Così la protesta diventa 'normale' ed è entrata nella vita..

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Così la protesta diventa 'normale' ed è entrata nella vita..

Messaggiodi edscuola » 6 novembre 2008, 17:17

da Repubblica.it

Cortei e blocchi continuano, ma in sempre più istituti alle lezioni si alternano
assemblee permanenti, incontri, autogestioni, co-gestioni, occupazioni bianche

Così la protesta diventa "normale" ed è entrata nella vita delle scuole
di SALVO INTRAVAIA

"L'Onda non si arresta". E' lo slogan degli studenti delle scuole superiori che, anche dopo la conversione in legge del decreto-legge 137, continuano a contestare la riforma Gelmini. Continuano cortei e manifestazioni, ma la protesta si sta anche trasformando da evento eccezionale in attività normale. Avviene attraverso dibattiti, assemblee permanenti (non autorizzate, ma ampiamente tollerate), incontri con personalità del mondo della cultura, autogestioni, co-gestioni e con occupazioni bianche. La classica occupazione con cancelli sbarrati e sacchi a pelo sta lasciando il posto ad una nuova forma di protesta più consapevole e meno drastica, che spesso vede dalla stessa parte docenti e studenti.
Secondo Roberto Iovino, coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti, "alla semplice protesta i ragazzi stanno sostituendo "una didattica alternativa che superi il modello trasmissivo delle conoscenze e la scuola della Gelmini".

Ormai da settimane un numero sempre maggiore di scuole italiane, travolte dal vento della protesta, sono praticamente ferme con i tradizionali "programmi", ma sono al centro di un dibattito in cui si discute "come proseguire la protesta", dei provvedimenti del governo su scuola e università, di Costituzione, dei movimenti studenteschi del passato e di tanti altri argomenti che in genere a scuola non c'è il tempo di trattare. "Gli studenti - spiega Iovino - stanno dimostrando di volere più scuola, non meno ore di lezione". "Il tentativo - continua il leader degli studenti - è quello di costruire una scuola alternativa che nasca dal basso"

Dopo settimane di muro contro muro, al classico Mamiani di Roma l'occupazione si è trasformata in autogestione: oggi i ragazzi hanno incontrato lo scrittore Andrea Camilleri. Lezioni bloccate, solo a titolo di esempio, anche all'istituto professionale De Amicis, al classico Kant e al nautico Colonna. Situazione che non cambia da Nord a Sud. Da giorni, a Palermo, i ragazzi del liceo classico Umberto I danno vita al "3 più 2": tre ore di lezione e due di incontri e dibattiti. Il socio-psico-pedagogico Regina Margherita e il tecnico per il turismo Marco Polo sono in autogestione e lo scientifico Cannizzaro attua l'occupazione bianca: quattro ore di lezione di mattina, incontri e assemblee nel pomeriggio.

Il liceo classico Parini, l'artistico Caravaggio e l'istituto superiore Cattaneo, tanto per citarne alcuni, di Milano sono in autogestione. In agitazione anche i licei Rodolico e Leonardo Da Vinci e i tecnici Conti e Galilei di Firenze e diversi istituti di Napoli. Al liceo scientifico Caccioppoli gli studenti sono in assemblea permanente mentre quelli del classico Vittorio Emanuele svolgono lezioni in piazza. E i compagni del liceo psico-pedagocico Villari in autogestione. Dal 17 al 21 novembre l'Uds lancia i "percorsi tematici". Lo slogan della settimana sarà "Io voglio sapere": un'intera settimana in cui si tratteranno argomenti di "attualità e si parlerà di precarietà, di conoscenza, di come liberare il sapere dalla privatizzazione del mercato".

M sono solo alcuni esempi tra le continue indicazioni che giungono dalle scuole fino a disegnare uno scenario generale: una nuova sorpresa per questo movimento che di sorprese ne ha già prodotte parecchie.
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