Supplenze, anche in Emilia Romagna scuole in crisi

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Supplenze, anche in Emilia Romagna scuole in crisi

Messaggiodi edscuola » 23 novembre 2007, 8:08

da ScuolaOggi

Supplenze, anche in Emilia Romagna scuole in crisi

Questa volta non parliamo di Milano o della Lombardia. Parliamo di una provincia dell’Emilia Romagna, Piacenza. Qui Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola hanno indetto una conferenza stampa per denunciare la pesantissima situazione finanziaria degli istituti scolastici. I debiti accumulati dagli istituti ammontano a oltre tre milioni e mezzo di euro. Si tratta dei fondi necessari per il pagamento degli stipendi dei supplenti e delle prestazioni straordinarie. Il giornale locale, la “Libertà”, ha dato ampio spazio all’iniziativa, pubblicando una tabella – sempre di fonte sindacale – che riporta, scuola per scuola, l’ammontare dei debiti. Si va dai 153.592 euro del liceo classico “M.Gioia” ai 209.526 euro dell’ITC Romagnosi, ai 187.856 del Circolo didattico “De Amicis”, ai 124.183 euro del Circolo didattico “Taverna”, sempre per stare in scuole cittadine. Se si passa poi alla provincia, si spazia dai 269.652 euro dell'istituto comprensivo di San Nicolò, ai 119.858 euro dell’IC di Rivergaro, ai 99.699 euro dell’IC di Castelsangiovanni, tanto per citare alcuni dati.

Come si vede cifre impressionanti, che rivelano appieno lo stato di sofferenza delle scuole pubbliche sul tema supplenze. I sindacati scuola piacentini incontreranno il prefetto e una delegazione incontrerà il responsabile regionale delle risorse. “Se fossimo in un’azienda privata -.dicono – i lavoratori si sarebbero già rivolti al tribunale per un’istanza di fallimento”.

Dopo le segnalazioni dei dirigenti scolastici e delle associazioni delle scuole autonome anche la stampa (a Milano il Corriere della sera) torna a dare spazio alla situazione drammatica in cui si trovano gli istituti, sul piano finanziario.
Come abbiamo già scritto più volte, il problema delle supplenze e dei relativi costi è stato abbondantemente sottovalutato dal ministro Fioroni e, soprattutto, dal suo staff tecnico. Il finanziamento diretto alle scuole in un unico capitolo, ben lungi dal risolvere il problema, ha finito per creare ulteriore confusione, in assenza – oltre che delle risorse necessarie – anche di chiarezza sulla composizione del fondo stesso.
In particolare, una volta esaurito il budget a disposizione, per pagare gli stipendi ai supplenti i dirigenti scolastici hanno fatto ricorso a continue anticipazioni di cassa, utilizzando fondi destinati ad altri scopi (progetti didattici, funzionamento didattico e amministrativo, ecc.). In molti casi ora le casse sono esaurite e finanziamenti integrativi arrivano dal ministero col contagocce, vale a dire tardivamente e in misura ridotta.

Come hanno denunciato i dirigenti scolastici della Faisal, sigla che comprende le associazioni delle scuole autonome della Regione Lombardia, in una lettera inviata a Prodi e al ministro Fioroni, siamo di fronte alla “impossibilità di continuare a garantire la piena funzionalità del servizio”.
Insomma il problema supplenze si conferma un problema drammatico che mette in crisi le scuole. Si richiedono quindi interventi immediati e adeguati alla gravità della situazione. Non sarebbe ora che il ministro Fioroni e il suo staff se ne rendessero finalmente conto mettendo in campo, in tempi brevi, provvedimenti di emergenza?

Gianni Gandola
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