Lacrime e rabbia al corteo 'Possiamo perdere tutto'

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Lacrime e rabbia al corteo 'Possiamo perdere tutto'

Messaggiodi edscuola » 3 ottobre 2008, 9:30

da Repubblica

Lacrime e rabbia al corteo "Possiamo perdere tutto"
ANNA MARIA LIGUORI

ROMA - Palloncini colorati, magliette, striscioni: "No al maestro unico", "Maestro unico uguale pensiero unico", "Gelmini 5 in condotta". A Roma esplode la protesta contro la riforma della scuola. Prima un sit-in davanti al ministero dell´Istruzione, presidiato dalle forze dell´ordine. Tanti insegnanti e genitori sono arrivati di buon´ora davanti al palazzone di viale Trastevere. Con loro numerosi bambini, alcuni dei quali reggevano cartelli e striscioni. Poi un corteo anche nelle strade del quartiere Prati: anche qui mamme e bambini, docenti e studenti hanno urlato tutta la loro rabbia. «Non mi piace l´idea che s´interrompa un percorso cominciato con le tre maestre» spiega Simona Piccioni, una mamma della scuola elementare Basile. «Ora fanno informatica, inglese e tante altre materie sia mattina che pomeriggio. Non possiamo paragonare questa scuola a quella che avevamo noi 40 anni fa». Le fa eco Stefania Coregliano: «Se tolgono il tempo pieno come faremo? Dovremo prendere una baby sitter o lasciarli ai nonni o peggio ancora rivolgerci a una scuola privata. Sarà un disastro». Ne è convinta anche una mamma della scuola Vico di piazzale degli Eroi: «Io ho due figli, uno alla materna e un altro alle elementari. Questa riforma è una brutta operazione per tagliare i fondi». Fabiana De Rossi indossa sul braccio una fascia listata a lutto «per la scuola che muore».
Ma al corteo c´erano soprattutto insegnanti: «Io potrei essere uno di quelli che va a casa - spiega Massimo, neo-insegnante di ruolo - sto facendo ancora l´anno di prova e non so cosa mi succederà se passa la riforma». Gerardo ha un adesivo con su scritto "Attenti al virus Gelmini": «Io amo il mio lavoro - dice - non permetterò a nessuno di togliermelo. La rotazione dei maestri è un arricchimento per i bambini che entrano in contatto con diversi modi di insegnare e di comunicare. Questa riforma è da bocciare».
Alla Basile di Torre Angela, scuola alla periferia est della città, gli insegnati hanno prolungato la protesta organizzando la "Notte bianca a scuola": giochi, lettura di favole, spettacoli di clown, cori e danze multietniche. Il preside, Salvatore Sasso, parla chiaro: «Tutte le iniziative di questa Notte Bianca noi le facciamo tutti i giorni. Con i tagli di ore e di personale sarà impossibile. Qui c´è più del 30% di bambini stranieri. Se tolgono i fondi muoiono anche tutti i progetti di recupero».
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