da tuttoscuola.com
Emendamento: scia di polemiche
Sono soprattutto di carattere politico le polemiche che hanno accompagnato e seguito la complicata mediazione che ha consentito il varo di una nuova stesura dell’emendamento sugli organici del personale della scuola.
A protestare sono soprattutto i sindacati ma anche esponenti politici come l’ex ministro Fioroni, per il quale “è la prima volta nella storia della Repubblica che la determinazione degli organici della scuola non si decide in base all'andamento demografico, e quindi ai bisogni educativi dei nostri figli, ma in base ai risparmi effettuati”. Perciò il parlamentare si dice “certo che il ministro Profumo vorrà disconoscere e far rimuovere una norma che lega l'istruzione non ai bisogni degli studenti ma ai risparmi”.
Il fatto è, lamenta Pantaleo (Flc-Cgil), che “ rimangono validi i tagli alla scuola attuati con la legge 133” e tutto il resto è incerto. Anche Scrima (Cisl scuola) parla di “uno strano gioco delle parti” e chiede “serietà e grande senso di responsabilità, da parte di tutti”. E poi aggiunge “Serietà e responsabilità che non sta dimostrando chi ha proposto l'emendamento sugli accessi alla dirigenza scolastica. Non è più sopportabile che il reclutamento dei dirigenti sia affidato a sanatorie o a sentenze di tribunali”.
A difendere l’emendamento messo a punto in Commissione Bilancio prova Fabrizio Cicchitto (capogruppo dei deputati Pdl), a cui giudizio è giusto tener conto della “valutazione sostanzialmente negativa (sul vecchio testo dell’emendamento, ndr) emersa nel dibattito della commissione Bilancio che fino a prova contraria fa parte anch'essa della Camera e che ha svolto il suo ruolo istituzionale in materia di copertura della spesa”.