a questo tipo di discipline. Per riuscirci il Cern di Ginevra, il Centro "Enrico Fermi" di Roma e l'Istituto nazionale di fisica nucleare stanno portando avanti un progetto davvero molto particolare: l'installazione, in cento istituti superiori, di telescopi assemblati insieme ai ragazzi per misurare i raggi cosmici che viaggiano per milioni e milioni di anni a partire dalle zone più remote dello spazio. Un lavoro delicato e complesso.

In una prima fase, gli alunni dei sette licei pilota sono stati invitati nelle strutture di ricerca più vicine alla scuola. E lì hanno partecipato alla costruzione dei rivelatori di raggi cosmici che si trovano all'interno dei telescopi. Per meglio capire, ad alcuni di loro è stata anche data la possibilità di volare a Ginevra per una vacanza studio di una settimana, ospiti nella fantastica struttura del Cern. Come nel libro "Il codice da Vinci" di Dan Brown.

Una volta costruiti i telescopi, i ragazzi hanno assistito al lavoro di installazione nelle loro scuole, eseguito dal personale scientifico delle strutture di ricerca partner del progetto, tra cui anche l'Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia, la fondazione Ettore Maiorana, World Federation of Scientists, il Cnr.

Il compito degli studenti sarà ora quindi quello di partecipare all'analisi dei dati raccolti con questi sofisticati strumenti. Il progetto - che si chiama Eee, Estreme Energy Events - ne prevede la realizzazione di circa un centinaio. Ora, a cinque anni di distanza dall'inizio del lavoro, ne sono operativi dieci.

L'Eee genera entusiasmi e perplessità nel mondo della divulgazione scientifica. Spiegare ai ragazzi come misurare direzione e tempi dei raggi comici e come assemblare telescopi è la via giusta per aumentare la cultura scientifica dei nostri studenti, bocciati nelle classifiche europee? La paternità del progetto spetta allo scienziato Antonino Zichichi che lo propose nel 2003. Ma la discussione sull'opportunità di continuare a finanziare un lavoro del genere - considerato che nelle scuole si fa a mala pena un po' di fisica di tipo galileano - è tutt'ora aperta. Secondo il professor Enrico Bellone, direttore di "Le Scienze", sarebbe meglio spendere con più saggezza il denaro che si ha a disposizione della diffusione della cultura scientifica per rafforzare i programmi. "Prima di fare nei nostri licei esperimenti che richiedono una conoscenza anche elementare della meccanica quantistica e della relatività ristretta - dice Belloni - bisognerebbe aumentare il livello di istruzione dei giovani al punto di capire che cosa si sta facendo. Se gli studenti si trovano ad assistere senza comprendere, allora l'unico risultato che si può ottenere è quello di disincentivare i giovani ad iscriversi a facoltà scientifiche".
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