Parole chiave … che non aprono

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Parole chiave … che non aprono

Messaggiodi edscuola » 19 settembre 2008, 20:06

da Tecnica della Scuola

Parole chiave … che non aprono
di Aniat

La scuola pubblica è nell’occhio del ciclone. Mai tagli così pesanti, trancianti senza se e senza ma. Si capisce che è semplicemente un’operazione di cassa. Tremonti ha ordinato e Gelmini ha prontamente obbedito.
Parole chiave che non aprono. Si chiudono su se stesse. Non hanno senso e significato formativo, educativo, pedagogico e didattico. Ritornano i voti: un quattro è un quattro, un otto è un otto. Si capiscono meglio, non ci sono ambiguità. Sei un asinello, o sei un portento! Ritorno del maestro unico. Dice il ministro interessato: … è un’esigenza pedagogica; i bambini hanno bisogno di un unico pensiero guida …”.
Ma le bambine e i bambini che tanto stanno a cuore al ministro non vivono in famiglia con una mamma e un papà? Non hanno due punti di riferimento? Perché a scuola dovrebbero averne uno? Il sapere oggi, l’organizzazione dei contenuti è quella degli anni Cinquanta, Sessanta? Si pensa ad un maestro tuttologo?
Non sappiamo se la giornalista Alessandra Ricciardi, di solito ben informata, questa volta abbia visto giusto, trovato il canale informativo adeguato.
Ci riferiamo all’articolo pubblicato su Italia Oggi del 9 settembre u.s. in special modo ai periodi conclusivi che si riferiscono alla scuola media secondaria di primo grado.
La giornalista scrive di “… organici che si calcolano su 33 ore settimanali di lezioni (?!) e invece dovranno accontentarsi di 29 (chi?) insomma si torna al piano orario che prevedeva la riforma Moratti. La
riduzione riguarderà certamente (ne è così sicura l’articolista?) Educazione Tecnica (o Tecnologia) disciplina che sarà soppressa in quanto … sarà inglobata in Matematica …”.
Ci pare che la Ricciardi faccia un po’ di confusione. L’orario della Moratti ha stabilito che c’è una area che si denomina: Matematica, Scienze Tecnologia. Le ore obbligatorie di Tecnologia (e non Educazione Tecnica non capiamo perché la si continui a chiamare così)sono due per ogni classe per un totale (su due corsi) di 12 ore da completare con 6 ore di informatica che pure compare nel quadro orario di Moratti prima e Fioroni poi.
Ha ricevuto l’imbeccata, la Ricciardi, da Viale di Trastevere? Dalla Gelmini in prima persona? Da quale Direzione Generale? Ovviamente ciò ci riguarda fino a un certo punto. Perché fomentare? Insistere sui tagli? È per abituare i lettori all’idea? Far credere che c’è spreco? Che la Scuola è davvero uno stipendificio da morti di fame?
Un professore di Pedagogia di grande valore, Aldo Agazzi, parlava e scriveva della scuola come di un tavolo con quattro gambe: letterario (storico, civico, geografico), matematico - scientifico, artistico musicale motorio, ), tecnologico. Diresse, scrisse, da par suo, la prestigiosa rivista Scuola e Didattica di Brescia che da oltre cinquant’anni circola nelle case di migliaia di docenti di ogni ordine e grado facendo tendenza, suggerendo, aggiornando e in più di un caso formando.
Parole chiave che non aprono signora Gelmini. Corregga il suo tiro e non gabbi per innovazione ciò che è, e resta, restaurazione e della peggiore specie.
Ovviamente noi, tutta l’area tecnologica non ci sta! Sarà lotta dura con tutti i mezzi che la nostra Costituzione consente. Tutti i mezzi, nessuno escluso.

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