Classi ponte o ghetto? Le mani della Lega sulla scuola

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Classi ponte o ghetto? Le mani della Lega sulla scuola

Messaggiodi edscuola » 15 ottobre 2008, 6:43

da LASTAMPA.it

Classi ponte o ghetto? Le mani della Lega sulla scuola


Come cambia la scuola mentre ci si accapiglia sul decreto Gelmini


Mentre un gruppuscolo di studentelli occupa a ore le università e si grida al vilipendio per aver riportato alle elementari (ops... scuola primaria come si deve dire oggi) il maestro unico, alla Camera la Lega fa approvare una mozione che introduce le "classi ponte" o "differenziate" come poi è l'esatta denominazione.
Cosa sono? Qualcuno ne ha mai sentito parlare?
Praticamente nel silenzio generale, la mozione approvata a Montecitorio impegna il governo a «rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo superamento di test e specifiche prove di valutazione». A chi non supera i suddetti test vengono messe a disposizione le «classi ponte che consentano agli studenti stranieri di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all’ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti». La mozione impegna inoltre il governo «a non consentire in ogni caso ingressi nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ciascun anno, al fine di un razionale ed agevole inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole». Infine, si prevede «una distribuzione degli studenti stranieri proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri», oltre che «nelle classi ponte, l’attuazione di percorsi monodisciplinari e interdisciplinari, attraverso l’elaborazione di un curriculum formativo essenziale, che tenga conto di progetti interculturali, oltre che dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza».
Come tradurla? Davvero saranno corsi di recupero a tempo per favorire l'integrazione (difficile anche perchè chi partecipa rischia poi di rimanere indietro con il normale corso degli studi), o la surrettizia introduzione di vere e proprie classi-ghetto frequentate dai figli degli immigrati?
Per me è la seconda, per voi?

Marco
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