DISPERSIONE SCOLASTICA E BULLISMO

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DISPERSIONE SCOLASTICA E BULLISMO

Messaggiodi edscuola » 11 aprile 2012, 20:02

DISPERSIONE SCOLASTICA E BULLISMO: UN PROGETTO PER I GIOVANI DEL SUD

Presentazione dei primi risultati
Palazzo di Governo - Piazza Libertà 1 – Bari
13 Aprile 2012
10:00 Saluti e apertura dei lavori
- Dott. Mario Tafaro, Prefetto di Bari
- Dott.ssa Alba Sasso, Assessore Diritto allo Studio e alla Formazione – Scuola, Università e Ricerca, Formazione Professionale – Regione Puglia

10:30 Le ragioni del progetto Di.Sco.Bull.
Prefetto Dott. Angelo Di Caprio – Direttore Centrale per i Diritti Civili, la Cittadinanza e le Minoranze - Ministero dell’Interno
11:00 Il modello Di.Sco.Bull. per il contrasto della dispersione scolastica e del bullismo
Dott. Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis
11:30 Il bilancio delle attività dei Centri Di.Sco.Bull.:
- Prof.ssa Giuseppina Lotito, Dirigente Scolastico IISS R. Gorjux - Bari
- Prof.ssa Serafina La Selva Dirigente Scolastico IISS Da Vinci-Majorana - Mola di Bari
12:10 Le strategie dell’Ufficio Scolastico Regionale per il contenimento del bullismo e della dispersione
Dott.ssa Anna Cammalleri Dirigente Ufficio VI Politiche per gli Studenti - U. S. R. Puglia
12:30 Conclusioni

ABBANDONO SCOLASTICO E BULLISMO:
QUALI RISCHI TRA I GIOVANI?
Sintesi del progetto
Roma, aprile 2011
1
Informazioni di carattere generale
Il Progetto “Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani?” è
finanziato dal Ministero dell’Interno - Dipartimento per le libertà civili e
l’immigrazione - nell’ambito del PON Sicurezza per lo sviluppo – Obiettivo
convergenza 2007-2013 - Asse II “Diffusione della legalità”. Obiettivo Operativo
2.6. “Contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza”.
Responsabile del procedimento è la dott.ssa Claudia Orlando dirigente Area II
“Tutela delle fragilità sociali” .
Aggiudicatario del bando di gara a procedura aperta è risultato il
Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) composto dalla Fondazione
Centro Studi Investimenti Sociali - CENSIS (capofila), l’Istituto Psicoanalitico per le
Ricerche Sociali - IPRS, l’Ente Nazionale Acli di Istruzione Professionale - ENAIP,
l’Associazione Consorzio Scuola Lavoro - CSL e gli Studi Tecnici Amministrativi Mutue
Prestazioni Aziendali - Stampa.
A seguito di Protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’Interno e il Ministero
della Pubblica Istruzione sono stati identificati 9 Istituti scolastici che erano già
stati individuati nell’ambito del PON 2000-2006 come “Centri di Risorse contro la
dispersione scolastica e il disagio giovanile”.
Nel presente Progetto questi istituti vanno intesi come Poli al centro di reti di
scuole ed operatori per le attività da svolgere. Gli istituti scolastici sono:
- per la Regione Calabria: Istituto professionale per i servizi commerciali e
turistici “Sandro Pertini” di Crotone; Istituto tecnico industriale “A. Panella” di
Reggio Calabria;
- per la Regione Campania: Istituto tecnico commerciale “Gallo” di Aversa (Ce),
Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici “Miano” di Napoli,
Istituto professionale per l’industria e l’Artigianato“ Sannino - Petriccione” di
Napoli;
- per la Regione Puglia: Istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci- Liceo E.
Majorana” di Mola di Bari e Istituto professionale per i servizi commerciali
“Gorjux” di Bari;
- per la Regione Sicilia: Istituto tecnico commerciale geometra e turismo “Duca
degli Abruzzi” di Palermo e Istituto comprensivo “S. Giovanni La Punta”, di
Catania.
Beneficiari del progetto sono i giovani studenti di età compresa tra i 12 e i 18
anni.
2
Le tematiche considerate sono il bullismo, la dispersione scolastica e, più in
generale, il disagio giovanile.
Il Progetto ha la durata complessiva di 24 mesi, a partire dal 1/4/2011.
Gli obiettivi
Obiettivo finale del Progetto è quello di realizzare un intervento di prevenzione
primaria ed, eventualmente, di recupero sui ragazzi coinvolti nei fenomeni della
dispersione scolastica e del bullismo, per la diffusione della sicurezza e della
legalità
Tale intervento si caratterizzerà come una buona pratica per contenuti,
metodologie, strumenti attivati e dovrà garantire la sostenibilità anche al di là
della durata del progetto.
La sostenibilità sarà assicurata dalla partecipazione ed adesione al progetto delle
reti di soggetti, pubblici e privati, attivi sui singoli territori tra cui, i dirigenti
scolastici, i docenti, i giovani a rischio e le famiglie; ma anche gli Uffici scolastici
regionali, gli operatori dei Consultori familiari, i N.O.T presso le Prefetture U.T.G,
i Sert, le AA.SS.LL, i Tribunali dei minori, le Forze dell’ordine, i servizi sociali, del
privato-sociale, delle parrocchie impegnate in attività per ragazzi. Più in
particolare attraverso l’intervento si intende raggiungere i seguenti obiettivi:
potenziare le attività dei Centri per la dispersione istituiti presso gli Istituti
scolastici coinvolti nel Progetto rendendoli il punto di riferimento della rete
dei soggetti attivati nel corso del Progetto;
individuare e diffondere modelli d’intervento sia di prevenzione primaria,
rivolti cioè a tutti i giovani adolescenti a rischio, sia di recupero, rivolti
individualmente ai giovani drop out e a protagonisti di fenomeni di bullismo;
sostenere i docenti, le famiglie e gli operatori del territorio nei processi di
educazione e formazione dei giovani;
far acquisire ai giovani comportamenti e stili di vita improntati alla sicurezza e
alla legalità attraverso interventi che sviluppino l’apprendimento di
competenze socio-emotivo-relazionali;
promuovere il benessere e lo sviluppo dell’adolescente implementando le
interazioni e le sinergie tra i diversi soggetti presenti nel sistema locale di
riferimento.
3
Le attività
Il progetto si divide in due fasi: una Prima fase (FASE A) di Analisi della
dispersione scolastica e del bullismo e di ricerca di buone pratiche (dal primo al
sesto mese del progetto) e una Seconda fase (FASE B) di realizzazione degli
interventi di prevenzione primaria e di recupero nelle scuole e nel territorio (dal
settimo al ventiquattresimo mese). Questa seconda fase prevede, tra l’altro,
l’istituzione, presso ciascun istituto scolastico coinvolto, di un Centro con
funzione di consultorio-laboratorio. All’interno del Centro, e sul territorio
circostante, si svolgeranno attività di animazione, formazione, consulenza
psicologica, recupero, individualizzate e di gruppo, rivolte ai giovani, alle famiglie,
ai docenti, agli operatori.
Nella Prima fase, l’attività di ricerca - tanto per la parte relativa all’analisi del
contesto socio-economico quanto per la parte relativa all’analisi delle buone
pratiche - si allargherà anche al di là dei territori in cui si trovano gli istituti
scolastici, con l’obiettivo di offrire una rappresentazione completa del disagio
giovanile nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza e di raccogliere
materiali sulle buone pratiche attivate anche in altri contesti, nazionali ed esteri.
Nella Seconda fase le attività si concentreranno invece sui territori in cui si
trovano gli istituti scolastici segnalati all’interno del bando di gara e oggetto del
Protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’Interno ed il Ministero della
Pubblica Istruzione.
Tutte le fasi del progetto saranno accompagnate da attività di sensibilizzazione e
comunicazione finalizzate a creare una rete permanente sul territorio e a
sensibilizzare l’opinione pubblica.
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