A nord e a sud della scuola

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A nord e a sud della scuola

Messaggiodi edscuola » 25 agosto 2008, 6:29

da LASTAMPA.it

A nord e a sud della scuola

Il ministro Mariastella Gelmini al centro delle polemiche dopo le sue affermazioni sulle differenze fra aree geografiche


FLAVIA AMABILE


«Fra nord e sud esiste un divario che non è certo imputabile al corpo docente. Ieri sera (due sere fa n.d.r.) mi sono limitata a segnalare che la scuola nelle regioni meridionali è colpita da una grave crisi». Secondo il ministro «non si può non porre il problema quando tutte le classifiche (Ocse Pisa) segnalano questa grave arretratezza». Per questo «l’impegno del Ministero - ha assicurato - è colmare il gap esistente tra scuole del Nord e scuole del Sud con più formazione e aiuti sia per i docenti che per gli studenti».

Parole che sollevano lo stesso un polverone anche all’interno del suo stesso schieramento. Risponde stizzito il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Chiede che il ministro ritratti le dichiarazioni sui docenti che «dovrebbero essere obbligati a seguire corsi intensivi di riqualificazione professionale». «È assai grave - afferma Lombardo - che ci si esprima in questi termini razzisti parlando di uomini e donne del sud. Non è necessario scomodare la storia o la letteratura per trovare, tra i meridionali, figure di straordinario rigore etico ed enorme valore morale e intellettuale».

Nella maggioranza c’è anche chi applaude come Italo Bocchino. E c’è chi preferisce non entrare nel dibattito come Maurizio Lupi, deputato della Pdl che commenta le affermazioni attaccando l’opposizione che «ha la faccia tosta di strumentalizzare le parole del ministro Gelmini».

O chi, come Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con cortesia prende le distanze: «Ci sono scuole eccellenti sia al Nord che al Sud e lo stesso vale per le pessime. Non mi sfugge, però, la realtà di una scuola al Sud che ha più difficoltà. Ad esempio le valutazioni sono più alte nel meridione e questo penalizza gli studenti del Nord quando fanno i concorsi. Come succede nella sanità e nei servizi oggi c’è più efficienza al Nord».

Dura la reazione dei sindacati. «Il ministro si documenti. Non di corsi intensivi di formazione per gli insegnanti, ma di laboratori, di strutture edilizie e di sviluppo economico avrebbero bisogno gli studenti del Mezzogiorno», spiega Enrico Panini, segretario generale della Cgil Scuola.

Decisa anche la reazione di chi nelle scuole del sud lavora ogni giorno. Fiorella Esposito, dirigente scolastico di un circolo didiattico ad Arzano, in provincia di Napoli: «I problemi delle scuole del sud non si risolvono con la formazione. Il ministro ha disposto tagli agli insegnanti: per me vorrà dire che quest’anno avrò le stesse classi ma dieci alunni in più e quattro insegnanti in meno. Sarò costretta ad intervenire sulle ore e quindi, invece di aumentare la formazione, mio malgrado dovrò diminuirla. Al sud infatti la media è di una permanenza in classe di 4-5 ore mentre al nord è di 7. Di chi è la colpa? Degli enti locali del sud che non hanno l’istruzione fra le loro priorità come avviene al nord».

Il problema sono le strutture, è d’accordo anche Leonardo Saguto, dirigente didattico di un liceo a Palermo. «E’ vero, c’è un profondo gap tra scuole del nord e del sud. Ma innanzitutto si riferisce soprattutto agli istituti professionali e tecnici e alle scuole medie. E poi è un problema soprattutto di strutture: a Palermo abbiamo tanti palazzi adattati a scuole, senza laboratori scientifici o informatici, senza spazi adeguati». Mario Civiello dirigente di un istituto comprensivo di Bella, in provincia di Potenza: «Sono d’accordo sulla formazione dei docenti ma deve essere valida per tutti. Non fa di sicuro bene all’Italia parlare di scuole del nord e del sud. E il governo non può non sapere che se io ho 500 alunni e 8 mila euro per pagare tutto, non ho modo di garantire i servizi essenziali».


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Dopo aver scritto questo articolo ho chiamato Stefania Prestigiacomo in quanto donna siciliana, più che come ministro per l'Ambiente. Ne è venuta fuori un'intervista.

«Deve esserci un equivoco», esordisce il ministro Prestigiacomo.

Un equivoco? Il ministro Gelmini ha anche ripetuto le sue affermazioni, precisando il suo pensiero e confermando di aver parlato di ‘un gap tra scuole del Nord e del Sud’ di una ‘grave arretratezza’.
«No, non credo assolutamente al fatto che il ministro Gelmini, che è una persona di buon senso, abbia detto questo. Di sicuro stava parlando di altro e hanno decontestualizzato le sue parole, come spesso si fa quando si estrapola una frase da un discorso».

E quindi la scuola del Sud non è più arretrata rispetto a quella del Nord?
«Esiste un problema della scuola italiana in generale, una difficoltà che non ha confini. Non esiste un problema della scuola del Sud. E io conosco Mariastella, è una donna di buon senso, non potrebbe aver fatto queste affermazioni che invece non hanno senso. I problemi, esistono, sono tanti, ci sono luci e ombre, ma non c’è un problema geografico».

Quali sono i problemi, allora, dal suo punto di vista?
«Che si dica che esiste un sud più arretrato non offende nessuno, fotografa la realtà. Esiste un gap in termini di sviluppo che attraversa l’intera società, che si manifesta nel tenore di vita. E’ noto, è in tutte le cifre e le statistiche che la vita al sud è molto diversa rispetto a quella del nord».

E parlando di scuola?
«Se vogliamo parlare di scuola, al sud esiste di sicuro il problema delle strutture ma che la scuola del nord sia perfetta, che non sia penalizzata da problemi è impossibile che lo abbia detto una persona come Mariastella Gelimini che si sta battendo per migliorare le scuole, per avviare un processo di riforma su cui ha tutto l’appoggio mio e dell’intero governo».

Lei conosce bene le scuole del sud, e soprattutto della sua Sicilia.
«E so, ad esempio, che al sud ci sono più laureati, che esistono situazioni di eccellenza, sarebbe un ragionamento strampalato non riconoscere queste realtà».

Il ministro Gelmini ha annunciato di voler risolvere il problema del gap fra scuole del nord e del sud attraverso corsi di formazione per i docenti del sud.
«La formazione è di sicuro una strada da seguire, è davvero importante formare i professori. Ma la formazione deve essere estesa a tutti i docenti, non deve limitarsi a quelli meridionali. E comunque ritengo che il ministro Gelmini stia lavorando con grande serietà e competenza e come governo siamo tutti consapevoli che per la scuola ci sarà bisogno di una riforma che dovrà essere capita dal corpo docente e dalle famiglie».

Le parole del ministro hanno suscitato molte polemiche. E’ stata attaccata da tutti: da politici della sua stessa maggioranza ma anche dall’interno della scuola.
«E’ ingiusto. Conosco bene il fuoco mediatico che si scatena in questi casi, so che c’è chi è a caccia di polemiche ma conosco troppo bene Mariastella per non sapere che è una donna piena di buon senso e che non potrebbe mai aver fatto affermazioni come queste che invece buon senso non ne hanno».
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