da Repubblica.it
Primo giorno di scuola per l'infanzia, ne parliamo con Anna Oliverio Ferraris, psicologa
"Hanno bisogno di uscire di casa per imparare a stare insieme agli altri"
L'esperta: "A 3 anni sono pronti a capire le regole sociali"
di MARINA CAVALLIERI
ROMA - Anna Oliverio Ferraris, psicologa, è il primo giorno di scuola per molti bimbi piccoli. C'è più ansia di un tempo?
"Per i genitori forse sì, perché ci sono pochi bambini in circolazione, meno fratelli, meno cugini e i genitori si trovano spesso soli in questa esperienza".
Il distacco chi lo gestisce meglio? Figli o genitori?
"Spesso il figlio ma molto dipende dalla madre, i bambini tengono conto dello stato emotivo dei genitori, sentono se la madre è tranquilla, lo capiscono dal tono di voce, da come li tiene per mano. Sono abbastanza esperti nelle emozioni".
E quando i bambini non vogliono andare a scuola da cosa dipende?
"A volte vogliono restare a casa perché è nato un fratellino e vogliono controllare la situazione, altre volte perché in famiglia non c'è un'atmosfera serena".
A 3 anni è l'età giusta?
"Sì, per sviluppare la socialità, capire le regole, a tre anni il bambino è abbastanza attrezzato, è anche in grado di comunicare con chiunque, valutare il tempo e la separazione. Ci sono cose che s'imparano nel gruppo, non a casa, e soprattutto se sei figlio unico puoi farlo solo a scuola. È un esercizio di socializzazione con gli altri bambini importante per la crescita, a scuola il bambino impara anche a difendersi, impara a litigare e a fare la pace".
E per le mamme?
"La mamma sappia che il bambino ha bisogno di tutto questo, sbagliano le madri che pensano di essere tutto per i loro figli, anche la più perfetta non può insegnare certe cose che si apprendono solo fuori".