Un’anagrafe per la scuola dagli Stati generali del Sud

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da Unità

Un’anagrafe per la scuola dagli Stati generali del Sud

La polemica di giornata, l’assenza del ministro dell'Istruzione Gelmini alla tre giorni degli Stati Generali della Scuola del Mezzogiorno a Castel Volturno (Ce), passa in secondo piano rispetto alla questione politica posta da quest'assise numerosissima di sindaci, assessori, insegnanti, presidenti di Regioni, associazioni e ragazzi.

Il senso dell'incontro lo spiega l'assessore campano alla Scuola Corrado Gabriele: «non si può decidere ancora una volta di riformare la scuola senza parlarne con i diretti interessati». Senza comprendere, come dice Maria Coscia, responsabile Scuola del Pd, «che nel Mezzogiorno ci sono problemi ma anche punti di eccellenza, soprattutto nel mondo della scuola, e un taglio orizzontale come quello del governo non ne tiene conto».

Basta guardare i dati. I minorenni «poveri» sono 1.809.000. Nel Sud ne vivono 1.245.000: il 70%. L’abbandono scolastico è più alto del 20-30% rispetto alla media nazionale. E arrivano quasi al doppio nelle aree urbane. Il doposcuola che a Milano tocca l'89,5%, Torino il 65,5%, Bologna 51,5%, nel Sud ha numeri a una cifra. Ha ragione Antonio Bassolino quando afferma che questa è una carta in meno per questi bambini.

Ecco perché le regioni del Sud faranno sentire la propria voce. Questi Stati Generali porteranno ad un decalogo da presentare al ministro dell'Istruzione. Con un'idea di cofinanziamento Stato-Regioni (nei piani di investimento di quelle meridionali son già programmati 1500 milioni di euro entro il 2013), ma anche un Garante dell'istruzione del Sud e un'anagrafe degli studenti. Così da controllare l'effettiva presenza in classe di chi ha diritto all'istruzione. In Campania c’è già. È tra quelle eccellenze di cui si parlava.