«Inaccettabile bocciare alle elementari»

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«Inaccettabile bocciare alle elementari»

Messaggiodi edscuola » 28 settembre 2008, 8:29

da Unità

«Inaccettabile bocciare alle elementari»
di Maristella Iervasi / Roma

È a dir poco «sconcertato» il pedagogista Massimo Baldacci, autore del libro «Una scuola a misura di alunno» e presidente della Società italiana di pedagogia (Siped). Il pacchetto Gelmini e in particolare l’ultima «perla»: bocciare gli alunni delle elementari, è per lui «inacettabile».

«Non ha alcuna giustificazione pedagogica - sottolinea -. È contraria semplicemente al buon senso. È un errore da correggere. Subito. Per non fare della scuola una fabbrica di disadattati».

Basta un 5 in una sola materia e gli scolari sono condannati a ripetere l’anno scolastico. È questa la scuola a misura di bambino?

È del tutto assurdo che per una difficoltà localizzata si comprometta la carriera scolastica di un alunno. Per la scuola ogni alunno perso è una scofitta. Don Milani ce lo aveva già insegnato».

Nelle case delle famiglie italiane non si parla d’altro. Anche le maestre sono preocupate. La scuola del rigore della Gelmini è un modello adatto per la crescita e la formazione del bambino-studente?

«Mi sconcerta che fin dalla scrittura del decreto non sia stata valutata la ripercussione negativa su un bambino della scuola elementare. I bambini di quell’età colpiti dal “respinto” non hanno la capacità di elaborare un evento del genere».

Come vivrebbero un eventuale esito? Quali le ripercussioni sull’alunno?

«Il bambino da una bocciatura ne ricaverebbe solo un senso di inadeguatezza. Di conseguenza, da lì potrebbe nascere un rifiuto verso la scuola. gli insegnanti, e tutto quel che ha a che fare con lo studio e l’apprendimento. Le stesse capacità future del bambino verrebbero compromesse. La bocciatura non è una medicina per risolvere il problema dell’inadeguatezza del sistema».

Lo stesso accadrebbe ai ragazzi delle medie?

«Esatttamente, anche se nei ragazzi più grandi a volte la bocciatura può essere il male minore».

Qualche consiglio alla Gelmini?

«Il primo compito dell’istituzione scolastica è quello di realizzare il diritto all’istruzione del bambino e del ragazzo. Obiettivo: contribuire ad un elevato livello culturale di massa, come accade nei paesi più avanzati».

Incentivando il rigore, con le bocciature fin dalle elementari, a quali conseguenze porterebbe?

«In tutta Europa ci si muove per contenere la dispersione, la vera patologia del sistema scolastico. Invece in Italia ci troviamo di fronte ad una misura: bocciare alle elementari, che potrebbe trovare una recrudescenza della dispersione. Le carenze scolastiche di bambini e ragazzi non si colmano con un 5 e un “ti boccio”, bensì con strategie individualizzate e piani di recupero. E poi un’altra cosa».

Prego, la dica.

«Scrivere una norma in un decreto e poi affidarsi al buon senso degli insegnanti è una cosa estremamente delicata. Il provvedimento in questione è ambiguo: qualche isegnante potrebbe leggerlo come un potere. È opportuno correggere, emendare il grave errore della Gelmini».
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