Prima emergenza, parlare italiano

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Prima emergenza, parlare italiano

Messaggiodi edscuola » 30 ottobre 2007, 8:40

da ItaliaOggi

Prima emergenza, parlare italiano
Il ministero sfodera una task force di 700 docenti ad hoc

Fino a dieci anni fa erano appena 70 mila, lo 0,8% della popolazione scolastica. Oggi sono oltre mezzo milione (501.494), il 5,6% del totale degli studenti. Cresce il piccolo esercito degli alunni stranieri tra i banchi delle nostre scuole. L'ultima fotografia del fenomeno l'ha scattata il ministero della pubblica istruzione, un'immagine che racconta una distribuzione piuttosto disomogenea sul territorio: il 90% dei figli dei migranti si concentra al Centronord. Con i problemi che ne conseguono: classi affollate da bimbi che parlano poco l'italiano e rendono più faticosa la didattica. Un problema a cui sta mettendo mano viale Trastevere, anche per evitare scelte dai da te poco ortodosse.
Il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha presentato un pacchetto di interventi, una sorta di via italiana all'intercultura. «Ci sono già pronte quattro azioni da mettere in campo e, soprattutto, ci sono i soldi per farlo, tra i 40 ed i 50 milioni di euro, fondi straordinari che serviranno per intervenire», ha spiegato Fioroni, «in particolare, nelle aree dove è emergenza stranieri: Roma, Milano, Brescia, Torino e Bolzano». Città nelle cui scuole la percentuale di non italiani oscilla tra il 20 ed il 40%. Secondo i dati del ministero in 888 istituti del Centro-Nord ci sono alunni di oltre 20 nazioni.

Per questo Fioroni ha deciso di mettere in campo una task force di 700 docenti formati per insegnare l'italiano come seconda lingua, che saranno distaccati nelle città dove c'è maggior concentrazione di stranieri. Il parlamento ha appoggiato l'iniziativa approvando una mozione che impegna la Finanziaria a destinare le risorse per farlo. Fioroni parla di 27 milioni di euro. a cui vanno sommati gli almeno 20 milioni previsti dal contratto del comparto appena firmato. Poi ci sono 350 mila euro straordinari per la formazione di 500 dirigenti di plessi con forte presenza di migranti. Progetto nuovo, l'insegnamento del romeno, in collaborazione con la Romania. Si parte in Piemonte, Veneto e Lazio.

È previsto anche un patto educativo con gli enti locali per evitare la concentrazione di stranieri in plessi o aree-ghetto. In Italia la regione con più stranieri è la Lombardia (121.520).

Tra i capoluoghi svettano Milano (48.453) e Roma (39.932). La maggior parte degli migranti frequenta la primaria (190.813, il 38%), ma, ormai, affollano anche le superiori (102.829) dove si registra una crescita di presenze.

Nell'80% dei casi gli stranieri scelgono istituti tecnici e professionali.
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