Menù di Quaresima a scuola, l’ira dei genitori laici

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Menù di Quaresima a scuola, l’ira dei genitori laici

Messaggiodi edscuola » 21 febbraio 2008, 17:37

da Unità

Menù di Quaresima a scuola, l’ira dei genitori laici
Gioia Salvatori

Pane e cioccolata al posto del panino imbottito di mortadella, pesce al posto delle polpette il venerdì e nessuna fetta di prosciutto nel timballo. In tempo di quaresima cambia la dieta nelle mense scolastiche del XVII municipio di Roma in osservanza dei precetti della religione cattolica. Con dimagrimento dei piccoli, a cui viene tolta senza essere sostituita da altre proteine, una fetta di prosciutto dal timballo di patate, e ira dei genitori laici, pronti alla raccolta delle firme.
Al centro della «querelle» una nota del 28 gennaio, re-inviata il 15 febbraio, mandata alle scuole dall’Unità organizzativa socio-educativa del municipio. Via le polpette il venerdì fino a Pasqua, si mangia pesce o il menù, senza carne, previsto per un altro giorno. La direttiva è stata emanata in autonomia dalla dirigente dell’unità municipale.
A sollevare il caso è stata la dirigente del XX circolo didattico Brunella Maiolini che, con la collega della scuola «Leopardi», si è rifiutata di adottare la direttiva ritenendola illegittima rispetto al capitolato d’appalto della mensa, e lesiva del principio di laicità dello Stato.
«Il capitolato d’appalto, con due articoli, esclude la possibilità di variazioni di menù generalizzate - spiega la dirigente - Inoltre sancisce il diritto di avere menù variati per motivi religiosi ma solo su richiesta individuale, per i singoli, e dalla mia scuola nessun genitore mi risulta l’abbia fatta».
ùNel caso del XX circolo, poi, la mensa è autogestita, la dirigente, cioè, firma in prima persona il contratto d’appalto che, a maggior ragione, non si sente di contravvenire. A rendere il tutto più paradossale c’è il fatto che la chiesa esonera i piccoli dal rispetto del digiuno quaresimale e solo una piccola parte dei genitori cattolici, in genere, chiede variazioni al menù.
Lo scivolone intanto costa qualche imbarazzo alla politica. Dal municipio l’assessore alla scuola Francesco Alario, in quota, Pd, fa sapere che farà di tutto per raccogliere le istanze dei genitori: «Nel pieno rispetto del principio di laicità - dice - inviteremo il dipartimento municipale a ritirare la nota, emanata, comunque, in perfetta buona fede». La dirigente, infatti, voleva solo «semplificare», come già detto dal presidente del municipio, la procedura, evitando ai genitori cattolici di fare domande di cambio dieta.
E invece la quaresima si è complicata. Con i genitori pronti a raccogliere le firme, la sinistra arcobaleno del municipio decisa a scrivere al Campidoglio e l’Unione atei agnostici e razionalisti di Roma che grida allo scandalo.
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