La Gelmini: prova per tutti con il metodo Invalsi, come ...

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La Gelmini: prova per tutti con il metodo Invalsi, come ...

Messaggiodi edscuola » 19 giugno 2009, 8:46

da Corriere

La Gelmini: prova per tutti con il metodo Invalsi, come alle medie»

ROMA — «Sto valutando l’ipotesi di introdurre per gli esami di maturità una prova na­zionale sul modello Invalsi, ana­loga a quella della scuola me­dia ». Lo ha dichiarato il mini­stro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, nel giorno dell’esame di Stato riservato ai tredicenni. È probabile che gli studenti che lo scorso anno (edizione speri­mentale) e ieri hanno affronta­to la prima prova oggettiva na­zionale della nostra scuola, arri­vati al quinto anno di scuola su­periore (giugno 2013), s’imbat­teranno in una maturità-Inval­si (è l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educati­vo che ha predisposto un meto­do di valutazione oggettivo at­traverso una prova multidisci­plinare a domande con risposte multiple, ndr).

Al ministero non indicano una data precisa. Non escludo­no però che una prova scritta strutturata uguale per tutti, in grado di rendere comparabili i risultati, possa arrivare anche prima. «La valutazione degli studenti deve essere più ogget­tiva possibile — ha detto Maria­stella Gelmini —. La nuova pro­va potrebbe essere introdotta con l’avvio della riforma della scuola superiore. Credo che sia indispensabile abituare i nostri ragazzi a essere valutati con si­stemi internazionali».

La «mini-maturità» ieri ha coinvolto 570 mila tredicenni. Quest’anno il risultato della pro­va — che è abbastanza impe­gnativa per i nostri ragazzi — contribuirà a determinare il vo­to finale dell’esame di Stato. Quanto peserà? In mancanza di un regolamento ogni commis­sione è libera di adottare un cri­terio diverso. Ma a differenza dello scorso anno, in cui era possibile attribuire alla mi­ni- maturità anche un peso ze­ro, stavolta una qualche inci­denza, maggiore o minore, la prova dovrà averla. Il regola­mento dovrebbe essere pronto per il prossimo esame. La prova ha avuto una durata complessi­va di due ore. Quella di italiano (60 minuti), aveva il compito di sondare la capacità di lettura e di comprensione. È stato propo­sto ai ragazzi un testo di Dino Buzzati, «Il buon nome» (dalla raccolta Le notti difficili, 1971) e un testo espositivo, «Consigli per il domani ai giovani (e ai ge­nitori) ». Gli studenti poi hanno dovuto affrontare i quesiti di grammatica. La prova di mate­matica (60 minuti) ha riguarda­to i programmi dell’ultimo an­no (numero, geometria, relazio­ni e funzioni, misura, dati e pre­visioni) e ha richiesto un ragio­namento attento. Gli insegnan­ti, a partire dalle 12 di ieri, han­no cominciato a correggere gli elaborati. Rispetto allo scorso anno c’è stata una sorpresa: i test di italiano sono saliti da 25 a 40. La novità in qualche scuo­la ha provocato un po’ di sorpre­sa — le circolari non parlavano di un aumento — ma i ragazzi, a giudicare dalle notizie che giungono dagli istituti, non hanno incontrato particolari difficoltà.

G. Ben.
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