Protestano ancora i precari: il decreto non salva tutti

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Protestano ancora i precari: il decreto non salva tutti

Messaggiodi edscuola » 17 settembre 2009, 13:43

da Il Messaggero

Scuola, protestano ancora i precari: il decreto non salva tutti
Messina, settimo giorno di sciopero della fame per due
insegnanti che chiedono di parlare con Berlusconi




di Vincenza de Iudicibus
ROMA (17 settembre) – Striscioni e cori. Proteste sui tetti, manifestazioni davanti al Ministero dell’Istruzione, innalzando al cielo l’icona di “sant’Assunta” quando il contratto a tempo indeterminato, dopo anni di precariato, diventa una questione di fede.
Non si placano, in tutta Italia, le proteste dei precari della scuola. Proteste che, in alcuni casi, arrivano ad atti estremi come quello delle due docenti di Messina, giunte oggi al settimo giorno di sciopero della fame. Non sono disposte a interromperlo fino a quando non avranno parlato con il presidente del Consiglio. Poco importa che la Regione abbia convocato un tavolo tecnico il 22 settembre tra il governatore Lombardo e i sindacati per trovare una soluzione. Letizia, una delle due precarie, non ne vuole sapere di arrendersi. Il “decreto salva precari”, per lei che lo scorso anno ha lavorato con un incarico temporaneo, non è una scialuppa di salvataggio. Ed è disperata perché, dopo 20 anni nella scuola, rischia di essere tagliata fuori.

Nella bozza del decreto attuativo del provvedimento sui precari predisposta dal Ministero e la cui versione circola in rete da alcuni giorni (http://www.orizzontescuola.it/orizzonte ... -1835.html), all’articolo 1, si sottolinea che beneficiari del provvedimento sono gli inseriti «a pieno titolo» nelle graduatorie provinciali a esaurimento, personale Ata inserito nelle graduatorie permanenti e nelle graduatorie provinciali a esaurimento, «già destinatari di contratti a tempo determinato di durata annuale o sino al termine delle attività didattiche nell'anno scolastico 2008-2009». Letizia, come tantissimi altri precari, resterebbe quindi esclusa.
L’incontro tra sindacati e dirigenti del Miur. Risale a martedì pomeriggio l’ultimo incontro al Ministero tra sindacati e dirigenti del Miur per mettere a punto il decreto annunciato come salva precari. Un incontro che l’Anp (http://www.anp.it/usr/index.bfr) definisce ancora interlocutorio, “poiché il decreto non è stato ad oggi pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e quindi i contenuti non sono ancora noti”. Nella riunione dell'altro ieri Luciano Chiappetta, direttore del personale della scuola, avrebbe illustrato alcune novità previste nel decreto. Tra queste la suddivisione delle province in ambiti distrettuali per la presentazione delle domande da parte degli aventi titolo a precedenza assoluta. Proposta non condivisa dall’Anp, che ritiene si possano così allungare i tempi di predisposizione delle graduatorie, mentre al contrario sarebbe opportuno semplificare al massimo e accelerare queste procedure.

Esclusione dalla “salva-precari” per chi rinuncia a una supplenza. Altra criticità evidenziata è quella relativa all’articolo 5 della bozza, in base al quale la rinuncia alla supplenza escluderebbe dalla salva precari. Nella bozza del decreto si legge infatti che il personale che presenta domanda è obbligato ad accettare qualunque proposta di supplenza, e che la rinuncia immotivata a un contratto «comporta la decadenza dal diritto a essere interpellato per ulteriori proposte di contratto, la conseguente perdita del diritto all'attribuzione del punteggio relativo all'anno scolastico, nonché la perdita del diritto a percepire l'indennità di disoccupazione».
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