Tutti i numeri del 'concorsone' mondo della scuola in ...

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Tutti i numeri del 'concorsone' mondo della scuola in ...

Messaggiodi edscuola » 29 agosto 2012, 20:26

da Repubblica.it

Tutti i numeri del "concorsone" mondo della scuola in subbuglio

Il ministro Profumo: "Ci sarà la lezione in classe simulata e due canali per i prof". Ma si attendono le decisioni deifnitive su chi può partecipare, sullo spazio per i precari e per i più giovani laureati, sul numero dei partecipanti. Con il rischio di una "guerra tra poveri"

di SALVO INTRAVAIA

I futuri insegnanti dovranno dimostrare di "sapersi rapportare con i giovani" ma anche "capacità logica, di comprensione verbale, competenze linguistiche ed informatiche". Intervenendo questa mattina ad una trasmissione radiofonica su Radio1, il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha chiarito alcuni aspetti del concorso a cattedre annunciato lo scorso 24 agosto. Ma restano ancora tantissimi aspetti da chiarire. E l'attesa, per quello che per i laureati di oltre un decennio è quasi un "evento", è alle stelle. A 13 anni dall'ultima selezione per esami e titoli - che si è svolta in ambito regionale soltanto per alcune classi di concorso - e dopo 22 anni da quella precedente, ancora valida per le materie d'insegnamento con le graduatorie più affollate, è facile immaginare che le persone interessate al concorso sono davvero parecchie.

Ma sono anche tante le domande che si pongono in questo momento milioni di persone in Italia perché, in tempi di crisi, parlare di concorso pubblico è un sogno, e le speranze di genitori e figli aumentano. Ma le questioni aperte dall'annuncio dell'inquilino di viale Trastevere sono molte e al ministero si sta lavorando a ritmo incessante e non senza difficoltà per tradurre le dichiarazioni politiche di Profumo in atti burocratici. Vediamo quali sono i principali dubbi sul tema.

Chi potrà partecipare alla selezione? La platea degli interessati al concorso è enorme e dipenderà

da come verranno disegnati nel bando i requisiti di accesso alle prove scritte e orali. L'unica cosa certa, al momento, è il comunicato stampa del ministero a conclusione del consiglio di ministri-fiume dello scorso 24 agosto, che però non si addentra in questi particolari. Ma la dichiarazione più autorevole è quella dello stesso Profumo che parla di concorso destinato a coloro che sono già abilitati. In questo caso potrebbero partecipare tutti gli inclusi nelle graduatorie ad esaurimento dei precari e tutti coloro che, pur non essendo inclusi in queste liste, si sono abilitati attraverso i precedenti concorsi a cattedre. Ma i sindacati continuano a ripetere che il concorso si dovrà espletare secondo la normativa attualmente in vigore.

Le norme attuali. In base ad una legge risalente al 1990 e a un decreto interministeriale del 1998, possono partecipare al concorso a cattedre coloro che sono già in possesso di un'abilitazione all'insegnamento, coloro che si sono laureati entro l'anno accademico 2002/2003 - per i corsi di laurea quinquennali - un anno prima (2001/2002) e un anno dopo (2003/2004) rispettivamente per i corsi di laurea di durata quadriennale e sessennale. Ma possono, altresì, partecipare anche i semplici laureati negli anni successivi al 2002/2003 ma solo per quelle classi di concorso che no abbiano un sufficiente numero di abilitati "per un adeguato reclutamento". In questo caso, per la singola regione e per la singola classe di concorso, verranno ammessi a concorrere un numero di candidati - anche soltanto laureati - fino ad un massimo di tre volte il numero di posti presumibilmente da assegnare nel periodi di validità delle graduatorie stesse. Un conteggio piuttosto complesso che potrebbe aprire le porte ad altre centinaia di migliaia di aspiranti prof e maestri.

L'accesso di giovani e meritevoli. "La procedura concorsuale - scrive il ministero - avverrà secondo modalità innovative per favorire l'ingresso nella scuola di insegnanti giovani, capaci e meritevoli". La normativa attuale non prevede quote riservate per favorire il reclutamento di insegnanti giovani. Durante le scorse settimane, tuttavia, lo stesso Profumo ha ventilato l'ipotesi di riservare una quota (il 10/15 per cento) dei posti disponibili per la prossima tornata di concorsi secondo la "vecchia procedura". Ma occorrere un bando di alta ingegneria giuridico-amministrativa per conciliare il tutto.

Con quali modalità? Le novità del concorso che sarà bandito il prossimo 24 settembre dovrebbero interessare anche le modalità di svolgimento. Fino al 1999, i concorsi prevedevano una o due prove scritte, una prova orale e eventualmente una prova pratica di laboratorio. "Visto l'elevato numero di potenziali candidati, vi sarà una prova selettiva da svolgersi alla fine di ottobre, su una batteria di test uguale per tutte le classi di concorso", spiegano dal ministero. Ma non solo. La prova scritta, che dovrebbe includere "una prova strutturata di verifica delle competenze disciplinari", si dovrebbe svolgere entro fine ottobre e quella orale, da svolgersi entro fine luglio/metà agosto 2013, dovrebbe prevedere anche "la simulazione di una lezione per verificare l'abilità didattica".

Il tutto, per immettere in ruolo i vincitori di concorso entro il primo settembre 2013. Ma c'è ancora un altro importante nodo da sciogliere. Il concorso verrà bandito e gestito per ambiti regionali: ogni regione avrà i propri concorsi. Ma non verrà espletato per tutti gli ordini di scuola e per tutte le classi di concorso. E' previsto che verrà bandito per quelle classi di concorso per le quali ci sono disponibilità in organico. In sostanza, se in Calabria ci sono posti vacanti di Italiano alla media (A043) il concorso si fa, se invece non ci sono posti o addirittura docenti in esubero il ministero soprassederà. In quest'ultimo caso, rimarrebbero in vigore le graduatorie dei concorso del 1999.

Quanti posti messi a concorso? Per l'attesa procedura concorsuale che partirà a settembre sono previsti 11.892 cattedre. Le 21.011 che verranno assegnate in questi giorni non fanno parte di questo conteggio e perciò non c'entrano nulla con la novità annunciata dal ministro Profumo. Dal tono del comunicato di viale Trastevere sembrerebbe inoltre che tutti gli 11.892 posti saranno assegnati a settembre del 2013. Ma i soliti "bene informati" ipotizzano che l'intera quota verrà ripartita in due tranche: circa due terzi a decorrere dal 2013/2014 e la restante parte a decorrere dall'anno successivo. Per il secondo concorso a cattedre che dovrebbe invece partire "entro maggio 2013, disciplinato dalle nuove regole di reclutamento, attualmente in fase di preparazione" non ci sono ancora contingenti di posti assegnati ma presumibilmente si farà ricorso ai pensionamenti previsti per l'anno scolastico 2013/2014 e per quelli successivi. Ma occorre fare i conti con la "mina vagante" degli 8.557 docenti attualmente in esubero che potrebbero saturare parte dei posti disponibili.

I numeri del concorso. E' forse uno delle questioni più interessanti di tutta la vicenda. Quanti saranno i partecipanti al concorso, assente da 13/22 anni? Secondo il ministero potrebbero essere 300 mila i candidati alla prima selezione del terzo millennio. Ma saranno i requisiti di ammissione a determinarne l'esatto numero. I soli abilitati inclusi nelle graduatorie ad esaurimento sono 200 mila, cui occorre aggiungere gli abilitati negli ultimi concorsi che non hanno intrapreso la carriera del precariato: un numero non facilmente quantificabile. Ci sono poi gli eventuali semplici laureati - per le classi di concorso con pochi abilitati - che potrebbero essere ammessi alle prove. Per comprendere i termini della questione basta citare qualche numero sui laureati italiani il cui sbocco professionale più atteso è proprio l'insegnamento.

Solo in Lettere e filosofia, dal 2000 al 2012 si sono laureati - con titoli del vecchio ordinamento che davano accesso al concorso oppure con un titolo del nuovo ordinamento ma di durata quinquennale (laurea triennale più laurea specialistica) - 206 mila studenti. Mentre in Matematica, Fisica e Scienze naturali sono 123 mila i giovani usciti dagli atenei italiani. In tutto, nei 13 anni di vuoto concorsuale, i laureati dl vecchio ordinamento e "quinquennali" che l'istruzione universitaria italiana ha partorito ammontano un milione e 560 mila. Pertanto, la platea di interessati potrebbe essere di gran lunga superiore alle 300 mila ipotizzate dal ministero.

La "guerra tra poveri" in corso. Si è scatenata sul web pochi minuti dopo l'annuncio del ministro. A confrontarsi i 200 mila precari inclusi nelle graduatorie provinciali ad esaurimento e le centinaia di migliaia di "altri" interessati" - semplici laureati, giovani e meritevoli - che, dopo anni di studio e lustri di attesa, sperano di coronare il sogno dell'insegnamento. I primi vorrebbero essere garantiti, visto che le graduatorie provinciali sono denominate "ad esaurimento" e includono migliaia di over 40 e 50 che hanno speso "una vita a scuola da precario". I secondi hanno il legittimo diritto, dopo avere pianificato il loro futuro, magari proprio da docente, di avere la possibilità di partecipare ad un concorso che li metta in cattedra. Al centro un sistema che per anni ha prodotto precari ed è andato fuori controllo, cui la politica non ha saputo rispondere con norme tempestive ed efficaci.

Profumo: "Il Paese tornerà alla normalità". "Il concorso sarà serio e il Paese ritornerà alla normalità. Con il fine principale di reclutare i docenti che dovranno insegnare nelle nostre scuole nei prossimi 20/30 anni". Lo dice il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, parlando con i giornalisti a margine della seconda giornata di Vedrò. Il ministro di viale Trastevere ha spiegato che il concorso si basa "su un canale doppio: per cui alcuni insegnanti entreranno nella scuola con la graduatoria e altri attraverso il concorso in cui si confronteranno con altri". "Ieri a Reggio Emilia ho incontrato anche le persone che in una qualche forma volevano dimostrare una diversa posizione: credo sia andata molto bene", ha aggiunto Profumo facendo riferimento alla protesta silenziosa di un gruppo di docenti precari, ieri alla Festa Democratica nazionale, a Reggio Emilia. Profumo ha spiegato di aver parlato a quei docenti "dell'importanza del concorso. Non so se li ho convinti ma ho dato loro tutte le informazioni necessarie". Per Profumo il concorso servirà per creare l'insegnante del futuro "che deve essere soprattutto una persona capace di stare con i giovani". "La generazione perduta non sono gli studenti attuali" ha concluso il ministro riferendosi alle parole usate dal premier Mario Monti. Per Profumo a soffrire particolarmente oggi "sono i trentenni che hanno perso sicurezze, ma non hanno gli anticorpi".
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