Per Centemero (Pdl), non serve la quantità degli insegnanti

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Per Centemero (Pdl), non serve la quantità degli insegnanti

Messaggiodi edscuola » 13 marzo 2012, 7:30

da Tecnica della Scuola

Per Centemero (Pdl), non serve la quantità degli insegnanti ma la qualità

"La qualità della scuola italiana? Non dipende dal numero degli insegnanti assunti, ma dalle loro capacità". E’ questa l’opinione di Elena Centemero, Coordinatore Nazionale Scuola del Popolo della Libertà, secondo cui i dati relativi alla scuola italiana parlano chiaro.
A riportare la notizia è l'Agenzia parlamentare. “I dati – spiega l’Onorevole Centemero - consentono di capire meglio le scelte effettuate in questo triennio. Rispetto a Paesi come la Francia e la Germania, spesso presi a modello, che presentano una media 24-25 alunni per classe, la scuola italiana può vantare 21,45 alunni, con una percentuale solo dello 0,6 % di classi con più di 30 alunni e il 4 % di classi con meno di 12 alunni. I docenti sono un congruo numero di 750.000 per una popolazione scolastica 7 milioni 826 mila studenti, con un 0,1 % in più rispetto allo scorso anno. Il tempo pieno? La richiesta delle scuole é vertiginosamente aumentata dopo il maestro prevalente del 2008.
Dati questi che si commentano da sé. Il concorso per Presidi poi risponderà per il prossimo anno a tutti i bisogni delle scuole dimensionate. I dati parlano chiaro: bisogna evitare inutili allarmismi e strumentalizzazioni. La scuola di qualità non dipende dal numero di insegnanti ma dalle loro capacità. I docenti vanno valorizzati e i più meritevoli vanno pagati meglio. Serve una scuola nuova, anche per i giovani e per il merito”.
Tuttavia, aggiungiamo noi, la deputata del Pdl dimentica di dire che nella somma degli insegnanti italiani vengono compresi quelli di sostegno e di religione cattolica che in molte altre nazioni, Germania inclusa, sono a carico di altri ministeri.
Ma dimentica pure la specificità dell'istruzione italiana nella quale abbiamo una quota rilevante che lavora a tempo parziale, partime, e un'altra quota abbastanza robusta di spezzonisti, di insegnanti cioè che dividono una cattedra di 18 ore tra due e anche tre docenti.
All'estero invece è pressoché sconosciuto il precariato scolastico visto che il reclutamento avviene con regolarità, e non solo dei docenti ma anche dei presidi. All'estero ancora il Pil impiegato per la scuola supera abbondantemente quello italiano, mentre i nostri insegnanti sono i più vecchi d'Europa e pure i peggio pagati. Ma di dire questo spesso ci si dimentica.
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