I Cip aderiscono allo sciopero della scuola del 12 marzo

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I Cip aderiscono allo sciopero della scuola del 12 marzo

Messaggiodi edscuola » 10 marzo 2010, 19:57

da Tecnica della Scuola

I Cip aderiscono allo sciopero della scuola del 12 marzo
di Comitato insegnanti precari

Il tempo sta mettendo in evidenza quanto siano state sciagurate e antidemocratiche le scelte del governo in materia di pubblica istruzione.
I tagli indiscriminati stanno conducendo ad un vero e proprio fallimento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata.
Ormai il disegno è chiaro: l’istruzione sarà degradata al rango di servizio tra i servizi e come tale potrà essere tranquillamente privatizzato, magari con una quota di istruzione pubblica (assolutamente marginale) da destinare a chi non ha un euro da spendere in istruzione privata. Questo disegno vetero-liberista si salda con la generale politica economica che, in situazione di crisi strutturale, non fa nulla di significativo per rimettere in moto l’economia del paese, limitandosi a togliere risorse al pubblico senza reinvestirle in nulla. Basso livello di competenze scolastiche, fuga dei cervelli all’estero, mancanza di presente e futuro in termini di innovazione e competitività, sono elementi di crisi che questo governo ignora, preoccupandosi di ben altro.
I tagli alla scuola saranno pagati soprattutto dai precari che stanno subendo un processo di espulsione dal mondo del lavoro con esiti drammatici.
Quello che ormai è noto come il “maggior licenziamento di massa della storia”, ovvero lo sterminio pianificato delle prospettive lavorative di docenti laureati, pluriabilitati, con master e titoli post laurea accumulati in anni di carriera e di aggiornamento, si salda con il processo di precarizzazione generale che questo governo vuole estendere a tutti i settori lavorativi: pubblici e privati.
I Cip dicono no a questo disegno, ma esprimono anche forte critica all’azione sindacale che non si fa carico in pieno di questa drammaticità. I precari della scuola sono stanchi di essere usati da un certo sindacalismo che li agita, al momento opportuno, come emergenza assoluta e, un attimo dopo, li scarica per perpetuare l’eterna discriminazione tra “garantiti” e “non garantiti”.
Anche i sindacati maggiormente rappresentativi dovrebbe fare finalmente autocritica nei confronti dei precari della scuola poiché il precariato stesso è il frutto di un sistema di reclutamento distorto, contradditorio e scarsamente meritocratico maturato in anni di consociazione con i governi “amici” e di accordi giocati al ribasso che hanno favorito carriere basate di più sulla mobilità interna che sulle reali esigenze di chi si trovava in graduatoria in attesa del proprio ruolo. I precari non vogliono più essere ingannati, da nessuno. Né da chi vuol dargli spazio nel momento in cui gli spazi sono chiusi (avendoli dimenticati quando gli spazi erano aperti), né da chi, in modo settario e ininfluente ai fini della concertazione, cerca di recuperare quote di radicalismo e di antagonismo sociale gettando in piazza la disperazione di chi è rimasto senza un lavoro.
Anche se stanchi di pagare l’ennesima tassa (leggi trattenuta dallo stipendio) noi scioperiamo per l’unità dei docenti precari della scuola e contro il tentativo di dividerli secondo convenienza. Il precariato della scuola, infatti, deve avere una piattaforma unica non adattabile alle politiche interne delle diverse sigle sindacali.
Sciopereremo anche se siamo molto critici nei confronti del solito copione che perlomeno tre volte l'anno si ripresenta immutato, una routine con cadenze fisse e con rituali sempre uguali nel tempo (più soggetti che scioperano nello stesso giorno, divisi, con piattaforme simili, ma con modalità distinte).
Sciopereremo anche perché non vogliamo più dividerci al nostro interno per essere assorbiti e cannibalizzati dalle sigle sindacali (a quale corteo aderire?).
Sciopereremo per il diritto dei giovani ad un’istruzione pubblica libera e di qualità, perché oggi , ancor più che ieri, la nostra precarietà lavorativa si sta saldando con quella esistenziale delle future generazioni, specie quelle culturalmente e socialmente più svantaggiate. Sciopereremo perché l'impoverimento della Pubblica Istruzione ridurrà notevolmente gli spazi di democrazia, prefigurando un futuro buio e rischioso per il nostro paese.

Roma, 10 Marzo 2010
C.I.P.- Comitato Insegnanti Precari
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