da Tecnica della Scuola
Elezioni europee: il leader del Pd promette che difenderà la scuola
di A.G.
Dopo una lunga assenza del tema dell’istruzione dall’agenda dei due principali schieramenti politici italiani, Dario Franceschini annuncia "una battaglia fortissima dal giorno dopo le elezioni". Qualcosa sta cambiando o solo un annuncio pre-elettorale?
A pochi giorni dalle elezioni europee il segretario nazionale del Partito democratico, Dario Franceschini, parla di scuola. E lo fa utilizzando toni aspri contro le scelte fatte dal Governo e promettendo "una battaglia fortissima" appena sarà terminata questa tornata elettorale.
"Dal giorno dopo le elezioni - ha detto Franceschini a Campobasso, nel corso di un incontro con la cittadinanza nell’ambito del tour elettorale che sta toccando tutte le Regioni italiane - la nostra prima battaglia sarà difendere la scuola: non è accettabile che nel 2009 ci siano edifici che cadano a pezzi e oltre 87mila insegnati che vengano lasciati a casa".
Il segretario del Pd pro-tempore, poiché ha più volte annunciato, e di recente confermato, di lasciare l’incarico in autunno, ha spiegato che la scuola è un bene prezioso per il Paese. Che va salvaguardato. Mentre il Governo starebbe facendo esattamente il contrario.
"Faremo quello che dovrebbe fare il ministro Gelmini - ha continuato Franceschini - difendere la scuola, invece tutto è stato deciso in base ai numeri in base ai conti. Non c'è nulla di più sbagliato che tagliare risorse in questo settore".
La presa di posizione del leader dell’opposizione sul fronte scolastico giunge dopo un’assenza abbastanza lunga di questi temi nell’agenda dei due principali schieramenti politici italiani. Almeno per quanto riguarda i vertici. Dopo le contrapposizioni e le “frizioni” corrispondenti alle contestazioni dello scorso autunno e parte dell’inverno, che hanno visto protagonista anche il premier Silvio Berlusconi, la politica nazionale non è stata molto coinvolta nelle problematiche del mondo dell’istruzione. I frequenti commenti rilasciati dall’ex ministro Giuseppe Fioroni e l’ex sottosegretario Mariangela Bastico, sia contro i tagli, sia contro le riforme, sia contro il ddl Aprea, non hanno infatti mai dato sortito l’effetto di aprire un dibattito reale con i più alti esponenti della maggioranza.
Stavolta però è uscito allo scoperto direttamente il leader dell’opposizione. Se si tratta di un normale annuncio pre-elettorale o di un reale cambiamento di rotta (con la maggioranza costretta a rispondere) lo sapremo a breve: il giorno dopo le elezioni è vicino. Come anche la concretizzazione dei tagli.