Scuola, bagarre al Senato: Calderoli bara sui «debiti»

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Scuola, bagarre al Senato: Calderoli bara sui «debiti»

Messaggiodi edscuola » 18 ottobre 2007, 11:19

da Unità

Scuola, bagarre al Senato: Calderoli bara sui «debiti» a settembre
di Nedo Canetti

Giallo Palazzo Madama sugli esami di riparazione. Un documento, approvato, del leghista Roberto Calderoni si è subito prestato a diverse interpretazioni oltre che a feroci polemiche: viene bloccato, con quel voto, questo l’interrogativo, il recente decreto ministeriale per il recupero dei debiti da parte degli studenti? Sì per l’esponente leghista; assolutamente no per il ministro Giuseppe Fioroni, per la vice ministro Mariangela Bastico e per la relatrice, Albertina Soliani, Ulivo. Per capire la questione - che si è notevolmente ingarbugliata in queste settimane, quando la voce corrente parlava di un ripristino degli esami di riparazione, tanto da provocare uno sciopero degli studenti - occorre ripercorrere la giornata parlamentare. Si stava discutendo il decreto legge sull’apertura dell’anno scolastico, dove non c’è alcun accenno a debiti e ad esami di riparazione e Calderoli ne approfittava per presentare un odg che «impegna il governo a riferire alle competenti commissioni parlamentari e, valutato il conseguente dibattito, a intraprendere le eventuali necessarie iniziative». La relatrice ed il governo hanno accolto l’odg, che passa anche il voto di quasi tutta l’Unione. Si ritiene, infatti, che si tratti di una materia sulla quale è giusto vi sia un ampio confronto parlamentare. Solo Andrea Ranieri, Ulivo, fiuta la trappola e vota contro. Ma la trappola scatta. Calderoli, infatti, nel suo documento parla impropriamente di «esami di riparazione», termine mai usato dal decreto Fioroni che si riferisce solo al recupero dei debiti, e subito canta vittoria perché il voto lo avrebbe congelato. Dalla maggioranza fanno notare che, se veramente di esami di riparazione si fosse parlato, essendo stati aboliti per legge nel 1995, la proposta Calderoli sarebbe ovvia perché solo con altra legge - alla quale il governo è contrario - potrebbero essere ripristinati. Nelle stesse ore Fioroni spiegava che «non c’è alcuna reintroduzione degli esami di riparazione; questa notizia è frutto di informazione distorta». Per decreto si è dato luogo alla rimodulazione dei tempi per il recupero dei debiti formativi «che prevede la certificazione da parte del consiglio di classe del superamento dei debiti per poter accedere all’esame di maturità». La legge sull’ammissione all’esame di Stato dello scorso gennaio specifica, infatti, che sono ammessi all’esame gli alunni che «abbiano comunque saldato i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici» secondo il decreto del Ministero. Che è, appunto, il decreto recentemente emesso. Dove sta la novità che ha fatto gridare al ripristino degli esami di riparazione e messo in agitazione gli studenti? Nella decisione che i debiti non si possono più trascinare da un anno all’altro, ma vanno saldati entro l’inizio del successivo anno scolastico. Le verifiche vanno effettuate nel corso dell’anno, e a giugno il consiglio di classe , dopo l’effettuazione delle verifiche, decide se quelle lacune sono state superate oppure no, con la possibilità di un’ultima verifica prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, verosimilmente a settembre. In questa sede il consiglio di classe decide se il debito è superato. Le scuole devono obbligatoriamente farsi carico di organizzare corsi di recupero a sostegno dello studente che già dicembre dimostra di avere lacune o insufficienze in alcune materie. Corsi per i quali il governo ha già stanziato 200 milioni di euro. Secondo Fioroni, che in serata ha incontrato gli studenti, questa norma rappresenta «non solo un senso di responsabilità per gli 8 milioni di studenti che, in questi anni, non hanno recuperato il debito, e non sappiamo quando recupereranno queste lacune, ma impedisce anche che i nostri studenti si vedano costretti a dover ripètere il quinto anno per non aver certificato il superamento del debito».
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