“Troppi compiti a casa per i nostri figli”

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“Troppi compiti a casa per i nostri figli”

Messaggiodi edscuola » 1 novembre 2012, 8:22

da LASTAMPA.it

“Troppi compiti a casa per i nostri figli”

Il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori lancia l’allarme
“Proteste da tutta Italia per i carichi di lavoro imposti ai ragazzini, bisogna studiare modelli didattici alternativi e più responsabilizzanti”

roma
«Giungono all’Osservatorio sui Diritti dei Minori lamentele genitoriali, da ogni parte del territorio nazionale, sulla mole di compiti assegnati dai professori agli studenti». È quanto afferma il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia. «Tanti - aggiunge - se consideriamo il mini test che abbiamo somministrato a 100 soggetti in età evolutiva, in età compresa tra i 14 e i 16 anni, dalle cui risultanze emerge che i ragazzi sono chiamati a studiare a casa mediamente 3 ore ogni pomeriggio».



Per Marziale «Occorre studiare un modello educativo alternativo per responsabilizzare gli studenti verso i propri doveri didattici. Occorre, però, tenere presente studi di psicologia cognitiva che hanno dimostrato che se è necessario allenare i meccanismi di apprendimento, al fine di stabilizzare e facilitare la fissazione delle conoscenze acquisite, superare un certo numero di ore di studio risulta essere inutile e rischioso». «Le esercitazioni a casa - prosegue il sociologo - servono a stabilizzare le conoscenze che i docenti hanno trasmesso a scuola. Molto spesso, a detta dei genitori che si sono rivolti all’Osservatorio, i ragazzi devono, invece, impegnarsi su argomentazioni ex novo. Demandare ai compiti a casa ciò che la scuola è chiamata ad insegnare in classe è un errore madornale, che comporta limitazioni verso l’apprendimento stesso e genera stati emotivi alterati. Un impegno così quantitativamente elevato - conclude Marziale - preclude ai ragazzi di accedere al diritto alla divagazione ludica, sportiva o di altra natura, necessaria sul piano della socializzazione tanto quanto lo studio, e genera disagio anche nei genitori chiamati spesso ad intervenire per aiutare i figli e non tutti possono».
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